Acidità di stomaco: non sottovalutare l’aspetto emozionale

Lo stomaco che brucia è una sensazione che molte persone sperimentano nel corso della vita, chi in maniera sporadica e chi in maniera continuativa. Quando l’acidità di stomaco diventa perenne, tuttavia, è normale cominciare a non sopportarla e a voler cercare di alleviarla e a trovare delle soluzioni.

A volte, tuttavia, le cause dell’acidità di stomaco non sono fisiche, ma mentali. In questi casi, è necessario riconoscere che ci troviamo di fronte ad una risposta psicosomatica del nostro corpo, in modo da uscire davvero dalla spirale dello stomaco che brucia.

Acidità di stomaco, non sottovalutare l’aspetto emozionale: spesso gastrite e acidità sono causati da stress, ansia e relazioni nocive

In gergo tecnico, si parla di gastrite e di acidità di stomaco. In pratica, parliamo del classico bruciore di stomaco, di quella sensazione che incendia il centro del petto e che a volte si manifesta anche con altri sintomi che causano forte disagio: gonfiore ed eruttazioni.

Di certo, aiutare lo stomaco attraverso una buona e corretta alimentazione è il primo passo da percorrere per poter stare meglio. Eliminare tutti gli alimenti pesanti, grassi e raffinati, fa si che lo stomaco possa sentirsi più leggero.

La seconda regola è chiedere consiglio al proprio medico, che in base alla nostra storia clinica e alla nostra situazione attuale, ci saprà indicare quale può essere la terapia migliore.

Il terzo passo, tuttavia, è più mentale che fisico, ed è collegato alle emozioni che proviamo. Lo stomaco è infatti strettamente collegato al nostro cervello. Molto spesso, quando soffriamo di acidità la causa è proprio di natura psicosomatica. Se quindi, non esistono cause organiche legate a questo disturbo, è necessario analizzarsi dentro, cercando di capire quali siano le emozioni che causano questo problema.

Coloro che soffrono maggiormente di gastrite e acidità sono infatti le persone che tendono a non affrontare i problemi, che vogliono avere tutto sotto controllo, che sono stressate e che ingoiano bocconi amari (metaforicamente). Tutto questo stress e questa ansia si accumulano esattamente nello stomaco, diventando nocive.

In pratica, “inghiottire” emozioni fa sì che queste arrivino direttamente nello stomaco. C’è chi prova orticaria e irritazioni sul corpo, chi si ritrova con dermatiti inspiegabili, e chi invece sente questo bruciore costante alla bocca dello stomaco.

Di conseguenza, trovare la causa, ovvero l’emozione che teniamo ingabbiata nello stomaco, è davvero benefico, tanto a livello mentale quanto fisico. Le condizioni psicosomatiche, infatti, non sono solo mentali, non sono “immaginarie”, ma sono assolutamente reali e possono influenzare negativamente la nostra vita e la nostra salute.

Se la gastrite è psicosomatica, inoltre, non c’è farmaco che tenga e che faccia effetto: l’unico modo per liberarsene è davvero curare i problemi emotivi che la causano. Un buono psicologo saprà quindi aiutarci a tirare fuori queste emozioni e ad analizzarle, vivendole, piuttosto che negandole e inghiottendole.

Anche da soli, tuttavia, possiamo cominciare ad analizzarci, cercando di capire se al bruciore di stomaco si affiancano anche altre condizioni, come l’ansia, lo stress, l’aggressività o la nocività delle relazioni.

Anche il rilassamento, il training autogeno e la meditazione sono valide terapie personali che possiamo mettere in atto: respirare meglio, pensare di più a noi stessi e diventare consapevoli di ciò che abbiamo dentro e di ciò che abbiamo attorno può davvero fare miracoli per il nostro stomaco, che finalmente, allentando quella tensione che disturba la digestione, può ricominciare a lavorare in armonia.

Sara

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Cecilia

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