E' uscito in tutte le librerie il mio libro The Family Food, ricette naturali per famiglie incasinate. Eccolo!
Fino a 20 anni ho mangiato quasi esclusivamente pasta, pomodoro, formaggio. Carne saltuariamente, passato di verdura una volta a settimana, frutta un paio di volte. A 21 anni ho cominciato a collezionare cistiti e con esse antibiotici e farmaci vari; ormai era: “ciao sono Giulia, ho 21 anni, studio all’università, mi piacciono i cani e ho la cistite”. Poi ho conosciuto un bravissimo naturopata, che esattamente dopo 15 giorni di regime alimentare del tutto diverso ha eliminato dalla mia vita quella scomoda compagna di avventure. Non solo, in 6 mesi ho perso 8 chili, dormivo due volte meglio, avevo più capacità di concentrazione per cui rendevo di più all’università, gli stati ansiosi erano ridotti ai minimi storici... insomma, mi sentivo davvero bene. Così, appena terminata l’università, ho iniziato il percorso di studi in naturopatia e ho coltivato con particolare passione l’interesse per il tema dell’alimentazione. E fin qui è stato tutto facile. Poi è arrivato mio marito, e ho continuato a giostrarmela alla grande. Ma quando è stata la volta del mio primo bimbo è cambiato tutto: se all’inizio il problema era riuscire a cucinare sano in poco tempo, giunto il momento in cui poteva mangiare con noi il gioco si è fatto duro: dovevo cucinare con lui, o comunque coinvolgerlo il più possibile (è un bambino particolarmente intraprendente, non il tipo che riesci a far stare a guardare la lavatrice mentre gira), e soprattutto preparare qualcosa che soddisfacesse gusti di tutti, che si presentasse bene e che fosse di qualità. Quando poi è arrivata la piccola principessa, il tutto non è raddoppiato ma quintuplicato in difficoltà.
Non solo la vita in casa per me, donna iperattiva, è diventata molto complessa, ma la cucina è stata il mio angolo di creatività tra la miriade di cose da fare durante la giornata.
Così ho iniziato a cucinare non solo per la mia famiglia, ma anche con i bimbi: nei primi mesi li mettevo in fascia, chiedendo aiuto a qualcuno quando dovevo avvicinarmi ai fornelli, in seguito li portavo sulla schiena, poi li infilavo nel seggiolone vicino a me e infine stavano in piedi sulle loro sedioline come fanno ora, accanto al piano di lavoro. Fin dall’inizio ho cercato di stimolare i loro sensi, in particolare tatto e olfatto (che noi in Occidente quasi non sappiamo più di avere).
Ho proposto quindi alla casa editrice Trevisini, che aveva già pubblicato i miei due libri Mamme prêt-a-porter. Gravidanza e Mamme prêt-a-porter. Il primo anno insieme, un libro di ricette pensate per noi mamme di oggi, con poco tempo a disposizione ma tanta voglia di nutrire la nostra famiglia in maniera sana, e soprattutto tanta voglia di far crescere i nostri bimbi con buono stile alimentare. Ho chiesto così la collaborazione della mia collega e amica Antonella Alfieri, biologa nutrizionista della quale ho grande stima come persona e come professionista.
Questo non è un libro sull’alimentazione vegana, né vegetariana, né crudista, né di dieta paleo: è un libro con ricette prevalentemente a base vegetale, che contengono ingredienti sani e benefici, alcuni conosciuti ma poco usati (come i legumi), altri ancora poco conosciuti come per esempio le alghe. Non è per specialisti, è un manuale per mamme che vogliono avvicinarsi a questo mondo o prendere nuovi spunti, per cui ho voluto prima di tutto renderlo fruibile sia a livello di lettura sia di reperibilità degli alimenti. Alcuni di questi li trovate in tutti i “negozi naturali”, altri nei supermercati tradizionali. Ho deciso di inserirli in quanto sono i supermercati nei quali mi rifornisco e di cui ho testato con mano non solo i prodotti ma anche la provenienza all’interno delle aziende agricole.
Spero così che il mio angolo di vita culinario possa entrare nelle vostre case e nelle vostre vite, donando autentico e gioioso nutrimento a voi, mamme incasinate come me.
Potete acquistarlo con uno sconto del 15% sul sito della mia casa editrrice e in tutte le librerie.

Dal 13 al 15 giugno presso Palazzo Gallio a Graveona (Co) si svolgerà il primo appuntamento con il Wellness FestivaLake Como, tre giorni sulle vie della salute, benessere, conoscenza interiore e creatività: tre giorni nella magica atmosfera del lago tra acqua, monti e bellezze artistiche per stare bene nel corpo e nell’anima partecipando ad un ricco calendario di incontri e di esperienze.
Tanti gli appuntamenti con operatori olistici e del benessere, un invito a sperimentare le discipline millenarie di equilibrio energetico e ricerca spirituale quali lo yoga e le pratiche taoiste, tecniche olistiche utilizzate per migliorare benessere e salute, ma anche momenti artistici e creativi, validi strumenti di trasformazione, conoscenza e nutrimento dei livelli più profondi della psiche Yoga, Tailiiquan, Qi Gong, Ayurveda, Shiatsu , Shaolin Kung Fu, Do-In, Riequilibrio posturale, Riflessologia, Campane tibetane, Gong, Spiritualità, Astrologia, Cabalà , Tarocchi, Arteterapia, Teatroterapia, Musica, Poesia, Canto, Danza, Mostre, Laboratori Creativi, Cucina naturale, Alimentazione ed Erbe salutari.
All’interno di Palazzo Gallio ci sarà inoltre uno spazio dedicato a prodotti selezionati e manufatti creati nel rispetto della natura e ispirati ad una visione ecologica: alimentazione naturale, biocosmesi, tessile e prodotti artigianali ecologici e creativi, rimedi naturali, libri (apertura ore10.00/18.00) oltre a un’area ristorazione con proposte di menù vegani.
Durante la manifestazione ci saranno ogni giorno conferenze con importanti relatori su diversi temi: lo studioso di astrologia e cabalà Nadav Crivelli, autore di alcuni libri sull’argomento, la presentazione del metodo e la terapia alimentare Gerson e tanto altro ancora. Infine alcuni momenti 2 artistici di rilievo: due spettacoli serali, un incontro musicale col violino, esperienze sonore con i tamburi armonici. Lo spettacolo di sabato 14 Giugno rappresenterà una antichissima favola
indiana “Sakuntala” , con danza musica e poesia ispirate alla tradizione dell’India, la regia è di Tommaso Iorco con la partecipazione di due straordinari danzatori
il malese Sooraj Subramaniam di fama internazionale e la danzatrice Lucrezia Maniscotti .
Per il Festival è stato inoltre realizzato un breve video https://vimeo.com/89322430 in collaborazione con l’illustratrice e fotografa Giada Negri, presente con una mostra personale.
Il programma dettagliato con gli eventi che si svolgeranno nelle tre giornate è scaricabile dal sito www.harmonyfestivalake.eu
Per informazioni sui soggiorni a prezzi agevolati contattare Gravedona Ufficio Turistico tel. 0344 5005 . Per visitare la manifestazione e partecipare alle conferenze il biglietto d’ingresso è di 10 euro per i tre giorni e include gli spettacoli serali (bambini fino ai 10 anni entrata gratuita). Per partecipare a seminari e workshop a pagamento è necessario prenotare e iscriversi anticipatamente.
Per informazioni sull’organizzazione dell’evento: Associazione Culturale So’ham Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Questo articolo è pensato per tutte quelle mamme ( ma anche papà), che si trovano a crescere i figli dopo una separazione coniugale; quelle mamme sole nella gestione dei loro bambini; quelle mamme che hanno stili educativi completamente diversi dall’ex partner, padre dei bimbi e che lottano quotidianamente per un po’ di equilibrio nella vita dei loro figli; quelle mamme che pensano di essere le uniche a dover affrontare determinate problematiche; quelle mamme che pensano che i loro bambini hanno o avranno ripercussioni psicologiche dovute alla situazione familiare che vivono …
E’ ormai esperienza comune a diversi bambini trovarsi in qualche punto della vita a dover affrontare il processo di separazione dei genitori. Sì, perché la separazione non è un evento, che inizia e finisce in un tempo limitato, ma un processo, che spesso dura parecchio tempo e che evolve progressivamente attraverso delle vere e proprie fasi. Accompagnare con consapevolezza e amore lungo questo percorso i bambini coinvolti , è fondamentale. … ma spesso anche molto difficile, soprattutto perché le persone che dovrebbero essere la loro forza, i loro pilastri emotivi spesso sono i primi a dover rimettere insieme i cocci e non hanno energie sufficienti per gestire le emozioni dei loro piccoli.
Ormai le famiglie “al singolare” sono tante ma, ciononostante, si ha sempre l’impressione di vivere una situazione unica, di essere i soli a sperimentare certe situazioni. Non è cosi. E quindi ho pensato potesse essere utile offrire spunti di riflessioni e possibili strategie comportamentali a tutti i genitori che si sentono “soli” . Ogni separazione ha proprie caratteristiche, noi adulti reagiamo in modi diversi di fronte a tale avvenimento. Qui analizzerò solo alcune situazioni “tipo” che spesso ci troviamo a gestire come genitori. Il mio scopo è quello di rassicurare coloro che si trovano a vivere questa esperienza sul fatto che, ciò che conta per la serenità dei nostri figli è il modo con cui viene gestita la separazione, più che la separazione di per sé, oltre che condividere esperienze comuni che diano la possibilità di annullare la sensazione di solitudine, inadeguatezza e senso di colpa che condizionano il benessere di molti genitori separati.
- Non litigare in sua presenza, soprattutto su questioni che lo riguardano ( mantenimento, giorni e orari in cui deve vederlo ). So che a volte non è facile trattenersi dall’esprimere i propri pensieri negativi e si avrebbe voglia di “cantargliene quattro”, ma non è bene che il bambino assista alle litigate dei genitori. E’ necessario evitare accese discussioni e posticipare il confronto tra adulti in assenza del bambino.
- Non parlar male l’uno dell’altro, tenere sempre ben presente che per noi è l’insopportabile ex coniuge, per il bambino è il genitore e non caricare emotivamente il bambino delle nostre frustrazioni.
Può succedere, per esempio, che il bambino desideri passare più tempo col papà o che vi faccia notare quanto sia più divertente stare con lui, soprattutto dopo che gli avete negato qualcosa. La reazione emotiva più comune è quella di sentirsi poco amate, poco apprezzate. I pensieri immediati sono : “Con tutto quello che faccio per lui, ecco il ringraziamento”, “E ci credo, il papà lo fa solo giocare e gli compra tutto ciò che vuole, a me tocca fargli fare le cose meno piacevoli!”. L’importante è che questi pensieri non diventino parole, che non si faccia pesare al bambino la nostra frustrazione, perché lui sta solo esprimendo un desiderio legittimo. Non ci sta dicendo che non ci ama come madri, che non ci apprezza, che può fare a meno di noi, sta dicendo che noi siamo il “porto sicuro”, che sa che noi ci siamo e ci saremo, perciò può permettersi di esprimere le sue emozioni anche rispetto al papà. E’ fondamentale non censurare le sue emozioni, le sue parole, anche quando ci fanno male, in quanto lui ha bisogno di potersi sentire a suo agio nell’esprimerle e, se possibile, sarebbe importante poterlo accontentare. Se il rapporto tra ex partner non è estremamente conflittuale, in questi casi sarebbe bene accondiscendere a queste richieste, mostrandovi disponibili e felici che lui abbia un bel rapporto anche col papà e che voglia trascorrere più tempo con lui ed adoperandovi perché questo avvenga, al di là dei giorni e degli orari prefissati dal tribunale!
- Cercare di mantenere una stessa linea educativa. Altra situazione piuttosto difficile da affrontare è quella in cui mamma e papà hanno stili educativi molto diversi, per cui tutte le regole o indicazioni comportamentali che date, vengono sistematicamente contraddette dall’altro genitore. Il bambino in questo caso si sente confuso e, come è normale che sia, apprezza maggiormente la gestione educativa più permissiva … lui non può capire che non è il caso di mangiare tre merendine per merenda o che non si dicono le parolacce! Se un genitore gli permette di farlo, si fa … è il genitore che non lo permette il “cattivo” della storia. Anche in questo caso, è importante non indirizzare le nostre rimostranze al bambino, ma, semmai, all’altro genitore. Cercate di confrontarvi serenamente con l’altro adulto, cercate un punto di mediazione che tuteli il più possibile il bambino, tentate di far capire il vostro obiettivo educativo ed ascoltate il punto di vista dell’altro. Se ciò non fosse possibile, non dichiarate apertamente al bambino il vostro pensiero riguardo allo stile educativo scelto dall’altro genitore! Per lui è il suo papà … non è per lui accettabile che venga messo in discussione! Rischiereste solo di creare ulteriore tensione in lui, di confonderlo ulteriormente e di metterlo nella condizione di doversi alleare con uno dei due.
- Non cercare l’alleanza col figlio, ricercando in lui conforto emotivo. Questa situazione riguarda soprattutto i genitori che hanno “subito” la separazione; quelli che non l’hanno ancora accettata, che si sentono abbandonati e soli. A volte questi genitori tendono a ricercare l’alleanza emotiva col figlio, a trattarli come amici con cui confidarsi, a parlar loro delle proprie problematiche e ad accusare l’altro genitore della sofferenza che stanno vivendo. Spesso per creare alleanza col figlio, lo assecondano in tutte le sue richieste e cercano di portare il bambino ad avere la loro visione della situazione. Questo atteggiamento è assolutamente malsano per i bambini che si sentono la responsabilità di confortare con la propria presenza il genitore in difficoltà, di dover mettere in discussione la figura del genitore accusato, provocando spesso in lui reazioni di rabbia e profonda sofferenza.
Le situazioni di difficoltà dei genitori e dei bambini possono essere di diversa natura … ne affronteremo più avanti anche altre tipologie. Per ora concludo dicendo che ciò che conta è avere la maturità emotiva per gestire al meglio se stessi, senza far ricadere sui bambini le dinamiche irrisolte degli adulti. In questo modo la separazione di per sé sarà metabolizzata e vissuta al meglio dai nostri figli … che cresceranno sani, forti ed equilibrati!
Dott.ssa Monica Contiero
Non sono solo i ritmi personali che si modificano drasticamente con l’arrivo del bambino, ma anche lo stile relazionale della coppia. Prima di essere compagni, amici o amanti, ora si è genitori. Difficile ritagliarsi spazi a due e anche quando lo si riesce a fare, spesso gli argomenti vertono comunque sul bambino… cosa comprargli, come sta crescendo, a chi assomiglia, che facce buffe ha fatto ieri ! Sembra che non esistano più interessi comuni che prevedano come partecipanti solo due adulti.
Mentre inizialmente questa sorta di “innamoramento” per il bambino è vissuta da parte di entrambi ed è vissuta positivamente, col passare del tempo spesso colui che comincia a risentirne e a farne un po’ più le spese è il neo papà. L’accudimento del bambino spesso è di competenza quasi esclusiva della mamma, vuoi per l’allattamento al seno ( difficilmente delegabile..), vuoi per il fatto di condividere col bambino l’intera giornata mentre il papà è al lavoro, vuoi per predisposizione genetica femminile ( la mamma è sempre la mamma), il papà si ritrova a doversi inserire, non senza difficoltà, nella nuova relazione a due formata da quella che una volta era la propria moglie e che adesso è una mamma, e il proprio bambino. Mentre la mamma quotidianamente sviluppa la relazione col bambino, creando un legame affettivo e di conoscenza reciproca sempre più forte, il papà rimane ai margini, ad osservare e a volte anche un po’ a risentirne. Se ci rendiamo conto che a volte non ci accorgiamo neppure se è in casa o no, che le nostre attenzioni vertono sempre e solo sul nostro piccolo, che gli argomenti di cui parliamo trattano solo di cacca, pappe, marche di pannolini o allattamento, allora è importante porre rimedio, prima che sia troppo tardi!|
La coppia si trasforma, cambia modalità, priorità e prospettive. Questo repentino disequilibrio può portare a nuove consapevolezze che arricchiscono la coppia stessa e la legano ulteriormente, ma può anche capitare di perdersi un po’ come coppia e allora, come ritrovarsi?
Ecco alcuni suggerimenti pratici:
E comunque ricordatevi sempre che i bambini crescono, questo intenso periodo di accudimento e di concentrazione quasi esclusiva su di loro si allenterà gradualmente, ritroverete ben presto i vostri spazi, recupererete la vostra coppia e, se nel frattempo avrete alimentato la vostra intesa a due, riuscirete a tornare ad essere donne e mogli a tutti gli effetti!
Dott.ssa Monica Contiero
Articolo tratto dalla rubrica L'angolo di Monica
Una volta presa la decisione di passare ai pannolini lavabili, è bene sapere che ne esistono vari modelli standard; capire quali sono questi modelli vi aiuterà a decidere qual è il migliore per il vostro piccolo.
Gli "All in one" si presentano quasi come i pannolini usa e getta, e come essi sono abbastanza comodi sia per il bambino che per il genitore che si appresta a cambiarli. Questo perché, integrando in un unico elemento la mutandina esterna con lo strato assorbente, cucito all'interno e non intercambiabile (ma, eventualmente, integrabile con altre strisce assorbenti in caso di necessità), si infilano sul bambino comodamente senza aggiungere alcuna clip o spilla per fermare l'assorbente. Esistono varie taglie in base al peso oppure pannolini taglia unica con possibilità di regolazione tramite bottoni a clip o velcro. Sono ottimi perché davvero comodi (come abbiamo spiegato nell'articolo che parla del lavaggio dei pannolini lavabili), ma devono essere lavati interamente ogni volta e l'asciugatura, essendo abbastanza spessi, è piuttosto lenta.
La seconda opzione sono gli "All in Two", con mutandina impermeabile esterna e strato assorbente removibile da fissare e staccare con dei bottoni o del velcro. Sono un po' meno economici dei primi, ma essendo composti dai due pezzi staccabili è possibile riutilizzare la mutandina evitando di lavarla ogni volta, cambiando solo l'assorbente.
Ci sono poi gli "All in Two IBRIDI": sono praticamente come gli "All in Two", ma si differenziano per lo strato assorbente, che può essere sia in tessuto (quindi lavabile) sia usa e getta. Una via di mezzo tra lavabile e usa e getta, quindi, ma comunque ecosostenibile grazie alla parte esterna riutilizzabile e al materiale delle strisce assorbenti, assolutamente più biodegradabile dei pannolini perché privo dell'involucro plastico impermeabile che lo rende difficilmente smaltibile.
Si passa poi alle tipologie di pannolino nelle quali le sue parti principali (cioè la struttura esterna impermeabile e lo strato assorbente) sono completamente separate.
Partiamo dai "Fitted", pannolini sagomati a mutandina completamente assorbenti (quindi ottimi per la notte) e con chiusura a bottoni o velcro da coprire poi con un'altra mutandina impermeabile (non necessaria l'estate). Assorbenza super e possibilità di lavare solo il pannolino sagomato riutilizzando la mutanda, quindi, ma ingombro un po' aumentato.
Identici ai "Fitted" ma diversi per chiusura sono i "Flat-Sagomati" o "Contour": non hanno bottoncini o velcro, quindi è necessario fissarli con spille, ganci o lacci, o addirittura tenerli in forma direttamente infilando la mutandina impermeabile.
I "Pocket" si presentano come gli "All in Two", con una mutandina sulla quale è cucita una velina drenante; tra le due viene quindi inserito lo strato assorbente, che si potrà togliere per il lavaggio (e quindi diminuirà il tempo di asciugatura). Svantaggio: il pannolino va sempre cambiato interamente.
L'ultima categoria di pannolini è quella che prevede la piegatura, e che comprende i Ciripà, i Prefold e i Muslin.
I "Ciripà" sono i classici pannolini in cotone (si presentano come strisce da piegare e sagomare) con laccetti laterali. Al loro interno si appoggiano alcuni strati di tessuto piegati (in quantità variabile in base alle necessità) e per finire si infila la mutandina impermeabile.
Come i "Ciripà", i "Prefold" prevedono degli straccetti di tessuto di forma rettangolare già piegati da inserire all'interno di una mutandina impermeabile. Si possono creare anche a casa e sono di rapida asciugatura (come per i "Ciripà", d'altronde, ma rispetto ad essi sono molto più semplici da indossare: i "Ciripà" con i loro laccetti a volte rendono la vita di mamme e papà più dura; qui invece è possibile utilizzare spille da balia o gancetti come gli Snappy). Si trovano solitamente in due diverse misure, per i più piccoli e i più grandi (di solito 30x40cm per i neonati e successivamente 40x50cm).
Facili anch'essi da autoprodurre ma un pochino più ingombranti i "Muslin" sono garze quadrate in mussolina o cotone (di circa 80x80cm) da piegare e fissare alla mutandina impermeabile attraverso delle spille da balia moderne (gancetti in gomma morbida, gli Snappy che abbiamo già citato). E, in alternativa, si possono utilizzare come strato assorbente aggiuntivo per gli altri tipi di pannolino.
Quindi, in definitiva, se optate per Fitted, Ciripa, Prefold o Muslin dovrete procurarvi anche le mutandine impermeabili, disponibili in vari tessuti (come il poliuretano laminato, il pile o la lana, trattati sempre per risulytare impermeabili ma traspiranti), varie misure e con diverse chiusure (bottoncini a clip o velcro, di solito), importantissime per tenere i vestiti del bambino all'asciutto!
Calcolate bene quanti ve ne serviranno! Se optate per un sistema misti tra lavabili e usa e getta, ve ne serviranno circa 10/12 per il primo anno, e 8/10 per il secondo. Utilizzare solo quelli lavabili significherà invece calcolare bene i tempi di asciugatura e la frequenza del cambio (in modo da non rimanere mai senza), e quindi avrete bisogno di circa 18/20 per il primo anno del bambino (da lavare ogni 2 o 3 giorni) e 15/16 per il secondo (dato che il cambio scende di frequenza).
Sara Polotti
Foto Credits: http://www.crazymessybeautiful.com/2015/05/mommy-must-haves-for-babies.html
Ho assaggiato i macaroon a Parigi per la prima volta a 23 anni mentre stavo facendo un servizio per la mia redazione: avevo uno stipendio di 1000 euro netti, vivevo a casa di mia mamma, felicemente mantenuta e la mia più grande preoccupazione economica era il disappunto nel dover aspettare il mese successivo se volevo comprami un outfit o se volevo fare un week end lungo in una città europea con il mio boy. Ero 58 kg per 1, 75 di altezza. A quell'assaggio parigino i macaroon mi son sembrati dolci, di un dolce sdolcinato che dava nausea. Sono sempre stata una che preferiva il salato al dolce anche se difficilmente riuscivo a finire una pizza. Quando ero in vena di schifezze mi mangiavo un po' di cioccolato fondente o dei biscotti. Il gelato non mi ha mai garbato.
Poi sono rimasta incinta, e con estremo stupore di mio marito e del quasi disgusto delle mie colleghe una pizza sola era proprio poco, la sazietà la raggiungevo con due pizze ai 4 formaggi; mio marito correva disperato a cercare una gelateria aperta il lunedì sera a gennaio perchè proprio non ne potevo fare a meno. Il mio pasto preferito era pesche ripiene di cioccolato e ameretti, era estate, insomma, avevo bisogno di rinfrescarmi un po'. Ho preso 26 kg. Ho preso 26 kg e non me ne sono accorta. Non avendo mai avuto problemi di peso semplicemente non mi pesavo; poi tutti mi dicevano che ero solo pancia, si forse un po' di gonfiore. In un paio di settimane sarei tornata come nuova.
Poi ho partorito: la pancia mi è rimasta enorme, non avevo un bozzetto come le altre, avevo l'Etna. Vabbè, passerà. Ma la fame non passava, anzi aumentava la voglia di dolci, ma non di paste secche, briochine, cose da professionisti: panna montata e meringhe al cioccolato o la variante delle due insieme. Senza ritegno. Dopo un anno e mezzo circa avevo raggiunto quasi sembianze umane ed ero tornata, con qualche accorgimento e tante sigarette di nuovo, a 62 kg. Ho pensato allora bene di cercare il secondo figlio, che è arrivato forse quando l'ho pensato. Gravidanza devastante causa primo figlio, marito assente (che novità) etc etc... partorito e invece di sgonfiare sono diventata un pallone! I dottori hanno detto che l'ipertensione che avevo avuto in gravidanza, essendo rientrata dopo il parto, si stava riversando sui tessuti circostanti. Oltre a quello si era riversato sulla mia autostima. Dopo 3 mesi ho deciso che IO VOLEVO DIMAGRIRE. Era il periodo "fai la Dukan che va tutto bene", così l'ho fatta, ho perso ben 15 kg in 5 mesi e poi ne ho ripresi 20 nei mesi successivi.
La base è che:
1. le mie dosi di cibo sono diventate da camionista. Mi dai 80 gr di pasta e penso sia una porzione da bambino.
2. mio marito mangia come un bue e non ingrassa; è uno di quegli uomini che se gli fai l'insalata mista ti guarda e ti dice se siamo in carestia per cui cucini e cucini. E io non sono una di quelle persone che dopo un pomeriggio intero passato con due figli, una tappa alle Poste Italiane e lavoro arretrato che non puoi fare perchè hai deciso di fare la mamma tutti i pomeriggi, rifiuta un piatto di pasta: "No amore, tu mangia pure la pasta al ragù (sono vegana quindi ragù di soia) io mangio un'insalatina.
3. credo in qualche modo di non voler dimagrire: se vedo le foto di me prima dei bimbi mi vedo esile (non lo ero assolutamente dopo 12 anni di basket) mentre ho la malsana idea in mente forse della mamma solida, forte, ben piazzata, la base della famiglia.
4. adoro i macaroon e la panna montata. Anche se nel mentre sono diventata vegana se mi faccio andare un pacco di biscotti vegani o 15 macaroon vegani etc... non va proprio bene.
5. solitudine: se sei mamma sai cosa vuol dire la solitudine ma sai anche che a parte quando stanno male puoi uscire e tutto più o meno passa. Se sei mamma di due bimbi vicini e sotto i 4, sai cos'è la solitudine e sai che spesso le cose non puoi controllarle tu, ma che si creano concatenazioni di eventi per cui tu non riesci a fare ciò che avevi pensato e a vedere altre persone. Spesso sei talmente stanca ed esausta che non puoi neanche pensare ad alzare la cornetta e organizzare. Per cui stai a casa, sola con loro e mangi.
6. se sei come me libera professionista vuol dire che per guadagnare devi:
-trovare clienti
- riuscire a capire quello che alla fine porti a casa (con la partita iva non dei minimi porti a casa una miseria se lavori part time).
- trovare una sistemazione per i tuoi figli mentre lavori o lavorare mentre loro dormono (nel mentre attacchi la lavatrice e stiri).
- tutti di dicono: "Ma tanto sei a casa dai" per cui devi far capire a tuo marito e alla gente che tu stai lavorando, come loro quando vanno in ufficio tutte le mattine.
- farti pagare dai clienti. In questo periodo proprio non va di moda pagare, è un po' retrò.
- non hai maternità decente, mutua, ferie e probabilmente pensione.
Con queste premesse il cibo aiuta, ti riempie, ti appaga ed è sempre a disposizione.
Ora vorrei dimagrire, o forse vorrei ricercare me stessa, una me stessa che si guarda allo specchio e si piace. Una me stessa che ha tempo di fermarsi e di chiedersi come sta, di cosa ha bisogno.
Una me stessa che ha tempo per amarsi e sentirsi appagata in altre modalità differenti dal cibo.
Quando diventi mamma sembra che il mondo sia quasi solo un luogo di doveri. C'è bisogno di guardarsi allo specchio, di guardare quel corpo che ospita la nostra anima e che in questi anni è stato sottoposto a grande stress e che ha fatto una cosa meravigliosa, ha creato delle nuove vite, e ringrazialo, accarezzarlo, mostrargli gratitudine e non rimprovero. C'è bisogno di tenerezza, di dolcezza ma sopratutto di ritrovare un po' di spensieratezza e un pizzico di follia. D'altronde prima di essere madri, siamo anche figlie noi stesse.
p.s. odio la palestra e la corsa
Papavero 3
foto di Jead Beall appartenente al progetto a Beautiful body, tratta dal sito www.minutebuzz.com
Le cose che fanno i personaggi dello spettacolo ci sembrano sempre più fighe, così per partito preso, solo
per il fatto che le fanno loro, ma essere famosi è un duro mestiere e ad un certo punto subentra l’invidia e
le malelingue di chi, non avendo fama ed ancor meno lode, cerca miseramente di farci cadere i nostri miti:
NO, non ce la farete!
Certo, anche loro hanno difetti e fanno cavolate come noi (a volte molto più plateali), ma noi li adoriamo
comunque, siamo capaci di sorvolare su scivoloni macroscopici in nome di addominali scolpiti e occhi
celesti.
Come prima cosa vorrei mandare un caloroso “vaffa” a quello che ha messo in giro la voce che Brad Pitt
non si lava e puzza.
A parte che non credo gli manchino i soldi per il sapone, a parte che non penso che Angelina Jolie abbia la
sinusite cronica, ma alla fine… se anche fosse? Tu che cerchi di farmi credere che Brad puzza, beh? Pensi mi
freghi qualcosa? E’ talmente, oggettivamente, stupenderrimo che, dai, ma chi se ne frega! Poi non penso
che gli avrebbero proposto la pubblicità di Chanel n. 5?!
Appello: Brad, se anche non ti fai il bidet da due settimane e non ti deodori da tre, sentiti libero di bussare
alla mia porta, alla peggio userò il tappo per il naso della piscina, ma tu vieni, io non mi formalizzo! E poi se
Jennifer Aniston ha sopportato il dolore di divorziare da uno così, vuoi che io non sopporti un po’ di puzza?!
Secondo esempio di beltà oltreoceano è Antonio Banderas.
Dato che a Hollywood non ci sono le briokes si è stabilito nel Mulino. Ora, non è che brilli di galanteria
uno che usa il cornetto per fare la scarpetta nel cioccolato e poi, quando “assaggia” il plumcake ne ingolla
uno intero! Ci avete fatto caso? Fa per assaggiarlo e se lo infila intero in quello che più che una bozza è un
forno! Gli resta in mano solo poche briciole e la carta. Cosa? Dite che non è il vostro tipo? Che è passato di
moda?
Appello: Antonio se vuoi puciare un biscotto (del Mulino) chiamami, io ti saprò fare le Coccole e gli
Abbracci, tu per me sei un bel Galletto!
George Clooney: se un uomo di mezza età si facesse vedere ogni sei mesi con una tipa (figa e giovane)
diversa, a bordo della sua moto, diremmo che ha la sindrome di Peter Pan e una botta di andropausa, lui
invece per tutti è il più ambito scapolo.
Recentemente si è fidanzato con un’altra mora, bella, famosa, ricca … niente di nuovo … una famosa
avvocatessa, così famosa che prima di stare con lui non la conosceva nessuno!
Lui le ha regalato un brillocco di circa mezzo chilo montato su un anello che, si vocifera, abbia disegnato
lui stesso! Com’è l’anello? Un cerchio con una pietra rettangolare sopra. Ma diciamoci che, anche se non è
proprio un progetto di ingegneria aerospaziale, ricevere un anello di quella portata e da George Clooney…
non ha prezzo!
Cosa? Vi è giunta voce che facendo pubblicità, con tutti quei caffè è diventato nevrotico?
Appello: George, io per venire a Como ci metto circa un’oretta e guarda, non ti chiedo l’anello, mi basta un
cappuccino!
Dai, sono pezzi da novanta! Bisogna ammetterlo!
Se la tirano? Sì! Se lo possono permettere? Anche!
Mica come certi vip che se la tirano per niente, le peggiori? Le donne! Una che mi viene in mente? Monica
Bellucci.
A parte che fa la figa parlando in italiano con finto accento straniero: bella sei cresciuta a cime di rapa e
pane come tutte noi! Lei che parla con quel filo di voce come se stesse per piangere, sembra che le stiano
facendo la ceretta all’inguine! E poi vip? Ti atteggi? Famosa? Ma perché tutti la vogliono e tutti la cercano?
Ditemi il titolo di un suo film in tre secondo… uno, due, tre… niente? Lo sapevo!
Io continuo a sognare: Brad, Antonio, George… io mi trasferisco al Mulino per farmi un Nespresso vestita
solo con due gocce di Chanel n. 5, poi succeda quel che succeda…
Nella vita di ogni essere umano s'incontrano momenti cruciali, momenti di passaggio che fanno si che nulla potrà mai più essere come prima.
Per una ragazzina il menarca segna l'entrata nel mondo delle Donne e la gravidanza ed il successivo parto segnano il passaggio dall'essere Donna ed Amante all'essere Madre.
Durante questi passaggi nel corpo e nell'intimo delle Donne si scatenano forze spesso contrastanti ma che possono condurre a livelli di comprensione e di percezione sempre maggiori.
Il percorso di maternità soprattutto, permette alla Madre di iniziare a comunicare con il proprio bebè, con chi per 40 settimane occupa il suo ventre. Le Mamme che imparano a porsi in ascolto delle parti più profonde ed ancestrali di sé non sentono il bisogno di troppe visite ed esami che avvallino o meno la salute del loro piccolo, lo sanno già e devono permettere al loro “sentire” di guidarle e di tracciare la linea che porterà all'accoglienza delle nuova Vita.
Questo permette una grossa rivoluzione: quella che fa si che le Donne divengano protagoniste del “Dare alla Luce” perchè sanno perfettamente cosa occorre, in quel dato momento a quella piccola anima che si sta incarnando in quel piccolo corpo.
I modi per entrare in comunicazione con le parti più segrete del nostro sentire sono infinite, bisogna partire da ciò che ci fa stare bene e ci piace: camminare, danzare, cantare, respirare, cogliere fiori, accogliere il nostro compagno, leggere, scrivere, tornare in Natura... Il segreto è dare rilievo alle nostre sensazioni purchè esse siano “autentiche” e ripulite dai condizionamenti culturali da cui spesso siamo sommerse.
Il Diventare madre inizia molto prima e si conclude nel momento del parto.
Lo stesso momento del parto dovrebbe essere capace di avvicinarci alla dimensione del trascendente. Un parto indisturbato, in cui la Donna può gestire il momento in intimità e senza essere troppo disturbata permette di sfoderare forze ed energie inaspettate, permette di sentire altri mondi, di superare paure, di accogliere l'estasi..
La Madre deve permettersi di “lasciare andare”, di farsi guidare dal suo corpo e dalle sue sensazioni, assecondando e dando sempre fiducia alla Vita..
Un parto con una Donna capace di ascoltarsi e di legarsi ad “altre dimensioni” permette al Bimbo ed alla Mamma di lavorare insieme per incontrarsi in un primo eterico abbraccio che diviene reale.
Quel primo abbraccio getterà le basi per la Vita, ricordando al cucciolo degli occhi rassicuranti che lo cullano ed accarezzano.
Se questo momento non ha la possibilità di essere così saldo e potente nulla è perduto: mamme e bimbi sanno sempre ritrovarsi (e parlo per esperienza personale, il mio primo cucciolo mi è stato strappato via al momento della nascita), ci vorrà tanto sentire, tanta consapevolezza e lavoro connotato d'amore...
Se ne avete la possibilità, ascoltatevi, ascoltate le vostre pance ed i vostri cuccioli.. Seguite il vostro sentire e date ai vostri bimbi la nascita per voi migliore...
Cora Erba, doula e pedagogista
Nella vita di ogni essere umano s'incontrano momenti cruciali, momenti di passaggio che fanno si che nulla potrà mai più essere come prima.
Per una ragazzina il menarca segna l'entrata nel mondo delle Donne e la gravidanza ed il successivo parto segnano il passaggio dall'essere Donna ed Amante all'essere Madre.
Durante questi passaggi nel corpo e nell'intimo delle Donne si scatenano forze spesso contrastanti ma che possono condurre a livelli di comprensione e di percezione sempre maggiori.
Il percorso di maternità soprattutto, permette alla Madre di iniziare a comunicare con il proprio bebè, con chi per 40 settimane occupa il suo ventre. Le Mamme che imparano a porsi in ascolto delle parti più profonde ed ancestrali di sé non sentono il bisogno di troppe visite ed esami che avvallino o meno la salute del loro piccolo, lo sanno già e devono permettere al loro “sentire” di guidarle e di tracciare la linea che porterà all'accoglienza delle nuova Vita.
Questo permette una grossa rivoluzione: quella che fa si che le Donne divengano protagoniste del “Dare alla Luce” perchè sanno perfettamente cosa occorre, in quel dato momento a quella piccola anima che si sta incarnando in quel piccolo corpo.
I modi per entrare in comunicazione con le parti più segrete del nostro sentire sono infinite, bisogna partire da ciò che ci fa stare bene e ci piace: camminare, danzare, cantare, respirare, cogliere fiori, accogliere il nostro compagno, leggere, scrivere, tornare in Natura... Il segreto è dare rilievo alle nostre sensazioni purchè esse siano “autentiche” e ripulite dai condizionamenti culturali da cui spesso siamo sommerse.
Il Diventare madre inizia molto prima e si conclude nel momento del parto.
Lo stesso momento del parto dovrebbe essere capace di avvicinarci alla dimensione del trascendente. Un parto indisturbato, in cui la Donna può gestire il momento in intimità e senza essere troppo disturbata permette di sfoderare forze ed energie inaspettate, permette di sentire altri mondi, di superare paure, di accogliere l'estasi..
La Madre deve permettersi di “lasciare andare”, di farsi guidare dal suo corpo e dalle sue sensazioni, assecondando e dando sempre fiducia alla Vita..
Un parto con una Donna capace di ascoltarsi e di legarsi ad “altre dimensioni” permette al Bimbo ed alla Mamma di lavorare insieme per incontrarsi in un primo eterico abbraccio che diviene reale.
Quel primo abbraccio getterà le basi per la Vita, ricordando al cucciolo degli occhi rassicuranti che lo cullano ed accarezzano.
Se questo momento non ha la possibilità di essere così saldo e potente nulla è perduto: mamme e bimbi sanno sempre ritrovarsi (e parlo per esperienza personale, il mio primo cucciolo mi è stato strappato via al momento della nascita), ci vorrà tanto sentire, tanta consapevolezza e lavoro connotato d'amore...
Se ne avete la possibilità, ascoltatevi, ascoltate le vostre pance ed i vostri cuccioli.. Seguite il vostro sentire e date ai vostri bimbi la nascita per voi migliore...
Cora Erba, doula e pedagogista
I semi sono "il potenziale" della pianta, sono il veicolo della riproduzione. Questi alimenti non sono spesso presenti nella nostra alimentazione moderna: in realtà sarebbe molto importante introdurli in quanto fonti di acidi grassi essenziali, proteine, minerali, vitamine. E' importante mangiare i semi nel loro guscio, in quanto potente anti radicali-liberi.
Se pensiamo che il consumo di semi oleosi sia connesso all'obesità sbagliamo alla grande: i semi, così come la frutta secca, producono un senso di sazietà molto in fretta, per cui favoriscono la diminuzione di crisi di fame "nervosa".
Possiamo aggiungerli allo yogurt vegetale durante la colazione, sgranocchiarli come spuntino, inserirli all'interno delle insalate; in commercio ci sono numerose barrette che contengono al loro interno semi (si trovano nei negozi bio).
I semi che vi consigliamo di inserire nella vostra alimentazione sono:
- SEMI DI GIRASOLE: sono ricchi di acido folico (ottimo quindi in gravidanza o per chi sta provando a concepire), selenio, vitamina E, rame, la cui assunzione è consigliata per la prevenzione di malattie cardio-vascolari.
-SEMI DI LINO: questi semi prodigiosi contiengono acido linoleico, un acido grasso omega 3 che la maggior parte di noi riesce a convertire in acido gamma-linoleico: l'acido linoleico è un acido grasso essenziale, ossia un acido grasso che il corpo non riesce a produrre da solo ma deve necessariamente prendere da alimenti assunti. Per vegetariani e vegani sono la principale fonte di omega 3 necessaria per bilanciare quella di omega 6 (normalmente assumiamo molti più omega 6 che omega 3). Per incrementare l'assorbimento dei semi di lino bisognerebbe tritarli prima di mangiarli: è possibile conservarli in frigorifero per un massimo di 3 giorni.
- SEMI DI SESAMO: fonte particolarmente abbondante di calcio, vitamina B1 e di fosforo. Favoriscono l'abbassamento della pressione e del colesterolo e la loro assunzione è particolarmente indicata in gravidanza e in menopausa per la prevenzione dell'osteoporosi. Guarda la nostra ricetta del gomasio, condimento a base di semi di sesamo.
- SEMI DI ZUCCA: i semi di zucca contengono acidi grassi omega 3, zinco e carotenoidi, potenti antiossidanti in gradi di incrementare le prestazioni del nostro sistema immunitario. Sembra inoltre che i semi di zucca siano degli alimenti importanti nella prevenzione del cancro alla prostata e più in generale i fitosteroli in essi contenuti sono benefici anticancro e anticolesterolo.
- SEMI DI CANAPA: i semi di canapa sono una importante di proteine vegetali in quanto contengono 10 dei 12 aminoacidi essenziali per l'uomo. Sono anche una importante fonte di approvvigionamento di fibre, di omega 3 e omega 6 in perfetto equilibrio e di fitosteroli. Secondo alcune ricerche i semi di canapa sono da considerarsi particolarmente benefici per la prevenzione di malattie degenerative del sistema nervoso e di numerose patologia cardiache.
- SEMI DI CHIA: sono semi ancora poco conosciuti ma che stanno avendo una grande diffusione in questi ultimi anni. Sono delle preziose fonti di calcio, proteine, omega 3 e antiossidanti, ma anche di fibre; hanno funzioni benefiche a livello del metabolismo degli zuccheri per cui sono consigliati in particolare a chi ha problemi di controllo del peso.
Possiamo mangiare i semi anche sotto forma di oli: tra questi è importante citare l'olio di semi di lino, da inserire SEMPRE E SOLO A CRUDO in insalate, zuppe e pietanza. Ottimo sarebbe avere in casa oltre che l'olio extra vergine di oliva anche olio di semi di lino, girasole e canapa, da alternare a crudo.
Parlando di oli è fondamentale ricordare che gli oli che possono essere cotti sono: OLIO DI OLIVA e OLIO DI SESAMI. Sull'olio di cocco la comunità scientifica è divisa, in quanto alcune correnti lo ritengono estremamente benefico, altre dannoso.
Gli oli che invece non devono assolutamente essere usati per la cottura sono tutti gli altri presenti in commercio, in particolare olio di mais, riso, soia, lino, girasole: il calore infatti cambia la loro struttura chiamica, trasformandoli in acidi grassi trans, molto dannosi per la nostra salute. Questi oli però sono ottimi da alternare a crudo nelle insalate, vellutate come abbaimo consigliato sopra.
La qualità degli oli acquistati è fondamentale per beneficiare delle loro proprietà: bisogna controllare che l'olio venga spremuto a freddo e non mediante solventi chimici e che non sia raffinato. L'olio raffinato è quello a cui sono state tolte quelle che in termini commerciali vengono chiamate "impurità", ossia vitamina E, lecitina, clorofilla, carotenoidi..., tutte sostanze estremamente utili per il nostro benessere; per renderci conto della differenza basta assaggiare un olio grezzo, quindi un extra vergine di oliva non lavorato (noi abbiamo degli amici che ci portano l'olio dei loro famigliari dalla Basilicata) e quello che si trova al supermercato, magari non extra vergine: la differenze è abissale, tanto che ad alcune persone questi oli dal gusto deciso non piacciono. Bè, vuol dire che olio che usiamo quotidianamente ha proprio pochi nutrienti e tantissimi residui di solventi. E' importante quindi acquistare solo oli spremuti a freddo.
Un'attenzione particolare è rivolta agli oli e grassi vegetali: si trovano in numerosissimi prodotti, in primis margarine, fritti, biscotti e merendine, ma anche in molti prodotti cosmetici. Si dividono in due categorie, idrogenati e non idrogenati: sono da evitare entrambi, in quanto molto dannosi per la nostra salute. Da evitare anche prodotti che contengono la dicitura olio di palma, in quanto estremamente ricco di grassi saturi (olio di palma contiene 50%, quello di palmisto 80%) e causa di selvaggi disboscamenti in America Latina con le conseguenti implicazioni sulle popolazioni locali e sulla flora e la fauna (stermini di orango). Vengono utilizzati perchè costano molto meno rispetto al sano olio di oliva o a alimenti come burro e latte e performano molto bene a livello di morbidezza nelle merendine e spalmabilità nelle creme, sia cosmetiche sia alimentari come la nutella (vedi la nostra facile ricetta di nutella homemade).
Giulia Mandrino
immagine tratta da www.telegraph.co.uk
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