Come si fa a vendersi da soli?!

Mi è venuta una riflessione, così, tra il chiaro ed il fosco, una folgorazione sulle Vie di Damasco, mentre stendevo le lenzuola in giardino e pensavo a cosa avrei scritto per questo sito. Non sempre è facile scrivere, specie se la tua vita non gravita intorno ad avventure nel Sudan e spedizioni in Groenlandia.

Io vi dico la mia, è più una riflessione che altro, questo sito mi piace, anche se non sono mamma, a mio parere chi ci lavora dietro (me esclusa) sono brave cavoli, poi ti può piacere o meno, poi puoi condividere o meno, ma si capisce quando qualcuno parla e/o scrive di un argomento che conosce, per cui ha studiato e si è informata, che ama ed in cui crede e chi non ascolta e ne parla comunque, magari con pregiudizio e vaneggia nel suo cazzismo cosmico mentale.

Tutte noi abbiamo delle qualità e qualcuna è davvero brava in quello che fa, magari qualcuno ricama con mani di fata, alcune cucinano manicaretti da ristorante stellato, altre preparano e decorano torte da vetrina, alcune scrivono in prosa ed in rima, altre hanno un sesto senso con i bambini che la Montessori e Mary Poppins sembrerebbero a confronto della incompetenti, magari qualcuna dipinge come Monet… ma quante di noi hanno imparato l’arte e l’anno messa da parte? Quante di noi a fine giornata hanno avuto modo di esprimere e far apprezzare il loro vero talento? Quante di noi hanno lavorato con il loro dono, lo hanno esternato al mondo, ma soprattutto: quante di noi portano a casa la pagnotta facendo quello che davvero gli piace?!

Si deve essere le persone giuste, nel posto giusto ed al momento giusto e con la luna calante, Saturno contro, nell’anno bisestile… oppure basta avere le capacità, lavorare su se stesse, crederci senza mollare… cazzate bisogna avere due cose: conoscenze e culo.

Poi di blog, ad esempio, ce ne sono tanti quanti i fili d’erba in un prato, qualcuno davvero valido e magari poco seguito perché non lo si conosce, poi c’è chi si riesce a far conoscere e magicamente, qualunque cosa posti diventa “virale”, seguita e fa ridere, è bellissima, interessante e tanto altro solo perché… lo ha scritto lei/lui. E se poi mandi un commento su qualcosa che non ti piace… apriti cielo, vieni tartassata perché no chi gestisce quel blog è talmente seguito che lo rende inattaccabile.

Così di libri; lo scrittore che scrive romanzi o gialli o saggi, il libro best seller, tu lo leggi e ti piace, molto, comperi il secondo, poi il terzo ad un certo punto boh, ti pare che anche lui abbia il blocco dello scrittore, ti pare che gli argomenti siano sempre quelli e che le emozioni che ti trasmette non siano più paragonabili alle prime; ma vende e come se vende… certo lei/lui é… Vabbé chi se ne frega, anche a loro sarà capitato di scrivere una cagata no?... scherzi a loro non può capitare, hanno vinto il premio… E allora?

I cantanti? Storico, lo segui da sempre, sei stata a moltissimi suoi concerti, poi ad un certo punto, sarà che canta da trent’anni e pure la sua fantasia se pur sconfinata, le idee se le è passate tutte… ma se lo dici è come un tabù… non può essere, impensabile.

Questa riflessione mi è partita da un sito che seguivo, lo trovavo molto carino davvero, sarcastico e divertente, leggero ma pieno di spunti, poi ad un certo punto con tanti che ti seguono, i libri che vanno a ruba, i continui (e solo quelli) elogi senza mai una critica, va a finire che la persona inizia a cambiare direzione, l’argomento per con cui il sito era stato inizialmente aperto inizia a scemare, si parla di tutto, ma io non ci trovo più quella passione di una volta, tra le righe non vedo più la grinta di farsi conoscere ma il piacere di trovare nei luoghi comuni il consenso e l’accondiscendenza degli utenti; ed è così che il blog continua ad andare avanti, seguitissimo, in cui però ormai la persona che ci scrive ha perso (a mio parere) l’obiettivo, ma in compenso con i soldi che ha fatto viaggia tra Africa ed Australia, UK ed Italia, Giappone e Malta, con il minimo sforzo, le basta postare le sue foto delle vacanze e tutti lì a mettere un “mi piace” via l’altro. Ma mi piace cosa? Mi piace che tu ogni tre mesi vai ai caraibi? Mi piace che scrivi post tipo “le regole fondamentali per come rilassarsi alle Maldive” … grazie perché sai davvero io se fossi a Santo Domingo non saprei proprio come sfuggire allo stress…, ma quante di voi si rispecchierebbero in quello che viene scritto?

Mi piace porre l’accento su quanto dobbiamo, secondo me, avere la mente aperta e questo significa non solo leggere di qualcuno che magari non è proprio conosciuto come Dario Fo, ma avere il coraggio di criticare chi, anche con una carriera rispettabilissima alle spalle, per una volta non ci è piaciuto: penso che (ad esempio, tanto per dirne una) anche ad Agatha Christie, sarà capitato di sentirsi dire “non n.c.s. non ci siamo, è una cagata”…

La morale non c’è di questa storia, forse è solo una psicocazzata che volevo condividere, sono certa che anche tra chi sta leggendo ora c’è qualcuno/a che sa di cosa parlo, che sa di avere delle qualità superiori magari a chi invece in quel campo è riuscito a sfondare per mille altri motivi, che a volte vanno ben oltre il solo merito o la sola bravura. A volte me lo chiedo, ma se questa idea che ho, se questa cosa che leggo scritta da un qualunquerrimo, se questo quadro non fosse stato dipinto da un’artista di strada, ma dal signor X o dalla Signorina Y, avrebbe una diversa valenza, cosa penserebbe il tal famoso se sapesse che c’è chi vive sul marciapiede ma balla come uno della Scala…

Nel frattempo tenetevi stretta le vostre qualità, sono comunque un dono, apprezzate il vostro lavoro quotidiano, già star dietro ad una famiglia e far girare tutti gli ingranaggi è un’arte, se poi riuscite a fare il bagno ai pupi mentre cantate come la Callas o ballate come la Fracci passando lo strofinaccio, beh tanto meglio.

Elena Vergani, autrice di Il mondo è bello perchè è variabile

Sara

sara.png

Cecilia

Untitled_design-3.jpg