Io mamma Hbac. No hbac? No parto

Del mese scorso un parere tecnico della FNCO (Federazione Nazionale Collegi Ostetrici) che considera a rischio l'assistenza per il parto a domicilio di donne precesareizzate.

Appena lo ho letto mi son detta: "come si stanno stringendo le cinghie..", poi, mano a mano i miei sentimenti più ancestrali si sono fatti strada ed hanno aperto in me un varco..

Per il documento si afferma che le ostetriche debbano lavorare con prudenza, diligenza e perizia indicando alla donna che il parto a domicilio non è prospettabile se precesareizzate.

Prudenza, diligenza e perizia...

Ho partorito il mio primo bimbo con un cesareo, era podalico.

Per me è stata un'enorme sofferenza, già per lui avevo sognato il parto in casa..

Ho delle immagini vivide di quel momento..

A posteriori una psicoterapeuta, che mi seguiva per "rimettere a posto il mio parto", mi ha dichiarato che presentavo un disturbo post traumatico da stress.. insomma come i soldati operanti in Bosnia, o in Corea...

Ho delle immagini vivide di quel momento: un continuo battere i denti e piangere lacrime amare, il freddo, il sentire il bisturi sul mio ventre ed il mio bimbo, il suo pianto..

E vederlo scomparire, portato in una culletta termica. Lo avrei rivisto dopo dieci ore..

Battevo i denti perchè avevo terrore, terrore di morire, io e mio figlio, sotto i ferri.

E lì, davanti a quella trentenne, che pareva una bambina piccola piccola, mio marito. Forse più terrorizzato di me.

E lì, davanti a quella trentenne, che pareva una bambina piccola piccola.. non un'ausiliaria, non un'ostetrica, non una ginecologa che si siano fermate ad ascoltare il mio dolore.. Nessuno che si sia attardato a dirmi che tutto sarebbe andato bene, non in dono una carezza, uno sguardo, un abbraccio.

Ero in un ricco ospedale lombardo, pro nascita naturale.

Solo il ginecologo, uomo, che mi stava operando ha azzardato un: "la prossima volta lo blocchiamo cefalico alla 28esima settimana!"! Wow! Queste donne deficienti a cui tutto si può raccontare..

Combatto sola, lasciata in uno stanzino, (il reparto era pieno) con l'anestesia che non mi permette il controllo delle gambe. Mio marito viene inviato a casa a riposare.

Vedo mio figlio dopo 10 ore.

Solo al terzo giorno mi viene fatto vedere, da un'ostetrica "angelica", come allattare da sdraiata, visti i punti del cesareo.

Cesareo perfetto. Io ferita.

Ferita.

Nel corpo e nell'anima.

Qualche giorno fa mi sono vista nello specchio e finalmente son riuscita a ringraziare il mio primo cucciolo: lui, con la sua nascita con cesareo mi ha permesso un percorso di crescita personale incredibile.

Ho trovato i miei limiti, cercato sostegno, diventata più forte, ho cercato una via spirituale, ho creduto nei sogni e nelle mie Sorelle e sono anche diventata una doula per abbracciare il sentire non ascoltato delle donne.

Dopo la nascita di Sirio mi son ripromessa di non avere più figli se la condizione era non poter averli in casa e dover tornare in ospedale.

Ciò mi provocava enorme dolore perchè c'era un'anima che bussava e la sentivo, caspita se la sentivo!

Conoscevo i protocolli delle libere professioniste e delle case di maternità.

E poi ho conosciuto una donna meravigliosa, disponibile ad assistermi a domicilio.

Tempo di saperlo e rimasi incinta.

E' scattata la magia, la coccola. Le ostetriche erano due ed hanno iniziato a seguirmi dalla 28esima settimana: ogni volta mi visitavano controllavano l'accrescimento del pancione, valutavano il battito e si chiaccherava su come stavo a livello fisico ed emotivo.

Un falso inizio di travaglio e sono arrivate in un baleno.

E poi, il travaglio, quello vero.. Quello che mi aspettava per riprendermi anche la nascita del mio primo bimbo.

Dieci ore di podromi dolorosi e dodici di travaglio.

Quattro occhi attenti, di due donne con grande esperienza ed una strumentazione semplice ed essenziale. Visite e controlli che lasciavano il tempo a me ed alla mia bimba..

Non ho mai provato paura e la fiducia nel mio corpo, nelle mie capacità e nel mio sentire mi ha sempre guidato.

Loro ci son state discretamente ma come una sponda sicura, per me, mio marito, la mia famiglia d'origine che aspettava notizie.

E poi la nascita, festosa, potente e senza dolore della mia bimba.

Nevia Gaia è stato lo scatenarsi della Vita, ed il far pace col passato.

E le due magiche ostetriche ci son state per la notte successiva e poi per i 40 giorni di puerperio.. e ci sono ancora, a quasi 2 anni di distanza.

Quindi: prudenza, diligenza e perizia ma anche professionalità, cuore, credere nelle donne e grande, grandissimo amore e passione.

A voi la sentenza.

Ed in ultima battuta..

Il parto è un evento straordinario che può, tanto esaltare le donne quanto deprimerle e buttarle giù, in un buco profondo profondo.. Almeno nei primi tempi, dalla salute di quelle donne dipende la salute dei loro bambini.

Il parto è un'occasione, una scelta molto personale, che sempre va rispettata e custodita.

Pensate sia tanto facile non permettere ad una donna che lo vuole partorire a casa?

Pensate che non cercherà tutte le possibilità per avere il momento in cui "sente" sia giusto far nascere il suo bambino?

Le donne sono potenti.

Quelle convinte delle loro scelte lo sono ancora di più.. dei tornadi, dei vulcani in eruzione.

Forse, val la pena, lasciare a queste donne "fuori protocollo" quelle poche ostetriche capaci di affiancare in un parto in casa con: prudenza, diligenza, perizia, professionalità, cuore, grandissimo amore e passione!

Cora Erba

Pedagogista e Doula
3391206776

immagine tratta da medlines.org

 

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Cecilia

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