Forse sono nata un po' vegana

Cose dice mia mamma quando parla di me e del fatto che sono vegana? “Eh vabbè, qualche avvisaglia già c’era… sei sempre stata un po’ così…”. Già perché per i miei questa scelta è strana, non la capiscono fino in fondo, specie quando da vegetariana (ma già non mangiavo le uova) sono passata ad essere vegana. Effettivamente già da bambina, col senno di poi, ero l’unica in famiglia ad avere certi atteggiamenti, fare certe domande, avere certe esigenze, evitare certi cibi e situazioni.

Comunque, ogni scelta ed ogni cambiamento porta ad un percorso, a doversi informare su certe cose (e non lo si fa mia abbastanza) a scoprire cose nuove, a sbagliare anche per ignoranza, a volte senza intento, ci si corregge e si ricomincia.

Poi però devi pur uscire di casa e le situazioni ti portano a scontrarti con la quotidiana realtà, non solo di chi non sa cosa vuol dire mangiare e vivere veg (con mille domande, la prima è sempre “perché”) ma anche con chi lo sa e persiste in errori grossolani che a volte ti fanno passare la fantasia di spiegare.

Le prima per il cui vale il detto “errare è umano ma perseverare è diabolico” è mia madre.

STEP 1 – LA MAMMA

Mi ha partorita, sangue del suo sangue, ancora non si capacita del perché, manco avessi una malattia che si spera passi, ogni tanto ancora ci prova… I primi tempi in cui avevo eliminato la carne lei logicamente aveva reagito così: 

Lei – ho comperato un nuovo libro di cucina sui secondi, preso un arrostino al bacio, spignattato per ore per fare venire il roast beef tenero tenero, ho fatto un bollito che si scioglie in bocca, e tu manco lo assaggi?

Io – mamma sai che comunque non ho mai amato la carne, non ti ho chiesto di stare ai fornelli per ore, e poi scusami ma io il lesso non l’ho mai mangiato, ed ho sempre detestato pure il roast beef…

Lei – e vabbè, magari avevi cambiato idea

Io – scusa proprio ora che ti dico che elimino la carne mi mangio il bollito, ma ragioni?

Lei – e allora adesso basta, non mangerai più niente? Cosa ti do da mangiare? Mmmmm? Come facciamo?

E ti fa quella faccia sconsolata, di chi ha cresciuto una figlia di sani principi e poi se la ritrova disgraziata…

Io - sto leggendo libri, riviste, scarico ricette dai siti, dai ci informiamo insieme, cambieremo il nostro stile di vita…. E cerco di partire in un discorso armiamoci e…

Lei – e vabbè, cercheremo di superare anche questa (cioè manco fosse una malattia o io una degenerata)… comunque, quindi cosa mangi? Ho fatto la pasta col sugo all’amatriciana…

Io – mamma, niente carneeeee…. Lì c’è la pancetta…

Lei – ah ok… neanche quella? E due cappelletti al brasato? Una fettina di prosciutto? Una scaloppina al limone? Pollo? Tacchino?... ma cosa ti do da mangiare?

E da lì ho capito una cosa, no, non era un problema, era per lei una questione di principio, un blocco mentale, una roba del tipo “io ti ho scresciuto in un altro modo, mo’ mi cambi sotto al naso, mi prendi di sprovvista su una roba che non so e che quindi mi destabilizza… figlia mia ti riporterò sulla retta strada, abbandonando perdizione e vizi”; mia madre che ai suoi amici ci presenta così “lei è G. la mia minore, è sposata da poco più di un anno, lavora per una società che organizza eventi, lei è Elena… è vegana”. E non capisco se il dirlo le sembri di rendere la cosa più veritiera o se è come l’Uomo Nero, magari parlandone esorcizzi la cosa…

Ora a distanza di anni alcuni paletti sono stati posti, è strano come io che non uccido per cibarmi e che segua una dieta senza crudeltà sia vista da alcuni un po’ strana, quando a me pare che “la non morte” non possa che essere una normalità, ma forse è questione di radici, di insegnamenti tramandati che sono duri da cambiare, si può, ma certo ci vuole il suo tempo; specie quando le scelte riguardano cibi che all’apparenza, di primo acchito, sembrano meno crudeli, come le uova o il latte.

Posto che mio padre non commenta le mie scelte, si limita a scollare silenziosamente la testa guardando mia madre, quasi a farle una colpa di un ruolo che “insomma potevi crescerla meglio, almeno abbiamo speranze nell’altra figlia”. Un’altra enorme difficoltà è stata farmi capire da mia suocera. 

STEP 2 – LA SUOCERA

Lei è una persona davvero carina, pur avendo più di vent’anni rispetto ai miei lei ha commentato con una frase tipo “beh se vuoi bene agli animali e non li vuoi mangiare più mi pare una cosa giusta”. La poveretta però ancora non aveva capito dove si sarebbe andati a parare, che si trattava di un’evoluzione, e quindi gli equivoci, dati sicuramente anche dalla sua età avanzata, sono spesso e volentieri, ancora disarmanti.

Lei esordisce con invitare i suoi figli, con relative moglie e nipoti a pranzo la domenica, la sua frase tipo è: “per voi cosa facciamo? più per te, ti porti qualcosa? Altrimenti comunque un po’ di verdura di contorno c’è sempre”. E’ che proprio il giorno di Natale non ti va di accontentarti di un contorno, e perché dovresti? Io voglio lasagne, polpette, timballi, sformati, contorno di verdure, panettone e cioccolato… chiaramente veg!

Lei già poretta, a distanza di anni, ancora strabuzza gli occhi nel sapere che esiste il cioccolato senza latte e il panettone senza uova, le lasagne senza carne e nella sua sincera e apprezzatissima voglia di capirmi anche lei ha adeguato la sua dieta (anche per questioni di età) ad uno stile davvero povero di cibi animali, si informa, tesoro, mi chiede, con la tenerezza di una persona che a ben ottant’anni passati scopre una roba che “ai miei tempi non si usava”. Abbiamo superato la fase del “a te che non mangi carne ho comperato del prosciutto” oppure “ma una scatoletta di tonno da vuoi? Ah nemmeno quello?!”, ma siamo finiti in una spirale che effettivamente per lei è difficile; per lei sono quella un po’ speciale, ma in senso buono, quella che non mangia i “normali” cioccolatini o i biscotti, briockes o yogurt, torte o pasticcini, caramelle o anche solo il pesto per condire la pasta. In una delle occasione in cui ci aveva invitato aveva preparato per gli altri le classiche lasagne alla bolognese, con tanto di pasta fatta in casa, mi chiede cosa può fare per me, logicamente diversificato dagli altri (tra le altre cose vorrei far notare quanto le persone non riescano proprio, nemmeno per un pasto o per pura cortesia nei miei confronti, evitare per una volta di non mangiare nell’ordine: lasagne, arrosto, affettati), comunque partiamo dal ripieno e mi propone zucca al forno cotta con rosmarino – approvata, la sfoglia fatta in casa da lei logicamente senza uova – approvata, besciamella con latte vegetale e olio – approvata. La poverina mi cucina ste lasagne, me le serve tutta orgogliosa , io già le guardo, le annuso e la prima cosa che le dico è “scusi ma la gratinatura con cosa l’ha fatta?” e lei soave e beata “con grana naturalmente”, in quel momento le si accende una lampadina in testa… ormai era troppo tardi, tra le altre cose, non aveva pensato che per fare la besciamella il normale latte vegetale zuccherato non sarebbe per nulla stato adatto… immaginate il risultato…

Eh che, a volte le persone pensano che se sei vegana sarai certamente magra visto che mangi solo verdure, niente di più sbagliato, davvero, io ne sono la prova provata, si crede che si debba fare un sacco di rinunce e non è così e, pur capendo che possa essere un po’ destabilizzati nel dover cucinare in modo diverso ed alternativo, direi che la parte più complicata, non è mettere insieme un pranzo occasionale o una cena ma, ad esempio, comperare al supermercato qualcosa di confezionato che sia vegan, ma poi si impara, è tutta questione di attenzione alle etichette. Tutte, comunque, dovremmo imparare a leggere attentamente le etichette con l’elenco ingredienti, vi si aprirà un mondo… non sempre piacevole.

STEP 3 – LE AMICHE

Chiaramente quando ci organizziamo per trovarci a pranzo e/o a cena chiedo solo la cortesia di non andare in uno steak house, quello almeno mi è dovuto, a parte che finirei per brucare un’insalata verde o poco più, quella puzza non la tollero, l’unico posto peggiore è passare al supermercato vicino al banco macelleria, alternative ce ne sono mille e troviamo sempre una soluzione. La fase dopo è quella in cui ti invitano, perché capita, la gente si impanica, nemmeno Fiammetta Fadda a cena creerebbe sto scompiglio. Sereni… la pasta al pomodoro è un piatto vegano e credo che sia abbastanza di uso comune, un risotto (logicamente non mantecato al burro e formaggio), questi sono gli esempi più semplici che mi vengono, ma così tante tantissime altre cose… e una pizza? “si dai prendiamola una pizza, io senza mozzarella” … “davvero e perchè?” … “perché a casa mia la mozzarella fa parte dei formaggi” … “cavoli non ci avevo pensato”… 

Poi ci sono quelli che ti chiedono “ma senza carne stai bene?”… “si perché?”… “non eh che io non saprei cosa mangiare in alternativa, avrei paura di avere delle carenze, di stare male, che il mio fisico non regga” … “beh parti dal presupposto che quei 4 o 5 pasti alla settimana che fai con le proteine animali io le sostituisco, prova a diminuire  e…”… “4 o 5!!!!!!!?????? Alla settimana????? Noi mangiamo carne quasi tutti i giorni……”… “e chiedi a me se sto bene?”.

Quelli che ti invitano e ti chiedono: gradisci del prosciutto e melone… no al prosciutto, sì al melone, una caprese… no mozzarella, una pallina di gelato… io no grazie ed infine i bastardi che d’estate ti invitano per la grigliata, vi avviso e vi ricordo (e poi sono io quella strana) che le costine gli affettati di ogni genere i wurstel e le salamelle fanno parte della carne, le acciughe sott’olio o il tonno anche se in scatola sono pesce, i tomini alla piastra sono categoria formaggi. Io lo capisco che, specie nei dolci, a volte possa sembrare complicato, all’inizio anche io ero un po’ frastornata e dovevo stare attenta per non fare, pur inconsapevolmente, scelte sbagliate, ma buon dio a tutta sta carne (o pesce) ci volete abbinare un contorno? Un’insalata mista, delle verdure grigliate, una mecedonia di frutta, un qualcosa che agli albori della sua vita non abbia brucato nei prati?!!!

Logicamente non pretendo di trovare ad ogni invito la torta vegana o dei biscottini apposta per me, ma dopo un antipasto di affettati misti, un tagliere di formaggi, le bruschette al lardo, la frittura di pesce e una grigliata di carne mista, vi pare cosa di ingollarvi una torta con crema chantilly, tiramisù e una vaschetta di genato alla crema? Il tutto davanti ai miei occhi… dai va bene uguale, io vi raggiungo per il caffè… logicamente non macchiato.

Sara

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Cecilia

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