Le domande da fare al nostro partner per essere felici

Facciamo una pausa: i momenti che passiamo insieme a nostro marito, a nostra moglie, ai nostri compagni, sono pieni, vissuti fino in fondo, sfruttati e valorizzati oppure tendiamo a darli ormai per scontati e a lasciarci prendere dalla routine?

Naturalmente non parliamo della quotidianità, ma delle uscite che ci ritagliamo insieme quelle due volte al mese in cui riusciamo a lasciare i bimbi dai nonni o con la baby sitter, o di quel momento settimanale in cui alla sera ci si trova finalmente da soli con una tazza di te davanti al fuoco o a cena da soli.

Fermiamoci un attimo a pensare quanto diamo valore a queste serate e a ciò di cui parliamo mentre stiamo insieme. E se la risposta è: “Beh, spesso si parla della giornata o di ciò che dobbiamo fare per la casa, per i bambini o per la famiglia”, possiamo dare una svolta alle nostre serate rendendole la chiave per un matrimonio felice.

Le domande da fare al nostro partner per essere felici: di cosa parlare durante le poche serate da soli per renderle più piene, uniche e di valore

Non abbiamo nulla contro l’abitudinarietà o la quotidianità: anche noi siamo coccolone e ci piacciono i nostri rituali, per quanto dall’esterno possano essere etichettati come noiosi. Stare in famiglia è bello, è confortevole, è unico. Ma spesso rischiamo di cadere in una routine non così speciale, perché dopo anni di abitudine diamo per scontate molte cose.

Capita così ti trovarsi da soli con il proprio partner, per una serata a cena fuori da soli o per una coccola sul divano in un momento ritagliato apposta per quello, e di ritrovarsi a parlare dei compiti dei bambini, del nuovo insegnate di nuoto e di quella scadenza sul lavoro… E spesso si parte con un semplice: “Com’è andata la tua giornata?”.

È semplice, partire così. Semplicissimo. Ed è anche giusto parlare delle proprie giornate confrontandosi, ascoltandosi davvero. Ma questo è qualcosa che facciamo o che possiamo fare ogni giorno, a pranzo o a cena. È una domanda abitudinaria, insomma, che porta per forza a risposte sulla quotidianità.

Lo sforzo che dobbiamo fare è cambiare questa domanda iniziale, portando così il discorso su qualcosa di speciale, di unico, di intimo e di profondo, trasformando così la serata in qualcosa di davvero valorizzato e apprezzato, sfruttato fino in fondo, per riscoprire la gioia di stare con la persona che amiamo non solo per quanto stiamo bene durante il giorno, nella nostra quotidianità, ma perché nel profondo ci piace, la amiamo, ci fa stare bene, amiamo il suo pensiero e sentiamo di incastrarci perfettamente.

Una domanda con cui potremmo cominciare la serata da soli (chiedendola reciprocamente), quindi, è: “Cosa avresti voluto cambiare, oggi?”. In questo modo si può riflettere e capire se stiamo sbagliando qualcosa, o se al contrario tutto sta andando per il meglio, come vogliamo, personalmente, sul lavoro o in famiglia.

Altra domanda preziosa è: “Per cosa vorresti essere conosciuto?”. Sembra bizzarra, strana, o addirittura banale come tutte le domande che abbracciano la vita, ma non lo è. Perché non è una domanda che ci facciamo o che rivolgiamo a qualcuno tutti i giorni, e la risposta che daremo ci permetterà di riflettere su tutta la nostra vita. Stiamo andando dove vogliamo andare o forse è meglio raddrizzare la rotta? Non solo: ci verrà in mente d’istinto qualcosa di bello che abbiamo fatto ultimamente, a cui magari non abbiamo dato peso ma che in realtà ci ha reso persone migliori.

Anche “C’è qualcosa della tua vita che vorresti io conoscessi?” è una domanda speciale. Perché possiamo conoscere una persona come le nostre tasche, ma non sapremo mai cosa si nasconde in fondo in fondo, nei meandri della sua anima e della sua vita. E anche se pensiamo di conoscere tutto magari c’è un dettaglio che ancora era a noi nascosto e che invece l’altra persona ci tiene a condividere. Parlare e farci conoscere dall’altro fa benissimo a noi e fa benissimo alla coppia. Non diamo quindi per scontato di conoscere già tutto, ma godiamo delle piccole cose che ancora non sappiamo e che piano piano il nostro compagno ci regalerà (come noi regaleremo a lui qualcosa di noi che ancora non sa).

Questa domanda porta anche a un altro effetto molto positivo. Porta ad esternare le preoccupazioni. Ed è giusto parlare apertamente di tutto nei momenti insieme, da soli. “Vorrei che tu sapessi che in questo momento sono un po’ teso per quella cosa, preoccupata per quella situazione, amareggiato per quel comportamento di mia sorella”. Possono essere tante piccole cose che rendono nervosa una persona, e fargli capire che siamo disponibili ad ascoltare, a parlare, a consigliare e a confrontarci dà moltissima forza. E il dialogo è sempre una delle chiavi della felicità, dell’armonia dei rapporti e della stabilità emotiva.

Rivolgendoci reciprocamente queste domande ogni volta che ci ritagliamo del tempo, si rafforzerà il rapporto, verrà reso più profondo, perché da queste semplici parole scaturiscono riflessioni e pensieri speciali, che legano la coppia, che mostrano i punti di forza e i punti deboli. Ascoltiamo, parliamo e confrontiamoci, e facciamo tesoro di tutte queste risposte, vedendo poi mese dopo mese, anno dopo anno come cambiano le prospettive, i problemi, le gioie, le preoccupazioni e la quotidianità.

Giulia Mandrino

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