Quali sono i migliori tipi di tè nero

Dopo avervi parlato del tè verde, di cui esistono una decina varietà, ecco che oggi vi vogliamo parlare di un altro tè tra i più bevuti al mondo, e cioè quello nero, prodotto per la maggior parte in India e dal contenuto più alto in teina (ma ha anche lui le sue buone proprietà!). Ricco in flavonoidi (antiossidanti e quindi alleati della giovinezza e della prevenzione dei tumori), il tè nero riduce il rischio di ictus e aiuta moltissimo la circolazione.

Ma quale scegliere? Ecco la nostra guida.

Quali sono i migliori tipi di tè nero: una guida alla scelta del proprio tè nero preferito, con le caratteristiche e il gusto di ognuno

Il tè Darjeeling: prende il nome dalla regione indiana in cui è coltivato (anche se poi varia da raccolto a raccolto - in base alle prime foglie o alle ultime) ed è considerato dai più il migliore tè nero in circolazione. Ed effettivamente è il più bevuto. Delicato, fruttato, floreale e leggero: forse per questo piace moltissimo, ed è perfetto per essere consumato senza zucchero.

Il tè Ceylon: stavolta andiamo in Sri Lanka, terra le cui alture limitano le coltivazioni di tè ma che produce questa varietà di tè nero corposa, ricca e forte, che tende a sapere di cioccolato e spezie. Molto comune, il tè Ceylon è alla base di molti Earl Grey. Quindi, anche se consideriamo quest’ultimo molto british, in realtà è super esotico.

L’Earl Grey: parliamo quindi dell’Earl Grey, alla cui base tra spesso il tè Celyon. L’Earl Grey prende il nome dall’omonimo primo ministro inglese, il primo che, nel lontano 1830, ricevette in dono questa miscela agrumata. Già, perché è una miscela, e non una foglia, l’Earl Grey. Questa miscela è fatta di diverse varietà di tè e soprattutto dall’aroma di bergamotto, aggiunto attraverso il suo olio essenziale.

Il tè Yunnan: lo Yunnan è una provincia cinese nella quale, appunto, viene coltivato e prodotto l’omonimo tè nero. La particolarità sta nel fatto che le foglie vengono lasciate parzialmente fermentare, e per questo il tè Yunnan acquista un sapore forte, speziato, dolce e dalle mille sfumature.

Il tè Assam: viene dall’India, e più precisamente da una regione a Nord Est. L’Assam è alla base dell’English Breakfast Tea, e tende a sapere di malto, in maniera corposa e gustosa. Spesso è accompagnato, per il suo gusto potente, da un un goccio di latte, ma non serve zucchero perché è naturalmente dolce. E il retrogusto è sorprendentemente fresco! State però attenti: i veri intenditori sanno che il miglior tè Assan è quello derivato solo dalla seconda raccolta dell’anno.

Il tè Keemun: è un altro tipo di tè cinese, e tra quelli provenienti dalla Cina è considerato il migliore. Rispetto agli altri tè neri, che solitamente sono forti, questo è più leggero, con un aroma fruttato e un retrogusto quasi affumicato. Ricorda un po’ il cioccolato non zuccherato, quello amaro, e per questo piace agli amanti del cacao. E’ molto corposo e fluido e il profumo ricorda quello delle orchidee.

Il tè nero keniota: esatto, keniota. Perché non sono solo India e Cina ad esportare, ma anche il Kenya. Non è una produzione esagerata, ma comunque importante. La pianta più diffusa è quella del tè Assamica, che produce foglie più rossastre che nere (ma la varietà è comunque tè nero). Corposo e dal sapore forte, il tè keniota tuttavia è meno amaro degli altri tè neri, e quindi è possibile berlo anche senza zucchero o dolcificanti.

Tutti questi tè possono essere combinati insieme, magari anche con aromi e spezie, a formare i vari “breakfast tea” e le miscele più comuni. Ma di questo vi parleremo un’altra volta: iniziate a gustarvi le foglie nella loro naturalezza!

 

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Sara

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Cecilia

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