Siamo a casa

Prima dell’arrivo di Cucciola (che all’inizio pensando fosse maschio chiamavo Ringhio) mi ero più o meno

documentata sui libri ed internet per poi, come in tutte le situazione, scoprire che la vera esperienza ce la si

fa “sul campo”.

Io – Appoggia piano la gabbietta altrimenti le sembrerà di stare sulle montagne russe…

Lui – Ok…

Io – Attento, attento …

Lui – Mmmmmmm … ho capito ….

Io – Apri piano lo sportellino … siamo a casa … ti piace?!

Lui – Si! Ma che domande …

Io – Non dico a te … chiedevo sai casa nuova, ambiente nuovo, genitori nuovi …

Lui – Vabbè …

Io – Allora …

Lui – Cos’è quello il prontuario del coniglio felice?!

Io – Ridi, ridi… allora qui dice di aprire la gabbietta e di allontanarsi di qualche passo…

Lui – Elena…

Io – Aspetta … dice di lasciare lo spazio al nuovo arrivato per non farlo sentire oppresso dalla nostra

presenza…

Lui – Elena …

Io – Aspetta … dice che sarà il cucciola a decidere, una volta che si sente al sicuro, il momento giusto per

uscire dalla gabbietta …

Lui – Elena …

Io – Aspetta … dice anche di non forzarlo, potrebbero volerci ore, anche un giorno intero, bisogna avere

pazienza per non spaventalo e farlo sentire a casa, certo con i suoi tempi…

Lui – Elana…

Io – Dimmi…

Alzo lo sguardo e quel batuffolo è lì, sul pavimento che mi guarda e mi ascolta leggere, con gli occhietti più

piccoli e teneri del momento – fatto, sono uscito, adesso? –

Io – Cavoli, è già uscito…??

Lui – Sì, al tuo primo “allora”!

Io – Bene e adesso… cazz...olina ma dov’è, capperi l’ho visto infilarsi sotto al divano!

Mi chino e guardo, è lì sotto al divano senza doversi abbassare o sforzare, mi guardava quasi sorridente –

bella tana, hai visto, l’ho trovata subito - .

Lui – Ambientarsi eh! Adesso? Ho un’idea prendi l’aspirapolvere.

Io – No dico ma sei scemo!

Lui – La scopa?

Io – Mmmmm, farò finta di non aver sentito!

Lui – Ma mica gli do la scopa in testa, la infilo sotto, magari la vede ed esce da solo.

Io – Logicamente ho un’idea migliore! Togliamo i cuscini dal divano, per alleggerirlo, poi tu sollevi il divano e

io lo prendo delicatamente.

Lui – Vabbè proviamo.

Io – Ok accatastiamo qui, per terra, dai dobbiamo fare in fretta, magari è spaventato… ok fatto ora solleva,

io mi abbasso.

E mentre guardo sotto, accovacciata con la faccia che sfiora il pavimento, da dietro vedo spuntare un paio

di baffetti, un musino mi si affianca, poi mi guarda – cosa cerchi? Posso aiutarti? Anche tu trovi splendido

infilarsi sotto? Vero?! –

Io – Oh cavoli era già sbucato dall’altro lato, tanto lavoro per nulla…

Lui – Bene, appena arrivato e già a nemmeno due mesi ci prende per il culo… ottimo!

Io – Bravo, te la sei cavata da solo, sei intraprendente, curioso ed intelligente! Bene, tutto tua madre!

Mi guarda, annusa in maniera convulsa ogni cosa e sfrega il musino ovunque (quando i conigli sfregano il

muso lo fanno per “marcare il territorio”, usando le ghiandole che hanno poste sotto il mento, lasciano il

loro odore (che noi non sentiamo)come a dire – è mio -)

Io – Vieni annusatore impazzito, vieni qui.

Mi siedo a terra, la schiena appoggiata al muro, le gambe distese sul pavimento.

- Come sei lunga… i piedi miei – sfregatina di muso – caviglie mie, pantaloni miei, ora salgo se riesco –

Un saltino e sui miei pantaloni eccolo, un po’ in equilibrio precario, che si avanza passin passino fino ad

arrivare alle cosce.

- Mi sdraio un attimo, sono stanco, oggi ho fatto un sacco di cose: siamo stati in macchina, la casa nuova, il

divano, abbiamo cercato sotto qualcosa che non si trovava, chiudo un attimo gli occhi e … -

Quello che vedete in questa vecchia foto è il risultato: sdraiata sulle mie gambe a fare un pisolino.

Ora aprite la mano e guardatevi il palmo, poi guardate la foto, tanto per avere un’idea delle dimensioni!

Siamo a casa!

 

                                        

Sara

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Cecilia

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