Mamme casalinghe, un lavoro invisibile

Essere una mamma che lavora fuori casa significa sapere sempre qual è il lavoro svolto e quali sono i risultati ottenuti. Ci sono i report, i guadagni, le cose scritte, le riunioni sul lavoro svolto, le presentazioni. Ci sono gli orari, soprattutto.

Essere una mamma che lavora a casa, che fa la casalinga, al contrario significa non sapere mai con esattezza quanto si sia svolto. Lo sanno loro, le mamme, ma gli altri non lo comprendono. Non lo quantificano.

Il problema? Semplicemente, la messa in relazione di queste due figure attraverso gli stessi standard.

Mamme casalinghe, un lavoro invisibile: perché dovremmo smetterla di comparare i lavori di una mamma lavoratrice e di una mamma che sta a casa a tempo pieno secondo degli standard davvero ingiusti

Si quantifica spesso il lavoro di una mamma lavoratrice, mettendo sullo stesso piano quello di una mamma casalinga. Ma in senso negativo. Ovvero: si cerca, anche involontariamente, di comparare le due figure utilizzando gli stessi strumenti di misura. Quando è impossibile.

Una mamma casalinga cucina, pulisce, stira, lava, scorrazza i bambini qua e là. Produce, quindi, proprio come una mamma lavoratrice. Solo che non ha le riunioni e i fogli di report a dirle (e a dire agli altri) quanto ha fatto.

Una mamma casalinga costruisce un carattere, una persona, e lo fa praticamente a tempo pieno. Distribuisce abbracci, compassione, insegnamenti, urla, tenerezze, gesti che confortano.

Insomma: se tutti sappiamo quanto sia importante, valoroso e quantitativamente difficile il lavoro di una mamma che lavora fuori casa (questo non è mai messo in dubbio, fortunatamente), quello di una mamma casalinga è dato per scontato e viene misurato attraverso standard superficiali che non tengono conto di moltissime cose. 


Soprattutto, anche il lavoro più quantificabile, quello delle faccende di casa e delle spese, viene ancora troppo spesso ritenuto “minore”. Eppure è altrettanto indispensabile.

Cosa dobbiamo fare? Uscire dalla scatola piena di strumenti di misurazione alla quale ci hanno abituato. Perché il successo e la produttività non si possono misurare solo attraverso i soldi e il guadagno, la condizione di “business woman” e lo stato sociale. Ci sono moltissimi altri valori a cui possiamo fare riferimento.

L’altruismo, l’infaticabilità, l’esserci sempre, il curarsi degli altri, il prendersi carico di cose che altrimenti non verrebbero fatte. E poi la responsabilità, altissima, nel crescere delle piccole persone che faranno della loro mamma l’esempio più diretto al quale rapportarsi diventando grandi, dato il tempo passato insieme. Senza dimenticare il vero lavoro, perché lavoro è: ciò che fa una mamma casalinga lo fa benissimo. Magari caoticamente, ma benissimo. Proprio come una donna lavoratrice prende sul serio le proprie responsabilità professionali.

Crescere i figli e curarsi della casa e della famiglia è la professione di una mamma casalinga. E anche se non ci sono report, buste paga, aumenti o riunioni per fare il punto sul lavoro svolto, questo lavoro viene sempre fatto con tutto l’amore e tutta la professionalità di questo mondo!

I risultati saranno un po’ più incasinati e meno visibili. Ma ci sono, e sono importantissimi!

Giulia Mandrino

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