Intolleranza al lattosio: quali sono i sintomi nei bambini

L’intolleranza al lattosio consiste nell’incapacità di digerire correttamente il lattosio contenuto negli alimenti. Questo disturbo è oggi sempre più diffuso e può provocare numerosi fastidi sia a livello fisico che emotivo. I sintomi dell’intolleranza al lattosio, infatti, sono diversi e variegati e, soprattutto, non sono gli stessi per gli adulti e per i bambini. Ma dato che le conseguenze di questa problematica possono essere molto importanti, è bene saperle individuare e riconoscere, così da poter prendere le giuste misure e far sì che i nostri bambini possano finalmente iniziare a stare meglio.

Ma non dovete preoccuparvi! Fortunatamente, infatti, viviamo in un’epoca nella quale i prodotti senza lattosio sono tanti, deliziosi, nutrienti e soprattutto nemmeno costosi come una volta. Basterà semplicemente abituarsi al nuovo regime alimentare e anche i bambini non sentiranno la mancanza di questo elemento!

Intolleranza al lattosio: quali sono i sintomi nei bambini

Prima di tutto, dobbiamo chiederci cos’è il lattosio? Il lattosio è il principale zucchero del latte e dei suoi derivati, composto da due molecole, il galattosio e il glucosio. Come fanno sapere dall’Ospedale Bambino Gesù, l’intolleranza al lattosio, quindi, sia nei bambini che negli adulti è una condizione che insorge quando l’enzima lattasi (che si trova nella mucosa intestinale e che digerisce il lattosio) riduce la sua attività (totalmente o parzialmente), non riuscendo a spezzare il legame che tiene uniti il galattosio e il glucosio. Queste due molecole, di conseguenza, non possono, essere assorbite dall’intestino. In altre parole, l’enzima lattasi non digerisce più il lattosio, causando questa fastidiosa intolleranza.

Questo enzima si sviluppa già durante la gravidanza nell’intestino dei bambini, raggiungendo la sua massima attività nei primi mesi di vita del bambino e diminuendo pian piano durante lo svezzamento. Già dai primi due anni, l’enzima potrebbe ridurre la sua azione, altre volte, questo potrebbe accadere in età adolescenziale o in età adulta. Per questo non possiamo mai sapere quando l’intolleranza al lattosio potrebbe eventualmente comparire.

L’intolleranza al lattosio, di conseguenza, non è un disturbo o una malattia, ma si tratta piuttosto di una condizione naturale e fisiologica. Chi più, chi meno, chi prima, chi dopo, insomma, potrebbe soffrirne.

Come capire, quindi, se i nostri bambini, dopo lo svezzamento, sono intolleranti al lattosio? I principali sintomi possono essere: la dissenteria (e raramente la stipsi), i dolori alla pancia, i crampi, la flatulenza, la nausea e la distensione addominale. Anche il mal di testa, l’irritabilità e alcune allergie possono essere un segnale, anche se meno riconoscibile. Questi sintomi compaiono esattamente a poche ore dall’assunzione del latte, e l’intensità varia in base alla quantità di latte (o lattosio: quindi anche i prodotti caseari) assunta. Nel giro di poche ore, tuttavia, tutto si risolve spontaneamente.

Per capire se ci troviamo di fronte a casi di intolleranza al lattosio, quindi, oltre a chiedere il parere del proprio medico (che ci prescriverà anche tutti i test del caso, come il Breath test al lattosio e il test genetico) possiamo provare ad intuirlo già regolandoci con il cibo: se togliamo il latte e i suoi derivati, il bambino presenta ancora questi problemi alla pancia?

Se ci troviamo di fronte ad un’intolleranza al lattosio, è bene che i bambini eliminino subito questo elemento dalla propria dieta. Per farlo, basta acquistare latte senza lattosio ed altri derivati che non contengano questo elemento. Si tratta di cibi sottoposti a idrolisi enzimatica del lattosio, un processo in grado di ridurre notevolmente la concentrazione di questo zucchero dagli alimenti. La cosa assolutamente positiva di questa procedura è che non altera quasi per niente il gusto del latte.

Possiamo anche puntare sulle bevande vegetali come il latte di soia, e scegliere i formaggi stagionati e gli yogurt con batteri aggiunti (che quindi hanno già digerito il lattosio).

Più insidiosi, invece, sono gli altri alimenti, così come i medicinali. Sono infatti moltissimi i cibi e i farmaci, soprattutto quelli in compressa, che contengono lattosio, anche se in minime quantità. Per questo motivo, è fortemente consigliato quindi leggere sempre molto attentamente le etichette!

In ogni caso, il consiglio è quello di chiedere un parere del medico anche sulla dieta più indicata, in base alla quantità di lattosio tollerata dal bambino (dato che questa varia da individuo a individuo).

Sara

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Cecilia

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