A Bolzano la mostra sulla storia del rame

© Museo Archeologico dell’Alto Adige/Luca Guadagnini/Tiberio Sorvillo

I musei di storia naturale e di archeologia sono sempre bellissimi e piacciono molto ai bambini, che possono vedere, attraverso reperti e racconti apposta per loro, la storia dell’uomo, imparando vedendola dal vero. Già, perché la conoscenza attraverso l’esperienza diretta è molto più efficace di quella attraverso la mera teoria, e per questo noi amiamo portare i nostri bambini ad ammirare tutte le mostre più interessanti!

Fino al 18 gennaio 2018 è in programma, a Bolzano, “Heavy Metal, come il rame cambiò il mondo” e se non ci siete già stati vi consigliamo di programmare una visita: ne vale veramente la pena.

A Bolzano la mostra sulla storia del rame: perché portare i bambini a vedere la mostra sulla storia del rame presso il Museo Archeologico dell’Alto Adige

Sapete quando fu scoperto il primo metallo da parte dell’uomo? Addirittura più di 10000 anni fa. E fu proprio un pezzo di rame ad attirare la sua attenzione. Un metallo malleabile, che grazie al calore si poteva modellare. Ed ecco che da lì partì davvero la storia tecnologica dell’uomo. Solo grazie a questa scoperta si iniziarono infatti a fabbricare armi, utensili, gioielli e oggetti in metallo.

La mostra temporanea (inclusa nel prezzo del biglietto di ingresso al museo) presentata presso il Museo Archeologico dell’Alto Adige (in via Museo 43 a Bolzano, aperto tutto l’anno tranne 25 dicembre e l’1 gennaio, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Ingresso gratuito per bambini fino a 6 anni e 9 euro per adulti) vuole quindi proporre al pubblico la storia di questo metallo così importante per gli uomini dell’età della pietra e fondamentale anche per la nostra vita di ogni giorno (pensiamo solo ai cavi dell’elettricità, alle monete o agli smartphone).

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© Museo Archeologico dell’Alto Adige/Luca Guadagnini/Tiberio Sorvillo

Si parte quindi con l’esposizione delle prime lavorazioni del rame rinvenute in Medio Oriente per arrivare fino ai gruppi di umani che stanziavano proprio in terra alpina, il cui rappresentante è il famosissimo Ötzi, l’uomo dell’età del rame rinvenuto tra i ghiacci della Val Senales insieme ai suoi strumenti (tra cui un’ascia di rame) e custodito dal 1998 proprio nel Museo Archeologico dell’Alto Adige di Bolzano.

La sua storia è davvero particolare e affascinante: il ghiaccio della Val Senales ha infatti conservato questa mummia in maniera straordinaria, dandoci la possibilità di capire un pochino di più circa le circostanze della sua vita e della sua morte. Circa 5300 anni fa, Ötzi (il cui nome deriva dal tenero appellativo datogli dal giornalista austriaco Karl Wendl, che lo chiamò così in onore del luogo in cui fu ritrovato, le Alpi della Ötzal) stava infatti attraversando questa valle quando venne ucciso. Visse quindi nell’ultima fase del Neolitico, utilizzando oggetti in pietra ma possedendo al contempo questa sua preziosa arma in rame.

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© Museo Archeologico dell’Alto Adige/Luca Guadagnini/Tiberio Sorvillo

Una volta scoperto il rame, gli uomini del Vicino Oriente perfezionarono le loro tecniche di lavorazione, e attraverso il commercio e l’attività mineraria diedero slancio alle illimitate possibilità del metallo, diffondendolo in tutto il mondo.

Attraverso 300 metri quadrati d’esposizione, le famiglie possono quindi ripercorrere la storia del metallo ammirando dal vivo numerosissimi ritrovamenti archeologici fatti proprio in area alpina e italiana. Le audio-guide accompagneranno quindi i visitatori svelando segreti, curiosità e fatti storici per immergersi completamente in questa affascinante storia.

Giulia Mandrino 

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