La pasta al ragù mi salva la vita! Quando preparo il ragù di seitan ne produco una quintalata così da poterlo surgelare e tirare fuori quando ho fretta o quando sono così stanca che il mio cervello di mamma è resettato, per cui non sono in grado di formulare l'opzione cena. Aggiungo sempre delle carote tritate così da propinare un po' di verdura ai miei bimbi.
Ecco una fantastica ricetta tratta dal sito Beard and Bonnet. E' davvero un formaggio versatile, per cui potrete darlo ai pupetti dai 7 mesi circa in avanti, utilizzarlo nelle lasagne oppre nelle piadine; aromatizzata con basilico per esempio è ottima anche da accompagnare alle verdure crude, tipo pinzimonio.
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La garden-cazzata
Martedì, 11 Novembre 2014 05:51Premetto che sono infoiata, incavolata nera, mi frullano a tremila, mi girano così tanto che se non mi tengo al tavolo prendo il volo, sono così nera che mi azzarderò in paragoni forti e provocatori, di cui sono certa coglierete il senso.
Oggi è un giorno come tanti e nella casella della posta ho trovato un volantino come tanti, sponsorizza un Garden come tanti qui in Brianza; lo sfoglio e inorridisco come poche volte in vita mia (!!!): qui è pieno di cazzate, anzi di garden-cazzate.
Noooooo, qui si promuove la delinquenza, l'abbandono, la noncuranza, la superficialità, questa è la stupidaggine fatta voltantino, l'apoteosi della vaccata!
Leggo testualmente ... "approfitta delle nostre promozioni... bla bla bla... con l'acquisto di una gabbia, un coniglio nano in regalo, con l'acquisto di una gabbia una cavia in regalo ... o un criceto o un pappagallino, con l'acquisto di un acquario un pesce in regalo e con l'acquisto di una vaschetta, in regalo una tartaruga.
In regalo... con l'acquisto di una gabbia in regalo un animale???!!!
Cavolo se fossi in loro comprerei una testa, magari gli regalano un cervello!
Mi telefoni il genio del crimine che ha ideato questa merdosa merdata.
1) Gli animali non si acquistano: si adottano!
2) Una vita, una qualunque vita, non è in saldo e tantomeno in regalo!
Qui se vendessero passeggini ti regalerebbero un bambino...?
Adesso penso di averle viste tutte, è proprio vero, la mamma dei cretini è sempre incinta.
Adesso vorrei avere davanti l'ideatore della garden-cazzata e guardarlo dritto negli occhi e augurargli nell'ordine: che durante una gita in campagna con la sua tipa conosciuta da poco, mente guida la sua bella macchina con la capote abbassata e gli occhiali da sole ultima moda, capelli al vento ed atteggiamento da figo, venga colto da un attacco di diarrea a spruzzo e l'inevitabile, forzata sosta lo porti ad accucciarsi su un campo di ortiche; spero che durante un'importante riunione di garden-cazzoni, davanti al suo capo supremo, senta nella pancia quella sensazione di una corsa di rally e non potendosi trattenere sganci una bomba pestilenziale nell'ufficio presidenziale; mi auguro che, starnutendo, non ci accorga del moccio giallo che gli pende dal naso e si presenti così la domenica a casa dei futuri suoceri.
Dico, scherziamo?
Proviamo a soffiargli nel naso o gridargli nelle orecchie, dovremmo sentire l'eco nella testa vuota.
Ma chi l'ha inventata sta garden-cazzata?
Di mille campagne contro l'abbandono e poi ricevi un animale in regalo, così, acquistando una gabbia poi!
Ma stacci tu in gabbia che non ti comprerei nemmeno in saldo, sei difettoso, ti manca almeno una rotella.
Dov'eri quando hanno distribuito il buonsenso? A casa a lavorare la maglia?
Magari sei pure laureato in strategie di vendita all'università della cazzonia?
Sei un oltraggio alla nostra intelligenza di persone.
No vabbè, ripigliati e, nel frattempo, magari, fatti un esame di coscienza!
Articolo tratto dalla rubrica IL mondo è bello perchè è variabile, di Elena Vergani
Birba, la cagnolina che passeggia sull'arcobaleno
Martedì, 11 Novembre 2014 05:41Birba è stata, con la sua padrona Rossella, il nostro comitato di accoglienza nella nuova casa.
Durante le loro passeggiate sono state attirate dalla nuova presenza di Cucciola in giardino.
E' stato così che io e Rossella ci siamo conosciute, ci parlavamo attraverso la siepe mente Birba deviava il suo abituale percorso ogni volta che passavano x vedere Cucciola. Io e Rossella sorridevamo ai loro primi incontri, Cucciola non è mai stata spaventata dalla sua presenza e Birba era incuriosita ma estremamente rispettosa.
Recentemente Birba è volta in cielo, ora passeggia con il nonno tra l'arcobaleno e le stelle, è scomparsa a causa di due tumori; ma non è di questo che voglio parlare, voglio raccontarvi di una vera storia d'amore e di ricordi speciali.
Birba è stata adottata da Rossella, Franco ed Alessandra l'08/03/2000, aveva circa sei mesi ed era entrata in canile a seguito di un incidente d'auto, era stata soccorsa ed operata all'anca per poi scorrazzare libera nel cortile del canile vista la sua estrema docilità.
Era stata, in verità, dapprima adottata da un'altra famiglia che l'aveva poi riportata in canile perché, a detta loro, abbaiava troppo ... (chissà se quella famiglia ora sapesse cosa si è persa!!...).
Ma il destino ha voluto che, nel giorno della festa della donna, Rossella e la sua famiglia si recassero proprio lì e che fosse Birba con la sua buffa camminata sculettante, a sceglierli per sempre.
Birba si è dimostrata sin da subito affettuosa ed estremamente intelligente. Nel giro di due o tre giorni aveva già imparato a non sporcare in casa, grazie anche alla costante ed attenta presenza di patroni premurosi.
All'inizio aveva un po' paura di stare in macchina, specie quando moto e bici le passavano accanto ma poi, con l'andare del tempo, aveva intuito che quello sarebbe stato il veicolo portatore di vacanze e mille avventure.
Le prime volte che andavano nella loro casa in montagna, veniva concesso a Birba di scorrazzare solo nel cortiletto privato, col passare del tempo però Birba si è dimostrata non solo capace di girare anche nelle aree comuni senza creare problemi, ma di farsi piccole passeggiate di ispezione da sola per poi tornare subito a casa. Ormai tutti la conoscevano. Era normale, anche qui nel nostro quartiere, vedere Rossella passeggiare con Birba accanto, senza guinzaglio, una il prolungamento dell'altra, obbediente al solo richiamo di voce e, anche quando precedeva i patroni di qualche passo, attenta a non perderli mai di vista; a volte si sedeva tranquilla ad aspettare mentre Rossella si attardava a scambiare quattro chiacchere con chi aveva incontrato per strada.
Tra le tante cose che mi sono state raccontate e che mi hanno particolarmente colpita, c'è sicuramente la passione di Birba per l'acqua. Non una semplice voglia di tuffarsi e nuotare, una vera e propria capacità di stare in apnea.
Una volta, mentre erano vicino ad un laghetto in montagna, Birba ha iniziato a puntare quello specchio bagnato, incuriosita e trepidante, per testare le sue capacità di provetta nuotatrice Rossella e Franco le avevano lanciato un bastone nell'acqua ad una media distanza, peccato che fosse uno di quei legni che si inzuppa ed affonda... non è stato un problema, Birba con uno slancio è entrata nel lago e si è immersa lasciando spuntare solo la puntina della coda, come una provetta Tania Cagnotto.
Certo all'inizio tra spavento ed incredulità è sembrato un fatto strano, ma con l'andare del tempo le sue capacità si consolidavano, Birba era capace di stare a testa sotto anche per molto tempo.
Non era raro, mi viene detto, vederla sulla riva di un fiume o del lago a scrutare il fondo, come una cacciatrice e, d'un tratto, vederla gettarsi a capofitto per pescare un sasso più grande del suo muso che, semplicemente, per qualche strano sconosciuto motivo, aveva attirato la sua attenzione.
Poi, come se niente fosse, risaliva la riva e si asciugava rotolandosi nell'erba su di un prato caldo di sole e profumato di fiori: certo meno romantico quando si rotolava dopo un bagno in mare sulla spiaggia!
Perché sì, Birba non solo ha visto la montagna ed il mare, faceva proprio le vacanze con e come la sua famiglia.
Partivano tutti in macchina fino a Livorno, Birba consumava i pasti dappertutto, degno atteggiamento di una campeggiatrice, senza creare mai il minimo problema, in autogrill, sulla banchina in attesa del traghetto, l'importante era che la panza fosse piena, e poi via sulla nave, in cabina con i suoi patroni, dove dormiva fino allo sbarco della mattina successiva.
Certo, anche lei negli anni ha passato brutti momenti, specie negli ultimi anni, una recente operazione per togliere dei papillomi, altre due in breve tempo per rimuovere della spighe in una zampetta, ma niente poteva fermare Birba quando si trattava di mangiare e passeggiare, regina incontrastata della casa e del quartiere.
Un'altra passione di Birba era quella della pallina da tennis, la rincorreva come fosse lo scopo di vita, ci perdeva il tempo e, anche negli ultimi tempi, prima dell'aggravarsi della malattia, ma pur sempre con quindi anni di vita sulle spella (!), non aveva perso la voglia di rincorrerla per casa e giocarci.
Birba aveva una cesta piena zeppa di giochini, tipica smania di noi padroni di animali, ma la sua grande soddisfazione la trovava nei peluche: li coccolava? Li smusettava? Li Leccava? No, Birba li svuotava! Un peluche le durava una media di tre minuti, dopodiché era ridotto ad uno straccio vuoto con vicino un mucchietto di "ripieno" sbavoso. Tutti, tranne uno, il suo preferito, un orsetto rotto e malconcio che anche da vuoto, è stato il suo preferito per sei o sette anni.
Mi è stato anche raccontato di come Birba avesse una vera e propria passione per il cibo: e come darle torto? Rossella integrava la dieta di Birba spaziando dai croccantini al cibo fatto in casa, a misura di età e necessità di salute, tutto per la sua Birbetta: dal pollo alle verdurine bollite, dal tonno agli omogenizzati e lei gradiva, eccome. Mi sono stupita non poco quando mi è stato raccontato, a esempio, dell'amore di Birba per i peperoni crudi, cioè come per noi un aperitivino di cruditè.... Vera buongustaia!
Sfogliando il loro album fotografico su Birba si trovano mille foto che portano a mille ricordi ed a mille aneddoti da raccontare: le passeggiate in montagna, le vacanze in Sardegna, i giri alla cascina, le coccole sdraiata sul letto con Alessandra, Birba insabbiata sul bagnoasciuga con Franco, la nanna in cuccia con la copertina, la pallina da tennis, Birba sul balcone che guarda il passare della gente sotto, i Natali insieme ed i compleanni in famiglia, lei che da cucciola diventa adulta con lo scorrere della pagine e tanta, tanta altra vita vissuta, quei ricordi semplici, quegli scorci di famiglia, quelle cose che rendono ai nostri occhi speciali i nostri animali.
Ora Birba non è più fisicamente qui, passeggia sull'arcobaleno con il nonno, ma non poteva lasciare così la sua famiglia, voleva rassicurare i suoi e sollevarli dal dolore, voleva dargli la certezza di aver capito il loro estremo atto di amore, doveva in un qualche modo ringraziarli per la bella vita che ha vissuto ed il modo migliore era rendere il favore era dare loro la possibilità di continuare ad amare nello stesso modo ma in un modo diverso qualcun altro, qualcuno con un estremo bisogno di affetto, cosicché sia da una parte che dall'altra si ritrovassero dei cuori pieni di amore da dare ma di sofferenza e vuoto da colmare.
Ed è qui che il destino, la casualità e l'amore di Birba, hanno fatto in modo che Rossella, Franco ed Alessandra incontrassero un'altra cagnetta stupenda con una storia triste alle spalle ma con la voglia ed il diritto al riscatto, ed è così che si è creata un'altra famiglia, sotto la zampetta protettiva di Birba, ma questa è un'altra storia, anzi un'altra Fiaba, tutta da scrivere perchè appena cominciata.
Vorrei ringraziare Rossella, Franco ed Alessandra per avermi fatto partecipe del loro dolore di cui rispetto ogni sfumatura e di cui cerco di essere una spettatrice discreta, senza la presunzione di invadere una sfera personale e delicata; li ringrazio per avermi fatta partecipe della loro gioia, della loro storia, di avermi mostrato le foto e raccontato a cuore aperto particolari personali, divertenti e preziosi. Sono certa che un breve racconto non possa riassumere una vita intensa, le parole non possono descrivere le emozioni profonde che turbinano tra cuore, anima e testa, ma io ci ho miseramente provato e sono certa che chiunque abbia passato quello che hanno vissuto loro possa capire. Birba, come molti altri animali, ha compiuto veri miracoli, ha fatto provare ad una famiglia un amore che mai si ripeterà nello stesso modo, ha regalato loro anni di gioie e ricordi da custodire preziosamente e gelosamente, ha fatto in modo che io guadagnassi un'amicizia nuova e conoscessi una storia speciale che non può che arricchirmi ed infine ha donato alla sua famiglia una nuova vita da accudire e da far felice quanto lo è stata lei, non credo si possa solo parlare di coincidenze ma si debba credere davvero negli angeli. Grazie Birba. Ciao.
Elena Vergani
I consigli dell'ostetrica per allattare i gemelli
Martedì, 11 Novembre 2014 04:33"Generalmente le donne preferiscono allattare i gemelli contemporaneamente, sia per questioni di comodità, sia per ridurre i tempi. Altre invece allattano un bambino per volta e offrono, alternando i pasti, all'altro bambino il latte formulato. Non esiste una strategia migliore, ogni donna sceglie quella che preferisce. È indiscusso che l'alimento più idoneo sarebbe il latte materno per entrambi i bambini e per tutti i pasti. Di seguito trovate alcune posizioni comode per allattare i gemelli.
Anche per i gemelli potrete utilizzare tutte le indicazioni (che troverete nei capitoli seguenti), utili per contenerli, tranquillizzarli e facilitare l'acquisizione del meccanismo di auto-equilibrio. Ricordiamo che spesso i gemelli, soprattutto nelle prime 6-8 settimane di vita, sono più tranquilli se condividono lo spazio dove vengono posti, sia per il sonno, che durante la veglia."
Angela Dinoia, Il neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing
Immagine tratta da www.stuffmakesmehappy.com
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Cosa sono le cinque ferite?
Domenica, 09 Novembre 2014 07:11"Le cinque Ferite sono presenti nella vita di ogni giorno e contribuisco- no a determinare il nostro modo di affrontare la vita.
Ognuna delle Ferite presenta caratteristiche diverse, che possono essere identificate in ciascuno di noi. Le caratteristiche della Ferita da Ingiustizia sono diverse da quelle della Ferita da Abbandono; gli aspetti della Ferita da Rifiuto sono diversi da quelli della Ferita da Tradimento; la Ferita da Umiliazione presenta dei tratti che le altre Ferite non hanno. Ogni Ferita comprende una serie di risorse che corrispondono alle nostre potenzialità e che ci danno informazioni importanti sul modo migliore di esprimere noi stessi.
Quando le caratteristiche delle cinque Ferite vengono vissute come uno stress, pensiamo di dovercene liberare. Invece, i tratti distintivi delle cinque Ferite possono diventare una fonte di risorse. Possiamo riconoscere in noi questi tratti distintivi e vederne il lato costruttivo.
Risolvere le cinque Ferite vuol dire eliminare l'aspetto che non gradiamo e accogliere gli elementi caratterizzanti ciascuna Ferita come una risorsa per realizzare noi stessi.
Come riconoscere le cinque Ferite, come possano diventare delle risorse, come trasformarle in vantaggi per vivere meglio" è l'obiettivo del libro di Maria Rosa Fimmanò, Risolvere le Cinque Ferite. "Le cinque Ferite possono diventare un ostacolo alla nostra realizzazione e alla nostra gioia di vivere e, se non vengono risolte, si rischia di inseguire per tutta la vita quel sentirsi bene con se stessi e con gli altri a cui aspiriamo e che sembra sfuggirci. Se invece vengono risolte, si trasformano in una miriade di vantaggi che potremo usare ogni giorno per vivere meglio."
Queste le cinque ferite presenti nel libro: per riassumerle l'autrice utilizza le diverse modalità di approccio e atteggiamento quando una persona si trova al ristorante.
" Ingiustizia: chi ha la Ferita da Ingiustizia starà molto attento a ciò che mangia. Chiede al cameriere dettagli sulla composizione delle portate e poi sceglie un piatto personalizzato, senza questo e/o quell'ingrediente. Se un piatto arriva diverso da ciò che aveva ordinato, lo fa notare con estrema discrezione.
Abbandono: chi ha la Ferita da Abbandono mangia volentieri in compagnia, se è da solo fa amicizia con i camerieri e torna volentieri sempre nello stesso locale. Chiede che piatti del giorno siano disponibili e sceglie qualcosa che lo faccia sentire a casa. Quando è in compagnia anima la tavolata. Non si cura molto di ciò che sceglie dal menù, preferisce piatti casalinghi.
Rifiuto:se la Ferita è Rifiuto, il cameriere probabilmente si dimenticherà di lui quando raccoglierà le ordinazioni. Se riesce a ordinare nello stesso momento degli altri, legge il menù con attenzione e alla fine sceglie il piatto che gli permette di dare meno indicazioni possibili al cameriere. Se possibile, preferisce ordinare i piatti così come sono presentati nel menù.
Tradimento: quando la Ferita è Tradimento, la persona sceglie dal menù il piatto più elaborato o più costoso. Preferisce locali eleganti. Mostra di conoscere le annate migliori di vino e parla al cameriere con tono deciso. Se un piatto arriva diverso da come lo aveva ordinato, lo rimanda in- dietro senza risparmiare commenti. Apprezza la cucina elaborata e raffinata.
Umiliazione: la persona con la Ferita da Umiliazione ama mangiare tanto e in compagnia. Sceglie piatti molto conditi e succulenti. Capita spesso che macchi i vestiti con il sugo mentre è a tavola, ma questo non la preoccupa particolarmente. Ride e scherza anche in modo molto rumoroso e quando c'è lei a tavola non si rischia una serat silenziosa."
Maria Rosa Fimmanò speiga come risolvere le Cinque Ferite nei suoi corsi http://www.risolverelecinqueferite.com/il-corso/ e nel suo libro Risolvere le Cinque Ferite, Mental Fitness Publishing
Giulia Mandrino
La batata rossa: ottimo alimento da sostituire spesso alla patata
Sabato, 08 Novembre 2014 08:54Ho consciuto la batata rossa a Sana 2014 presso lo stand Naturasì: i loro produttori erano presenti e ho potuto toccare con mano i loro prodotti tra cui la batata. Dopo averla provata sia cruda che cotta, la acquisto molto spesso da Naturasì, in quanto adoro le patate ma sono consapevole che è importante non utilizzare spesso la patata "tradizionale" come abbiamo sieigato nel nostro articolo dedicato alla correlazione tumore mammario e zuccheri.
La BATATA ROSSA è un dono estremamente benefico, prezioso e gustoso che la natura ci offre. È un vegetale utilissimo per una buona salute, per le sue proprietà nutritive e preventive, come antiossidante e come prodotto di bellezza.
La batata rossa: ottimo alimento con cui sostituire la patata per variegare la dieta
Originaria dell'America tropicale (ma pare addirittura proveniente in epoche remote dalle isole del Pacifico), è stata portata in Europa da Cristoforo Colombo e si è diffusa in Spagna e Portogallo come cibo dei poveri e, anche per la fama di essere cibo afrodisiaco, in Inghilterra, che ne importa grande quantità non avendo le condizioni climatiche adatte a coltivarla.
Il CSPI (Center for Science in the Public Interest), organizzazione indipendente e non-profit che cerca di migliorare la salute pubblica con informazioni utili relative alla nutrizione, ha messo la BATATA ROSSA al primo posto tra tutti i vegetali con un punteggio di 184, mentre il secondo vegetale ha un punteggio di 83. Il punteggio è aumentato dai contenuti di fibre, carboidrati complessi, proteine, vitamine A e C, ferro e calcio. Mentre viene diminuito dai contenuti di grassi saturi, sodio, colesterolo, zuccheri raffinati e caffeina. La BATATA ROSSA è ricca di flavonoidi e antociani e, oltre a un buon contenuto di fibre, minerali e carboidrati, 100 gr. di BATATA contengono quasi il triplo del fabbisogno di Vit. A giornaliero e oltre un terzo del fabbisogno di Vit. C. Si ha così un complesso mix di sostanze antiossidanti che esaltano le sue eccezionali proprietà anti-radicali liberi e anti-aging.
La BATATA ROSSA è consumata in varie parti del mondo soprattutto nei paesi tropicali. In particolare una regione del Giappone, Kagawa ne fa un rilevante consumo: viene mangiata soprattutto cruda e la popolazione locale pare sia libera da alcune malattie come l'anemia, l'ipertensione e il diabete.
Questo fatto ha incuriosito alcuni ricercatori tra i quali quelli del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) di Padova che, in collaborazione con l' Università di Vienna, hanno accertato gli effetti benefici della BATATA ROSSA e soprattutto del Cajapo, una sostanza contenuta principalmente nella sua buccia. Il Cajapo è stato testato su individui affetti da diabete mellito tipo II, producendo una riduzione della glicemia basale, del colesterolo e dell'emoglobina glicata, con conseguente miglioramento dello stato di salute generale. I risultatti dello studio sono stati pubblicati su Diabetes Care, giornale ufficiale della American Diabetes Association.
Per la diversificata ricchezza dei suoi contenuti e soprattutto per le sue marcate proprietà anti-radicali liberi se ne può fare uso in cosmetica e per la bellezza (come antiossidante, emolliente, lenitivo, maschere). Qualche ditta ne commercializza una crema con asserite ottime proprietà antirughe e anti-aging.
La BATATA ROSSA biodinamica Agrilatina è coltivata in Italia, nella fertile Pianura Pontina, ai margini del Parco Nazionale del Circeo e in prossimità del Mar Tirreno e di due laghi costieri (Caprolace e Monaci). Il clima e le condizioni ambientali sono particolarmente favorevoli a un prodotto di ottima qualità. La coltivazione con il metodo BIOLOGICO-DINAMICO professionale, applicato con particolare cura e amore ne esalta le proprietà e i positivi aspetti energetici.
La BATATA ROSSA AGRILATINA si conserva per molto tempo a temperatura ambiente, non al freddo.
Oltre che cruda ci sono delle ricette particolari che ne esaltano il sapore e le proprietà; infatti si può consumare in moltissimi modi, dall'antipasto al dolce. Si possono adottare tutte le ricette normalmente impiegate per la patata classica (grigliata, al forno, bollita, fritta, gnocchi, purea, come contorno di carne e pesce), per la carota (cruda da sola o nelle insalate miste, nelle minestre e zuppe, nei sughi) e per la zucca (ripieni, marmellate, torte e dolci vari). Essendo la BATATA ROSSA biodinamica Agrilatina coltivata con metodi completamente naturali è possibile consumarla anche la buccia, dove risiedono la maggior parte delle proprietà del cajapo. Le pezzature più piccole hanno, in percentuale, più quantità di buccia.
Ecco alcune ricette:
BATATA ROSSA GRIGLIATA: tagliamo a fettine di circa mezzo cm. le BATATE ROSSE biodinamiche Agrilatina. Adagiarle sulla piastra calda e rigirare dall'altra parte. Ecco pronto uno spuntino veloce e gustoso.
BATATA ROSSA AL FORNO: facciamo cuocere nel forno le BATATE ROSSE tagliate a fette, oppure nel senso della lunghezza o meglio ancora intere, se di piccola pezzatura. E' un modo di consumo molto salutare.
RISOTTO ALLA BATATA ROSSA: facciamo bollire alcune BATATE ROSSE in acqua salata. Preparate un soffritto di Olio extravergine di oliva, aglio ed eventuale peperoncino. Schiacciate le batate bollite e passatele in padella. Mesco- late l'impasto con il riso dopo la sua cottura. Spolverare con abbondante parmigiano gustoso vegtale e servire ben caldo con un buon vino rosso.
BATATE ROSSE AL ROSMARINO: mettiamo in una teglia, unta con olio extravergine d'oliva, le BATATE ROSSE tagliate a fettine con tutta la buccia. Aggiungete odori, sale e qualche rametto di rosmarino. Infornare e servire calde o fredde.
Giulia Mandrino
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Mamma da dove vengono i bambini? Cicogna, cavolo o amore?
Sabato, 08 Novembre 2014 07:51Prepariamoci, perché prima o poi arriverà questa domanda da parte dei nostri bambini. Magari quando aspettiamo il secondogenito e loro vedono crescere il nostro pancione mese dopo mese e cominciano a chiedersi come ha fatto un bambino ad entrare nel corpo della mamma e come farà poi ad uscirne!
Imbarazzante? Può essere. Per cui potremmo ritrovarci a raccontare la storia della cicogna che, volando nel cielo, decide di lasciare il neonato che porta in bocca sul tetto della nostra casa o del cavolo del giardino sotto le cui foglie si trova il piccolo appena nato.
E’ vero, i bambini hanno bisogno di magia, di fantasticare su personaggi inventati che giustifichino gli eventi della vita per loro ancora difficili da comprendere o semplicemente che li facciano sognare. Ma per quanto riguarda l’origine della vita, penso che queste storie servano soprattutto a noi adulti che non ci sentiamo ancora in grado di spiegare certi avvenimenti, tra l’altro naturali e meravigliosi, che già di per sé sono magici! A volte i tabù sessuali la fanno da padrone, pensiamo che i bambini non debbano sapere come avviene la procreazione. Ed in effetti coi bimbi piccoli non c’è alcun bisogno di entrare nello specifico e raccontare la faccenda dal punto di vista anatomico. Esistono comunque modi per far comprendere loro che sono frutto di un atto d’amore, che sono parte di noi e non bimbi abbandonati da qualche parte e poi trovati. Penso che venga in questo caso sottovalutata la capacità cognitiva dei bambini, la loro capacità di analisi dei fatti e si rischi di tradire la fiducia che ripongono in noi.
Perché diciamocelo, bella irresponsabile sta cicogna a viaggiare nei cieli portando in bocca un bambino e poi lasciarlo solo e al freddo sul tetto di una casa … e se poi cade? E poi chi le ha mai viste le cicogne volare nei nostri cieli? E perché allora ti cresce la pancia, mamma? Perché mi dici : “ senti, senti il fratellino che sta calciando!”. Allora, è nella tua pancia o nel becco della cicogna? Troppe contraddizioni, troppi non detti … vuoi vedere che quindi anche la storia di Babbo Natale o della Fatina dei dentini non sono vere ? E queste sì che servono per sognare, per creare un modo magico che fa star bene! E comunque, come fa la cicogna a scegliere a chi lasciare i bambini? Random? A chi capita capita? Perché la zia vorrebbe tanto un bambino ma la cicogna da lei non va proprio! Che confusione mamme!
Allora riproviamo: “ Mamma. Da dove vengono i bambini?” “ Dall’amore di mamma e papà. Quando una mamma e un papà desiderano un bambino, lo vogliono con tutto il loro cuore, si amano così profondamente che i loro corpi creano una magia, creano un bambino, che all’inizio è piccolo piccolo ed è dentro alla pancia della mamma, ma poi piano piano cresce fino a non riuscire a restare ancora lì e così nasce”.
Questo tipo di risposta non crea altrettanti stati confusivi nel bambino e lo rassicura sul fatto che è stato desiderato, che è stata una consapevole scelta d’amore la sua nascita, che è stato cullato tanto tempo col battito del cuore della sua mamma che lo ha nutrito e protetto personalmente. Inoltre rassicura il bambino sul fatto che sulla mamma si può contare, la mamma non lo “inganna” ma risponde veramente alle sue domande ( perché prima o poi lo scoprirà che non è la cicogna a portare i bambini!), mettendo le basi per una relazione autentica e di fiducia.
Dott.ssa Monica Contiero
Il neonato e i suoi segreti: strategie per favorire il riposo del neonato
Venerdì, 07 Novembre 2014 07:09L'Ostetrica Angela DiNoia nel suo volume "Il neonato e i suoi segreti" edito da Mental Fitness Publishing scrive: "Il meccanismo del sonno è un evento biologico e psicologico assai complesso che richiede, come è già stato detto, tempo e pazienza per maturare. Il neonato non è affetto da insonnia (condizione frequente tra gli adulti), ma deve semplicemente perfezionare una sua capacità. Con il passare dei mesi imparerà a dormire, a camminare e più avanti perfino a parlare! Bisogna soltanto saper aspettare. Non ci vorrebbe mai in mente di parlare di "educazione al camminare" piuttosto che al "parlare". Perché invece, rispetto al sonno, emeriti studiosi si vantano di aver scoperto un metodo infallibile per insegnare al bambino a dormire? Il piccolo di poche settimane non è un "elettrodomestico" e nep- pure un astuto manipolatore della vita dei suoi genitori. È semplicemente un neonato e come tale va considerato e rispettato. Prima di entrare nello specifico di quelli che sono i suggerimenti, a mio avviso utili, per favorire il sonno del neonato, vorrei riflettere insieme a voi sul significato del termine "rituale" e sul valore che i rituali hanno nella vita con il bambino. Diversi consigli possono considerarsi, infatti, delle vere e proprie ritualità. Significato della parola "rituale" Rituale, dal latino ritum, indica un'azione che si ripete rispettan- do ogni volta un ordine preesistente. Ecco i principali motivi per cui il neonato ama molto i rituali: sc
-scandiscono i vari momenti della giornata, aiutando il neonato a differenziare meglio le azioni del giorno e quelle della notte;
– istituiscono un momento comunicativo più intenso tra la mamma e il suo bambino, interrompendo e rendendo più vivace l'andamento della giornata;
– sono semplici, spesso carichi di emozioni e difficilmente tradu- cibili con un linguaggio parlato (abbracciare, accarezzare, mas- saggiare il bambino);
– diventano parte integrante dell'organizzazione del tempo della famiglia (per esempio il bagnetto serale al rientro del papà dal lavoro);
– rassicurano il bambino, perché sono azioni amorevoli che costantemente ogni giorno si ripetono;
– vengono trasmessi inalterati per tempi lunghissimi e costituiscono un'eredità intergenerazionale carica di affettività.
Si pensi, ad esempio, alla ninna nanna. Il cantarla produce una sorta di incantesimo, di carica energetica tra l'adulto e il bambino. La mamma accompagna istintivamente l'atto del cullare con suoni appena sussurrati, favorendo il rilassamento e il sonno del piccolo. Si tratta di una delle prime esperienze corporee che il neonato sperimenta e che lo fa sentire accolto ed amato."
Angela Dinoia, Il neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Prevenzione del tumore al seno e alterazione del metabolismo degli zuccheri
Giovedì, 06 Novembre 2014 10:10Pochi ancora lo sanno ma uno studio internazionale ha indagato le abitudini alimentari affermando che si può diminuire anche fino al 70% la possibilità di sviluppare tumori attraverso una sana alimentazione.
Oggi vogliamo però soffermarci su uno studio italiano condotto per circa 11 anni su più di 8 mila donne: dalla ricerca emerge che una dieta ricca in alimenti ad alto indice glicemico è associabile ad un incremento del rischio di sviluppare tumore al seno (si parla del 45%).
Cosa fare allora? Evitare i dolci e lo zucchero bianco? Ecco la nostra lista:
- pasta e riso bianco
- biscotti della mattina
- fette biscottate con farina bianca
- miele
- marmellata
- patate
Tutti questi alimenti sono accumunati dal rapido innalzamento dei livelli di zucchero nel sangue che causano con la loro assunzione: è quindi l'indice glicemico la chiave per controllare numerosi meccanismi correlati a scquilibri non solo dell'insulina ma anche ormonali: l'insulina favorisce la secrezione di IGF-I, un fattore favorevole per la crescita cellulare dei tumori.
Ecco allora i nostri consigli per prevenire il tumore al seno e l'alterazione del metabolismo degli zuccheri: i consigli alimentari per tenere basso l'indice glicemico e prevenire i tumori femminili
1: sostituire alcuni alimenti con altri:
- pasta e riso bianco: cereali integrali, quindi non solo pasta integrale ma anche farro, riso integrale, miglio, quinoa, grano saraceno, orzo, avena.
- biscotti della mattina: biscotti homemade o fatti con farine integrali zuccherati con sciroppo d'agave o succo di mela per esempio.
- fette biscottate con farina bianca: fette biscottate integrali o gallette di riso integrali
- miele: sciroppo d'acero o d'agave.
- marmellata: malto di orzo o di riso
- patate: batata rossa
- focacce: snack intelligenti come frutta secca e semi oleosi
2: imparare a mangiare meno zuccherato:
Spesso si pensa che basti sostituire lo zucchero bianco con quello di canna. In realtà per evitare le problematiche della raffinazione non basta lo zucchero bianco ma quello integrale di canna (ormai lo si trova in tutti i supermercati). Invece per la questione dei picchi glicemichi meglio utilizzare modiche quantità di sciroppo d'agave o d' acero. Avete mai provato l'acqua che potete estrarre dalle mele dopo averle cotte? E' un ottimo dolcificante. Pian piano ci abitueremo poi una base dell'alimentazione sana e anti-cancro: limitare il processo di dolcificazione.
3: abbinare proteine e carboidrati:
E' importante abbinare cibi proteici e carboidrati,in particolare quelli con alto indice glicemico. Quindi un'insalata di patate da sole o con verdure alza l'indice glicemico di molto, ma se associamo ad esse dei legumi il processo sarà attenuato. Un cereale altamente proteico è invece la quinoa: in questo caso un'insalatina di quinoa con verdurine è più che sufficiente.
4: centrifugati/estratti non solo di frutta:
meglio bilanciare nei nostri centrifugati sia la frutta che la verdura, quindi per esempio mela, pera e finocchio.
Giulia Mandrino
immagine tratta da hypnosishealthinfo.com
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