Tassa che ti passa

L’Italia si sa è un paese straordinario, di una bellezza unica, pieno di storia e di cultura, si mangia sempre bene, dove vai vai sei certo di trovare almeno in quella regione in olio IGP, un vino DOC, un formaggio DOP, un prodotto tipico di artigianato locale e una serie arroccata di casupole storiche con qualche aneddoto da raccontare. 

Siamo simpatici noi italiani, adattabili e generosi ma, c’è un ma, siamo il paese delle tasse, soprattutto delle tasse senza senso.

Non parlo di accise carburante per sanare debiti di calamità naturali quali la glaciazione e l’estinzione dei dinosauri che ancora paghiamo e che centesimo dopo centesimo portano un pieno di benzina a costare quanto un’utilitaria nuova, parlo delle cosiddette “tasse di proprietà”: il controsenso puro e semplice, ancora non arrivo a capire perché devo pagare una tassa su una roba sia che sia mia ma in contraddizione anche che mia non è, spiego.

Chiunque possiede un’automobile e paga un’assicurazione per la propria sicurezza e per quella altrui; qui vorrei aprire una piccola parentesi. Tu paghi l’assicurazione e, sperando nella buona sorte, non causi e non subisci incidenti di tale gravità da farti pentire di essere venuto al mondo, ma com’è non si sa che dopo decenni che paghi all’assicurazione una somma tale che nel giro di tre anni ti saresti potuta comperare l’auto nuova, quando hai un impiccio, il cielo m’è testimone, non riesci mai a ricavare la somma adeguata al tuo guaio. 

Scusi ho trovato la macchina fracassata in un parcheggio al supermercato 

Quale supermercato?

Il supermercato X che sta vicino casa mia

Perché non c’è andata a piedi?

Insomma cioè… ho trovato un vetro rotto e dei segni sulla portiera?

Di destra o di sinistra? Aveva parcheggiato nel sotterraneo? In un angolo buio? Era per caso vicino la fila di carrelli? Che modello è l’auto? Cosa aveva comperato nella spesa?

Cioè ti fanno un sacco di domande del cavolo a trobocchetto per vedere di cogliere un appiglio valido per non risarcirti il danno

Allora io vorrei far stimare i danni per vedere… cioè, se non vi disturba la cosa, magari potreste risarcirmi vista l’assicurazione che verso, della quale si figuri sono ben contenta di versarvi da quarant’anni e non avervi mai dato un problema…

Signora mia, come prima cosa gli sfregi sono solo su una portiera, il vetro è quello anteriore destro, lei è nata nell’anno bisestile sotto il segno del leone, mentre giove e mercurio giravano allineati… mille cazzate …possiamo risarcirle il 2% logicamente tolta la franchigia e calcolate le tasse… in pratica ha diritto a… rumori di tasti che battono al computer… cento euro…

Cento euro? Scusi? Ma, non le pare un po’ pochino, cioè io ho letto l’assicurazione e prevede… (che cavolo tra un po’ ciocco la macchina e ve li devo pure dare a voi)

Signora mia nella polizza è ben scritto sotto che questo danno non è coperto, in lillipuziano, a carattere microscopico, con l’inchiostro simpatico che reagisce per reazione chimica all’acido citrico, avrebbe dovuto leggere prima di sottoscrivere…

E così te la prendi…. in tasca!

Ma a parte l’assicurazione paghiamo anche il bollo che è una tassa di proprietà.

Come il canone tv: tu hai la televisione, te la sei comperata con i tuoi soldi, sei andata a sceglierla personalmente, te la sei caricata in macchina, te la sei installata (se ti va di culo senza chiamare un tecnico che altrimenti ti sei pure pagata) e ci paghi la tassa. Prima era canone Rai cioè avevi la Rai e pagavi, il ragionamento era vabbé faccio a meno dei Pacchi di Rai Uno, di NCIS su Rai Due e di Chi L’Ha visto su Rai Tre e non pago il canone, cioè oscuratemi i canali… no, lo paghi comunque. Adesso dato che la gente se le inventava tutte per non pagarlo te lo mettono… nella bolletta e la spacciano per una tassa di proprietà sulla televisione.

E le bollette le paghi, crescono ma le paghi perché altrimenti se tardi un giorno te ne stai al freddo becco e buio pesto fino a che non hai saldato, ma soprattutto fino a che loro non hanno fatto le loro “opportune verifiche”, che durano un lustro. A volte al tg dicono che quest’anno le bollette caleranno di un centesimo, per poi aumentare di due euro il mese dopo.

Ici, Imu, Tares, chiamala come cavolo vuoi, cambia il nome ma poco la sostanza, hai la casa? ci paghi le tasse.

Ed è qui che mi scatta la domanda: ma allora se non è roba mia la tassa posso non pagarla? Cioè, se della macchina ci pago le rate e della casa il mutuo di logica non è ancora roba mia, se salto una rata la concessionaria o la banca si ripigliano il bene, giusto? Allora perché la tassa non se la pagano loro? 

A sta stregua allora lo stato mi da la tv e la macchina e la casa o io gli pago la tassa, se è roba mia la tassa non la pago a nessuno, altrimenti dovrei pagare una tassa su qualunque roba mia? Cazzo non diciamolo troppo forte mica di dargli l’idea…

Perché mi viene in mente una cosa… 

Paghiamo la tassa sulla pattumiera: la produciamo e la consegniamo al comune che la smaltisce e la ricicla producendo altro con la plastica, il vetro, … ma allora se la pattumiera è mia e io te la do non è che la tassa la paghi tu a me? no sempre io la pago a te…? 

Scanso equivoci … tassa che non ci passa.

 

Elena Vergani, autrice di il mondo è bello perchè è variabile

Sara

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Cecilia

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