Scegli il letto giusto per il tuo bambino seguendo questi consigli
Giovedì, 20 Maggio 2021 09:39Tuo figlio sta crescendo e non sai quale letto scegliere per lui? Segui questa breve guida per schiarirti le idee e capire qual è il letto per bambini più adatto alle tue necessità
Nella mente di ogni genitore, ad un certo punto, sopraggiunge un pensiero. ll piccolo sta crescendo e ci si accorge di dover comprare un letto più grande perché il vecchio non basta più, oppure ci si trova davanti ad una scelta ancora più complicata: acquistare il primo lettino.
Scegliere su quale letto per bambini investire il proprio denaro non è facile. Esistono in commercio, infatti, tante tipologie diverse di letti, così come sono vari i materiali tra cui decidere.
Se non hai ancora preso una decisione, i consigli contenuti nelle righe successive ti aiuteranno a fare ordine nella testa. Quindi cosa stiamo aspettando? Scopriamo insieme le varie tipologie e a cosa bisogna stare attenti quando si sceglie il letto per un bambino che sta crescendo.
Il classico letto ad una piazza: quando conviene?
Cominciamo dalla tipologia di letto per bambini più semplice: il letto ad una piazza. Quando conviene acquistare questo tipo di lettino?
Quando si ha a propria disposizione una stanza di medie o di grandi dimensioni per un figlio unico e non c’è bisogno di compromessi o di guadagnare spazio.
In commercio, ovviamente, esistono tantissimi modelli differenti di letto singolo, perciò durante l’acquisto concentrati sulla qualità dei materiali, sull’affidabilità e sulla bellezza estetica.
In ultimo, se pensi che questo sia l’ultimo letto che vuoi acquistare per tuo figlio, valuta l’acquisto (se lo spazio te lo permette) di un letto un po’ più lungo, che sarà comodo per il tuo bambino anche quando sarà ormai diventato un ragazzo in età di scuole medie e superiori.
Hai bisogno di più spazio in una stanza condivisa? Scegli il letto a castello
Il discorso cambia quando ci troviamo a dover inserire due letti in una stanza condivisa da due bambini. Cosa fare se lo spazio a disposizione è poco e non si vuole occupare la camera con i soli giacigli per dormire?
In questo caso la soluzione migliore è data dal letto a castello, che permette di ottimizzare gli spazi e, al tempo stesso, di regalare ai propri piccoli uno spazio per divertirsi e immaginare storie fantastiche!
Se sei un genitore apprensivo e hai paura che i tuoi figli si facciano male scivolando dalla scaletta o cadendo dal piano superiore, opta per i letti a castello dotati di scale e ringhiere molto solide.
Conosci il metodo Montessori? Il letto per il bambino indipendente
Tuo figlio ha meno di 3 anni e il pensiero di acquistare un classico letto per bambini non ti esalta? Allora dovresti dare un’occhiata ai lettini montessoriani.
Questa tipologia di letti per bambini è pensata per crescere il proprio bambino con il metodo Montessori, che promuove e incoraggia lo sviluppo indipendente del bambino.
I lettini montessoriani, infatti, prevedono materassi poggiati a circa 20/25 cm da terra, che offrono ai piccoli la possibilità di scendere e salire dal letto in maniera autonoma.
Ricordati di posizionare un tappeto morbido e dei cuscini sul lato aperto da cui il bambino scende, in modo da offrirgli un atterraggio sicuro!
Le alternative: letti a soppalco o con cassettone
Se hai bisogno di posizionare un letto singolo in una stanza piccola, valuta queste due alternative:
- il letto a soppalco, che ti offre la possibilità di posizionare al piano inferiore una scrivania, una cassettiera bassa o un’area relax con tappeto e cuscini;
- il letto con cassettone, che rappresenta un’ottima soluzione per guadagnare spazio di archiviazione in un ambiente ristretto.
Mamme forti e delicate: ecco la crema antirughe che fa per noi
Mercoledì, 19 Maggio 2021 15:25La maternità è un momento di grande gioia, ma anche di grande sensibilità. Piangere per un film come mai era accaduto prima, commuoversi guardando il sorriso del proprio bambino o ancora avere la “lacrima facile”!
Questa maggiore emotività, quasi a fior di pelle, porta a leggere la realtà in un modo nuovo e a soffermarsi su aspetti che prima non si coglievano o si sottovalutavano.
Mamme sensibili sì, ma non fragili. Perché è risaputo da tutti: la forza di una mamma è qualcosa di inspiegabile!
Perché una mamma ha la forza di affrontare una lunga giornata anche dopo una notte insonne e piena di preoccupazioni. Ha la forza di alzarsi dal letto ad orari improponibili, prendere il proprio piccolo in braccio e cullarlo per un tempo infinito.
È una forza che una donna non crede di avere se prima non la prova sulla propria pelle.
Perché tutte noi mamme sappiamo essere forti e delicate insieme, a partire anche da quello che scegliamo per il benessere e la cura della nostra pelle.
Soprattutto dopo la maternità la beauty routine non dev’essere un peso, un obbligo o qualcosa “che bisogna fare”. Deve essere una coccola, una cura, un gesto d’amore nei nostri confronti.
Certo: le rughe arriveranno, e noi le accoglieremo e accetteremo. Il giusto atteggiamento è importantissimo! Così come è altrettanto importante scegliere la crema giusta in base alla propria pelle. Se la pelle è sensibile (e quindi si arrossa, sviluppa foruncoli o piccole bolle, si desquama e si irrita facilmente provocando anche prurito) la scelta deve ricadere su prodotti specifici, e non su creme leggere o generiche.
Ma come fare quando si tratta di trovare una crema antirughe per pelli sensibili? La buona notizia è che scegliere una crema per pelli sensibili non vuol dire rinunciare ad un’azione efficace contro le rughe, lo sapevi? Spesso questi due aspetti vengono visti come opposti, come se si annullassero l’un l’altro. Eppure non è così! Abbiamo visto come delicatezza e forza possono convivere in sinergia nella vita di una mamma e da oggi anche in una crema antirughe.
Un esempio è Antirughe Sensitive con Collagene Vegetale di Acqua alle Rose. Forse non ha nemmeno bisogno di presentazioni: Acqua alle Rose è un brand storico, tradizionale e affidabile che dal 1867, anno di nascita dell’acqua distillata alle rose Roberts, si prende cura della bellezza di migliaia di persone.
Insomma: in questo caso la nuova Crema Antirughe Sensitive è il connubio perfetto di efficacia e delicatezza, studiata appositamente per le pelli sensibili. La sua formula innovativa che unisce l’azione del Collagene Vegetale al tocco delicato dell’Estratto di Rosa è perfetta per rimpolpare la pelle e distendere le rughe mantenendo il corretto equilibrio cutaneo.
Aumenta l’elasticità della pelle, rispetta l’equilibrio cutaneo, aiuta a rinforzare la flora batterica naturalmente presente sulla pelle (funzione fondamentale quando si tratta di pelle sensibile!) e idrata intensamente: una serie di benefici davvero impagabili. Soprattutto, in un solo gesto: in questo modo anche le mamme più impegnate riusciranno a ritagliarsi qualche secondo per un massaggio viso coccolante e rilassante, lasciandosi allo stesso tempo inebriare dal delicato profumo di rosa.
Quando cominciare? Anche ora. Alla coccola quotidiana non si può rinunciare!
I ravanelli, ortaggio primaverile ricchissimo di proprietà
Mercoledì, 19 Maggio 2021 08:57Al mercato li troviamo freschi in primavera e a inizio estate: i ravanelli (detti anche rapanelli) sono una verdura alleata dell'organismo perché ricchissimi di proprietà (tra le quali quella diuretica e disintossicante). Sono anche poveri di calorie e ricchi di sapore e sono quindi ideali per arricchire i piatti in questa stagione!
Ecco dunque tutto ciò che dovete sapere sui ravanelli, perché dovreste inserirli nella vostra dieta e come consumarli al meglio.
Cosa sono i ravanelli
In inglese si chiamano "radishes" e sono quindi un false friend: non significa, infatti, "radicchio", ma proprio ravanello, quella piccola pallina rossa con polpa bianca che piace ai bambini perché simpatica e agli adulti perché piccantella.
I ravanelli arrivano dall'Asia, sono una pianta brassicacea facente parte della famiglia delle crocifere (verdure SUPER benefiche) e il loro nome scientifico è "raphanus sativus". "Rafano", insomma, e infatti come il rafano sono leggermente piccanti. Piccoli e tondi, sono rossi esternamente e bianchi internamente e presentano sulla testa un ciuffo di foglie e alla base una piccola codina.
Questo ortaggio è molto amato non solo per il sapore, ma anche per il fatto che ha poche calorie: ne contiene solo 11 circa ogni 100 gramim di prodotto.
Le proprietà dei ravanelli
Numerosi sono i sali minerali contenuti nei ravanelli: troviamo calcio, fosforo, ferro, ma anche vitamine come quelle del gruppo B e la C, oltre all'acido folico (fondamentale durante la gravidanza ma importante anche durante i periodi "normali" della vita).
Tra le sue proprietà i ravanelli annoverano quelle diuretiche (fanno, insomma, fare tanta pipì) e depurative, proprio perché attraverso l'urina il corpo si detossina.
Altri benefici? I ravanelli conciliano il sonno e sono quindi consigliati a chi fa fatica ad addormentarsi, poiché aiutano il rilassamento dei muscoli e quello del sistema nervoso.
Come mangiare i ravanelli
Non tutti lo sanno, ma dei ravanelli si possono mangiare anche le foglie, sottoforma di insalata cruda.
Detto questo, solitamente i ravanelli si mangiano crudi in pinzimonio: dopo averli lavati, quindi, è possibile sgranocchiarli con dell'hummus di ceci o con semplice olio e sale.
Anche il sandwich con i ravanelli è molto buono e grazie all'abbinamento degli ingredienti il suo sapore risulterà meno piccante e più mitigato (risultando piacevole anche ai bambini, quindi).
Infine, sono da provare abbinati alla verdura, per un'insalatona estiva davvero saporita oppure per un'insalata di pesce saporita ed equilibrata.
Futuri papà, come migliorare la propria fertilità
Martedì, 18 Maggio 2021 08:32Quando si cerca un figlio e non arriva (ma anche in generale quando si parla di fertilità o di concepimento e quando si comincia a parlare di volere un figlio), spesso il pensiero va subito alla futura mamma. È una deformazione mentale che arriva da secoli di stereotipi e disuguaglianze. Se ci pensiamo, uomini e donne hanno le stesse responsabilità quando si tratta di concepimento, eppure si pensa sempre all'infertilità della madre. Tuttavia, anche i medici ormai preferiscono pensare prima agli uomini quando una coppia eterosessuale ha problemi di fertilità: è più semplice e meno invasivo controllare lo stato di salute sessuale del futuro papà, a ben vedere (si tratta di un semplice spermiogramma, spesso, mentre nel caso della donna è necessario eseguire esami, isterosalpingografie e laparoscopie investigative decisamente più dolorose).
Bene, superare lo scoglio mentale è il primo passo. Dopodiché, anche i futuri papà che stiano cercando un figlio naturalmente o attraverso la fecondazione artificiale (PMA, procreazione medicalmente assistita) possono concentrarsi sulla propria salute generativa e sessuale, cercando di impegnarsi per rendere i propri spermatozoi più numerosi e vitali. Come? Attraverso lo stile di vita.
Ecco qualche consiglio per futuri papà che vogliono migliorare il proprio sperma e aumentare così le possibilità di concepimento.
Il cibo
L'alimentazione, come sempre quando si tratta di salute, è la prima medicina che il nostro corpo ha a disposizione. Non solo mangiando sano (con frutta e verdura fresche e tante fibre), ma anche puntando su cibi specifici che possano fare bene alla propria situazione. Nel caso della ricerca di un bambino, gli uomini possono scegliere certi alimenti considerati benefici per la conta degli spermatozoi.
Prima di tutto, il cioccolato amaro. Un paio di quadratini al giorno fanno molto bene grazie all'arginina contenuta, conosciuta per dare vitalità agli spermatozoi.
Altro alimento che migliora la conta e la motilità degli spermatozoi è il pesce, in particolare quello ricco di acidi grassi omega3, come il salmone e le sardine.
Via libera poi a spinaci, cavolo nero e cavoletti di Bruxelles, ovvero tutta quella verdura a foglia verde e succosa ricca di folati e vitamine B.
L'abbigliamento intimo per la fertilità
Mutande troppo strette provocano un surriscaldamento dei testicoli, e questo è davvero deleterio per lo sperma. Meglio optare per indumenti intimi di cotone e non troppo stretti, come i boxer (preferibili agli slip).
Bere molto
Oltre all'alimentazione, un futuro papà in cerca di un figlio deve fare attenzione all'idratazione: bere molto e regolarmente aiuta a mantenere uno sperma in salute e idratato, ossigenato e forte. Come sempre, si consigliano almeno due litri di acqua al giorno.
L'attività fisica
Infine, bene puntare sull'attività fisica: uno stile di vita sano (e quindi no fumo e no alcool, che ha effetti sul nascituro anche quando a bere è il padre!) è di gran lunga preferibile ad una vita sedentaria. Quando l'organismo è in buona salute e sta bene, ne risente positivamente anche lo spermiogramma.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Gua sha e rullo di giada, le ultime tendenze beauty (che funzionano davvero)
Lunedì, 17 Maggio 2021 14:12Vi sarà capitato di vedere, sui social ma non solo, dei nuovi, piccoli e graziosi aggeggi per la skincare: si tratta di un piccolo rullo per il viso e di una pietra piatta a forma di cuore da premere sul viso per stimolare la microcircolazione, rassodando la pelle e ridefinendo i contorni. Come si chiamano? Il primo è il rullo di giada, il secondo si chiama gua-sha. Insieme, fanno parte dei facial rocks, le pietre per il viso di cui le star (e non solo) non possono fare a meno.
Un botox naturale, dicono. Ma come usare questi strumenti? Ecco tutto ciò che c'è da sapere su gua sha e rullo di jada (o jade roll).
Il rullo di giada
Il rullo di giada è, proprio come dice il nome, un piccolo roller realizzato in giada, pietra dalle diverse proprietà (anche se i benefici non cambiano da pietra a pietra, quindi è possibile scegliere il rullo di giada preferito a prescindere dal minerale) che, utilizzato giornalmente, permette di stimolare la pelle favorendo la microcircolazione del sangue e contrastando così i segni del tempo.
Il gua-sha
Il gua-sha, invece, deriva dalla medicina tradizionale cinese, è realizzato solitamente in quarzo rosa e ha una forma piatta dalle sembianze di un cuore. Liscio al tatto, il gua-sha va passato con una leggera pressione sul viso, "tirando" la pelle e massaggiandola. "Gua" significa "strofinare" e "Sha" vuol dire "calore": utilizzando il gua sha, quindi, è possibile scaldare la pelle strofinandola delicatamente, rendendola levigata, rimpolpata e luminosa e rimuovendo i ristagni di liquidi. Ma non è solo uno "scaldare": il gua-sha, di fatto, secondo la medicina cinese rimuove il calore in eccesso, contrastando quindi le infiammazioni deleterie per la pelle e l'organismo.
Come utilizzarli
Entrambi gli attrezzi vanno utilizzati sulla pelle idratata.
Il rullo di giada può essere passato, lasciandolo scorrere delicatamente, dal basso all'alto, sia sul collo che sul viso, andando verso l'esterno nel caso delle guance, per circa cinque minuti.
Il gua sha va usato così (sempre per cinque minuti circa): appoggia la pietra alla base del collo e passala su collo e viso, fino ai capelli, dal basso all'alto, premendo delicatamente e alternando movimenti circolari e verticali. Passa poi accanto al naso, lungo l'arcata sopraccigliare, sulla fronte e su tutta la zona T. L'importante è usare sempre delicatezza e leggerezza.
Perché funzionano
I benefici del rullo di giada e del gua sha sono simili: in sostanza, stimolano la microcircolazione della pelle del viso illuminandola e togliendo stanchezza, drenano i liquidi in eccesso e distendono i muscoli. Sono quindi davvero un toccasana ed è consigilabile utilizzarli ogni giorno.
In ogni caso, utilizzare rullo di giada e gua sha è estremamente rilassante: se non altro, può essere un rituale della cura di sé davvero piacevole, da eseguire quotidianamente concedendosi dieci minuti per sé.
Controllare il cellulare dei figli: sì o no?
Giovedì, 13 Maggio 2021 10:02I tempi sono cambiati. Controllare i nostri figli non è più "fisico", ma soprattutto virtuale. Perché gli adolescenti (e i preadolescenti) spendono moltissimo tempo online, e non solo sui social come Instagram o TikTok, ma anche sulle app di messaggistica come WhatsApp. Se noi adolescenti degli anni Novanta, insomma, potevamo scambiarci solo pochi messaggi (risicando sll lettere xké il crdt poteva terminare), oggi il flusso delle conversazioni è lungo, potenzialmente infinito e pericolosissimo. Perché non solo c'è poco controllo, ma anche perché tutto resta indelebile. Se prima, quindi, le parole restavano solo ascoltate nel gruppetto alla panchina, ora rimangono appiccicate.
Controllare il cellulare dei figli può essere la soluzione? Non c'è una risposta univoca e le implicazioni educative sono diverse. Vediamole in questo articolo.
Il dialogo, prima forma di protezione
Il primo passo verso la protezione online dei nostri figli deve essere sempre il dialogo. E non solo riguardo alla loro vita e alle loro emozioni, ma anche sulla tecnologia di per sé. Non cominciamo a parlare dei device, delle app e dei social in adolescenza, ma iniziamo a farlo prima (ricordando sempre che prima dei 3 anni è meglio non dare smartphone e tablet ai bambini!), facendo sì che i nostri figli abbiano una confidenza sana con la tecnologia e internet. Parliamo dei pericoli, portiamo esempi (anche personali: siamo stati adolescenti, c'era - che so - Messenger, e possiamo avere avuto esperienze che possono guidare i nostri bambini), spieghiamo come stare sicuri online e soprattutto stressiamo bene le implicazioni dei messaggi che oggigiorno restano sempre indelebili e leggibili potenzialmente da tutti (e per sempre: anche quando diventeranno adulti).
La fiducia
Dopo il dialogo, la fiducia è imprescindibile in famiglia. Dobbiamo essere guide, e non ditattori. Cerchiamo quindi di fare capire ai ragazzi che abbiamo fiducia in loro, che preferiamo che ci parlino dei problemi e delle situazioni borderline (senza che li giudichiamo) piuttosto che scoprirlo da altri, che la porta è sempre aperta.
Detto questo, quando c'è il sentore che qualcosa non vada (e i pericoli di internet sono davvero moltissimi: adescatori, baby gang che si riuniscono online, cyber bullismo, video non adatti alla loro età, dipendenza da tecnologia...) è giusto indagare a fondo. Anche perché le situazioni possono essere due: nostro figlio può essere vittima, ma anche carnefice. Sono entrati in giri strani? Contribuiscono a deridere qualche compagno o a isolarlo? Oppure sono loro stessi il bersaglio di commenti fuoriluogo? Stanno partecipando a qualche challenge strana? Insomma, i pericoli sono davvero moltissimi.
Legalmente, possiamo controllare il cellulare?
Controllare il cellulare è la nuova versione del controllare il diario segreto. Ma lo si può fare o è un'invasione della privacy? Se parliamo legalmente, i figli minori di 14 anni non rispondono dei loro reati in quanto minorenni, e non ne rispondono nemmeno i genitori o i tutori legali, ma questi sono comunque responsabili del comportamento dei figli e garanti nei confronti degli altri. I minori di 18 anni, invece, e quindi dai 14 ai 18 anni, rispondono delle proprie azioni subendone anche le conseguenze (anche penali e legali).
Secondo la legge italiana, i genitori sono quindi tenuti al controllo per evitare azioni illecite e reati, anche sfruttando le app e i servizi di parental control. Tutto questo lo fa sapere il sito La Legge Per Tutti, che sottolinea come a ben vedere controllare il cellulare dei figli sia un dovere educativo.
In effetti, poi, se ci pensiamo il cellulare è legalmente della mamma o del papà. Non può essere intestato ai bambini e di conseguenza tutto il contenuto è di "proprietà" dei genitori. Chiarendolo, i ragazzi capiranno che è loro responsabilità non combinare nulla di illegale o pericoloso (almeno sulla carta).
In generale, quindi, sì alla fiducia, ma sì anche al controllo quando annusiamo che qualcosa non va bene. Un buon metodo è siglare un "contratto" con i ragazzi: le regole saranno ben definite e ogni sgarro significherà perdere i diritti tecnologici.
L’educazione empatica, ovvero la collaborazione al posto dell’imposizione
Mercoledì, 12 Maggio 2021 10:19Le nostre reazioni e la relazione con i nostri figli sono fortemente condizionate dagli obiettivi che ci poniamo: è molto importante esserne consapevoli per poter operare delle scelte e creare la relazione che vorremmo.
Trovare l’equilibrio non è facile e continuare a mantenerlo richiede altissime dosi di pazienza, resilienza e capacità di mediazione. Insomma, impegnativo vero? Capita di perdere l’equilibrio, ma questo non ci rende genitori peggiori: educare i figli non è una gara alla perfezione.
Un modello educativo che si basa su questa convinzione è l’educazione empatica, che, come dice il nome, si fonda sull’empatia, ovvero la capacità di ascoltare l’altro, di mettersi nei panni altrui e di sentire davvero le emozioni provate da chi sta di fronte.
Non imposizione, ma collaborazione
L’educazione empatica svolge il ruolo di “guida” nel percorso della famiglia che sceglie la collaborazione piuttosto che l’imposizione e che non ritiene la violenza fisica (né quella verbale) uno strumento comunicativo adeguato ad un bambino.
Badate: considerare importanti i bisogni di un bambino non significa permettergli di fare qualunque cosa abbia in mente né nascondere le conseguenze eventualmente negative delle sue azioni.
Cos’è giusto? E cosa sbagliato?
I genitori molto frequentemente mi chiedono:
- È giusto permettere a mio figlio di scegliere i vestiti che vuole indossare la mattina?
- È giusto cedere alle sue insistenze?
- È giusto lasciarlo piangere?
- È giusto metterlo a letto alle otto?
Quando parliamo di educazione con i nostri figli non c’è GIUSTO o SBAGLIATO, non esiste una risposta universale, ma una risposta per quel bambino e per quel genitore in quel momento particolare della loro storia. Il ruolo dell’educazione empatica è quello di aiutare la famiglia a capire COME trasmettere una regola, come farla rispettare, come ottimizzare e finalizzare la comunicazione e le azioni affinché siano efficaci.
Come evitare minacce, imposizioni e castighi
Se il mio obiettivo è quello di rendere i miei figli autonomi e capaci di pensare con la loro testa, non mi comporterò in modo da renderli sottomessi e ubbidienti, non mi relazionerò con loro in maniera impositiva, non minaccerò punizioni e castighi. Frustrazione, rabbia e collera sono le emozioni probabilmente più difficili da modulare, regolare e gestire, sia per gli adulti che per i bambini ed è solitamente da queste emozioni che derivano minacce, punizioni e castighi.
Vediamo un modo per evitarli.
Se siete davvero in collera con vostro figlio e volete che modifichi un comportamento che contrasta con i vostri bisogni, non dimenticate che il vostro atteggiamento diventa un modello per lui, che farà proprio per gestire la sua rabbia.
Una soluzione che trovo particolarmente efficace segue questo schema:
1) VEDO CHE....
2) SENTO CHE....
3) HO BISOGNO DI.....
4) POTRESTI TU....
5) MOTIVAZIONE INTERNA
Come prima cosa osservo che cosa sta accadendo in una determinata situazione senza esprimere un giudizio (1), poi identifico ed esprimo le mie emozioni (2), riconosco le mie necessità, i miei bisogni ed i miei valori (3), esprimo richieste chiare e negoziabili (4) e infine fornisco una motivazione all’interlocutore.
Per esempio:
Mamma: “per favore, Marco, rimetti in ordine la tua stanza”.
Marco non lo fa.
Mamma: “Marco, ti ho detto duemila volte che devi sistemare la tua stanza prima di cena, ma non serve a niente, tanto tu non ascolti mai”.
Al posto di queste frasi possiamo usare:
Mamma: “vedo che la stanza è in disordine e sono arrabbiata perché ci metto tanto tempo a pulirla quando è in questo stato, potresti prenderti l’impegno di sistemare per bene le tue cose il sabato mattina? Renderesti più facile il mio lavoro”.
Educazione empatica: il potere della motivazione interna
La semplicità di questa frase, ne convengo, è soltanto apparente, e nasconde in realtà una fase complessa che richiede consapevolezza di sé e dell’altra persona. La cosa più difficile è sicuramente quella di identificare il comportamento preciso degli altri senza generalizzare e senza giudicare (non ascolti mai - ti comporti male - devo sempre farlo io). Inoltre, è estremamente difficile individuare il vero bisogno ed esprimerlo facendo una richiesta chiara e precisa nel qui e ora (“prometti che lo farai”, “potresti farlo adesso, per favore”).
Il punto (5) è di estrema importanza perché fornisce al bambino una MOTIVAZIONE INTERNA COLLABORATIVA (riconoscimento, valore) piuttosto che esterna (premio fisico: tv, gioco ecc).
La motivazione interna genera inclusione nelle dinamiche familiari, sottolinea il ruolo del bambino e l’utilità delle sue azioni, aumenta la sua autostima e la fiducia nelle sue competenze.
Il bambino comprende così che ciò che fa è degno di fiducia e ottiene il consenso delle persone cui vuole bene e questo contribuisce a sviluppare la sua auto-efficacia.
Quello descritto oggi è solo un piccolo pezzo dell’immenso puzzle che rappresenta le relazioni di una famiglia, ma è proprio così che inizia ogni cambiamento, un pezzettino alla volta, tutto si incastra e la visione d’insieme non tarda ad arrivare.
Se dopo aver letto tutta la letteratura disponibile sugli approcci educativi, sentite di avere ancora difficoltà a finalizzare l’azione e rendere efficace la comunicazione, allora forse è il momento di cercare il confronto con un professionista.
Le relazioni con le persone, anche in una realtà governata da Google e da tecniche/metodi/strategie universalmente valide, rimangono indispensabili per comprendere una STORIA, la vostra storia, che è UNICA e IRRIPETIBILE e merita ascolto e attenzione.
Consulente per il sonno e l’educazione empatica
Presidente dell’associazione Maternage
Mamma di due bambine, studiosa nerd
Tarassaco, le proprietà e i benefici
Martedì, 11 Maggio 2021 12:36Tarassaco, cicoria selvatica, dente di leone, soffione... Quest'erba primaverile ha tanti nomi e tante forme, poiché in base alla crescita si trasforma. Possiamo quindi trovarla con il fiore giallo, ma anche con il soffione morbido da soffiare e fare volare nell'aria. In ogni caso, ad essere deliziose e benefiche sono le sue foglie, considerate infestanti e in effetti presenti in tantissimi prati.
Con il tarassaco ricette deliziose si possono preparare (dalle frittate ai risotti, fino alla semplice verdura cotta condita con olio e sale): vediamo quindi insieme le proprietà e i benefici di quest'erba conosciuta per il sapore amarognolo e per il suo essere depurativa e diuretica.
Il tarassaco
Chiamato ufficialmente Taraxacum officinale, il tarassaco è un'erba della famiglia delle asteracee, che possiamo trovare nei prati e nei luoghi erbosi particolarmente ampi e areati. L'Italia ne è ricca, ma il tarassaco è diffuso in tutto il mondo, tanto da essere considerato una pianta infestante.
Inizialmente il tarassaco si presenta con un capolino floreale di colore giallo molto intenso, che si chiude di notte, al quale segue il famoso soffione con tante piccole pagliuzze bianche da soffiare nel vento.
La sua foglia si presenta invece dentellata (da qui "dente di leone") ed è questa che è molto buona e benefica.
Le sue proprietà
Consumare il tarassaco in cucina permette di fare incetta di fibre solubili, ma anche di fitostenoli, antiossidanti, vitamina C e sali minerali tra cui potassio e magnesio.
I benefici
Sebbene sia conosciuto principalmente per essere un'erba dalle proprietà diuretiche (tanto da essere chiamata in francesce "piscialetto"), il potere diuretico del tarassaco non è provato (anzi, gli studi a riguardo paiono essere contraddittori). Non si può però negare che la pianta sia efficace contro i disturbi della digestione, anche grazie alle fibre contenute, ed è quindi molto consigliata in caso di problemi digestivi, soprattutto sottoforma di verdura cotta.
Anche se non è provato sia diuretico, tuttavia, il tarassaco è conosciuto per essere depurante, soprattutto per quanto riguarda il fegato. Le sue foglie, infatti, se mangiate aiutano a produrre più bile e a far sì che questa passi dal fegato all'intestino. Questa caratteristica rende quindi la cicoria selvatica purificante e decongestoinante, oltre che detossinante sul fegato.
Infine, il tarassaco è ritenuto storicamente un antinfiammatorio naturale, oltre che un ipoglicemico ideale per chi soffre di diabete.
I migliori romanzi che parlano (anche) di maternità
Lunedì, 10 Maggio 2021 13:33No, non è una lista di libri sulla maternità. Quelli, di certo, li hai già letti tutti quando eri in attesa dei tuoi figli (e ne avrai abbastanza). Stavolta ciò che ti proponiamo sono romanzi che in qualche modo portano un nuovo sguardo sull'essere madri (o padri; insomma, genitori). Libri scorrevoli con una trama appassionante e coinvolgente, per godersi la lettura e scoprire nuovi punti di vista sul crescere i nostri figli.
Perché leggere è tutto questo: un passatempo piacevole, ma anche un modo per mettersi nei panni di qualcun altro, scoprire nuove cose sul mondo e sulla vita, immedesimarsi con persone lontane da noi.
Ecco quindi i migliori romanzi che parlano di maternità anche senza metterla al centro della narrazione. Romanzi per mamme, quindi, ma non solo. Romanzi per tutti coloro che amano leggere.
L'invenzione della madre
In questo romanzo triste e profondo, Marco Peano parla del rapporto tra un figlio e sua madre, malata, che si rendono conto di non dovere più sprecare il tempo che hanno a disposizione. Una storia strappalacrime e profondamente umana capace di fare riscoprire l'importanza dei rapporti.
Un ragazzo
Forse conoscete il film, "About a boy", e vi chiederete perché è in questa lista. Nick Hornby in questo romanzo non solo descrive come l'essere genitori non sia solo un legame di sangue, ma mostra una madre fragile, imperfetta, ma non per questo meno in diritto di essere mamma.
Costanza e buoni propositi
Costanza è il nome della protagonista di questo romanzo di Alessia Gazzola, mamma single che da Messina si trasferisce per lavoro al Nord con la figlia Flora. Un romanzo leggero e delicato, che parla della vita di tutti i giorni e in cui moltissime ragazze si ritroveranno. La nuova vita di Costanza (che da medica si trova a fare la paleopatologa a Milano - una sorta di archeologa) si stravolge nel momento in cui ritrova il padre di Flora, affascinante ma sulla via dell'altare.
Due figlie e altri animali feroci
Leo Ortolani, fumettista, ha disegnato in questo graphic novel l'esperienza, sua e di sua moglie, del diventare genitori di due bambine venute dalla Colombia. L'adozione internazionale è narrata qui senza peli sulla lingua, con ironia e profondità, e con la simpatia tipica della matita di Ortolani.
Bridget Jones's Baby
Se amate Bridget Jones, amerete anche questo quarto romanzo della serie: Bridget è qui alle prese con la maternità e, come sempre, l'amore per Mark e l'infatuazione per Daniel la trascinano da una parte e dall'altra. Una madre imperfetta con una vita imperfetta e una maternità imperfetta che fa sorridere ed empatizzare con lei. Molto british. Lo trovate qui.
I love shopping per il baby
Se non l'avete ancora fatto, vi consigliamo di partire dal primo ("I love shopping"). Questa serie di romanzi di Sophie Kinsella è davvero ben scritta, scorrevole, piacevole e leggera. Oltretutto, è perfetta per togliere l'ansia da gravidanza e svagarsi un po' con le disavventure di Becky (qui alle prese con il pancione e lo shopping per il nascituro). Ah, e poi c'è anche il seguito: "I love mini shopping".
Da dove la vita è perfetta
Un romanzo più serio e profondo, quello di Silvia Avallone: qui si parla di maternità non voluta (quella della giovane Adele che decide di non riconoscere la figlia" e di maternità desiderata ardentemente e trovata attraverso l'adozione (quella di Dora), mostrando due lati della medaglia ma soprattutto modi diversi di essere madri. Anche per imparare a non giudicare.
Viaggi in famiglia: Paesi fuori dall’Europa a misura di bambino
Lunedì, 10 Maggio 2021 08:37Quando si viaggia con i bambini ci sono varie cose a cui pensare. Si pensa alla scelta della destinazione giusta, la prenotazione di un alloggio adatto ai bambini e la richiesta di un visto e altri eventuali documenti necessari.
Destinazioni a misura di bambino
Molte persone pensano che le vacanze con i bambini siano necessariamente legate ai Paesi vicini. Tuttavia, vale sicuramente la pena considerare anche una vacanza con i bambini fuori dall’Europa. Quando si sceglie una destinazione per le vacanze, ovviamente è importante considerare il carattere e gli interessi dei propri figli. Alcuni bambini non hanno alcun problema con un volo lungo, mentre altri trovano più difficile essere in viaggio per ore e ore. Così alcuni bambini sono avventurosi e amano passare il tempo nella natura, mentre altri preferiscono giocare con gli altri bambini nel campeggio o in piscina. Per quasi tutte le vacanze con i bambini è vero che è bello avere zoo o parchi di divertimento nelle vicinanze. Ecco alcuni Paesi che sono adatti per una vacanza con i bambini:
Gli Stati Uniti d’America
Gli USA sono, in parte grazie alle loro immense dimensioni, uno dei Paesi più versatili del mondo e ha qualcosa da offrire a tutte le famiglie. Si pensi ai parchi nazionali, dove non solo i bambini ma anche gli adulti rimarranno impressionati dai paesaggi naturali di una bellezza mozzafiato, ma anche alle grandi città come New York e Los Angeles. Lo stato americano più popolare per una vacanza in famiglia è la Florida. In questo stato si trovano da una parte delle belle spiagge, dove i bambini possono fare snorkeling o nuotare con i delfini, e dall’altra parte dei famosi parchi di divertimento come Disney World, Legoland e Sea World.
Un grande vantaggio di un viaggio in America è che non è necessario affrontare complicate procedure di richiesta del visto. I viaggiatori italiani che soddisfano tutti i requisiti possono facilmente richiedere l’ESTA USA online.
Gold Coast
L’Egitto
Per chi desidera recarsi in un Paese con delle temperature tropicali, ma non passare molto tempo in aereo con i bambini, l’Egitto potrebbe essere la destinazione perfetta. Negli hotel e nei resort sul Mar Rosso, i bambini possono divertirsi tutto il giorno in spiaggia o in piscina. Questi alloggi hanno spesso grandi parchi acquatici con scivoli, dove i bambini si divertiranno tutto il giorno. Ovviamente in Egitto c’è anche tanta cultura e storia da scoprire. Non solo i bambini ma anche gli adulti rimarranno stupiti dalle grandi piramidi degli antichi egizi.
Il Canada
Vale la pena considerare anche il Canada. Il Canada è il secondo Paese del mondo per superficie totale e ha molto da offrire per grandi e piccini. Con i numerosi parchi nazionali e la natura incontaminata, ma anche varie interessanti città, anche questo Paese è una destinazione perfetta per una vacanza con i bambini.
Canada
Lo Sri Lanka
Forse lo Sri Lanka non è il primo Paese che viene in mente quando si cerca una destinazione per una vacanza con i bambini. Tuttavia, questo Paese nell’Asia meridionale è adatto per una vacanza in famiglia. Il Paese è molto più sicuro e pulito della vicina India e ci sono numerose attività divertenti per i bambini. Si pensa per esempio a un safari durante il quale si possono avvistare elefanti, scimmie e coccodrilli: un’esperienza indimenticabile!
Dichiarazione di accompagnamento
Se si viaggia con bambini e non entrambi i genitori o tutori partecipano al viaggio, è necessario portare una dichiarazione di consenso in inglese che dimostri che tutti i genitori e tutori sono d’accordo con il viaggio. Questo dichiarazione deve essere firmato da entrambi i genitori o dalla persona o dalle persone esercenti della potestà genitoriale. Può inoltre essere utile portare una copia dei passaporti di tutti i genitori, in modo da poter dimostrare al controllo di frontiera che non si tratta di rapimento di bambini.
Richiesta di visto, anche per i bambini
Per la maggior parte dei Paesi al di fuori dell’Europa è necessario richiedere un visto. Fortunatamente, al giorno d’oggi per molti Paesi il visto può essere richiesto in modo semplice e veloce online, quindi il visto non deve essere un ostacolo alla scelta di una destinazione al di fuori dell’Europa. Si noti che tutti i viaggiatori - inclusi minori e neonati - devono essere in possesso del proprio visto (o ESTA USA o eTA Canada). Nel modulo di richiesta online si possono aggiungere facilmente più viaggiatori. Questa possibilità di presentare una richiesta di gruppo permette di richiedere il visto per tutta la famiglia in una volta.
Gli Stati Uniti d’America: richiesta di un ESTA
I turisti italiani che desiderano recarsi negli Stati Uniti d’America, possono nella maggior parte dei casi richiedere un ESTA USA invece di un visto. Se si soddisfano tutti i requisiti, l’autorizzazione di viaggio ESTA può essere richiesta in modo semplice online. Grazie al modulo di richiesta online l’ESTA può essere richiesto in pochi minuti. Dopo aver effettuato il pagamento, la richiesta viene elaborata entro 3 giorni. Il richiedente riceverà una conferma del rilascio per e-mail. Non è necessario stampare l’ESTA, dal momento che l’autorizzazione di viaggio viene collegato elettronicamente al passaporto.
Il Canada: richiedere un’eTA
Il Canada ha un sistema simile a quello degli USA. L’autorizzazione di viaggio per il Canada è chiamata eTA. La sigla eTA sta per “electronic Travel Authorization”. Anche le eTA vengono di solito concesse entro 3 giorni dalla domanda. L’eTA Canada è valida per 5 anni, durante i quali si può effettuare un numero illimitato di viaggi in Canada. Ogni soggiorno in Canada può durare fino a sei mesi consecutivi: più che abbastanza per una o più meravigliose vacanze con i bambini!
L’Egitto e lo Sri Lanka: richiesta di visto online
Così come l’ESTA e l’eTA, anche i visti per lo Sri Lanka e per l’Egitto possono essere richiesti online. Se si richiede il visto online prima della partenza, dopo l’arrivo nel Paese di destinazione non è necessario fare la fila con i bambini, ma si può immediatamente andare al controllo passaporti.
Per la richiesta del visto Egitto, dopo la compilazione del modulo di richiesta è necessario fornire una foto o scansione del passaporto di ogni viaggiatore. Per il visto per lo Sri Lanka questo non è necessario. Il visto Sri Lanka viene concesso entro una media di tre giorni, il visto per l’Egitto entro 2 - 5 giorni lavorativi. Entrambi i visti permettono di rimanere nel Paese fino a 30 giorni. Non appena il visto è concesso, viene inviato per e-mail. È necessario stampare i visti per tutti i viaggiatori e portarli in viaggio.
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