Sono molti gli esperti che dicono che lasciare litigare i bambini sia benefico. Ora anche la scienza: un recente studio dell'Università di Hiroshima in Giappone ha individuato nel mimamoru, ovvero il verbo "guardare con attenzione", l'atteggiamento ideale quando si tratta di litigi tra fratelli e sorelle, amichetti e amichette, compagni e compagne.
L'approccio mimamoru
Lo studio dell'università giapponese guarda all'approccio mimamoru, che è di difficile traduzione ma che possiamo considerare un "guardare da lontano ma attentamente", ma anche un "insegnare controllando": quando gli adulti non intervengono nei conflitti tra i bambini, questi ultimi a quanto pare risultano più propensi a sviluppare le proprie competenze interpersonali e sociali. Gli studiosi si chiedono: anche negli altri paesi e nelle altre culture funzionerebbe?
Il mimamoru è infatti una strategia pedagogica nella quale i genitori, ma anche gli educatori, lasciano intenzionalmente risolvere i litigi direttamente ai bambini senza intervenire, in modo da promuovere l'esplorazione delle azione e delle decisioni. Non si tratta di qualcosa di ufficiale, ma di una regola implicita che sia gli insegnanti sia i genitori mettono in pratica quotidianamente.
I benefici del gestire i conflitti in questo modo
Grazie al mimamoru i bambini, fin dai primi anni, si trovano nella condizione di socializzare in maniera indipendente e autonoma, risolvendo i problemi con le loro forze e cercando dentro di loro la forza, i compromessi e le decisioni giuste (o sbagliate). Si tratta, secondo i ricercatori, di un modo di massimizzare l'educazione minimizzando l'intervento: gli adulti, infatti, dividendo i bambini diminuirebbero le opportunità dei bambini di imparare sulla loro pelle la risoluzione dei conflitti e i comportamenti sociali che riportano l'armonia. Sbagliando, anche. Perché sbagliando possono rendersi conto di quali comportamenti, al contrario, impattano negativamente le relazioni.
Come mettere in pratica il mimamoru
Prima di tutto, il mimamoru è temporaneo e minimale e ciò significa ridurre al minimo l'intervento, osservando da lontano per evitare il rischio di violenza fisica; si passa poi allo stare lontani dal conflitto per incoraggiare i bambini a risolvere le situazioni da soli; e infine si fa sì che i bambini parlino da soli, senza la nostra presenza, nel momento in cui hanno capito come agire e comportarsi, senza alcun supporto da parte degli adulti.
Non vuol dire, quindi, osservare passivamente, ma guardare attivamente praticando la pazienza di non lasciarsi andare all'istinto di dividere i litiganti dando una lezione a parole.
In sostanza? Scegliere il mimamoru significa educare i bambini lasciando che esplorino la loro autonomia, sotto la nostra costante protezione, che anche se non si vede, c'è.