Cos'è la canguro terapia e perché è fondamentale

La canguro terapia, nota a livello internazionale come Kangaroo Care, è una pratica che prevede il contatto diretto e prolungato “pelle a pelle” tra il neonato e il corpo della madre o del padre. Questa modalità di cura, semplice e accessibile, ha dimostrato un’efficacia sorprendente nel migliorare la salute dei neonati pretermine, ma offre benefici anche per i neonati a termine. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, dovrebbe essere adottata come cura di routine, iniziata il prima possibile e praticata per almeno otto ore al giorno, con sessioni singole di due ore o più.

Un aiuto concreto per i neonati pretermine

I neonati prematuri, nati prima della 37ª settimana di gestazione, sono particolarmente vulnerabili. La canguro terapia è oggi riconosciuta come una delle strategie più efficaci per ridurre la mortalità neonatale, migliorare la crescita ponderale, favorire l’allattamento al seno e sostenere lo sviluppo complessivo del neonato.

Come sottolineano dalla Società italiana di neonatologia (Sin), la canguro terapia ha effetti neuroprotettivi documentati e correla significativamente con migliori punteggi nelle scale di neurosviluppo a 12 mesi. Questo legame tra durata della terapia e sviluppo neurologico si spiega con diversi meccanismi.

Il contatto pelle a pelle riduce i livelli di stress, favorisce la regolazione del sistema nervoso autonomo, consolida il legame affettivo tra il neonato e chi lo accudisce, e stimola in modo positivo il cervello. Tutti questi elementi contribuiscono alla maturazione cerebrale e allo sviluppo delle abilità neurocognitive.

Non solo salute fisica: un impatto su legami e resilienza

Oltre ai benefici fisici e neurologici, la canguro terapia ha un impatto positivo anche sulla dimensione emotiva e relazionale. Durante il periodo di degenza ospedaliera, questa pratica aiuta a costruire un legame più forte tra il neonato e la madre o il padre. Questo legame favorisce lo sviluppo dell’attenzione e dell’apprendimento già nella prima infanzia, ma rafforza anche le capacità di resilienza della madre, per una maggiore serenità e fiducia nel proprio ruolo genitoriale.

Il contatto continuo, infatti, non è solo una cura per il neonato, ma anche un supporto per le mamme e i papà che affrontano il difficile percorso di un parto prematuro. La canguro terapia riduce il senso di impotenza e distacco, rafforza la fiducia nei propri gesti e migliora il coinvolgimento attivo nelle cure.

Un microbioma più sano e meno infezioni

Un altro aspetto molto rilevante è l’effetto sul microbioma neonatale. Durante le sessioni di Kangaroo Care, si verifica un trasferimento naturale del microbioma materno sul neonato. Questo passaggio può aiutare a prevenire la colonizzazione da batteri patogeni, contribuendo così alla riduzione del rischio di infezioni neonatali. Alcune evidenze indicano che questo effetto può avere ricadute positive anche sul lungo termine, modulando il sistema immunitario nei primi mesi di vita.

Una volta dimessi dall’ospedale, molti neonati prematuri continuano a beneficiare della canguro terapia. Gli studi dimostrano che proseguire la pratica anche a casa è associato a un miglior accrescimento del peso e degli altri parametri antropometrici.

Benefici anche per i neonati a termine e i "late preterm"

Se inizialmente la Kangaroo Care è stata introdotta come risposta alle esigenze dei neonati pretermine, oggi sta crescendo l’interesse anche per la sua applicazione ai neonati a termine e a quelli “late preterm”, cioè nati tra la 34ª e la 36ª settimana.

Anche in questi casi si osservano benefici concreti: riduzione della bilirubina neonatale, prevenzione dell’ipotermia, minore intensità degli effetti di pratiche dolorose come il prelievo del sangue. In altre parole, il contatto pelle a pelle può aiutare a rendere meno stressante e più fisiologico il passaggio alla vita extrauterina anche nei neonati che non necessitano di cure intensive.

Una pratica semplice con un impatto profondo

La canguro terapia si basa su un gesto naturale, antico quanto l’essere umano: tenere il proprio neonato tra le braccia, pelle contro pelle. Eppure, dietro a questo gesto si nasconde una potenza terapeutica documentata da numerosi studi scientifici. Non si tratta solo di calore o di contatto: si tratta di regolazione ormonalematurazione cerebraleequilibrio immunitario e sicurezza affettiva.

La raccomandazione dell’Oms è chiara: il contatto pelle a pelle dovrebbe essere una componente centrale della cura neonatale, da avviare presto e mantenere il più a lungo possibile, anche durante l’ospedalizzazione. L’effetto è cumulativo: più tempo viene dedicato alla canguro terapia, maggiori sono i benefici rilevati sul piano dello sviluppo, della crescita e del legame familiare.

In occasione della Giornata mondiale della Kangaroo Care, che si celebra ogni anno il 15 maggio, la Sin rilancia l’importanza di questa pratica, quest’anno con il messaggio “Tra le mie braccia, cresci”. Un invito a riconoscere il valore di questo abbraccio, che cura davvero, nel senso più ampio del termine: fisicamente, emotivamente e relazionalmente.

 

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