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La generazione Beta è qui: come cresceranno i bambini nati nel 2025

La generazione Beta è qui: come cresceranno i bambini nati nel 2025

La Gen Alpha è già superata: i bambini nati dal 2025, la cosiddetta Generazione Beta, sono arrivati ed è lapalissiano che cresceranno  in un mondo super tecnologico, dove l’intelligenza artificiale (Ai) e la realtà virtuale (Vr) saranno all’ordine del giorno. Ma cosa significa tutto questo per i genitori? Come farli crescere bene in un ambiente così digitale? 

Identità digitale e reale: un confine sempre più sfumato

Per la Gen Beta, il confine tra mondo reale e digitale sarà meno netto rispetto a quanto abbiamo conosciuto finora. Non si tratta solo di passare tempo su uno schermo, ma di vivere esperienze ibride in cui avatar, ambienti virtuali e intelligenze artificiali diventano parte integrante del loro senso di sé. Questo cambia radicalmente il modo in cui i bambini costruiranno la propria identità e si relazioneranno con gli altri.

I genitori devono quindi accompagnare i figli non solo nel “gestire” la tecnologia, ma nel comprendere che cosa significa essere sé stessi in un mondo dove si può essere contemporaneamente “fisici” e “digitali”. Questo implica insegnare ai bambini a sviluppare una consapevolezza critica su come si presentano online, su come le IA possono influenzare le loro opinioni e su come mantenere un equilibrio tra autenticità e performance digitale.

L’empatia nell’era delle intelligenze artificiali

Un altro aspetto poco esplorato è l’impatto che l’interazione con IA e robot educativi può avere sullo sviluppo dell’empatia. Se da un lato queste tecnologie possono aiutare i bambini a imparare e a risolvere problemi, dall’altro rischiano di sostituire alcune interazioni umane fondamentali per la crescita emotiva. Come si sviluppa l’empatia quando si cresce dialogando anche con “intelligenze” non umane?

I genitori e gli educatori devono quindi trovare il modo di integrare la tecnologia senza rinunciare a momenti di relazione autentica, dove i bambini imparano a leggere emozioni complesse, a gestire conflitti e a costruire legami profondi con persone reali.

La creatività come antidoto alla standardizzazione digitale

Infine, in un mondo in cui l’IA tende a proporre soluzioni e risposte standardizzate, la creatività diventa un’arma fondamentale per preservare l’unicità di ogni bambino. Incoraggiare i piccoli a inventare, sperimentare e “rompere le regole” è più importante che mai, perché solo così potranno sviluppare un pensiero critico e originale, capace di andare oltre gli schemi predefiniti dalle macchine.

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