9 motivi per cui l’intervallo è un grande momento d’apprendimento

In una società nella quale l’intervallo è considerato un mero vizio, un premio per i bambini, e in un momento storico nel quale le ore di svago e di gioco all’aperto vengono sempre più ridotte, noi non ci stancheremo mai di ribadire l’importanza di questo momento, spazio fondamentale per i bambini, per i quali non si tratta di semplice gioco ma di attività imprescindibile. Un’attività che in realtà è un momento fondamentale di apprendimento. E ora vi spieghiamo perché.

9 motivi per cui l’intervallo è un grande momento d’apprendimento: perché la ricreazione non è un semplice momento di divertimento, ma un’attività imprescindibile per la crescita dei bambini

- Lo svago: non sottovalutiamo lo svago, che è il primo vantaggio a venire in mente e che in realtà non è fine a se stesso. I bambini stanno troppo fermi in spazi chiusi, costretti negli spazi dei banchi e della classe. Hanno bisogno dell’aria aperta, dello svago, del cambiamento d’ambiente, e l’intervallo permette proprio questo. E a beneficiarne saranno tanto lo stress quanto l’apprendimento.

- Diminuendo lo stress, diminuiscono anche i problemi legati alla sfera psicologica del bambino, che non ne è immune e che è a rischio tanto quanto gli adulti. Lasciando però i bambini liberi durante il tempo della ricreazione, lo svago avrà benefici inestimabili sulla loro persona. Alleggerendo per un po’ la mente e liberando le energie compresse, a trarne vantaggio saranno anche i disturbi del comportamento e dell'apprendimento, che diminuiranno certamente rispetto ai periodi nei quali i bambini sono costretti in banchi, aule chiuse e attività preconfezionate senza possibilità di immaginazione.

- Torniamo quindi sull'apprendimento: un bambino stanco non riesce a concentrarsi. Un bambino felice, svagato e tranquillo, invece, sa recuperare la dimensione mentale ideale per immergersi di nuovo nel compito che gli è stato dato e di concentrarsi al meglio sugli argomenti che si trova davanti. Ecco perché aumentare l’intervallo significa anche aumentare le prestazioni in classe, defaticando i bambini e andandogli incontro.

- L’apprendimento però non si ferma qui, perché durante la ricreazione i bambini in realtà imparano moltissimo, non solo sui libri! Lasciando liberi i bambini durate la ricreazione (quindi evitando di supervisionare troppo) questi iniziano a lasciare andare a briglie sciolte la loro curiosità, che viene stimolata moltissimo (molto più che durante le lezioni “imposte”) ed è proprio essa il carburante dell’apprendimento dei bambini!

- La curiosità porta poi ad un altro punto fondamentale a favore della ricreazione: bambini curiosi sono infatti portati all’autoapprendimento e all’autoeducazione, e cioè a quella competenza che li porta a seguire la loro curiosità per imparare davvero in maniera concreta ciò che interessa loro. Se infatti durante le lezioni alla loro curiosità passiva viene data una risposta altrettanto passiva (e cioè data dalle maestre e dai libri), durante i momenti di libertà come l’intervallo i bambini possono scegliere ciò che interessa loro in quel momento e ricercare sul campo, per conto loro, le informazioni concrete che gli servono, in maniera super attiva.

- Anche il gioco libero è stimolato moltissimo, e come sappiamo questo gioco libero è una delle attività imprescindibili per i bambini, che è proprio attraverso essa che imparano a stare al mondo, indagandolo attraverso le loro invenzioni di situazioni immaginarie simili alla realtà.

- Lasciare liberi i bambini senza monitorarli eccessivamente non significa solo lasciargli la possibilità di giocare liberamente inventando le situazioni e guidandole liberi dalle regole degli adulti, ma anche fare capire loro cosa significa essere autonomi. Oggigiorno la sicurezza è estremamente invasiva: i genitori e gli insegnanti non riescono a non supervisionare il gioco e la ricreazione, ma questo va a discapito dei bambini e della loro autonomia. La supervisione quindi ci sta, per far sì che non accada nulla di male, ma solo fino ad un certo punto: ricreazioni meno supervisionate insegnano ai bambini l’autonomia, un valore importantissimo per la crescita e l’intraprendenza.

- Allo stesso modo, non eccedere con il controllo significa fare capire al bambini che gli state dando fiducia. Ricevendo fiducia imparerà quindi anche a dare fiducia, in un circolo virtuoso che gli sarà utile per tutta la vita.

- Infine, ecco uno degli apprendimenti più importanti della sana e lunga ricreazione: le competenze sociali. Durante le lezioni, quando non in gruppo, i bambini stanno molto per conto loro. Uscire nel cortile, nell’atrio o negli spazi adibiti all’intervallo in maniera libera e autonoma significa lasciare che i bambini facciano ciò che è nelle loro competenze, e cioè che giochino con gli altri. Giocare con gli altri, soprattutto al gioco libero o con oggetti sfusi che permettono di inventare i giochi, vuol dire lasciare che i bambini si arrangino, che facciano esperienza dei rapporti umani, che interagiscano. Soprattutto, è bene che litighino: litigare è una parte imprescindibile della vita, e come tale va trattata. Gli insegnanti quindi non dovrebbero troncare le situazioni spiacevoli sul nascere o tentare di mediare completamente i conflitti, ma dovrebbero lasciare che i bambini risolvano tra di loro, capendo di volta in volta qual è la migliore maniera per mantenere la pace giungendo a compromessi, ascoltando l’altro e facendosi ascoltare, imparando anche l’empatia. Insomma, la ricreazione è il tempo perfetto per giocare ma anche per litigare, l’unica attività in grado di insegnare ai bambini come risolvere concretamente i conflitti negoziando e confrontandosi in maniera sana.

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