Persone tossiche, quali sono e perché sbarazzarsene

Tutti nella vita prima o poi veniamo in contatto con delle persone tossiche che potenzialmente possono trascinarci in un brutto loop. Magari non sono persone tossiche in generale, ma lo sono per noi, e quando i nostri caratteri collidono le conseguenze sono pesanti. Oppure sono persone proprio pesanti, tossiche e inebrianti che effettivamente hanno la capacità, con tutti, di trascinarli in luoghi bui dell’esistenza.

Sono le persone arroganti, negative, che tentano di avere la meglio su tutti, che fanno del pessimismo un’arte o che s’approfittano sempre dell’altro. In ogni caso, dovremmo saperle riconoscere e non farci problemi ad allontanarci da loro. Soprattutto, non dovremmo tentare di piacere loro in tutti i modi, o di compiacerle, poiché spesso questi rapporti influiscono negativamente sulla nostra felicità

Persone tossiche, quali sono e perché sbarazzarsene: quali sono i personaggi negativi e tossici che non dobbiamo avere paura ad allontanare dalla nostra vita

Allontanare le persone tossiche dalla nostra vita ha benefici incredibili. Se di carattere siamo un po’ più deboli di altri che riescono a prenderne le distanze oppure se certi periodi della nostra vita ci fanno sentire la loro influenza negativa in maniera particolarmente pesante e coinvolgente, allora dobbiamo prendere coraggio e capire che non stiamo facendo un torto a nessuno se prendiamo la decisione di tagliare i ponti o di allontanarci un po’ da queste persone tossiche. Stiamo solo facendo del bene a noi stessi, poiché allontanando quest’aura di tossicità e negatività ne guadagniamo in salute e felicità.

Le persone tossiche possono essere dappertutto nella nostra vita. Colleghi, familiari, amici, amici di amici, conoscenti. E solitamente riescono ad avvicinarsi a noi in maniera molto profonda, perché una delle loro capacità è quella di attaccarsi moltissimo agli altri succhiandone emozioni ed energie, che trasformano poi in loro energia emotiva vitale.

C’è, ad esempio, l’eterno negativo. È la persona che non sentirete mai dire “Tutto bene, grazie!”, perché a suo dire nella sua vita tutto è sempre nero. Mai una soddisfazione sul lavoro (ma solo colleghi “incapaci” o che “ce l’hanno con lui), mai una svolta positiva nella vita, mai un sorriso che non sia di circostanza ma solo frecciatine nei confronti degli altri (perché la colpa è sempre esterna) e vittimismo costante. Il pericolo è che, soprattutto in periodi particolarmente giù o stressanti, l’eterno negativo ci trascini nel suo baratro e ci faccia vedere solo i lati negativi di alcuni aspetti della nostra vita (solitamente quelli che condividiamo con lui, il lavoro o la famiglia ad esempio), o che addirittura riesca a farci sentire in colpa per le “disgrazie” a lui capitate. Ma non è così, perché la maggior parte delle volte non sono disgrazie (è solo la sua visione incapace di vedere il bello nelle cose e di godersi la vita) e soprattutto perché noi non c’entriamo assolutamente nulla!

Leggermente diverso ma comunque dedito al negativismo è il negativo manipolatore, quello che commenta sempre le tue notizie con aneddoti che ti buttano giù, con commenti inappropriati (“ma davvero? Sei sicuro di ciò che hai fatto? Ah, beh, bell’aumento, ma nella tua posizione credevo prendessi molto di più”) e con finta preoccupazione. Ti fa dubitare di te stesso e questo è assolutamente riprovevole.

C’è poi il pettegolo. Quello che ci trascina sempre nel gazzettino del paese, che ne ha una per tutti, che sa ogni ultimo gossip. Il problema è questa sua tendenza crea attorno a lui un ambiente spinosissimo. Le sue maldicenze (perché questo sono, nel caso della persona tossica, non degli innocui pettegolezzi da ombrellone) sono pericolose e mettono zizzania nell’ambiente in cui vive o lavora. Spesso sono pettegolezzi credibili, altre volte veri, altre ancora del tutto falsi, ma ciò che è tossico è soprattutto l’intenzione di mettere sempre in cattiva luce gli altri. Meglio stare zitti ed evitare di cadere trappola, poiché anche solo commentando o stando al gioco diventiamo anche noi colpevoli.

Tossicissimo è l’amico (o familiare) che manipola. Sfrutta la bontà di chi ha di fronte per volgere le situazioni a suo favore o per evitare sforzi. Ti aiuta solo se quell’aiuto ha un risvolto positivo per lui, ti cerca quando ha bisogno, usa tutto il fascino di cui è capace (perché il manipolatore è affascinantissimo!) per prenderti energie, tempo e denaro a suo favore. L’insidia è dietro l’angolo, perché una persona tossica manipolatrice ci fa sentire bene con noi stessi ma soprattutto utili, quando in realtà lo farebbero con chiunque. Non è un’amicizia vera. È solo opportunismo.

Infine, è meglio distaccarci dai vecchi amici. Non quelli con cui continui ad avere un rapporto (anche se solo una volta all’anno) volentieri, o quelli con cui hai passato dei bellissimi momenti che non vuoi dimenticare, ma piuttosto quelli che sono entrati nella vita per un piccolo periodo di tempo e che ne sono usciti velocemente. Spesso si rimane attaccati a queste amicizie per senso del dovere quando in realtà ci pesano e basta. Non dobbiamo farci problemi ad allontanarci e a togliere l’ancora, soprattutto nel momento in cui l’amicizia è a senso unico. Non vi sentite più e tu ti senti in colpa? Ricorda che si è in due in un’amicizia e che anche l’altro non sta alzando la cornetta del telefono. Basta arrovellarsi per il niente!

E non dimentichiamoci di chi non vuole mai uscire dalla sua confort zone tenendo anche voi appiccicati a lui, chi è aggressivo senza motivo, chi utilizza troppo sarcasmo mettendovi sempre in cattiva luce di fronte agli altri. E soprattutto chi vi fa credere che senza di lui non sareste nessuno: tutti sono qualcuno e tutti hanno il diritto di vivere una vita serena senza zavorre che ci trascinino in un baratro solo perché sanno farci sentire in colpa!

Giulia Mandrino

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