3 tecniche dall’Oriente per diminuire le coliche

Le coliche sono un problema per moltissimi bambini e genitori. Si parla del 10% circa dei neonati, che prima del compimento dei quattro mesi soffrono di questi dolori addominali che faticano a passare, e che causano pianti inconsolabili che scoraggiano moltissimo i genitori, che si sentono impotenti.

Non ci sono farmaci o soluzioni definitive, poiché queste coliche gassose non hanno una causa univoca, ma possono essere riconosciute se osserviamo bene il comportamento del bambino. Solitamente, queste coliche (e il conseguente pianto, improvviso, acuto e seguito da corpo irrigidito, schiena inarcata, volto paonazzo e gambe sollevate verso l’addome) arrivano nel tardo pomeriggio, o comunque dopo mangiato, per protrarsi fino a sera. Spesso l’emissione di gas e feci dà un po’ di sollievo, ma è solo temporaneo. E per diagnosticare la colica del lattante c’è bisogno della regola del tre. E cioè: il bambino deve avere crisi di pianto per più di tre ore al giorno per almeno tre giorni a settimana e per tre settimane consecutive.

Ma allora cosa fare quando il pianto inconsolabile non sembra cessare? Dall’Oriente e dalla sua cultura arrivano tre tecniche davvero efficaci, fisiche e non medicali, che sapranno sicuramente aiutarvi, prevenendo e curando coliche e stipsi. Provatele tutte e tre: capirete da soli quale è la migliore per vostro figlio, che ne sentirà i benefici dopo poche e costanti applicazioni.

3 tecniche dall’Oriente per diminuire le coliche: dall’Asia ecco i massaggi pensati per la diminuzione della stipsi e delle coliche nel lattante, con movimenti delicati ma mirati ed efficacissimi

La prima tecnica è un semplicissimo massaggio al pancino. Esso è delicato e davvero molto piacevole per il bambino, e per questo lo consigliamo almeno una volta al giorno. Bastano cinque minuti, i movimenti sono facili facili e oltre ad essere benefico per l’intestino del bimbo è perfetto poiché crea un contatto tra mamma/papà e lattante. Basterà provare per una volta e poi tenere a mente il nome dei movimenti, nome che richiama proprio la forma che disegneranno le dita sulla pancia del piccolo: Sole, Luna, Passeggiata, Allunghi, e così via…

La seconda soluzione arriva dalla Cina, paese nel quale la medicina tradizionale è davvero molto antica, ma soprattutto nel quale i massaggi sono da sempre elemento fondante del benessere. Ecco quindi il Tuina, il massaggio cinese pensato proprio per i bambini, il cui nome significa “spingere (Tui) e afferrare (Na). Questo massaggio si basa sui principi della manipolazione di certe zone o di punti particolari del corpo, una manipolazione volta a combattere le malattie.

Come per il massaggio al pancino, anche il Tuina ha il vantaggio di rafforzare il legame genitori-figlio, e allo stesso tempo riesce a rimettere in circolo, attraverso la manipolazione, l’energia nell’organismo. I movimenti sono semplici, basta impararli una volta, ed essendo indolore (anzi, piacevole) e senza effetti collaterali è consigliato ogni volta che si vuole.

Nel caso delle coliche e dei dolori addominali, i movimenti del Tuina saranno pensati apposta per toccare e stimolare i punti dell’agopuntura che agiscono sull’apparato digerente, ma anche per stimolare direttamente la pancia (dal momento che la frizione effettuata scalda un po’ la zona, aiutando la peristalsi intestinale e calmando i dolori): con i polpastrelli di indice, medio e anulare, massaggiate in senso orario e lievemente la zona attorno all’ombelico, partendo da esso e allargandovi piano piano. Oppure, restate anche solo attorno all’ombelico, in questo caso utilizzando solo il dito indice.

(foto 1 http://www.associazionelancora.it/2014/03/17/il-massaggio-per-i-bambini/)

Terza tecnica è la riflessologia plantare, e cioè l’antica disciplina orientale che vuole stimolare le zone dei piedi collegate direttamente a parti specifiche dell’organismo. In parole povere, sotto alla pianta dei piedi stanno tutte le terminazioni nervose che corrispondono a specifici organi e aree del nostro corpo, e massaggiando i vari punti possiamo guarire e stimolare queste aree. Nel caso dei bambini ancora di più, poiché i loro piedini sono molto sensibili e le ossa ancora morbide.

Prima di tutto, sarà bene conoscere le regole base, e cioè: utilizzare una pressione delicata ma comunque decisa e fare attenzione se il bambino non vuole essere toccato (meglio rimandare, poiché quando malato i punti riflessologici sono particolarmente sensibili, e non è mai bene insistere o forzare). Dopodiché scegliete il momento migliore per eseguire il massaggio plantare, e cioè quando il bimbo dorme oppure mentre è in fascia o durante il bagnetto. Per quanto tempo? Se le coliche sono croniche, provatelo per almeno una volta al giorno per tre o quattro settimane.

Come dicevamo, ogni organo ha un suo specifico punto sotto al piede, e nel caso delle coliche a dover essere stimolata è quindi la zona collegata all’apparato digerente.

Prima, però, preparate il bambino e il suo piede al massaggio: accarezzate le gambe partendo dalle anche e arrivando ai piedini, quindi, pian piano, iniziate a stimolare con il pollice tutta la pianta, dalle dita al tallone. Solo allora concentratevi sull’area interessata, alternando le frizioni e utilizzando il pollice con movimenti circolari e picchiettii.

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Sara

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Cecilia

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