“Mio figlio non fa sport perché studia”

Conosco sempre più bambini e ragazzini che non fanno sport perché devono concentrarsi sulla scuola. È giusto insegnare la serietà e l’impegno ed è fondamentale che i bambini capiscano l’importanza dell’educazione scolastica, ma siamo sicuri che rinunciare allo sport e all’attività fisica solo per ottenere risultati scolatici impeccabili sia una buona idea?

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Dawn Harper (che in tivù avrete visto in “Malattie imbarazzanti”). L’abbiamo conosciuta lo scorso anno ad un evento promosso da Fitbit, l’azienda creatrice di dispositivi da polso per tenere sotto controllo la nostra salute, e abbiamo chiesto direttamente a lei cosa ne pensa di questa tendenza.

“Mio figlio non fa sport perché studia”: perché è sbagliato puntare solo sulla scuola sacrificando la vita attiva

“Guardi, prima che dottoressa sono mamma e come mamma ho avuto dei momenti in cui mi assalivano i dubbi. Ma la mia scelta è sempre stata quella non solo di non eliminare lo sport ma di far sì che lo sport e la vita all’aria aperta avessero sempre un ruolo fondamentale nella vita dei miei figli”: ecco la semplice e chiara risposta della dottoressa Dawn Harper.

Il suo discorso, però, non si riferisce meramente all’attività fisica, all’attività aerobica, sportiva o alla corsa, ma in generale alla vita attiva. “Muoversi”, insomma, è la parola d’ordine. “Ogni ora dovremmo muoverci”, ci ha fatto sapere, “perché i benefici del muoversi non vanno ad influenzare positivamente solo il sistema cardiocircolatorio, ma anche il metabolismo”.

Spesso sentiamo l’esigenza di mangiucchiare qualcosina mentre lavoriamo o, per quanto riguarda i nostri figli, mentre si stanno svolgendo i compiti o si sta studiando (con la scatola di cereali sempre lì in bella vista). Ma mangiucchiare danneggia doppiamente il nostro equilibrio metabolico e il nostro benessere a livello di glicemia. Il movimento fisico è davvero una terapia per mantenere stabili gli zuccheri all’interno del nostro corpo!

Ecco perché, ad esempio, i dispositivi Fitbit (il Fitbit Ace è pensato apposta per i bambini, ve ne avevamo parlato qui, mentre il Fitbit Versa è quello per noi genitori) ogni ora segnalano attraverso una leggera vibrazione la necessità di fare qualche passo. Ogni ora dobbiamo muoverci! E lo stesso vale allo stesso modo per i nostri figli. Con i dispositivi Fitbit, quindi, abbiamo la possibilità di ricordarci e di ricordare ai bambini che ogni ora dobbiamo e devono muoversi, facendo un tot di passi. Sembra una sciocchezza, ma cambia tantissimo, e come in un circolo virtuoso il nostro organismo ne beneficerà in maniera massiccia.

Per concludere? La dottoressa Harper sconsiglia vivamente ai genitori di sacrificare ed eliminare lo sport e il movimento dalla vita dei bambini per inseguire semplicemente gli obiettivi accademici. Alle elementari i bambini dovrebbero svolgere almeno quattro ore di attività fisica alla settimana (due a scuola e almeno due fuori casa). Ore che dovrebbero aumentare poi durante le scuole medie (5/6 ore di sport ogni settimana): il corpo mentre cresce ha bisogno di una muscolatura forte!

E poi non dimentichiamo che lo sport è aggregazione, è concentrazione, è tenacia. È una scuola di vita. La dottoressa Harper lo dice chiaro e tondo: come genitori non dobbiamo investire solo nella scuola, ma anche nello sport, sia per una questione di salute fisica sia per quanto riguarda l’educazione e la preparazione alla vita e al mondo del lavoro.

Giulia Mandrino

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