La comunicazione non verbale con il neonato
Domenica, 14 Agosto 2016 06:56Il pianto è la prima forma di comunicazione del nostro neonato, che non ha altro strumento per comunicare i suoi bisogni. È vero. Ma non esiste solo il pianto per capire ciò che il bambino chiede e soprattutto per comunicare con lui in entrambe le direzioni: lui vi dice qualcosa, voi dite qualcosa a lui!
Non è assolutamente vero che non capiscono ciò che gli viene detto. Forse non capiranno le parole (che è comunque fondamentale usare per lo sviluppo completo!); tuttavia gli esseri umani non comunicano solo attraverso le parole, no? Bastano sguardi e gesti per capire le emozioni di una persona, il suo stato d'animo, ciò di cui ha bisogno. Le parole, anzi, sono solo un contorno! Ciò che rende efficace una comunicazione è proprio la comunicazione non verbale, fatta di espressioni facciali e movimenti del corpo, di toni, volume e velocità della voce. E questo immaginate quanto valga con i bambini!
La comunicazione non verbale con il neonato: come utilizzare al meglio il nostro corpo per "parlare" con lui
Il primo canale fondamentale di comunicazione è lo sguardo, in ogni situazione della vita. È solo quando si guarda direttamente negli occhi una persona che le parole dette hanno valore, sanno di sincerità e acquistano validità. Sviare lo sguardo spesso significa sentirsi in colpa e ammettere una menzogna, o alla peggio comunica un fortissimo distacco. La persona con la quale state parlando sentirà una lontananza inspiegata che la allontanerà da voi e dal discorso.
Guardare negli occhi conferma la comunicazione e crea maggiore relazione comunicativa, è un dato di fatto. Ecco che allora questo contatto visivo diviene il primo e fondamentale canale di comunicazione con il vostro bambino: guardatelo sempre negli occhi quando cercate di dirgli qualcosa!
Il secondo biglietto da visita della comunicazione non verbale è quindi il tono della voce, seguito dal suo volume. Un determinato concetto corrisponde ad un determinato tono della voce; se sto dicendo qualcosa con un tono di voce che non corrisponde a quel qualcosa la credibilità crolla. Non è possibile dire "ti amo" con un tono di voce arrabbiato senza risultare falsi, no?
Il come rende credibile il cosa, in poche parole. Ecco perché è importante essere sempre coinvolti e sinceri nei confronti di ciò che si comunica, prima che con colui al quale comunicate!
Lo dicono tutti gli psicologi e ci sono serie tv a bizzeffe che analizzano la postura e il linguaggio del corpo. Ovviamente questi concetti passano come "il linguaggio del corpo comunica se menti e se sei falso", ma è verissimo anche il contrario; il linguaggio del corpo e la postura servono dunque anche e soprattutto a confermare e comunicare qualcosa con più efficacia.
Se di fronte vi trovate una persona con braccia conserte, gambe accavallate e schiena rigida, magari con il corpo che guarda in un'altra direzione rispetto a voi, l'impressione sarà quella di chiusura e disinteresse e la comunicazione sarà davvero difficoltosa e stressante, limitata. Al contrario un interlocutore attento sarà colui che si mostrerà rilassato, con gambe e braccia libere e il busto orientato verso di noi, e così anche noi ci sentiremo a nostro agio e liberi di parlare.
I bambini notano a livello inconscio moltissimo questi dettagli posturali: facciamo quindi in modo di mostrarci sempre disponibili e accoglienti!
Il linguaggio del corpo non si ferma però alla postura, ma la sua comunicazione si manifesta anche e soprattutto attraverso la gestualità. Il movimento che il corpo fa, come si muovono le mani, a che velocità... Sono tutti piccoli dettagli che influenzano la percezione della mia comunicazione nell'altra persona. In questo caso, naturalmente, il bambino.
Ma qual è la prima, primissima forma di comunicazione che abbiamo utilizzato con il nostro bambino? Come ci siamo posti per la prima volta nei suoi confronti? Sicuramente è stato il sorriso (magari bagnato da lacrime, ma lacrime gioiose). Questo sorriso ci permette di introdurre la parte forse più importante della comunicazione non verbale con i bambini: la mimica facciale.
Le espressioni del viso dicono molto. Dicono tutto. Corrucciare la fronte significa perplessità o disagio, o anche che è ora di ascoltare e ubbidire; le sopracciglia inarcate comunicano l'arrabbiatura. E gli angoli della bocca alzati in un sorriso dicono al bambino che gli siamo vicini, che gli vogliamo bene, che stare con lui ci rende felici.
E, alla fine, ricordiamoci che un'altra comunicazione fondamentale che esprime e trasmette davvero moltissimo è il contatto fisico. Un abbraccio ha dentro di sé mille parole, le mani che accarezzano e toccano trasmettono un milione di altre sensazioni e parole. Nei due sensi di marcia: pensate a quando dà la sua manina che stringe il nostro dito!
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
8 irresistibili insalate di avocado
Domenica, 14 Agosto 2016 06:438 irresistibili insalate di avocado: il nutrimento e la bontà del frutto tropicale per i nostri piatti verdi
- Coniugare la tradizione italiana con i sapori più esotici? Basta inventarsi la caprese di avocado. Prendete gli ingredienti classici della nostrana caprese, quindi pomodori, basilico e mozzarella, aggiungeteci della rucola e alcune fette di avocado e il gioco è fatto.
(foto 1http://www.foodiecrush.com/avocado-caprese-salad-plus-5-crunchy-avocado-salads/)
- Mischiate la polpa di un avocado con due cucchiai di latte di mandorla e il succo di mezzo lime, quindi usatela come condimento per la vostra insalata di pollo (che comporrete con del pollo a dadini, del prezzemolo e della cipolla rossa a fettine). Gnam!
(foto 2 http://wholeandheavenlyoven.com/2016/03/31/avocado-chicken-salad-lettuce-wraps/)
- Mescolando in una ciotola dei fagioli neri e bianchi, dei pomodorini, del mais e dell'avocado otterrete una insalatona consistente e nutriente, oltre che davvero gustosa!
(foto 3 http://www.popsugar.com/fitness/Cucumber-Black-Bean-Corn-Tomato-Avocado-Salad-37842951)
- Aggiungete quindi a questa insalata della cipolla rossa, del chipotle, del lime e un peperoncino jalapeno per un piatto dal sapore messicano, ma assolutamente fresco ed estivo!
( foto 4 http://littlespicejar.com/mexican-street-corn-salad-with-black-beans-and-avocados/)
- Non solo fagioli: per un'insalata che combina avocado e legumi (accoppiata vincente) potete scegliere di utilizzare i ceci. Mischiate in una ciotola una confezione di ceci lessati, un avocado maturo a cubetti, cento grammi di feta e uno scalogno tagliato finemente, quindi condite con olio e succo di lime, aggiustando di sale.
- Anche il farro, cereale delizioso, è ottimo per i pranzi estivi. Conditelo con la crema di un avocado frullato con del limone e mischiate con qualche pinolo, pomodorini e basilico per un'insalata gustosa e sana.
(foto 6 http://qc-ne.blogspot.it/2012/07/insalata-di-farro-con-pesto-di-avocado.html)
- Le insalate possono anche sorprendere: avete mai provato quelle che mischiano il dolce della frutta e il salato delle foglie? Tagliate a fette tonde un avocado, quindi create il vostro piatto di insalata con del prezzemolo e delle fette di arancia, completando con alcune fettine di porro tagliato fine e un condimento a base di olio evo e lime.
(foto 7 http://ciaoflorentina.com/orange-avocado-salad-recipe-lime-dressing/)
- Ma il gusto più esplosivo e inatteso sarà quello della vostra insalata con fragole e avocado: scegliete una verdura con foglie dal gusto deciso, come gli spinaci, quindi nella ciotola combinate queste foglie con cubetti di avocado, fette di fragole, cipolle rosse e frutta secca sbriciolata, condendo a vostro piacimento. Davvero irresistibile, assolutamente da provare.
(foto 8 http://www.lecremedelacrumb.com/2015/01/strawberry-avocado-spinach-salad.html)
10 idee per comunicare la notizia al papà
Sabato, 13 Agosto 2016 05:23Due lineette: ok, sono incinta. E ora? Beh, prima di farvi assalire dalle mille domande, dall'eccitazione sfrenata e da tutte le emozioni contrastanti che gli ormoni portano con sé, è ora di dare la notizia anche al futuro papà! Come? Ci sono davvero mille modi.
Certo, le più pratiche avranno fatto il test insieme a lui, oppure saranno uscite dal bagno con un sorrisone inequivocabile lanciandogli lo stick, ma se state aspettando il momento giusto è proprio il caso di dare l'annuncio come si deve!!
Ecco 10 idee per comunicare la notizia al papà: dalla classica tazza all'annuncio nel luogo in cui vi ha chiesto la mano, i modi per rendere ancora più speciale la scoperta
- Partiamo dalla tradizionale tazza: le mug, con le loro scritte, si prestano benissimo a dare l'annuncio in maniera inaspettata e tranquilla, a colazione o la sera sul divano! Ci sono di mille tipologie. Potete trovarne due accoppiate che recitano "mamma" e "papà": mettetela in mano al vostro partner con nonchalance. Ma non riempitele troppo! Quando se ne accorgerà potrebbe rovesciare la sua dalla gioia!
(foto 1 https://www.etsy.com/listing/262153676/mama-papa-bear-mug-set-pregnancy-reveal)
- Simpaticissima è quella con la scritta "abbiamo un vincitore", con un disegnino stilizzato dei suoi "girini" e del tuo ovetto. Potete realizzarla voi oppure trovarla online. Sarà divertentissimo, no?
(foto 2 https://www.etsy.com/it/listing/239801696/gravidanza-personalizzato-annuncio)
- E per una sorpresa che più sorpresa non si può, fate trovare la notizia sul fondo della sua tazzina di caffè: lo leggerà alla fine, quando meno se lo aspetterà, e voi potrete gustarvi l'attesa fremendo.
(foto 3 http://thestir.cafemom.com/pregnancy/183467/19_cute_clever_ways_to/128016/hide_it_at_the_bottom/9)
- E se invece lo facessi attraverso una fotografia? Organizza un servizio per due, prepara un cartello con la scritta "diventerai papà" e fatti scattare una foto senza che lui si accorga di ciò che hai scritto. Quando riguarderete le immagini rimarrà a bocca aperta!
(foto 4 http://nicoledavidge.com/2015/04/a-new-adventure/)
- Romanticone, questa è per voi: tornate con vostro marito nel luogo dove vi ha chiesto di sposarvi, ma stavolta inginocchiatevi voi e tendetegli una scatoletta come fosse l'anello. Solo che stavolta all'interno ci sarà il test!
(foto 5 https://it.pinterest.com/pin/313703930266120506/)
- Oppure, al posto del test di gravidanza, nella scatolina nascondete un mirtillo (o un frutto della dimensione corrispondente alla grandezza del vostro bambino in quei giorni): non capirà subito, ma quando lo farà...
- E se a parlare per voi fosse il cibo? Preparate una scatola di cioccolatini le cui lettere formano la frase che avete in mente...
(foto 7 https://www.etsy.com/listing/113959210/pregnancy-announcement-pregnancy-reveal)
-... Oppure per i palati amanti del salato condite la sua pizza con ingredienti tagliati in modo da formare "diventerai papà!" o "sono incinta!". Forse passerà la fame, ma pazienza...
(foto 8 https://www.instagram.com/p/YtNkmmvTgW/)
- Un classicone? Sorprendete vostro marito in un giorno normalissimo con un pacchettino regalo. Si chiederà il perché, potrete dirgli che semplicemente lo amate tanto da volerlo riempire sempre di regali, e quando lo scarterà si ritroverà con una bellissima tutina da neonato!
- E per finire, andate nel vostro ristorante cinese di fiducia, date al cuoco un bigliettino con la scritta-annuncio e chiedetegli di infilarlo in un biscotto della fortuna. Potete portare i biscotti a casa oppure andare a cena proprio lì con il futuro papà e chiedere la complicità dei camerieri che al momento giusto porteranno i biscotti speciali!
(foto 10 https://www.buzzfeed.com/peggy/29-awesome-ways-to-tell-everyone-youre-preggers)
Le porte magiche: un libro per bambini sulle porte delle fate
Venerdì, 12 Agosto 2016 05:46Siete appassionati del mondo delle fate? E magari avete intenzione di realizzare una porta delle fate e degli elfi a casa vostra? Ecco il libro che fa per voi e per i vostri piccoli. E se non sapete cosa sono le porte delle fate leggete qui
Le porte magiche: un libro per bambini sulle porte delle fate
Ci è stato portato da Babbo Natale proprio quest'anno e lo leggiamo davvero spesso: è la storia di due amiche, Grace ed Evie che scoprono delle porte delle fate in casa e in altri luoghi da loro frequentati. In ogni pagina raccontano la loro nuova scoperta. Con immagini davvero deliziose è presente anche un imponente pop up al termine del libro. La storia è in sè priva di una trama, ma è comunque un libro molto bello per la ricchezza delle illustrazioni che fanno entrare davvero i più piccoli in un mondo fatato e lo rendono adatto, a mio parere, a partire già dai 4 anni.
Giulia Mandrino
E finalmente si parte in vacanza (bagagli e dintorni)
Venerdì, 12 Agosto 2016 05:23Evviva! Finalmente arrivano le tanto sognate e desiderate ferie! Le abbiamo aspettate per un intero anno, e abbiamo fantasticato pensando “beh il prossimo anno i bimbi saranno più grandicelli, serviranno meno cose, lo stretto indispensabile…ma si, sarà tutto più semplice”. Una beata minchia sarà più semplice! La donna lo sa che anche stavolta toccherà a lei fare i bagagli, e per essere certa di non scordare nulla inizierà a fare una lista delle cose da portare verso maggio…diciamo che tre mesi di tempo sono sufficienti per decidere cosa non portare. E cosa non portiamo? Nulla.
Perché alla fine portiamo tutto, lasciamo a casa giusto i mobili per non pagare supplementi. E se alla donna spetta l’arduo compito di organizzare i bagagli per tutta la famiglia, all’uomo va l’incarico di sistemare i bagagli in auto. E lui inizia a sderenare già da una settimana prima della partenza…tira giù le valigie in un numero variabile da due a ventinove, di tutte le misure e forme e colori. E le mette in fila in camera…poi apre l’armadio, mette sul letto tutti i vestiti calzini mutande magliette pigiami che vuole portare, si da una ravanata, ti guarda e ti dice “io mi porto solo queste cose qui”.
A beh un letto matrimoniale ricoperto delle tue cose…’na caccola…e tu rispondi “ok, va bene, mettile in valigia” e lui serafico ti risponde “no è meglio che le pieghi tu, io non sono bravo come te…”…cuore mio, lui non le sa piegare…sbatte pure le ciglia tipo Bambi per farti sentire importante….”dai amore tu sei bravissima a piegare le magliette…”.
E la donna le piega, curva sul letto, le millantadue magliette dell’uomo. E ugualmente piega tutto il resto. Solo che poi fa un grosso errore. Visto che le ha piegate, decide mano mano di metterle in valigia…fatto trenta…e dopo che ha finito di mettere tutto, a strati ovviamente lasciando per ultime le cose “per uscire”…quelle che per stirarle ci vuole un secolo…arriva lui. Rapido sguardo intorno a se e…”ma hai già messo tutto dentro?”. “no amore lo facciamo domani sul traghetto che ne dici?
Dai non rompere e chiudi la valigia” e lui ti guarda, faccia contrita, poi guarda la valigia, ravanata (la ravanata c’è sempre, è scritta nel dna) e da fiato ai polmoni “e quanno se chiude così…mamma mia ma che se mette così la roba in valigia?
Tutti spazi vuoti intorno, sta roba impilata a torre…famme fa a me!!”. E svrammmm! Svuota tutto, e inizia a mettere le cose dentro a casaccio, a salsiccia, per riempire ogni angoletto, e tu lo guardi con la bile che è salita alle sinapsi. Ti rivedi stirare quelle magliette col caldo atroce di agosto, e vedi lui aprirle e ripiegarle a cazzus canis per far si che dentro un’unica valigia entri il guardaroba di tutta la famiglia sufficiente per due settimane, la roba per il mare, i caricabatterie, i giochi dei bimbi e il cane dei vicini.
E inizi a sudare freddo, ma taci perché se anche solo provi a dire mezza parola lo sapete lui cosa risponde? “ma come pretendi che c’entra tutta sta roba in macchina? C’avemo da portà le valigie, la borsa frigo, il passeggino, il vasino, poi vuoi che all’ultimo non salta fuori qualche cazzata che se semo scordati! Nun fa mille borse, fanne una! “.
E sapete questo cosa vuol dire? Che dentro una valigia lui mette le mutande, lo spazzolino e il panino col salame per il viaggio! Le ciabatte, due libri, il cappello di paglia, le supposte per la stitichezza, il carillon dei bimbi, il pupazzo della figlia.
Tutto assieme cazzo! Che quando arrivi a destinazione e scarichi i bagagli, vai per disfarli e te ce vonno tre ore e mezza, perché devi correre da una stanza all’altra per sistemare tutto. E lo spazzolino finisce in cucina, le supposte in frigo e il panino col salame…ve lo lascio immaginare! ☺ Datemi retta, risparmiate e partite senza bagagli. Comprate tutto lì! Salverete il vostro matrimonio!
Buone vacanze!
Cinzia Derosas
Qual è il momento giusto per andare in ospedale
Venerdì, 12 Agosto 2016 04:59Le contrazioni di Braxton-Higgs si stanno facendo sentire da qualche tempo, la data del parto si avvicina e i pensieri si affollano nella testa: quando inizia davvero il travaglio? Ma, soprattutto, quando è giusto andare in ospedale senza rischiare di andarci inutilmente o per un falso allarme? Qual è il momento adatto per salire in macchina, con la nostra borsa ben preparata?
Ecco qual è il momento giusto per andare in ospedale: come riconoscere i segnali che ci dicono che è iniziato il travaglio
Innanzitutto, le contrazioni inizieranno un attimo prima della fase vera del travaglio: potrete sentire piccoli dolori sulla zona lombare e sulla pancia. Sono di modesta identità e si chiamano "prodromi del travaglio". Siete ora nella fase latente, quella che pian piano accorcia il collo dell'utero in vista dell'espulsione. Il collo dell'utero, prima con contrazioni irregolari poi con alcune più regolari in durata e frequenza, si appiattisce e inizia a dilatarsi, con un dolore, come abbiamo detto, concentrato sul basso ventre e sulla schiena (vicino all'osso sacro), oppure nella parte alta delle cosce.
Al primo parto questi prodromi potrebbero essere percepiti per qualche giorno: è normale! Tuttavia, in ogni caso, non iniziate ad allarmarvi: ascoltate il vostro corpo e mettetevi in testa che è il primo passo verso il parto, ma che non sappiamo quanto potrà durare. Tenete tutto sottocontrollo, ascoltate il vostro organismo: sa esattamente cosa fare!
In questa fase state tranquille a casa: è un momento di preparazione fisica e mentale, ed è giusto sentirsi a proprio agio, rilassate e in pace. Fatevi massaggiare dal vostro compagno la zona lombare e i piedi, respirate profondamente, bevete dell'acqua zuccherata con sciroppo d'acero ricco di minerali o una tisana massiflora e malva per rilassarvi. Addirittura, se ve la sentite, fate una passeggiata. Insomma, fate tutto ciò che avete piacere di fare, sempre però accompagnate da qualcuno.
No, questo non è il momento di andare in ospedale. Sarebbe inutile, vi rimanderebbero a casa o vi terrebbero in osservazione, in un ambiente quindi sconosciuto e che potrebbe essere fonte di disagio, che non vi permetterebbe di rilassarvi, di riposare e di mantenere la concentrazione (rallentando quindi la nascita). Questi piccoli dolori ci sono, e né a casa né in ospedale possono essere alleviati!
Alcuni vi diranno di monitorare e cronometrare la durata dei dolori e la loro frequenza: noi lo sconsigliamo. Sarebbe solo una distrazione inutile, uno stress aggiuntivo che non vi permetterebbe di rilassarvi appieno, magari facendo anche un sonnellino (utile in vista del parto). Credeteci: il vostro corpo saprà quando è ora di andare!
E la rottura del sacco? Quella, attraverso la quale sentirete scendere tra le gambe un liquido caldo e quasi trasparente, può avvenire prima dei prodromi, durante essi o addirittura solo poco prima del parto: in quel caso è bene, con tranquillità, recarsi in ospedale (con più fretta se il liquido è verde). Qui i medici vi terranno in osservazione, decidendo se sottoporvi già a terapia antibiotica per proteggere voi e il bimbo in caso di tampone positivo, e entro quarantotto ore dovrebbe iniziare il parto vero e proprio (che, se non avviene naturalmente, verrà indotto).
Ma se le acque non di rompono, come riconoscere il momento giusto per recarsi in ospedale senza rischiare che ci rimandino a casa o che ci tengano inutilmente sotto osservazione?
Be', è meglio non andarci solo per la perdita del tappo (che avverrà qualche giorno prima, riconoscibile per una perdita di muco gelatinoso e striato di rosso, accompagnata da una pressione alla parte bassa dell'addome e della schiena: sarà solo un segno che qualcosa si sta finalmente muovendo, ma che non necessita una corsa a sirene spiegate in ospedale, anzi!) o se le contrazioni sono palesemente irregolari. Meglio stare a casa, in questo caso, e magari fare un bagno o una doccia caldi, stimolo utile per indurre le contrazioni vere!
Decidete invece di andarci nel caso in cui le contrazioni sono almeno due o tre nel giro di dieci minuti per almeno un'ora (senza cronometrare al millesimo di secondo: lo sapete, se sono regolari, no?). Senza fretta, preparate l'occorrente per l'ospedale, fermatevi un attimo per le contrazioni molto forti e fatevi accompagnare con calma.
Nel caso in cui vi ritrovate ad avere perdite di sangue rosso vivo, molto più abbondanti di un semplice mestruo, recatevi in pronto soccorso senza ansia ma in tempi celeri. Mettete slip comodi e chiari e un assorbente (da non cambiare fino all'arrivo in ospedale): il personale valuterà l'entità della perdita e agirà di conseguenza.
Per la rottura delle acque invece prendetevi tutto il tempo nessario: quando le sentite guardate l'ora (ve la chiederanno in ospedale!), fatevi con calma una doccia, indossate biancheria pulita e un assorbente (no salvaslip! Bagnereste tutti i sedili, è assicurato) e quindi partite con tutta la calma del mondo.
Fate attenzione anche nel caso in cui non sentiate più muoversi il bambino. Nelle ultime settimane è chiaro che si muova un pochino meno (non ha più spazio), tuttavia lo sentite comunque. Assicuratevi che ci siano sempre almeno dieci movimenti fetali nell'arco della giornata, e se non ci sono provate a stimolarlo (stando un'oretta sul fianco a riposo, bevendo qualcosa di zuccherato, mangiando). Se ancora non sentite nulla andate in ospedale: vi faranno un tracciato per valutare il benessere del piccolo.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Come costruire la spirale delle erbe aromatiche
Venerdì, 12 Agosto 2016 03:21Come fosse un giardino zen che alla vista rilassa mente e cuore, possiamo creare il perfetto habitat per le nostre erbe aromatiche, in modo da farle crescere in armonia e in maniera adatta ad ogni esigenza e così da poterle avere sempre fresche nel nostro giardino o sul terrazzo.
Vi suggeriamo come costruire la spirale delle erbe aromatiche: il modo migliore per creare un habitat adatto ad ogni pianta, seguendo la forma naturale della spirale
La spirale, lo sappiamo, è una delle forme più perfette in natura. Anche nel caso del giardinaggio, quindi, viene in nostro aiuto. Il concetto è semplice: realizzando con i nostri mezzi un piccolo “orto” a forma di spirale sfruttando le altezze riusciremo a creare un ambiente nel quale si formeranno differenti zone, ognuna con la sua caratteristica che soddisferà i bisogni di una determinata pianta: umidità, secchezza, sole, ombra, mezzo sole…
In poche parole, una volta costruita la spirale avrà zone molto più calde (quelle con il lato esposto al sole e la cima) e zone più ombreggiate e fresche, creando un microclima ideale.
Scegliete quindi una zona nel vostro giardino. La dimensione la sceglierete voi, contando in ogni caso una grandezza abbastanza larga per poter lasciare agio alle piantine scelte (l’ideale è un metro e mezzo).
Dopodiché preparate gli strumenti di lavoro: circa due metri cubi di pietre calcaree o vecchi mattoni, un metro cubo di calcinacci calcarei, compost, un telo da laghetto, ghiaia e pietrisco, le piantine aromatiche scelte e i soliti attrezzi da giardinaggio (pala, vanga, carriola, bastoni e fune.
Iniziate subito marcando la zona scelta disponendo le pietre a forma di cerchio. Asportate quindi lo strato superficiale di terra dentro a questo cerchio, e in un punto alla base del cerchio (se volete) scavate una piccola buca per creare lo stagno (tenendo da parte il terriccio), coprendola con il telo apposito.
Con le pietre più grosse iniziate quindi a creare la spirale, facendo attenzione a dare diverse altezze, crescendo sempre di più verso il centro. Riempite le zone con ghiaietta e pietrisco, in modo da assicurare all’acqua di filtrare in maniera corretta.
(foto 1 http://pachamamae.blogspot.it/2011/09/la-spirale-derbe.html)
Passate quindi ora a piantare le vostre erbe aromatiche, lasciando tra loro almeno trenta-cinquanta centimetri di distanza l’una dall’altra, e riempiendo quindi con del terriccio.
Contate quindi che ogni pianta ha bisogno di una determinata condizione, che la spirale le può assicurare.
Le piante più comuni sono naturalmente la salvia, il rosmarino, la menta, l’erba cipollina, la melissa, il basilico, la maggiorana, e chi più ne ha più ne metta. Basterà informarsi sulle condizioni che ogni erba richiede e regolari di conseguenza sulla posizione nella quale piantare ognuna.
Un esempio? La menta e la melissa hanno bisogno di un ambiente umido, all’ombra. Il microclima ideale per loro sarà quindi quello che si creerà in basso e a nord. Al contrario, il rosmarino, che sopporta benissimo l’ambiente secco (proprio quello mediterraneo) e richiede poca acqua, starà perfettamente a sud e molto in alto.
E il laghetto? Quello sarà perfetto per piante che amano l’acqua e l’altissima umidità come il crescione.
(foto 3 http://www.guiadejardineria.com/10-ideas-con-piedras-para-el-jardin/)
(foto 4 https://farmettepdc.wordpress.com/page/2/)
(foto 5 https://www.flickr.com/photos/greenwellies/6242101119/in/photostream)
(foto 6 http://www.manufactum.de/steinkoerbe-gabionen-c-177/)
10 idee di gioco ispirate ai quadri di Van Gogh
Martedì, 09 Agosto 2016 07:55Se fosse per me introddurei storia dell'arte già alla scuola materna: i bambini hanno una sensibilità così spiccata nei confronti di tutto ciò che è arte che è un peccato non fornire i giusti stimoli. Come diceva Picasso "Ogni bambino è un artista. Il difficile è restarlo da adulti". La scuola d'infanzia Rubatto che frequentano le mie nipoti a Torino, è caratterizzata da una sperimentazione in arte: i bambini, fin dal primo anno di scuola dell'infanzia, visitano musei e mostre d'arte e nelle settimane successive ricreano le opere che hanno visto con materiali e strumenti a loro consoni per stimolare la creatività. Prendiamo spunto!
Ecco allora 10 idee di gioco ispirate ai quadri di Van Gogh: come ricreare opere d'arte con i bambini
Questi girasoli, ispirati al celebre dipinto di Van Gogh, sono creati con forbici, colla, cannucce e tanto materiale di reciclo per entusiasmare i bambini che adorano utilizzare più strumenti per ottenere un quadro.
http://www.articulategallery.com/us/blog/vincent-van-gogh-sunflowers-craft/
Se mischiamo la farina con i colori a tempera otterremo un nuovo strumento per fare arte.
http://kidsartmarket.blogspot.it/2010/02/textured-sunflowers-with-van-gogh.html
Con i pastelli e acquerelli si può riprodurre in maniera meravigliosa la celebre Notte Stellata.
http://www.parents.com/fun/arts-crafts/painting/recreate-mastpiece-paintings/#page=2
Reciclando i filtri del caffè si gioca a realizzare i Girasoli di Van Gogh.
http://www.oneartsymama.com/2014/04/recreating-famous-artworks-elmers-board-mate.html
I Campi di papavero possono essere riprodotti in maniera semplice ma super divertente
http://www.thatartistwoman.org/2011/11/in-style-of-van-gogh-remembrance-day.html
Questa attività è perfetta da proporre per un gruppo di amici in un pomeriggio piovoso!
http://weskart.blogspot.it/2012/10/artist-vincent-van-gogh.html
Partendo dalla creta, possiamo mostrare ai bambini le tecniche usate da Van Gogh nei suoi quadri, manipolando un materiale un po' diverso dal solito
http://www.minimonetsandmommies.com/2014/05/google-van-gogh-art-projects-for-kids.html
Niente di più bello degli iris per aiutare i bambini a comprendere il concetto di simmetria
Con questa versione della Notte Stellata posssiamo giocare con tanti materiali e tecniche differenti per non annoiarci mai
http://artiswhatiteach.blogspot.it/2011/04/2nd-grade-starry-night.html
Un modo super divertente per ricreare La Stanza di Van Gogh
http://elementaryartfun.blogspot.it/2011/09/van-goghs-room.html
Spruzzarsi qualcosa addosso credo sia un istinto naturale della donna: già solo il gesto mi mette di buon umore! La ricetta è semplicissima come sempre! Ma la cosa più bella è che possiamo scegliere la miscela che più ci aggrada a seconda del nostro stato emotivo!
La ricetta dell'acqua profumata per il corpo con soli 3 ingredienti: come preparare a casa un profumo per il nostro stato emotivo
Attraverso i succhi vivi possiamo stimolare in maniera eccellente il nostro organismo a drenare i liquidi in eccesso.