Togliere il ciuccio, come farlo dolcemente e senza traumi

Ci sono alcuni passaggi nella vita dei bambini più o meno piccoli che rappresentano un vero e proprio trauma, per quanto ai nostri occhi adulti sembrino cambiamenti necessari e non così difficili. Per esempio, il passaggio dal pannolino al vasino, lo svezzamento, i primi passi...

Ma tra gli stress che possono rivelarsi più impattanti (più o meno a seconda del bambino) sta certamente l'abbandono del ciuccio.

Esistono tuttavia metodi che rendono questo passaggio più tranquillo, meno stressante e più efficace.

Qual è l'età raccomandata per togliere il ciuccio

Partendo dal presupposto che non tutti i bambini utilizzano il ciuccio e che il grado di attaccamento a questo strumento è decisamente diverso tra bambino e bambino, l'età raccomandata da pediatri e pediatre per togliere il ciuccio sono (suppergiù) i tre anni. Attorno a quest'età, infatti, i bimbi e le bimbe smettono gradualmente di interessarsi agli oggetti attorno a loro "assaggiandoli" con la bocca (senza lo scopo del nutrimento) e di conseguenza il ciuccio perde via via il proprio ruolo.

Oltre a questo, togliere il ciuccio entro i tre anni evita di incorrere nella malocclusione dentale e in alcuni disturbi del linguaggio.

Tendenzialmente, l'abbandono del ciuccio avviene naturalmente e senza grandi traumi, in maniera graduale, e in questo caso i genitori non si trovano a chiedersi come allontanare i bimbi e le bimbe dalla tettarella. Ma in altri casi può invece risultare più complicato, soprattutto se il bimbo o la bimba che lo usa ne è particolarmente attaccato.

Quando il passaggio è traumatico?

Il passaggio diventa quindi traumatico quando vi è un attaccamento profondo al ciuccio. La causa a monte è da ricercarsi nell'utilizzo errato di questo strumento. Se, infatti, culturalmente siamo abituati a pensare al ciuccio come a un mezzo per rispondere all'esigenza naturale dei bambini a succhiare, in realtà questo bisogno naturale è soddisfatto tranquillamente dal seno (o dal biberon), come spiegano anche da Uppa.

Dare il ciuccio diventa invece un "plus", un oggetto confortevole che rassicura il bambino, ma che se utilizzato in maniera sbagliata - quando, per esempio, dato ad ogni pianto - si trasforma in un'esigenza profonda, perché in grado di consolare immediatamente il momento di disagio.

È normale, quindi, che togliere quest'àncora di salvezza al bambino può traformarsi in un passaggio stressante e traumatico, perché si trasforma in una difficoltosa modifica di un'abitudine ormai radicata molto in profondità.

I metodi per dire addio al ciuccio

Prima di tutto, meglio evitare i metodi a strappo improvviso, come quello che prevede la "sparizione" del ciuccio o il "rapimento" del ciuccio da parte di una strega. È facile intuire che, soprattutto per bimbi e bimbe particolarmente attaccati al loro ciuccio, questa modalità rischia sempre di acuire il disagio e di allungare i tempi.

Un buon modo per favorire l'addio al ciuccio è invece quello più graduale che prevede la decisione da parte del bambino. È chiaro che alcuni bambini non la prenderebbero mai da soli, non gli verrebbe mai in mente! Ma con frasi buttate qua e là, dialogo e ragionamenti insieme è possibile portare il bambino a fare sua la decisione. Per esempio, puntando i riflettori sui benefici della bocca libera dal ciuccio (le parole più chiare, le risate più libere...), oppure decidendo insieme il luogo dove riporre il ciuccio durante la maggior parte delle ore della giornata. Il ciuccio sarà lì, a disposizione, ma non sarà del tutto proibito, e questo favorirà un lento passaggio verso l'abbandono.

Un altro consiglio è quello di trovare insieme altri gesti o abitudini confortevoli, che vadano a "sostituire" il ciuccio. Per esempio, durante il pianto si può optare per le coccole e il contatto visivo, mentre prima di dormire si può cominciare a leggere insieme, a cantare insieme una ninna nanna. Insomma: il bambino capirà che esistono altri gesti e strumenti di gestione delle proprie emozioni e della propria quotidianità, e i genitori possono aiutare a individuarli, guidando il bambino senza che il passaggio risulti troppo traumatico.

Ti potrebbe interessare anche

Quando cambiare il ciuccio
Tutto ciò che c’è da sapere riguardo al ciuccio
PeaceFinder, il trova ciuccio: dall’idea di mamma Giulia
Io non ciuccio più

Sara

sara.png

Cecilia

Untitled_design-3.jpg