Fitbit Versa, lo smartwatch per noi genitori
Mercoledì, 14 Marzo 2018 09:05Vi avevamo già parlato dei braccialetti elettronici per i bambini, di quelli con il GPS per avere sempre sotto controllo i loro movimenti quando sono lontani da noi e di quelli per monitorare la loro salute.
Oggi vogliamo invece parlarvi di un braccialetto per adulti. Anzi, di uno smartwatch accessibile, che ci piace soprattutto perché permette di tenere sotto controllo la salute di noi genitori. Soprattutto di noi mamme, con una funzionalità femminile incredibilmente utile.
Fitbit Versa, lo smartwatch per noi genitori: perché scegliamo Fitbit per monitorare in ogni momento la nostra salute
Molti di voi già conosceranno Fitbit, il dispositivo indossabile per il monitoraggio delle nostre attività, dal sonno allo sport. In questi giorni l’azienda ha lanciato una nuova linea di smartwatch, Fitbit Versa: si tratta di un dispositivo da polso molto carino che rispetto a molti altri ha un prezzo abbastanza accessibile (199,90 euro, disponibile in prevendita qui e da aprile 2018 presso i migliori rivenditori) e che comprende davvero una miriade di funzionalità.
È molto carino, dicevamo, perché rispetto a molti altri smartwatch o wearable pensati per il fitness ha un design davvero innovativo, moderno ed elegante allo stesso tempo. E tra le funzionalità che più apprezziamo ci sono il rilevamento del battito cardiaco costante (24 ore su 24) e quello dei cicli del sonno (per monitorare la salute del nostro riposo), che si sommano alle funzioni più “frivole”, come l’ascolto della musica e l’interazione con il proprio smartphone (possiamo, ad esempio, eseguire pagamenti contactless avvicinando semplicemente il nostro Fitbit al POS, oltre che tenere tutti i dati monitorati attraverso l'app dedicata!).
Utilissimo è però soprattutto il nuovo sistema di monitoraggio della salute femminile che potremo trovare sul nostro Fitbit Versa (scaricandolo sul nostro smartwatch): attraverso esso sarà comodissimo tenere sotto controllo il ciclo mestruale mettendolo in relazione ai propri dati di salute generale, ottenendo così un quadro completo sul nostro stato di benessere.
Perché è utile? Perché anche se pensiamo di conoscere il nostro ciclo, in realtà tutto è molto complesso (pensiamo che l’80% delle donne non conosce le fasi mestruali e oltre il 70% di noi non è in grado di identificare la durata media corretta di un ciclo!). Oltre a segnare le date del nostro ciclo, con Fitbit Versa potremo registrare i sintomi (come il mal di testa, i crampi, l’acne, le perdite pre e post ciclo…), ottenere previsioni sui prossimi cicli, monitorare la fase in cui ci troviamo… Il tutto a nostro beneficio ma anche a quello del nostro ginecologo, che alla visita potrà risalire alla panoramica e ai dati specifici che abbiamo segnato.
Il tutto, poi, va a finire nella panoramica delle statistiche, che ci permette di vedere in un’unica situazione i nostri dati relativi al fitness, alla salute giornaliera e settimanale, alle attività e alle frequenze cardiache, con consigli motivazionali e suggerimenti di programmi per mantenere questo benessere.
Anche le funzioni più “social” sono incluse nel nostro dispositivo da polso Fitbit: Fitbit Versa ci può anche infatti ricordare gli eventi, i promemoria, le festività, le sfide sui social…
Oltre a tutte queste funzioni, Fitbit Versa, come tutti i dispositivi dell’azienda, è davvero semplicissimo da utilizzare, con la sua grafica e le sue funzioni super intuitive. E poi la batteria dura fino a quattro giorni! Così potremo dimenticarci di ricaricarlo, stando sempre con il pensiero alla possibilità che si spenga e ci lasci a piedi.
E per i bambini? Restate con noi: tra pochissimo avremo una novità imperdibile anche per loro!
Giulia Mandrino
7 cose che dovremmo smettere di fare con i nostri figli adolescenti
Martedì, 13 Marzo 2018 15:20Noi genitori, spesso, ci lasciamo andare. In senso buono: amiamo così tanto i nostri figli che vorremmo coccolarli e viziarli per tutta la vita. Ma c’è un tempo per tutto, e restare iper protettivi e accomodanti per troppo tempo diventa controproducente.
A volte, semplicemente, non ci accorgiamo di mantenere certe abitudini cominciate con la nascita e i primi anni dei nostri figli anche quando non ce ne sarebbe più bisogno. In altre parole: continuiamo ad agire come quando erano piccoli, un po’ per piacere e un po’ per comodità. Ma questo significa non dare ai nostri figli gli strumenti che serviranno loro per diventare adulti.
Ecco quindi alcune abitudini che dovremmo cambiare. Non per durezza, non per capriccio, non per eccesso di zelo. Ma semplicemente per il benessere dei nostri figli!
7 cose che dovremmo smettere di fare con i nostri figli adolescenti: le abitudini che rischiano di non dare ai nostri figli gli strumenti per diventare adulti
Svegliarli la mattina
Lo ammettiamo: tra di noi c’è chi è stato svegliato dalla mamma o dal papà fino all’ultimo giorno di liceo, con un buon caffè accanto al comodino. È una cosa dolcissima, ma che sommata ad altre cose diventa deleteria. Svegliare i bambini alla mattina è qualcosa che cominciamo a fare sin dai primi anni, e con la scuola materna e la scuola elementare diventa una routine collaudata. Ma una volta arrivati alle medie e alle superiori sarebbe meglio lasciare che si sveglino da soli. Non per fargli sbattere la faccia con la fatica mattutina! Al contrario, lasciare che mettano la sveglia da soli e si alzino in autonomia è il primo passo verso la responsabilizzazione, verso l’età adulta! Allo stesso modo, la colazione: è bello ogni tanto preparagliela, ma perché non fare a turno?
Portargli le cose dimenticate
Capita spesso di dimenticare qualcosa a casa. Soprattutto per i ragazzi, che a scuola devono sempre portare libri, quaderni o progetti diversi ogni giorno. Corrergli dietro, però, non è sano. Lasciamo che falliscano, che restino senza libro per un giorno, magari prendendosi un richiamo! Le prossime volte certamente staranno più attenti. E questa è un’attitudine che da adulti sarà fondamentale.
Prendere le loro difese quando sbagliano
Stare vicino e supportare è un conto, ma difendere anche quando sbagliano è deleterio. In questo modo cresceranno con la convinzione che tutto ciò che fanno è giusto, che non ci sono conseguenze, e che ci sarà sempre qualcuno pronto a coprire loro le spalle. Parliamone, ovviamente, chiariamo la situazione, ma soprattutto con la scuola o con lo sport evitiamo di dare ragione solo ai nostri figli, ascoltando anche le ragioni degli insegnanti!
Aiutarli sempre a studiare
Se già con i compiti delle elementari sarebbe meglio evitare di aiutarli (perché quante volte ci si ritrova, senza accorgersene, a farli al posto loro imboccando risposte), alle medie e alle superiori i ragazzi dovrebbero già essere in grado di organizzare il proprio tempo e il proprio metodo di studio. Non neghiamo una mano quando la chiedono, è ovvio, ma non lasciamo che l’aiuto diventi una costante abitudine.
Compilare i loro documenti
“Mamma, c’è il modulo da compilare per la gita”. “Papi, mi compili l’iscrizione a nuoto?”. No, meglio lo facciano loro! Perché sembra un’azione innocua ma anche questa è sintomo di indipendenza, di autonomia, di capacità di stare al mondo!
Fare i mestieri nella loro camera o tutto il bucato
Iniziare a dividersi le faccende di casa è utile fin da piccoli, dando compiti in base all’età dei bambini. E crescendo dovremmo mantenere l’abitudine, evitando che siano solo i genitori a smazzarsi i mestieri e le lavatrici! Almeno in camera loro, lasciate che si organizzino, spronandoli a vivere in un ambiente ordinato e pulito. Anche i più disordinati prima o poi impareranno! Lo stesso vale per il bucato: se hanno bisogno proprio di quella felpa quel giorno, perché non mettersi d'impegno e caricare una lavatrice per tutti?
Cucinare sempre noi
Idem in cucina: facciamo a turno! Non deve essere sempre la mamma a cucinare per tutti, no? Cucinare, a colazione, a pranzo o a cena (non serve preparare manicaretti gourmet) è qualcosa di molto educativo, oltre che soddisfacente. E attraverso questa semplice azione i ragazzi diventeranno più responsabili, più coinvolti nella gestione della casa e più autonomi.
Giulia Mandrino
“Tutte le prime volte”, libro perfetto per la festa del papà
Martedì, 13 Marzo 2018 09:31Si sta avvicinando la festa del papà! Una giornata bellissima, dedicata all’uomo del nostro cuore, all’uomo del cuore dei nostri bambini, alla roccia a cui ci appoggiamo più volentieri, all’uomo di casa che sa trasformarsi in un tenerone al più piccolo sorriso dei figli.
Nei giorni scorsi un libro ci ha molto colpito, e vogliamo parlarvene. Si tratta di “Tutte le prime volte - Educazione sentimentale di un padre e delle sue piccole grandi donne” di Paolo Longarini.
“Tutte le prime volte”, libro perfetto per la festa del papà: il racconto di un padre per tutti i padri, per tutte le madri e per tutti i figli d’Italia
Leggere “Tutte le prime volte” (edito da Harper Collins) è piacevole. È divertente (perché Paolo Longarini sa essere decisamente esilarante quando serve!). È emozionante. Leggere “Tutte le prime volte” è bello, e probabilmente tutti i padri si ritroveranno nelle sue parole. E le madri? Le madri potranno finalmente scendere nella profondità del pensiero maschile, comprendendone finalmente qualche briciola! Qualche bellissima briciola, se vogliamo essere precisi.
Paolo Longarini in questo libro ripercorre la sua vita di padre. E lo fa a partire da un momento particolare: quello delle due lineette sul test di gravidanza. Bizzarro, no? Si dice sempre che una donna diventi madre nel momento in cui scopre di essere incinta e che un padre diventa papà solo quando vede suo figlio per la prima volta. Beh, anche per Paolo è così, ma è bello leggere come quelle due lineette abbiano comunque dato il via (un nuovo via) alla sua famiglia. Perché anche lui, come una miriade di uomini, non ha sentito la paternità saltargli addosso nel momento in cui ha visto le linee. Lui è diventato padre una notte silenziosa durante la quale è riuscito a fare stare bene la sua bambina, facendola smettere di piangere con una mano sulla schiena e una a farle da seggiola, sul suo petto.
Ecco la prima “prima volta” di tutte le prime volte di Paolo Longarini, quella che dà avvio al libro, un libro bellissimo ed emozionante che parla con il cuore a tutti i papà del mondo. Paolo è padre di due figlie femmine, ed è dunque circondato da donne. Ma è una storia che a tratti rispecchia quella di tutti i padri.
Paolo Longarini nel suo libro affronta così il rapporto tra un padre e le sue figlie mettendolo nero su bianco, regalando a loro e a noi una storia deliziosa che fa riflettere e che fa commuovere. Perché ogni prima volta è indimenticabile, sia essa positiva o negativa. I primi pianti, le prime notti insonni, il primo giorno di scuola, la prima chiacchierata sul sesso, il primo amore, le prime scelte importanti nelle quali devi essere presente ma devi anche lasciare che i tuoi figli scelgano da sé, capendo le conseguenze di tutto.
È dunque la storia delle sue bimbe, Chiara e Irene, ma è soprattutto la sua, di padre, che mentre crescono loro cresce anche lui.
Ecco perché secondo noi è un bellissimo regalo per la festa del papà. Perché fa ridere, fa piangere, ma soprattutto fa sì che i papà si rispecchino in Paolo, e anche se la storia è cucita sulla famiglia dello scrittore sarà un po’ come leggere la propria, di storia, quella di un uomo che grazie ad un piccolo esserino che piange diventa qualcosa di diverso. Diventa un padre. Diventa un papà. Diventa un uomo capace di guardare un altro essere vivente che cresce guidandolo e guidando se stesso in questa meravigliosa avventura.
Giulia Mandrino
Il tenerissimo concorso leBebè per la festa del papà
Lunedì, 12 Marzo 2018 08:52Avete presente i gioielli leBebè? A noi piacciono moltissimo perché nella loro semplicità ci permettono di indossare sempre l’amore per i nostri bambini. È ormai un regalo azzeccato ogni volta che una nostra amica ha un bimbo.
Ma non solo per le mamme: anche per i papà c’è una vasta scelta di bracciali e ciondoli in oro o argento per indossare ogni giorno il ricordo dei propri piccoli.
Il tenerissimo concorso leBebè per la festa del papà: basta una fotografia per vincere un bracciale per il papà della bellissima linea leBebè
Per la festa del papà abbiamo quindi deciso di recarci nel negozio leBebé Brand Store in Corso Garibaldi 22 (a Milano): sapevamo che avrebbero pensato a qualcosa di speciale per i papà (ogni anno ci sorprendono con qualcosa di diverso!), quindi prima del giorno giusto della festa abbiamo avuto la fantastica idea di fare una capatina nel carinissimo punto vendita.
Perché? Perché la loro vetrina dedicata ai papà ci ha incuriosito, e in effetti l’iniziativa che leBebè ha pensato per i nostri fantastici uomini ci è subito piaciuta. Non solo perché nel negozio abbiamo trovato moltissimi spunti per il regalo che riceveranno (li abbiamo sbirciati e abbiamo adocchiato due o tre cosucce che non ci lasceremo scappare) ma soprattutto perché la vetrina speciale nascondeva un’iniziativa davvero carina.
L’iniziativa di cui parliamo è un concorso indetto dal punto vendita leBebè di corso Garibaldi a Milano (come accennato). I partecipanti? I papà e le famiglie! Basta recarsi nel negozio, scattarsi una foto mostrando la vetrina del negozio e postarla. In palio ci sarà un bellissimo braccialetto in argento leBebè per il papà (con una piastrina raffigurante la classica sagoma del bimbo o della bimba e un moschettone in oro giallo).
Ma facciamo un passo indietro e vediamo nello specifico cosa dobbiamo fare per provare a vincere questa chicca.
Sulla vetrina è presente una grafica carinissima: una finestrella (che ricorda le cornici delle vecchie Polaroid, che noi, manco a dirlo, amiamo da impazzire) con la semplice scritta: “19 marzo, festa del papà”. Tutti i papà e le mamme che in questi giorni si recheranno nel negozio di Corso Garibaldi potranno dunque scattarsi una fotografia nella cornice. Meglio se con i bimbi, ça va sans dire! O con noi mamme! Noi, avendo voluto fare un regalo a sorpresa ai nostri mariti, ci siamo andate da sole, ma andarci tutti insieme è ancora più divertente ovviamente!
Dopodiché si passa alla parte social. La foto in questione, infatti, andrà caricata sulla pagina del sito dedicato al concorso, accedendo tramite Facebook, Instagram o con l’email (oppure tramite Instagram, taggando la fotografia con l’hashtag #festadelpapà), quindi condivisa sui propri canali social chiedendo ai propri amici di votarla.
Più foto posti (caricandole sempre dallo stesso account), più possibilità avrai di vincere il braccialetto in palio.
A noi questo concorso piace moltissimo. Non solo per il premio delizioso in palio, ma soprattutto per l’occasione che ci dà di fare qualcosa di diverso e per il messaggio d’amore che grazie alla condivisione riesce a diffondersi in ogni angolo!
Giulia Mandrino
Vacanze all’Elba, la nostra scelta sicura
Venerdì, 09 Marzo 2018 14:48Non ha ancora smesso del tutto di nevicare, qua e là lungo l’Italia. Ma siamo a marzo, e come ogni marzo che si rispetti stiamo già pensando alle nostre vacanze estive. Di nuovo, non abbiamo dubbi, e dopo l’esperienza dell’anno scorso sceglieremo certamente una tra le isole più favolose dello Stivale. No, non la Sicilia. No, nemmeno la Sardegna.
Stiamo parlando dell’Isola d’Elba!
Vacanze all’Elba, la nostra scelta sicura: perché sceglieremo di passare le ferie estive all’Isola d’Elba con i nostri bambini
L’anno scorso avevamo passato sull’Isola d’Elba solo un weekend. Naturalmente ce ne siamo innamorate (così come i nostri bambini!) e abbiamo dunque deciso che questo agosto i giorni su quello splendido pezzo di terra circondato da un mare azzurrissimo si moltiplicheranno. Perché?
Non solo per il mare. Quello è noto a tutti che sia pazzesco! E nemmeno solo per le spiagge, pulite, tranquille e rilassanti, ottime per le famiglie e apprezzatissime dai più piccoli. Anche gli hotel e i campeggi sono bellissimi, accoglienti e perfetti per le famiglie (noi eravamo stati al Villaggio Innamorata, che offre non solo camere stupende e spaziose, relax e cucina buonissima. Inoltre non ci eravamo fatte mancare un po’ di benessere, con una rigenerante lezione di yoga al Baia Bianca Suites. Ma non è solo per questo motivo che la vacanza sull’Isola d’Elba ci attira tutti quanti.
Ciò che ci piace dell’Isola d’Elba è la molteplice offerta che dà a noi turisti. Soprattutto, ai turisti che scelgono di visitarla e passare le vacanze insieme alla famiglia, con i bambini al seguito. L’Isola d’Elba non è solo spiagge. Ci sono moltissime attività non prettamente marittime tra cui scegliere, e tra queste sta di certo il trekking alla scoperta dei paesaggi che la compongono.
Noi l’anno scorso visitammo la penisola del Calamita, con le sue miniere antiche, che le guide turistiche di VisitElba ci hanno fatto scoprire tanto visivamente quanto storicamente, raccontandoci la flora e la fauna che ci trovavamo intorno e portandoci alla scoperta di queste miniere e giacimenti di magnetite e granito.
Probabilmente stavolta allungheremo un po’ i nostri giri alla scoperta dell’Isola, facendoci accompagnare non solo nell’entroterra ma anche in mare, con la barca. A un chilometro dalle spiagge, all’altezza dell’Isola Capraia, si possono infatti vedere tutto l’anno i delfini che risalgono la corrente fino al Golfo del Leone di Marsiglia! Probabilmente si vedranno anche moltissimi altri pesci e mammiferi, ma non essendo l’estate stagione migratoria i delfini saranno quelli che avvisteremo maggiormente!
Passeggiando avevamo visto di fronte a noi l’Isola di Pianosa, che fino a pochissimi anni fa era semplicemente un luogo di detenzione, con un carcere di massima sicurezza oggi smantellato. Ecco perché ora è possibile visitarla. Abbiamo chiesto informazioni: anche sulla piccola isola ci sono moltissime attività per famiglie, dalle escursioni al kayak, dalle gite in mountain bike allo snorkeling, e per questo abbiamo già prenotato un giretto lassù.
E poi senza dubbio torneremo nel borgo che subito ci ha rubato il cuore, Capoliveri nella località Innamorata, un piccolo borgo fatto di viuzze e case tipiche, con una piazza centrale vivissima nella quale trascorrere le calde serate estive in compagnia.
Giulia Mandrino
Il migliaccio napoletano è un dolce buonissimo che noi amiamo, a base di semolino e semplicissima da preparare. Il risultato è un dolce alto e soffice, semplice nel gusto e perfetto per colazione e merenda!
Il migliaccio: la ricetta della torta napoletana tipica del periodo di Carnevale ma deliziosa tutto l'anno
Il Giorno della Pieghevole, una festa per gli amanti della bicicletta
Venerdì, 09 Marzo 2018 09:08Non l’abbiamo mai nascosto: la bicicletta è probabilmente il nostro mezzo di trasporto preferito (primo sul podio, se dovessimo fare una classifica!). Perché? Perché è ecologico, divertente, benefico e bellissimo da vedere.
Il nostro sogno è vedere le città italiane un po’ come Amsterdam, con tante biciclette ad ogni angolo e la gente che finalmente ne fa il mezzo di trasporto prediletto insieme al trasporto pubblico. Per questo amiamo e sosteniamo le iniziative che vogliono sensibilizzare sul tema mostrando semplicemente la bellezza di questa scelta, la naturalità e la comodità della bicicletta.
Sabato 17 marzo non mancheremo quindi al Giorno della Pieghevole organizzato dalla Stazione delle Biciclette!
Il Giorno della Pieghevole, una festa per gli amanti della bicicletta: l’evento organizzato dalla Stazione delle Biciclette per scoprire il fantastico mondo delle biciclette impacchettabili
C’era una volta la Graziella, favolosa bicicletta piccolina e maneggevole. Da cosa la si riconosceva? Dal perno centrale sul telaio, che permetteva di piegarla e impacchettarla per riporla negli angoli più improbabili o per caricarla in macchina, in roulotte, in furgone…
La Graziella negli anni s’è evoluta, e oggi come oggi esistono moltissimi tipi e marche di biciclette pieghevoli che ci permettono di spostarci dove vogliamo con la comodità, poi, di piegare il nostro mezzo portandolo comodamente a mano (perché non è mica più come con la pesante Graziella!). In metro, in automobile, sull’ascensore… Le biciclette pieghevoli sono fighissime proprio perché diventano un accessorio che possiamo portarci ovunque e che, a sua volta, può portare noi ovunque!
La Stazione delle Biciclette, un gruppo di ciclisti che nei suoi due negozi milanesi (in corso Lodi e in zona Barona) ripara e vende biciclette e componenti (fatte da loro, che si possono acquistare anche online), conosce molto bene queste biciclette pieghevoli. Sono artigiani delle due ruote, e oltre ad averne fatto un lavoro sono in primis appassionati di questo mezzo.
Gli eventi che organizzano, quindi, hanno un sapore artigianale e sostenibile, e chi vi partecipa può così accorgersi della meraviglia delle due ruote.
Sabato 17 marzo 2018, dalle 10 alle 19, il loro laboratorio di via Ettore Ponti 21 (a Milano) si trasformerà così in un contenitore fantastico nel quale potremo conoscere tutti i segreti delle biciclette pieghevoli. Se siamo lì lì per acquistarne una, valutandone i pro e i contro, qui troveremo tutte le info che ci mancano. Al contrario, se ancora non conosciamo questo mondo, gli esperti ci mostreranno tutto ciò che dobbiamo sapere!
Durante la giornata sarà possibile farsi consigliare, ma anche vedere e provare varie biciclette pieghevoli quali la Ahooga, la Brompton, la Dahon, la Nanoo, la Strida e la Tern. In occasione del Giorno della Pieghevole, per tutto il mese di marzo (quindi possiamo approfittarne fin da ora!) la Stazione delle Biciclette offre ai suoi clienti delle offerte imperdibili.
Gli eventi però non terminano qui, perché alla Stazione delle Biciclette c’è sempre qualcosa da fare. Il 15 marzo, ad esempio, alle 20 nel laboratorio ci sarà Ottavio Zani, per parlare del suo viaggio in Giappone in pieghevole. Il 23, il 24 e il 15 marzo 2018, invece, la Stazione delle Biciclette sarà a fiera Milanocity per “Fa’ la cosa giusta” (e qui ci saremo anche noi!). Cosa proporranno? Un gioco interattivo sul cicloturismo!
Giulia Mandrino
I ritratti dell’innocenza di Ali Cavanaugh
Giovedì, 08 Marzo 2018 14:58(Photo credit: Ali Cavanaugh)
Coglie l’innocenza dell’infanzia. La disegna. La colora. La esalta e la mostra in tutta la sua bellezza e forza. Ali Cavanaugh ci piace per questo: oltre ad avere un tratto bellissimo, molti suoi lavori si concentrano sulle persone, sull’umanità, e ciò che ne esce sono riflessioni delicate sul senso della vita.
Come in uno dei suoi ultimi progetti, “Immerse”, che indaga a fondo, con semplicità, poesia e bellezza, l’innocenza dei più piccoli, con dei ritratti a bambini delicati e potentissimi.
I ritratti dell’innocenza di Ali Cavanaugh: il progetto pittorico “Immerse”, che ci piace perché profondamente riflessivo, poetico e delicato
Ali Cavanaugh è un’artista statunitense che utilizza come medium soprattutto l’acquerello. Il suo soggetto prediletto è l’essere umano, soprattutto donne e donne adolescenti, delle quali indaga i cambiamenti fisici ed emotivi, l’interiorità, l’apertura, le emozioni, le riflessioni e gli sguardi potenti.
Da quando è diventata mamma la sua musa è però cambiata: ora c’è sua figlia, con la sua innocenza e la sua onestà, la sua apertura e l’ingenuità radiosa ad ispirarla. E nei suoi lavori lo si vede benissimo. Soprattutto in uno degli ultimi progetti, “Immerse”, ispirati proprio dalla sua bambina, che diventa emblema di tutta l’infanzia e di tutti i bambini.
Di nuovo, è l’acquerello a caratterizzare la tela. I suoi bellissimi ritratti nascono dai colori ad acqua, fluidi ed eterei, e forse è proprio anche il tratto a suggerire l’infinita dolcezza ed innocenza di questi bambini (perché anche se la sua piccola è il prevalente soggetto non mancano “intrusioni” speciali”). Ali riesce a fare suo lo scorrere del pennello, lo scorrere dell’acqua alla base di questi colori, tirandone fuori immagini pazzesche, silenziose e ingenue, forti e delicate, proprio come sono tutti i bambini del mondo.
Ciò che ci piace di questa artista è anche la sua storia, una storia che le ha permesso di sviluppare una sensibilità e un’empatia fortissime, che ha riversato completamente nel suo lavoro.
All’età di due anni - racconta Ali sul suo sito internet - perse parzialmente l’udito a causa di una meningite spinale. Lei chiama la perdita una “benedizione nel disagio”, poiché in quel periodo imparò a dipendere dal linguaggio del corpo e a leggere le labbra per ascoltare gli altri e comunicare con loro.
Questo le ha anche permesso di sviluppare una sensibilità più spiccata rispetto alla maggior parte della gente, poiché osservando i corpi umani attorno a lei è riuscita e decifrare un linguaggio del corpo che ai più sfugge.
“Ciò che vediamo e ciò che non vediamo dell’esistenza umana è stata una delle pietre miliari concettuali nella mia carriera come artista”, spiega. “È nel momento dell’esitazione nel quale ci si muove nello spazio interiore dei pensieri che trovo ispirazione. Voglio dipingere non solo le caratteristiche delicate esterne della persona. Voglio catturare la tenera presenza nascosta che trascende la comprensione e che sta nel fondo dell’anima. Nella mia esperienza, lavorando con le persone che dipingo scopro continuamente il profondo mistero dell’esistenza”.
Giulia Mandrino
Piatto tipico del Piemonte, intingolo saporito e inconfondibile, la bagna cauda è più semplice da preparare di quanto si creda, anche in versione più leggera senza latte vaccino e panna. Soprattutto con le pentole in ceramica con la loro cottura lenta. E soprattutto con il nostro sistema di cottura in ceramica Zisha di Siqur Salute. Preparate acciughe, olio e aglio e preparatevi ad un sapore favoloso con la nostra ricetta della bagna cauda light!
Bagna Cauda senza latte e panna: la ricetta tipica piemontese rivisitata in chiave più leggera e benefica
Non manca settimana in cui non prepariamo una torta con le nostre mani (da sole o, ancora meglio, aiutate dai bambini). Perché? Perché fare colazione e merenda con un dolce fatto in casa è sempre delizioso. Non solo la casa profuma di buono: in questo modo avremo sempre un dolcetto sano e gustoso e potremo evitare i prodotti dolciari confezionati!
Questa torta è davvero buonissima nella sua semplicità. L'avete già provata?
Torta di mele, cannella e noci pecan: una ricetta semplice per un dolce perfetto a colazione e merenda