Il Rotavirus, come riconoscerlo e cosa fare

Da mamme, vi sarete certo trovate nella situazione in cui il vostro bimbo, sfortunatamente, si ritrova a vomitare senza sosta e senza perché, o con una dissenteria che lo debilita moltissimo. In questi casi, un po’ di panico sale, soprattutto se la gastroenterite sembra eccessivamente forte e si dilunga nel tempo.

Molti non lo sanno, ma molte di queste gastroenteriti sono causate dal Rotavirus, che colpisce quasi tutti i bambini sotto i cinque anni, portandoli ad avere forte vomito e forte diarrea, che portano a importante disidratazione e, nei casi peggiori, al ricovero in ospedale.

Ma come riconoscere questo Rotavirus? E cosa fare per prevenirlo?

Il Rotavirus, come riconoscerlo e cosa fare: il virus che causa la gastroenterite nei bambini sotto i cinque anni

Vomito e diarrea sono disturbi molto frequenti nei bambini. Ma quando gli attacchi diventano gravie accadono più volte al giorno (possono arrivare fino a venti!), allora è importante agire per combattere questa situazione. La gastroenterite acuta, infatti, molto spesso è dovuta al contagio da Rotavirus e può diventare pericolosa, portando i bambini ad un grave stato di disidratazione e arrivando a dover richiedere l’ospedalizzazione (nei casi più gravi).

Ciò che dobbiamo sapere è che, essendo il Rotavirus molto contagioso, quasi la totalità dei bambini sotto ai cinque anni lo contrae (si parla del 95% dei bambini), e il primo contagio avviene solitamente già nel primo o nel secondo anno di vita. I lattanti, dunque, sono particolarmente soggetti a questo virus: fra i tre e i ventiquattro mesi, quindi, potrebbero manifestare i tipici sintomi, ovvero febbre, vomito e diarrea persistenti (che, in rari ma gravi casi, arrivano a interessare anche il sistema respiratorio, quello epatico, renale, linfodonale e neurologico).

Man mano che cresceranno, tuttavia, i bambini svilupperanno difese più efficaci nei confronti del virus e la gastroenterite, una volta contratta, risulterà via via meno potente. Di conseguenza, è bene sapere che la prima infezione da Rotavirus (in questi mesi) sarà la più grave.

Nei neonati, invece, i sintomi sono di solito modesti o quasi assenti, grazie alla presenza degli anticorpi materni. E i più soggetti? Sono i bambini sotto i 24 mesi (come accennato), i bambini nati prematuri e quelli nati con un basso peso, che si ritrovano più vulnerabili.

Il contagio avviene per via oro-fecale, ma anche per via respiratoria o per semplice contatto (tra persone ma anche con superfici e cibi contaminati, poiché il Rotavirus è molto resistente), ed è per questo che i bambini ne sono molto soggetti, essendo facile entrare in contatto con il virus.

Il problema della gastroenterite da Rotavirus è proprio la disidratazione a cui accennavamo, poiché vomito e diarrea, se non compensati, causano uno squilibrio idroelettrolitico che diviene pericoloso. Il trattamento clinico, dunque, è simile a quello delle semplici forme diarroiche: il bambino andrà reidratato efficacemente (per via orale o, se il bimbo è ospedalizzato per una forma grave di gastroenterite, per via endovenosa o con sondino naso-gastrico), affiancando anche probiotici e sali minerali (lo zinco).

Essendo un virus ed essendo così contagioso, la prevenzione del Rotavirus non è semplice, poiché l’igiene e la pulizia non bastano (come bastano, invece, per prevenire altre forme diarroiche). Aiutano, certo, ma non sono sufficienti.

Ciò che dobbiamo fare, dunque, è parlare con il medico, che saprà consigliarci come muoverci per evitare il contagio. Soprattutto, sarà necessario rivolgersi al pediatra nel momento in cui il nostro bambino manifesterà i sintomi del Rotavirus (malattia che, dopo un periodo di incubazione di due giorni, dura solitamente tra i 3 e gli 8 giorni), che sono i seguenti:

Febbre (anche a 40° o più)
Frequenti attacchi di vomito e di diarrea, abbondanti
Sonnolenza, dolore e irritabilità
Segnali di disidratazione come bocca secca, poca pipì, sete eccessiva e pianto senza lacrime.

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Sara

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Cecilia

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