FAO Schwarz arriva in Italia! A Milano Cordusio il primo negozio di giocattoli
Giovedì, 07 Ottobre 2021 07:41Se lo conoscete, lo adorate. E se non lo conoscete, lo adorerete! Perché FAO Schwarz è IL negozio di giocattoli ed entro la fine dell'anno arriverà anche in Italia. Nel frattempo, l'azienda ha pensato ad un divertente concorso-gioco per tutti i bambini e bambine, che per spezzare l'attesa possono andare sul sito a sbirciare qualcosa.
Ma facciamo un passo indietro: in questo articolo vi racconterò tutto sull'arrivo di FAO Schwarz in Italia, il negozio di giocattoli per bambini e bambine più spettacolare e coinvolgente del mondo.
Cos'è FAO Schwarz
FAO Schwarz è, essenzialmente, il sogno di ogni bambino. Avete presente il mega negozio di giocattoli in cui Kevin entra in Mamma ho riperso l'aereo, mi sono smarrito a New York? Si tratta proprio di Fao Schwarz (anche se nel film ha un nome diverso). Fao Schwarz è infatti uno storico negozio di New York. Si trova al numero 30 di Rockefeller Plaza, aprì nel 1862 a Baltimora dall'idea di Frederick August Otto Schwarz (Fao!) ed è davvero spettacolare e magnifico: sembra uscito dalla mente di un bambino e ciò che vuole offrire è un'esperienza completa nel mondo dei giocattoli, con oggetti e prodotti particolarissimi e curati, peluche giganteschi e un personale che accompagna i bambini nel mondo della fantasia.
Nel mondo ci sono diversi negozi Fao: a Pechino, a Londra, a Boston... Il flagship di Milano sarà il primo ad essere inaugurato in tutta l'Europa continentale, e questo rende l'idea della straordinarietà della notizia.
FAO Schwarz a Milano
Entro il 2021, quindi, FAO Schwarz aprirà a Milano, in piazza Cordusio, con uno store di 660 metri quardi. L'apertura è stata possibile grazie ad un accordo esclusivo tra Prénatal Retail Group e ThreeSixty Group (proprietari del marchio).
Per annunciare l'arrivo del negozio di giocattoli che più di tutti ricalca l'immaginario dei bambini, la città si animerà così nei prossimi giorni di performance artistiche e animazioni ludiche, coinvolgendo i bambini e stuzzicando la loro fantasia. Biciclette delle meraviglie, impronte d'orso che cammineranno con i passanti, i famosi soldatini FAO Schwarz in carne ed ossa...
Non solo: FAO Schwarz ha pensato di dare la possibilità ai bambini di vincere alcuni giocattoli! Prima dell'apertura, quindi, sarà possibile partecipare al concorso. Ecco come.
Il concorso: il gioco delle meraviglie
Basta visitare il sito www.faoschwarz.it: i bambini e le bambine troveranno qui il Gioco delle Meraviglie, una virtuale caccia al tesoro con indovinelli e giochi per scoprire Milano e i giocattoli FAO Schwarz (alcuni sono davvero iconici!). Alla fine si riceverà un codice da portare con sé nel negozio una volta aperto: tramite un QR Code si potrà scoprire se si è tra i 500 vincitori di uno dei giocattoli in palio! E c'è anche un super premio: una merenda FAO Schwarz con cinque amici, che si prospetta davvero MAGICA!
Microplastiche nella pupù dei bambini: cosa significa e come mettersi ai ripari
Mercoledì, 06 Ottobre 2021 06:54L'articolo è recente, si intitola Occurrence of Polyethylene Terephthalate and Polycarbonate Microplastics in Infant and Adult Feces ed è comparso sulla rivista Environmental Science & Technology Letters. L'ha condotto Kurunthachalam Kannan, professionist della New York University School of Medicine, e l'intento era cercare di capire le quantità di microplastica nelle feci degli adulti e dei bambini, per comprendere meglio il grado di inquinamento delle nostre acque.
Il risultato è abbastanza sconcertante: si parla di microplastiche presenti in quantità 10 volte maggiori nei bambini, rispetto agli adulti. Cosa significa, in parole povere? È pericoloso? E, soprattutto, possiamo fare qualcosa per limitare i danni?
Cosa sono le microplastiche
Le microplastiche sono minuscole particelle di diversi tipi di plastica che arrivano dagli oggetti di tutti i giorni (cannucce, bottiglie, indumenti...) e dalle sostanze che utilizziamo abitualmente (come le creme o i saponi, le tinte e i detersivi). Attraverso diverse strade arrivano anche all'acqua e agli oceani, causando un problema di inquinamento davvero enorme. Oltre a questo, si annidano dappertutto, anche nella polvere domestica, nel cibo e soprattutto nell'acqua che beviamo. Attraverso la digestione, quindi, entrano nel microcircolo e possono causare diversi problemi di salute.
La ricerca
I ricercatori della New York University School of Medicine hanno recentemente testato dei campioni di feci di tre neonati (nel meconio, quindi), sei bambini e 10 adulti, alla ricerca di tracce di plastica, PET e policarbonato per determinare quantitativamente la concentrazione di questi, dal momento che, pur consapevoli di quanto il corpo umano sia esposto alle microplastiche, ancora non si conosce esattamente la portata del fenomeno.
I risultati hanno portato a individuare tracce di microplastica in due dei tre neonati, e in tutti i campioni dei bambini e degli adulti. Nei bambini la concentrazione è risultata essere molto più alta rispetto a quella riscontrata adulti.
Bambini e microplastiche: perché il loro corpo è più esposto
Come si legge sulla rivista Parents.com, il dottor Kurunthachalam Kannan ha spiegato che i bambini sono esposti alla plastica ogni giorno, a partire dai giocattoli per arrivare ai cucchiai e ai biberon. Forse risiede quindi proprio in questo motivo, oltre che nel fatto che mettano tutto in bocca per esplorare il mondo attorno a loro, la ragione della più alta concentrazione di microplastiche nel loro organismo.
Cosa possiamo fare
Spesso i detrattori delle politiche green parlano dei gesti singoli definendoli inutili. Di certo è la classe dirigente a dover prendere posizione e ad agire su larga scala, ma anche alla luce di questi risultati è evidente che le scelte di tutti i giorni possono avere un'influenza decisamente importante. Per due motivi: cominciando a transizionare verso una vita plastic-free si crea un circolo virtuoso di consumo che porterà le aziende a fare scelte sempre più green; in secondo luogo, eviteremo di aggiungere microplastiche alle microplastiche già presenti, provando a diminuire l'esposizione domestica a cui vanno incontro i nostri bambini.
Quali scelte fare, quindi? In generale, preferiamo sempre giocattoli in legno o senza plastica, soprattutto nel periodo della dentizione.
Per quanto riguarda l'alimentazione, al posto dei contenitori, dei piatti e delle posate in plastica scegilamo vetro e metallo.
Proviamo poi ad eliminare la pellicola in plastica per la conservazione dei cibi, preferendo quella in cera riutilizzabile, e acquistiamo contenitori per il pranzo e gli avanzi che siano plastic-free e mai usa e getta.
Per l'acqua, scegliamo una brocca depurante o il depuratore domestico e stiviamo l'acqua in bottiglie di vetro.
In generale, poi, facciamo attenzione a tutto ciò che compriamo, preferendo materiali naturali senza plastica, ma soprattutto puntiamo sull'economia circolare provando ad acquistare oggetti e mobili di seconda mano, per evitare lo spreco e i rifiuti inutli. E quando facciamo la lavatrice, infiliamo gli indumenti in apposite sacchette che catturano le microplastiche, gettandole poi nel cestino. Eviteremo, così, di buttarle nelle acque di scarico e quindi nei mari.
Ma quand'è che i bambini cominciano a dire le bugie per davvero?
Lunedì, 04 Ottobre 2021 07:47Mentire non è semplicemente dire qualcosa di buffo per fare ridere, quando entrambi si sa non essere vero. Dire le bugie è più articolato: si tratta di esprimere intenzionalmente qualcosa di falso, qualcosa che tu stesso sai essere falso ma che ti impegni a far credere a chi hai di fronte.
Ma quindi quand'è che i bambini cominciano a farlo? Quando capiscono davvero cosa significa mentire? Perché questo cambia le carte in tavola: quando possiamo, insomma, rimproverarli e fare capire loro - soprattutto - che mentire è sbagliato e che dialogo e verità sono sempre da preferire? Perché impartire una lezione quando questa non è recepibile, perché i bimbi non sanno ancora che stanno mentendo, è controproducente. Capire come funziona meccanismo quindi è molto utile.
Ecco tutto ciò che c'è da sapere sui bambini e le bugie e su quando, tendenzialmente, iniziano a mentire con coscienza.
Quando si inizia a mentire?
Non c'è un'età specifica, ma i bambini e le bambine iniziano a dire le bugie tra i due anni e mezzo e i quattro. Inizialmente, però, non possiamo ragionare sulla moralità della cosa come ragioniamo quando parliamo di adulti: i bambini e bambine impiegano infatti anni a capire i significati nascosti e morali delle bugie e non possiamo quindi ipotizzare nulla riguardo al comportamento morale futuro.
Mentire, per i bambini, è come sperimentare. Proprio come quando, intorno ai due anni, testano i limiti dei genitori e provano a imporre la loro persona sugli altri, o come quando da piccoli lanciano gli oggetti per vedere se qualcuno li raccoglie e glieli riporta.
L'importanza della percezione
Inizialmente, tuttavia, per i bambini mentire non è semplice e soprattutto non ha lo stesso obiettivo che avrebbe la bugia di un adulto. I bambini piccoli, infatti, non capiscono il concetto dell'individualità del pensiero: credono, in altre parole, che tutti coloro che stanno intorno a loro abbiano la loro stessa percezione. Pensano che tutti la pensino come loro e che vedano come loro. Pensiamo a quando giocano a nascondino intorno ai due, tre anni: si nascondono sotto il lenzuolo e sono davvero convinti che non li vediamo, perché loro non vedono noi.
È solo quando capiscono che le convinzioni, le visioni e i pensieri degli altri non coincidono con i loro che cominciano a mentire coscientemente e sperando in un ritorno. Ed è lì che capiamo che stanno mentendo davvero: anche durante i giochi, capiscono quando possono bluffare per vincere.
Il lato positivo del mentire
In realtà, qualcosa di positvo in tutto questo c'è: mentire è una caratteristica degli esseri umani e quando un bambino o una bambina sono arrivati a farlo, è perché hanno messo in atto un processo mentale del tutto normale e soprattutto complicato, segno che il loro sviluppo cognitivo è sulla giusta strada. Come spiega uno studio, arrivare a mentire è l'ultimo stadio di un processo di ragionamento lungo e tortuoso che parte con l'osservazione della realtà e dei comportamenti degli adulti. Capire, insomma, come si mente e quando è conveniente sarà pure sbagliato, ma è sintomo di intelligenza.
Spannolinamento: i segnali che fanno capire quando è ora di togliere il pannolino
Venerdì, 01 Ottobre 2021 11:51Ad un certo punto, i bambini e le bambine abbandoneranno il pannolino (che sia usa e getta, ecologico o lavabile). Ma quando arriva il momento dello spannolinamento? Non c'è un'età precisa, perché come per tutto il resto lo sviluppo cognitivo, fisico e motorio dei bebè ha i propri tempi.
Più che concentrarci quindi su quando avviene lo spannolinamento, sarebbe bene imparare ad osservare il proprio figlio o la propria figlia, comprendendone il personalissimo sviluppo e capendo in base alle sue tendenze quando è arrivato il momento di togliere il pannolino. Perché ogni bambino ci arriva con i suoi tempi, ma ci sono alcuni segnali che tendenzialmente si ripetono.
Ecco quindi qualche dritta per capire se è arrivato davvero il momento del vasino o se è meglio aspettare, interpretando i piccoli gesti e comportamenti del proprio bebè. Seguendo i tempi del bambino e agendo quando si sente pronto, infatti, porta benefici: il tempo per imparare si riduce e lo spannolinamento avviene più armoniosamente!
I gesti quotidiani
Alcuni gesti quotidiani e comportamenti possono farci capire che i bambini e le bambine sono pronti a provare a stare senza pannolino. Innanzitutto, quando imitano le azioni dei grandi, direttamente o quando giocano da soli. Questo non è necessariamente un interesse verso lo spannolinamento, ma è un comportamento che indica ai genitori che i bambini sono pronti a fare un passo in più nella loro vita "adulta".
Altra tendenza che possiamo notare per capire che i tempi sono maturi è quella a rimettere a posto le cose, giocattoli o oggetti di casa che siano. I bambini e le bambine in questa fase tendono a rimettere "al proprio posto" ciò che trovano, mostrando quindi ordine e autorità, ma anche logica.
Infine, il periodo adatto allo spannolinamento è quello che segue i mesi in cui i bambini mostrano la propria indipendenza, sfidando spesso i genitori con i loro "no".
I gesti specifici
Attenzione anche ad alcuni gesti. Su tutti, l'abitidine a togliere e rimettere i pantaloni e la maglietta, o i vestiti in generale, mostrando impazienza o levandoli in momenti inopportuni, magari alzandoli e abbassandoli continuamente.
Altro segnale è la comunicazione sui loro bisognini: quando fanno la pipì o la cacca, in questo periodo i bambini e le bambine lo "annunciano". Ecco, anche questo è un segno di prontezza perché significa che stanno acquisendo sempre più consapevolezza su una funzione fisiologica che possono controllare.
L'interesse verso il wc e il vasino
Infine, da genitori dobbiamo fare attenzione a quando i bambini e le bambine mostrano interesse nel vasino o nel wc degli adulti, sia seguendoci spesso in bagno, sia facendo domande dirette e specifiche, oppure girandoci intorno.
Altri consigli utili
Oltre all'attenzione a questi segni, il consiglio ai genitori è quello di valutare anche il momento dello spannolinamento. Anche se si notano le tendenze sopraelencate, infatti, è sempre meglio scegliere un momento che sia davvero buono.
Evitiamo, quindi, lo spannolinamento quando c'è in corso qualche disturbo gastrointestinale, come la dissenteria o la stipsi. Lo stesso vale per i momenti di stress: se in famiglia è in corso un cambiamento (come un trasloco, una nuova nascita, una separazione...) è meglio attendere un attimo. Infine, valutiamo l'attitudine dei bambini: siamo intorno ai terrible twos e se i bambini e le bambine appaiono particolarmente agitati e poco cooperanti, è meglio aspettare che la fase passi o si attenui.
Dislessia, una bella notizia per rendere la lettura più semplice
Giovedì, 30 Settembre 2021 13:01I bambini e le bambine (ma anche gli adulti!) con dislessia sono davvero moltissimi. Secondo i dati diffusi dal Miur, infatti, gli alunni a cui è stato diagnosticato un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (o DSA) sono il 4,9% del totale. Di questo 4,9%, i disturbi riguardano per il 39,6% proprio la dislessia. Il resto è rappresentato da disortografia, discalculia e disgrafia.
Si capisce, quindi, che i disturbi dell'apprendimento non sono qualcosa di vago e raro, ma che rappresentano il modo di apprendere di una grossa fetta dei nostri ragazze e ragazzi. Sensibilizzare è quindi il primo passo verso una scuola più inclusiva (non si tratta di una malattia o di essere meno "bravi a scuola", ma semplicemente di imparare in maniea diversa!). Il secondo è abbracciare tutti i passi avanti che le scienze dell'educazione e dell'apprendimento compiono, offrendo così ai ragazzi e alle ragazze ciò di cui hanno bisogno per fare meno fatica.
Una buona notizia che riguarda la dislessia è arrivata proprio in questi giorni.
Dislessia, una bella notizia per rendere la lettura più semplice: una maggiore spaziatura tra le lettere per velocizzare la lettura e ridurre gli errori (e l'ansia)
Come riporta Ansa, per risolvere la difficoltà di lettura che i ragazzi con dislessia vivono ogni giorno un modo efficace è aumentare la spaziatura tra le lettere. Questo stratagemma grafico migliorerebbe infatti la leggibilità dei testi, permettendo ai ragazzi dislessici di aumentare la velocità di lettura riducendo gli errori.
A dirlo è uno studio del dottor Steven Stagg della Anglia Ruskin University pubblicato sulla rivista Research in Developmental Disabilities. A partecipare sono stati 59 ragazzi tra gli 11 e i 15 anni provenienti da sei scuole britanniche delle zone del Cambridgeshire, dell'Hertfordshire e di Londra. La ricerca ha esaminato i benefici che la spaziatura tra le lettere e la differenziazione di colore apportano tra i bambini dislessici e non dislessici, arrivando a capire che un'extra-spaziatura riduce proprio gli errori di lettura, in entrambi i gruppi di bambini.
Oltre a ciò, spaziare maggiormente le lettere riduce, in entrambi i casi (dislessia o non dislessia), il numero di parole saltate nella lettura. Solitamente, infatti, i bambini con dislessia "mancano" qualche parola. E, infine, accelera il tempo della lettura. Nel caso dei bambini non dislessici del 5%, e per chi ha una diagnosi di dislessia addirittura del 13%.
Le differenze di colore, invece, sembrano non servire a nulla, secondo questo studio.
"Crediamo che la maggiore spaziatura tra lettere riduca l'effetto "affollamento" che rende difficile il riconoscimento delle lettere e che rallenta la lettura", ha dichiarato il dottor Stagg, suggerendo quindi agli educatori e agli insegnanti di adottare questa misura quando producono schede o testi, rendendo le lezioni più inclusive e riducendo l'ansia che spesso colpisce i bambini e le bambine con dislessia.
Come festeggiare la Festa dei Nonni
Mercoledì, 29 Settembre 2021 14:36Ogni anno in Italia il 2 ottobre si festeggia la Giornata dei Nonni. Si chiama anche Festa dei Nonni ed è un'occasione davvero speciale: la festa deriva infatti da una tradizione cristiana, ovvero il ricordo liturgico degli angeli custodi, e questa immagine - al di là del proprio credo - è davvero evocativa e importante.
I nonni, infatti, vengono associati agli angeli custodi, figure preziose che vegliano sui nostri bambini.
Le nonne e i nonni dovrebbero di certo venire festeggiati ogni giorno, ma il 2 ottobre possiamo approfittarne e rendere la giornata ancora più speciale.
La Festa dei Nonni
Come accennato, in Italia la Festa dei Nonni cade il 2 ottobre di ogni anno, giorno che nel calendario cattolico ricorda gli angeli custodi. In realtà la Chiesa festeggia però gli anziani, le anziane, i nonni e le nonne un altro giorno, ovvero l'ultima domenica di luglio, giorno in cui si ricordano i santi Anna e Gioacchino, mamma e papà di Maria e quindi nonna e nonno di Gesù Bambino.
La ricorrenza è civile e ad istituirla è stata nel 2005 una legge apposita, per ricordare, valorizzare e celebrare l'importanza di queste figure familiari che non sono solo preziose a livello affettivo, ma anche materiale. Pensiamo a quanto è prezioso l'aiuto delle nonne e dei nonni quando questi sono vicini: in pensione, spesso si occupano dei nipotini e delle nipotine, viziandoli di certo un po' ma alleggerendo le madri e i padri che lavorano e riempiendo d'amore le giornate dei bambini.
Oltre alla ricorrenza che ci permette di festeggiare i nonni e le nonne, ogni anno il 2 ottobre rappresenta anche la giornata in cui il Presidente della Repubblica Italiana premia i dieci nonne e nonne d'Italia, dopo che questi sono stati scelti da un'importante commissione di cui fanno parte i membri del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Come festeggiare la Giornata dei Nonni
Per festeggiare la Giornata dei Nonni l'ideale è organizzare qualcosa da fare tutti insieme, sfruttando il tempo libero (soprattutto quando la Festa cade nel fine settimana!). Qualche idea? Andare al cinema tutti insieme, regalare ai nonni un biglietto per uno spettacolo teatrale da vedere insieme a loro, organizzare un picnic nella natura o una passeggiata, cucinare insieme per imparare le ricette di famiglia che si vogliono tramandare... Basta che ci si metta amore e che si coinvolgano al massimo i nonni e le nonne, facendo qualcosa che piace soprattutto a loro.
I regali più graditi
Di certo i regali più graditi sono quelli che prevedono del tempo passato insieme (come gli spunti che avete appena letto!) ma ci sono anche altri regali a cui potete pensare per fare capire alla nonna e al nonno che sono davvero amati.
Un mazzo di fiori o una pianta, ad esempio, nella loro classicità possono essere un gesto simbolico davvero potente.
Anche una fotografia di famiglia: un'idea è scattarla tutti insieme proprio il 2 ottobre, vestendosi bene e organizzando un set fotografico casalingo, per poi stamparla, incorniciarla e regalarla alle nonne e ai nonni, che potranno appenderla in casa.
Sempre a tema fotografie, un bel regalo è un album che contenga un po' di immagini scattate negli ultimi anni. Spesso tendiamo a tenerle sul telefono, ma è bellissimo anche sfogliarle fisicamente.
Infine, un regalo assai gradito dalle nonne e dai nonni è un bel libro, magari da leggere insieme ai nipoti, ad alta voce, oppure un bel romanzo per rilassarsi quando i nipotini e le nipotine non ci sono!
5 brand artigianali italiani pensati per i bambini
Lunedì, 27 Settembre 2021 12:31Il mondo dei bambini è un universo colorato e particolare dove anche fare regali, scegliere l’abitino giusto o il giocattolo più adatto, ci mette di fronte diverse scelte. Trovare prodotti sicuri e soprattutto con quel qualcosa in più di autentico, che non sia fatto in serie, che non sia solo per il consumo ma anche per la durata e che sia stato lavorato con cura, magari riprendendo tecniche tradizionali, non è così semplice, senza contare che trovare marchi artigianali online è più arduo rispetto ai prodotti delle grandi produzioni. Oggi un sito particolare, Mooza, si occupa di rendere disponibili i prodotti artigianali italiani da ogni regione: amanti del fatto a mano e rigorosamente made in Italy, in diversi ambiti del nostro lifestyle, dove trovare anche idee regalo per bambini.
Non solo artigiani ma anche designer emergenti con idee originali che sviluppano piccole collezioni o anche pezzi unici e che portano avanti una filosofia di lavoro che privilegia la qualità della lavorazione insieme alla creatività.
Eccovi una piccola rassegna di 5 brand artigianali con le loro idee fuori dal coro.
Kimono Shoes - Modello Unico
Pensato per il mondo neonato, questa brand artigianale di Brescia crea scarpine davvero particolari per celebrare la vita che nasce. Ispirate allo stile giapponese, ogni modello è unico, i tessuti e i colori di ogni modello, infatti, non si ripetono, proprio come ogni bambino che nasce è unico.
Pafff! Studio Venezia
Un progetto nato tra artigiani e designer appassionati di tessuti, filati e pattern all’inglese con la voglia di creare capi interamente confezionati a mano, fatti anche con tessuti vintage quasi introvabili e quindi non replicabili. Lo stile è confortevole ed allegro, e anche un po’ trendy, in modo che i bambini possano divertirsi con ciò che indossano, liberi di giocare e con un gusto originale!
Pupis
Un brand a misura di bambino. Per allontanarsi dalla filosofia dell’usa e getta e ritornare al mondo delle bambole e dei pupazzi che ci accompagnavano per tutta la nostra infanzia, questo brand crea dolcissimi e morbidi pupazzi e bambole interamente a mano, con ogni accessorio curato nei minimi dettagli. Il brand ha anche a cuore il rispetto per l’ambiente, infatti tutti i tessuti e le imbottiture utilizzate sono biologici ed eco-compatibili.
BarabanKids
Nato da una coppia di genitori con il desiderio di creare vestiti e accessori per i propri due bambini, BarabanKids è un progetto che oggi realizza tutto a mano in Italia con materiali biologici e con stampe personalizzate. Il nome del marchio prende ispirazione da una favola di Gianni Rodari intitolata “Il Tamburino magico”, dove Barabàn è il suono del tamburino di un soldatino che ritorna dalla guerra. Entrambi i fondatori hanno esperienza nel design e nel settore moda, e oggi portano avanti il loro brand, iniziato un po’ per gioco, con tanta passione per i più piccoli.
Uuby Kids
I bambini hanno voglia di conoscere, esplorare, muoversi. Per questo brand “crescere è un viaggio meraviglioso” e per questo l’immaginario è quello di un bambino-viaggiatore libero di andare incontro alla vita. Per dare ai bambini la possibilità di muoversi in completa libertà i capi sono realizzati a mano 100% made in Italy.
Insegnare i pericoli della montagna ai bambini? Ci pensa un libro
Lunedì, 27 Settembre 2021 12:05"Decidi il tuo destino con la ruota della sopravvivenza!": comincia così, già dalla copertina, il grande libro dedicato alla montagna edito da L'Ippocampo. Che è un'avventura ludica, ma soprattutto un modo efficacissimo per imparare i pericoli della montagna e del ghiaccio, troppo spesso sottovalutati. Perché le tragedie in montagna sono purtroppo molto frequenti, e non serve fare alpinismo estremo. Le insidie della natura sono davvero numerose e a volte non bastano la semplice attenzione e il buonsenso. Serve anche conoscere davvero la montagna, prima di tutto per evitare di trovarsi in pericolo, e in secondo luogo per sapersi destreggiare quando ci si trova nei guai.
Insegnare i pericoli della montagna ai bambini? Ci pensa un libro
I bambini possono impararlo fin da piccoli. Non solo frequentando gruppi esperti come gli Scout, ma anche infomandosi giocando. È il caso, ad esempio, di questo nuovo libro (anzi, librone!) di Emily Hawkins e R. Fresson, edito da L'ippocampo Edizioni, "La montagna ghiacchiata", che porta i bambini di tutte le età (ma anche gli adulti!) in un gioco-viaggio molto coinvolgente che allo stesso tempo prepara davvero ai pericoli della montagna.
Si tratta in sostanza di un gioco di società su più pagine, una sorta di "storia a bivi" di quelle che trovavamo sui fumetti da bambini per avventurarsi du una montagna ghiacciata tentando di sopravvivere. Come? Leggendo tutte le informazioni riguardo alle condizioni metereologiche, all'ossigeno, al terreno, agli animali, alla vegetazione... E girando la ruota della sopravvivenza: in base alla situazione e alla decisione estratta dalla ruota, i bambini sopravviveranno o non ce la faranno, scoprendo così "sulla propria pelle" le conseguenze di certe decisioni o di certi accorgimenti.
Naturalmente questo libro è solo un gioco, ma è anche un utile strumento divulgativo ideale per introdurre i bambini a questi argomenti utilizzando il loro linguaggio e soprattutto coinvolgendoli davvero. È più probabile che certe nozioni rimangano in testa giocando, che ascoltando un adulto che le impone! Su questo siamo d'accordo, no?
Bene: la prima infarinatura su come ci si muove in montagna, quindi, è servita.
La rivincita delle grigie: come portare e prendersi cura dei capelli bianchi
Venerdì, 24 Settembre 2021 07:30#greyhairdontcare: i capelli grigi, per decenni coperti da colorazioni, erbe tintorie e decolorazioni varie, stanno finalmente recuperando la loro allure. Finalmente, esatto. Perché se c'è chi li odia e continuerebbe a tingerli fino alla fine dei suoi giorni, chi ama il grigio e il bianco tra i capelli finora s'è trovato a doverli coprire per convenzione sociale. Ora, invece, cambia tutto.
"Vecchi", "sciatti", "smorti": sono solo alcuni degli aggettivi che spesso venivano (e vengono ancora...) attribuiti alle chiome canute. Spesso femminili: il brizzolato, negli uomini, è visto come un segno di fascino. Perché invece sulle donne è ritenuto un difetto?
Il grigio, invece, è un colore elegantissimo, originale e che dona a molti e molte: rivalutiamolo (anche attraverso le ispirazioni che il web ci offre! Sia lodata la rappresentazione inclusiva!), amiamolo e sfoggiamolo con stile, come ha fatto Andy MacDowell recentemente sul red carpet.
La rivincita del grigio
Complici i periodi di lockdown tra il 2020 e il 2021, con la chiusura dei saloni di parrucchieri e parrucchiere, molte persone si sono trovate obbligatoriamente a fare i conti con le radici canute. Scoprendo, dopo qualche settimana, il bello di un colore dai riflessi inaspettati e, di conseguenza, la comodità di non dover ogni mese ricorrere alle tinte. Certo, il processo è lungo, soprattutto se le lunghezze dei capelli superano un certo valore. Ma in generale chi ha deciso di lasciarsi andare al grigio l'ha fatto per questioni estetiche, etiche, di comodità e di stile.
Come se, d'altro canto, ci fosse qualcosa di male nell'invecchiare. I capelli grigi a tutte le età, in questo senso, potrebbero anche diventare un primo passo per combattere l'ageismo.
Lo stile, d'altronde, è innegabile: i capelli grigi sono stati anche un trend (con tinte apposite anche quando non si hanno ancora i capelli bianchi). Averli naturali, quindi, potrebbe essere una fortuna.
L'ispirazione
Basta fare un giro su Instagram: ormai ci sono profili di persone che hanno documentato nei mesi il loro passaggio dai capelli tinti ai grigi. Non è semplice né veloce e serve pazienza: inizialmente le radici sale e pepe potrebbero non piacere ed essere viste come "strane". È normale. Ma resistere darà i suoi frutti.
Ad esempio, Sel et poivre, Sale e Pepe, una ragazza passata da un biondo cenere ad un vero cenere.
Oppure, Embracingmygray_202.
Infine, ci sono profili come greyhairfashion che raccolgono diverse ispirazioni sui capelli grigi davvero preziose e glamour.
Come prendersi cura dei capelli grigi
I capelli grigi sono naturalmente un po' diversi da quelli "originali", e soprattutto si comportano diversamente rispetto a quando non vengono tinti. Ecco perché hanno bisogno di una cura particolare.
Innanzitutto, sono leggermente più fragili, nonché crespi: il fusto è più fragile e la cute produce meno sebo (per il passare dell'età). Questo rende i capelli grigi più secchi e aridi, meno luminosi. Che non è necessariamente un male: basta portarli nella giusta maniera. Se però sono eccessivamente aridi e increspati, è possibile nutrirli con maschere ricche e oli nutrienti.
Infine, per evitare che i capelli grigi e bianchi tendano al giallo, è bene utilizzare con frequenza lo shampoo antigiallo: permetterà di tenere i capelli candidi e splendenti. Occhio però a non usarne troppo: potrebbe dare riflessi violetti o azzurrini non graditi! Se invece li amate così, beh, via libera all'antigiallo.
Cosa accade alla tua pancia durante la gravidanza
Giovedì, 23 Settembre 2021 13:43“Come fa a starci?”. “Ma dove si sposterà l’intestino, se lì c’è il bebè?”. “Ma cos’è quella linea strana?”. Sono tante le domande che prima e durante la gravidanza ci si fa, e molte riguardano la parte del corpo più di tutte protagonista della gestazione: la pancia.
Il famoso “pancione” cambia, si allarga, fa spazio al feto, ed sembra davvero impossibile inizialmente che lì dentro possa starci poi un piccolo essere umano. Conoscere la tua pancia è però essenziale per vivere serenamente la gravidanza: ecco tutto ciò che devi sapere.
Gli organi si spostano
Per fare spazio al bebè che pian piano cresce lungo le quaranta settimane di gravidanza, non cresce solo la pancia. Soprattutto, all’interno del tuo organismo gli organi si spostano qua e là per creare un ambiente accogliente e comodo. L’utero si fa spazio quindi all’interno del tronco della mamma, mentre l’intestino si adatta ad esso. Il feto, poi, schiaccerà non solo l’intestino, ma anche le costole, i polmoni… Sarà normale, quindi, provare qualche malessere in tal senso, compreso il fiato corto e il mal di schiena.
Il prurito
Alcune gestanti fanno esperienza del prurito. Non solo al seno o alle gambe, ma anche alla pancia. La pancia che prude in gravidanza è normale: i tessuti si tirano e di conseguenza provocano fastidio. Per alleviare questo prurito puoi affidarti al freddo (come una doccia fresca) e alle creme idratanti ricche di vitamina E, che aiuta allo stesso tempo a prevenire le smagliature. Esistono poi diversi prodotti per la gravidanza che ti aiuteranno a stare bene lungo i nove mesi!
Se, tuttavia, il prurito è accompagnato da evidenti irritazioni e dermatiti, è bene che tu ti rivolga al medico.
La linea nigra
La linea nigra in gravidanza è quella linea più scura che corre verticalmente sulla pancia della gestante. Si tratta di un fenomeno fisiologico e normalissimo che si chiama anche linea alba. Compare di solito intorno al quarto-quinto mese di gravidanza, con l’aumentare del volume del ventre, sopra e sotto l’ombelico, ed è temporanea. Ciò significa che dopo il parto sparirà gradualmente. Il motivo della sua comparsa? Gli ormoni, che durante questi mesi sono ad altissimi livelli e stimolano quindi la melanina, responsabile della cute più scura.
Il gas
Già; non è molto glamour, ma quando parliamo di pancia in gravidanza non possiamo non accennare all’aumento del gas. I movimenti intestinali si modificano e il progesterone, l’ormone della gravidanza, rilassa i muscoli e rallenta la digestione, portando in alcuni casi ad essere più gonfie e piene d’aria.
Il bebè là dentro
Naturalmente là dentro sta il bebè: il tuo bambino o la tua bambina è lì che sguazza, protetto dagli strati di placenta, tessuti, muscoli e pelle, e durante una gravidanza fisiologica se la gode rilassandosi, giocando, assaggiando ciò che sta attorno… Lo conoscerai solo dopo il parto, è vero, ma nel frattempo puoi provare a connettere con lui o lei in diversi, piacevolissimi modi.
Le smagliature
Anche queste fanno parte dei cambiamenti del pancione in gravidanza ed è del tutto normale. La pelle della pancia si espande, si tira, e lo strato più superficiale può strapparsi, se non è abbastanza elastico. Anche in questo caso, i prodotti per la gravidanza come le lozioni ricche di vitamina E possono alleviare e prevenire!