“I miei vicini”, un libro su curiosità, immaginazione e stupore

Questo libro è bello perché le illustrazioni sono magnifiche. È bello perché i dettagli sono infiniti, curiosissimi e precisi. Ed è bello perché con pochissime parole crea una storia semplice ma sorprendente, piccola ma alta quanto un palazzo, buffa ma profonda come il messaggio che vuole portare.

“I miei vicini”, un libro su curiosità, immaginazione e stupore: Einat Tsarfati illustra la curiosità dei bambini e la bellezza della diversità

Einat Tsarfati è una bravissima illustratrice israeliana e questo è il suo primo albo illustrato per bambini. Ma che esordio, ragazzi! (Ah, qui trovate un’intervista che le hanno fatto recentemente!).

“I miei vicini” (Editrice Il Castoro) è un libro grande, di quelli belli da sfogliare anche sul tappeto, da tenere sul tavolino in salotto e da sfoderare ogni volta che vogliamo, imparando la storia a memoria ma scoprendo nuovi dettagli ad ogni nuovo lettura. Perché le illustrazioni sono così fitte (e meravigliose) che non annoiano mai, ma, anzi, fanno venire voglia di continuare a posarci gli occhi.

La storia, dicevamo, è molto semplice, ed è questo un punto a super favore di questo libro: tutti i bambini, più o meno, possono identificarsi con la protagonista delle pagine, che semplicemente racconta di come ogni giorno si trovi a percorrere le scale che la porteranno al settimo piano del condominio in cui vive, al suo appartamento.

Di pianerottolo in pianerottolo, la bimba fa ciò che tutti i bimbi del mondo fanno: immagina. Immagina chi ci possa essere dietro ad ogni porta, affidandosi di volta in volta ad un indizio diverso. Gli odori, i rumori, gli oggetti appoggiati allo zerbino… Tutto diventa pretesto per cucire una storia diversa riguardante gli abitanti del palazzo. Che, naturalmente, sono affascinanti e straordinari: ci sono il pirata e la sirena, la famiglia di ladri, i circensi…

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La bimbetta, insomma, dà voce (e disegno!) a quello che tutti abbiamo fatto almeno una volta, ovvero tentare di indovinare cosa stiano facendo i nostri dirimpettai, o quelli che stanno al piano di sopra, o al piano di sotto, captando piccoli rumori, e profumi, e voci… Dà voce, quindi, alla curiosità, all’immaginazione e alla creatività dei bambini (e di noi adulti!), esternando la bellezza della diversità, perché, beh, che mondo piatto e noioso sarebbe se dietro alle porte fossimo tutti uguali?

Alla fine la bimba giunge alla sua casa, alla sua famiglia “normale”, “noiosa” e “piatta”. Ma non importa: perché l’amore aleggia anche lì! E poi nessuno è normale. E un esercizio di immaginazione con i bimbi potrebbe essere quello di provare a immaginare come potrebbero immaginarci i vicini ascoltando i rumori e i profumi che produciamo noi!

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Ah, e poi in ogni pagina si nasconde il criceto Bennie: un piccolo giochino in stile “dov’è Wally?” che ai bambini piace sempre da matti!

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Sara

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Cecilia

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