Il nervosismo nei bambini: consigli educativi e integratori naturali

Il bambino, non ci stancheremo mai di dirlo, negli ultimi tempi passa troppo tempo in casa, davanti a schermi di ogni tipo, rinunciando al naturale bisogno di spendere più tempo possibile all’aria aperta, nella natura, a fare giochi di movimento che dovrebbero essere il pane quotidiano e che invece, per cultura, non ci sembrano più necessari. Soprattutto, a pagarne le conseguenze sono i bambini che consideriamo “motori”, quelli che più necessitano di movimento libero.

Un tempo il gioco nei cortili in città, nei campi e nelle strade era consueto e quotidiano. I bambini si muovevano. Ora stanno per lo più tra le mura di casa e il rischio è che bimbi perfettamente normali vengano etichettati come iperattivi o problematici. Questo meccanismo è un gatto che si morde la coda: il bambino si autoconvince di essere sbagliato, e i genitori, convinti dello stesso, tentano di calmarlo, quando dovrebbe semplicemente vivere più tempo all’aperto, fare sport e dedicarsi al gioco destrutturato di movimento.

Conseguenza è quindi il nervosismo: il bambino si sente costretto, chiuso, e a pagare è non solo il suo fisico ma anche la sua autostima.

Il nervosismo nei bambini: consigli educativi e integratori naturali per affrontarlo in maniera consapevole

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Per ovviare al problema, prima di tutto dovremmo cambiare rotta e puntare proprio sul movimento e sul gioco outdoor; insomma, sull’educazione all’aperto, e sui giochi esterni in ogni stagione. “Non esiste cattivo tempo, solo cattivo abbigliamento”, dicono in Scandinavia, e questa filosofia l’abbiamo ormai fatta nostra.

Secondo uno studio di Stephen Moss, un naturalista inglese che scrive per il Guardian, dagli anni Settanta il “raggio di attività” dei bambini è diminuito del 90%. Se infatti nel 1971 l’80% dei bambini di sette e otto anni andava a scuola (camminando) da solo (o con gli amichetti), già negli anni Novanta era solo il 10% a farlo (erano tutti accompagnati dai genitori). Un dato che sta accanto al “movimento” ma che indica il senso che ha preso l’educazione.

“Se i nostri bambini di oggi non hanno il permesso di uscire in strada da soli, le possibilità di esplorare il mondo naturale sono molto remote”, continua Stephen Moss. “I bambini passano così tempo fuori da non conoscere i più comuni animali, come la differenza tra una vespa e un’ape”.

La vita al chiuso ha però conseguenze importanti, anche per la salute, perché i nostri bambini sono troppo sedentari e rischiano l’obesità.

Accanto a questa tendenza a stare troppo al chiuso e a non fare movimento libero nella natura, lo stress attacca i bambini anche da altri punti. Tutti, nella nostra vita, passiamo momenti di particolare tensione dovuti a grandi e piccoli cambiamenti. Per un bambino possono essere l’inizio della scuola, il cambiamento della stessa, il bullismo, la separazione dei genitori, la morte di un parente, la tensione scolastica, uno sport troppo pesante per loro. Potremmo elencarne all’infinito. Spesso non ci pensiamo, perché diamo per scontato che loro essendo piccoli non provano ciò che proviamo noi, o che gli scivoli tutto addosso.

In realtà i sintomi di questo stress possono essere svariati, e su tutti un campanello d’allarme sono gli incubi notturni e la difficoltà ad addormentarsi. La cosa che prima di tutto noi genitori dobbiamo impegnarci a fare è stare vicini al piccolo, sostenendolo, ASCOLTANDOLO, cercando di fargli verbalizzare i vissuti, e cioè stimolandolo ad esprimere a parole ciò che prova. Questo modo di approcciarsi è qualcosa di molto vicino all’educazione empatica, e cioè quell’educazione che i genitori offrono sin da piccoli per stimolarli a conoscere le emozioni a fondo, per sfruttarle in tutta la loro potenza.

Insegnare ad esprimere le emozioni è quindi molto importante, e può passare prima di tutto dal dialogo e poi da alcuni strumenti utili, come possono esserlo i libri per bambini.

Solo dopo aver sondato questi terreni che prevedono interventi educativi in primis, quindi tempo trascorso all’aperto oltre al classico contenimento, ci sono alcuni periodi dell’anno come i cambi di stagione o eventi particolarmente significativi come l’inizio della scuola che possono richiedere un piccolo sostegno attraverso rimedi naturali.

Iniziamo dal cambio di stagione. Anche qui può manifestarsi la difficoltà ad addormentarsi (come capita anche a noi adulti, d’altronde: in questi periodi il bambino è spesso più nervoso e debole perché la qualità del sonno è intaccata, quindi in parole povere non riposa bene).

Il sonno è un’esigenza fisiologica per l’essere umano, e la difficoltà a dormire si ripercuote su tutto l’organismo. Che sia quindi una difficoltà dovuta da situazioni stressanti, da poco movimento o da cambio di stagione, dobbiamo sempre fare attenzione ai nostri bambini, che hanno bisogno di dormire molto più di noi adulti: è proprio durante il sonno, infatti, che il loro corpo produce somatropina, l’ormone della crescita, fondamentale per il corretto sviluppo. Io per prima ho sottovalutato questo fattore: poi mi sono resa conto di quanto fossero più irascibili i bambini quando andavano a dormire tardi la sera precedente (mi sembrava brutto impedire loro di andare a dormire più tardi nel week end). In realtà da un anno anche il sabato e domenica (a meno che non ci siano eventi particolari) facciamo in modo che i bambini facciano la nanna sempre e comunque entro le 9,30 e devo dire che questo ha portato enormi benefici a tutta la famiglia, non solo a loro: il giorno dopo sono riposati, collaborativi e i capricci si dimezzano perché hanno l’energia mentale e fisica per risolvere piccoli conflitti e situazioni che richiedono un po’ di impegno.

Quindi quando ci accorgiamo che il nostro bambino sta passando un periodo particolarmente stressante che si ripercuote sul suo sonno, pensiamo quindi subito a ristabilire l’igiene del dormire. Cerchiamo di stabilire orari regolari, accompagnandoli da piccoli rituali rilassanti e confortanti, come il leggere la favola della buonanotte, fare le coccole o un piccolo massaggio.

Un altro consiglio è quello di non avere paura di affidarsi a integratori specifici e naturali, sotto controllo del pediatra.

Ne esistono vari, uno che apprezzo particolarmente è Dormil di Humana, a base di Escolizia, Passiflora, vitamina B6 e niacina, piante antiche conosciute da sempre per le proprietà rilassanti che assicurano la buona qualità del sonno, ma soprattutto per l’azione benefica che svolgono sul sistema nervoso e sul suo buon funzionamento (alla base di una buona qualità del sonno anche nei bambini).

La passiflora, in particolare, è una pianta preziosa per la qualità del sonno: combatte la tachicardia, la dispnea e lo stress, e riduce l’ansia che produce irrequietezza e insonnia, anche nei bambini e in maniera più che naturale.

L’Escolizia è invece una pianta contenente alcaloidi, le sostanze che agiscono direttamente sul sistema nervoso centrale. Grazie ad essi l’escolizia contenuta in Dormil è ottima per indurre il sonno e domare l’ansia, soprattutto sui brevi periodi e non nel lungo termine (e quindi nei cambi di stagione, situazioni temporanee da regolarizzare).

La niacina è infine una vitamina, conosciuta come PP o B3, che, presa in dosi controllate come in quella contenuta in Dormil, aiuta le regolari funzioni del sistema nervoso, contrastando allo stesso tempo lo stress e il nervosismo.

 Giulia Mandrino 

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