Tatuaggi in gravidanza: sì o no?

Difficile smettere, una volta che si è cominciato.

Parliamo dei tatuaggi, celebrativi o semplicemente estetici, che per moltissime persone sono un'abitudine.

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Ma cosa fare quando si è in gravidanza e prende quella voglia di inchiostro? È sicuro farsi tatuare durante i nove mesi di gestazione? Ecco tutte le risposte.

I potenziali rischi

In generale, anche se non esistono studi esaustivi sui rischi dei tatuaggi in gravidanza, ci sono alcune preoccupazioni. Prima di tutto perché l'ago utilizzato durante il tatuaggio crea delle piccole ferite che potrebbero aumentare il rischio di infezioni, sia per la madre che per il feto (un po' come l'henné per bambini). Non solo al momento della creazione, ma anche nelle settimane successive.

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Inoltre, alcuni pigmenti utilizzati nei tatuaggi potrebbero contenere sostanze chimiche che potrebbero essere dannose per il bambino in via di sviluppo.

Non solo tattoo classici

I rischi legati ai tatuaggi in gravidanza non si limitano tuttavia ai tattoo tradizionalmente intesi. Vanno considerati infatti anche per i tatuaggi estetici, come per esempio il microblading o la tecnica pelo a pelo per disegnare in maniera semi permanente le sopracciglia.

E lo stesso vale per piercing e orecchini: il rischio di infezione rende i buchi in gravidanza (anche ai classici lobi auricolari) sconsigliati perché pericolosi.

Il parere medico

In ogni caso, prima di prendere una decisione riguardo ai tatuaggi durante la gravidanza, è fondamentale consultare il proprio medico o la propria medica. Solo un professionista sanitario può fornire una valutazione accurata dei rischi potenziali e consigliare sulla base della tua situazione specifica, ma molto probabilmente te lo sconsiglierà. Specialmente se ci sono complicazioni o rischi per la salute materna o fetale.

 

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Sara

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Cecilia

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