La maternità nel mondo: essere mamma in Norvegia

L'elemento principale che caratterizza la Norvegia quando si parla di crescita dei bambini? Strano a dirsi, ma è il fatto di avere un solo modo "giusto" di genitorialità, un solo modo di trattare i bambini. Come se ci fossero regole non scritte ma che tutti seguono: i bimbi vanno a dormire alle 19, mangiano le stesse cose per pranzo, indossano un sacco di stivali, vanno nello stesso tipo di asilo. Insomma, diversissimo dalle altre culture occidentali, che solitamente prevedono discorsi e discorsi sulle più svariate tematiche attorno alla maternità! Non credete?

Ma cosa significa essere mamma in questo nordico stato scandinavo?

La maternità nel mondo: essere mamma in Norvegia

Le differenze rispetto al resto del mondo cominciano sempre durante la gravidanza: qui le future mamme non sono abituate a vedere durante i nove mesi la loro ostetrica o il ginecologo di fiducia, ma se la gravidanza è fisiologica e senza problemi la prassi è essere seguite semplicemente dalla levatrice, senza troppe ecografie (solitamente è solo una!) ma con strumenti particolari e tradizionali come una specie di corno in legno attraverso il quale le levatrici seguono lo sviluppo del bambino attraverso i suoni nella pancia.

E le stranezze arrivano anche al momento della nascita: puoi scegliere l'epidurale, certo, ma gli ospedali prevedono reparti speciali dedicati alle mamme che non vogliono medicine. Intendendo proprio nessuna medicina, nemmeno gli antibiotici!

Una volta nato il bambino, il governo incoraggia le mamme a tornare al lavoro al più presto, dando comunque dieci mesi di aspettativa con paga al 100% (sia alla mamma sia al papà, che può scegliere). E' per questo che la maggior parte dei bambini inizia l'asilo già ad un anno di età. Asili naturalmente votati alla vita all'aperto: i bimbi scorrazzano fuori il più possibile, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche: basta, come sosteniamo sempre anche noi, il giusto abbigliamento.

Tuttavia, il fatto di lavorare molto mandando i figli subito a scuola rende la Norvegia un paese povero di parchi gioco, essendo poco frequentati. Dall'altra parte però c'è da dire che l'orario di lavoro è minore rispetto agli altri paesi (solitamente 37 ore a settimana) e questo permette ai genitori di essere a casa presto, mangiando sempre tutti insieme intorno alle 17 o alle 18.

Questo mangiare tutti insieme è importantissimo (nonostante il cibo in sé non sia ritenuto qualcosa di fondamentale come per noi italiani), e riflette la filosofia di gruppo norvegese: qui infatti la gente stima moltissimo il tempo passato insieme, considerando il tempo da soli come non altrettanto di valore. La collettività è uno dei pilastri, e lo si vede già partendo dalla famiglia!

Ciò non significa invadenza o confidenza, anzi: i norvegesi in pubblico sono molto schivi, stanno per i fatti loro, non chiedono aiuto e quando lo ricevono restano scioccati. Il senso della collettività è quindi molto più ampio eppure intimo!

E le vacanze? Non è raro che i norvegesi piuttosto che il relax scelgano ferie in luoghi dispersi che in qualche modo sfidano la sopravvivenza. Ci sono un sacco di baite sperdute nel verde dello stato, ed è normale passarci del tempo senza tivù o internet. Sarà per il loro senso di sopravvivenza, chissà...

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Sara

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Cecilia

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