Come abbassare il colesterolo in gravidanza
Giovedì, 12 Dicembre 2019 09:11Il colesterolo troppo alto è un problema in tutte le fasi della vita, ma soprattutto in gravidanza, momento molto delicato per la vita di una donna. Detto questo, un aumento di colesterolo durante la gestazione è solitamente normale, e se resta entro certi limiti è da considerarsi fisiologico, ovvero privo di complicazioni.
Il problema insorge nel momento in cui il colesterolo aumenta troppo, con conseguenze negative per la mamma e per il bambino. In quel caso, si tratta di ipercolesterolemia gravidica, e sarà bene cercare soluzioni, come, ad esempio, degli integratori per abbassare il colesterolo, uniti ad uno stile di vita più sano.
Come abbassare il colesterolo in gravidanza: i consigli per tenere sotto controllo la colesterolemia gravidica
Come accennato, un aumento del colesterolo in gravidanza è normale: questo perché durante la gestazione aumenta il bisogno di questo elemento da parte delle cellule animali che devono costruire le membrane del feto. Pensiamo al caso della gravidanza: è un periodo in cui il corpo della mamma sta dando vita ad un altro organismo, e per questo motivo il fabbisogno aumenta.
I primi due mesi di gravidanza sono caratterizzati da un lievissimo e quasi impercettibile aumento del colesterolo. Sarà intorno al quarto mese che comincerà ad aumentare più significativamente, arrivando al culmine durante l’ottavo mese.
Il colesterolo durante la gravidanza, quindi, è essenziale per la salute della mamma e del bambino, dal momento che quest’ultimo, per svilupparsi, ha bisogno di grassi soprattutto a livello nervoso. E, non ultimo, il corpo della mamma utilizza il colesterolo come base per la sintesi degli ormoni steroidei.
I valori di riferimento dovranno però rimanere sempre compresi tra i 200 e i 337 mg/dL. Se il colesterolo non supera i 337 mg/dL non ci saranno dunque problemi. Se, invece, i valori superano questa cifra, si parla di ipercolesterolemia gravidica, che, oltre alle classiche conseguenze negative legate al colesterolo alto nel sangue (come l’ictus, l’infarto del miocardio e l’arteriosclerosi), aumenta il rischio di parto prematuro. Non solo: recenti studi hanno messo in luce il legame tra il colesterolo alto in gravidanza e l’aumentato rischio di arteriosclerosi e di malattie cardiovascolari per il feto.
Nel momento in cui ci si trova di fronte ad una situazione di ipercolesterolemia gravidica (che spesso è causata all’aumento degli estrogeni unito alla resistenza insulinica, oppure da uno stato infiammatorio in atto) è bene dunque rivolgersi al proprio medico, che saprà indirizzarci verso la terapia adatta e che saprà consigliarci metodi per abbassare questo colesterolo troppo alto.
Una dieta povera di grassi animali (dal momento che il colesterolo è dovuto soprattutto all’elevato consumo di prodotti di origine animale come carne e latticini) sarà il primo passo per abbassarlo, insieme ad un esercizio fisico (nel caso di una gravidanza fisiologica, senza problemi) e ad uno stile di vita più sano, attivo e unito ad una dieta corretta. Anche il controllo del peso aiuta: lungi dall’utilizzare la regola “Si deve mangiare per due”, una donna in gravidanza non dovrebbe, tendenzialmente, superare i 10-12 chili in più rispetto a prima.
Esistono in commercio anche integratori che abbassano il colesterolo nel sangue, e il nostro medico o ginecologo, dopo aver valutato le nostre analisi, saprà indicarci quali sono i migliori per la nostra situazione.
Dopo la gravidanza è bene sapere che i livelli di colesterolo tornano solitamente normali dopo circa 4-6 settimane dal parto, e che si abbassano più velocemente nel caso delle madri che allattano al seno. Se dopo un mese e mezzo i valori faticano a tornare normali, è consigliato chiedere il parere del medico, che saprà indicare terapie e precauzioni per riportare il colesterolo a livelli normali, in modo da scongiurare le complicazioni legate all’ipercolesterolemia, quelle legate alla salute cardiovascolare.
Il convegno dei ragazzi che salvano il mondo
Mercoledì, 11 Dicembre 2019 09:27In copertina ci sono loro, i ragazzi protagonisti del libro. Ma ci sono anche gli animali e le piante, perché sono in primo piano quanto loro. La penna di Fulvio Evras ha deciso stavolta di scrivere un libro per ragazzi, e il risultato è “Il convegno dei ragazzi che salvano il mondo”, un romanzo delizioso per risvegliare le coscienze ambientaliste in maniera perfetta, in un momento storico nel quale i ragazzi stanno davvero diventando i protagonisti del cambiamento green.
Il convegno dei ragazzi che salvano il mondo: il nuovo romanzo di Fulvio Evras è dedicato ai ragazzi e al pianeta da salvare
A chi consigliamo questo libro? A tutti i ragazzi, a quelli che amano leggere e a quelli sensibili riguardo alle tematiche ambientali, ma anche a quelli più svogliati, che potranno così identificarsi nei protagonisti della loro età!
Il libro di cui vogliamo parlare è “Il convegno dei ragazzi che salvano il mondo”. L’ha scritto Fulvio Ervas (scrittore veneziano noto per il romanzo "Se ti abbraccio non aver paura", storia vera del viaggio di un padre con il figlio autistico da cui Gabriele Salvatores ha tratto il film "Tutto il mio folle amore"), è edito da Marcos y Marcos (nella collana Gli Scarabocchi) ed è pensato per i ragazzi a partire dai 10 anni. Il bello di questo libro è che pone in forma di romanzo, e quindi super coinvolgente più di ogni altra forma libraria, un tema a noi molto caro, quello della salute del nostro pianeta.
La trama è semplice e deliziosa: si parte con D.D.T., una sorta di super cattivo della plastica, che non crede ai cambiamenti climatici e che ridicolizza il movimento giovanile dei ragazzi che cercano di sensibilizzare su questo tema. Molto attuale, no? In un mondo nel quale Greta Thunberg viene troppo spesso schernita o minimizzata, c’è bisogno come non mai di sbugiardare chi la addita di essere solo una ragazzina!
D.D.T., Mister Daniel Douglas Tossic, adora riempire gli oceani di plastica e guidare i suoi Buttacarte insieme al suo braccio destro Regis Regis. Ma fortunatamente i ragazzi di ottocentosei paesi del mondo sanno che è tremendo, ciò che fa D.D.T., e che il mondo DEVE essere salvato. Ecco che allora organizzano un super convegno planetario, a cui arrivare ognuno con i propri mezzi, che siano la bicicletta, il treno, la camminata… E, naturalmente, D.D.T. vuole boicottare e sabotare questo convegno.
I protagonisti sono moltissimi, ognuno con la propria storia, la propria idea di ecologia, i propri valori. Ci sono Cleo con la sua iguana, Irma che trova creature nei tombini, Zack e la sua ape (pardon, il bombo Leone!) e la macchina fotografica al collo, Ocean, Rand, i Botanics (la band che canta canzoni sulla natura)…
Il bello di questo libro è che parla ai ragazzi attraverso la loro lingua, fa capire loro l’importanza delle idee (non importa l’età) e li coinvolge in maniera diretta. E le cose che insegna sono moltissime, e non solo a livello ecologico: Zack che prende il treno da solo, con i tanto temuti cambi, mostra, ad esempio, come si possa essere indipendenti anche quando temiamo di non farcela; il linguaggio usato dai ragazzi fa vedere come si possa combattere per le proprie idee pacificamente; la sorellina di Zack, quattro anni, chiarisce che si possa credere in qualcosa anche da piccolissimi.
Ciò che ci piace di questo libro è proprio la forma: non è il solito saggio, non è la solita infografica, ma è un romanzo completo e coinvolgente, che parla ai ragazzi senza un briciolo di paternalismo ma con concretezza e serietà, buttandoci pizzichi di divertimento e tante riflessioni, in mezzo ad una trama che fa difficilmente staccare gli occhi dalle pagine.
Un libro davvero consigliato a tutti i ragazzi, un regalo diverso che sarà sicuramente apprezzato!
Crema Seno Clemulina, una crema non solo per il seno
Martedì, 10 Dicembre 2019 08:45Il seno in gravidanza subisce notevoli variazioni, ma è soprattutto durante l’allattamento che ha bisogno di cura precisa e delicata. La crema seno Clemulina di Fiocchi di Riso è in questo senso un prodotto davvero di qualità che tutte le neomamme dovrebbero tenere nel beauty case: il preparato originale di Fiocchi di Riso è infatti pensato per lenire e addolcire la zona del capezzolo e del seno in un momento nel quale questo viene parecchio stimolato, ma essendo a base di lipidi naturali, Clemulina diviene utile anche per moltissimi altri aspetti!
Crema Seno Clemulina, una crema non solo per il seno: perché Clemulina di Fiocchi di Riso è un preparato originale che non dovrebbe mai mancare nel beauty case
La sua composizione è davvero unica: a base di colostro bovino (ricco di vitamine, sali minerali e amminoacidi), olio di emu (con azione seboregolatrice e antinfiammatoria) e lanolina (dalla composizione cerosa che contribuisce alla formazione di un sottile strato lipidico protettivo sulla pelle), contiene Omega 3, 6 e 9, lipidi naturali che elasticizzano, idratano e rinforzano le zone più sensibili della cute, proprio come quelle del seno e del capezzolo, prevenendo le fastidiose ragadi e le screpolature nel momento dell’allattamento al seno (preparandolo nei mesi precedenti - dal settimo di gravidanza - e nutrendolo nel periodo delle poppate). Ma questa sua funzione rende Clemulina utile anche in caso di mani screpolate, soprattutto in inverno: questa crema accelera, infatti, il processo di rigenerazione cutanea e aiuta a mantenere integra la barriera lipidica che, quando scompare, causa la secchezza locale. Basta applicare la crema al bisogno, anche più volte durante la giornata, per ottenere un risultato immediato e duraturo.
Allo stesso modo, Clemulina di Fiocchi di Riso diviene preziosa per chi soffre di labbra secche e screpolate, a causa del freddo l’inverno oppure del sole in estate: ne basta un sottile strato un paio di volte al giorno per proteggere le labbra e, soprattutto, per ristabilire l’elasticità e la morbidezza fisiologiche, guarendo i taglietti e dando una sensazione molto piacevole.
Essendo pensata per le ragadi (piccole ulcerazioni della pelle o delle mucose), per contrastarle e per prevenirle, Clemulina è indicata anche in caso di ragadi in generale, e non solo sul seno: c’è chi ne soffre sulle mani e sui piedi, chi nelle zone intime. In ogni caso, applicare Clemulina può dare non solo sollievo, ma può anche rigenerare la cute eliminando le ragadi e, successivamente, prevenirle nelle zone più soggette.
In caso di ferite cutanee, anche dei neonati e dei bambini, possiamo affidarci di nuovo a Clemulina: dopo aver deterso la zona colpita dalla ferita con un detergente delicato con oli vegetali (che rispettano e supportano l’equilibrio fisiologico della pelle), Clemulina può normalizzare la cute e aiutare il naturale processo di rigenerazione cutanea, proprio perché, come detto inizialmente, è una crema lipidica che rigenera e lenisce allo stesso tempo.
Tutti questi usi sono assolutamente sicuri e testati: come tutti i preparati di Fiocchi di Riso, Clemulina è un prodotto pensato per la dermo-cura della pelle ed è dermatologicamente testato e preparato con principi attivi di origine naturale scelti per rispettare ogni tipo di pelle, anche la più sensibile. Inoltre, Clemulina è testata ad ogni lotto di produzione per il sottoprodotto 1,4-Diossano e Nichel (un elemento potenzialmente irritante).
L’acqua: alleata anche in menopausa
Martedì, 10 Dicembre 2019 08:38La menopausa è una fase naturale della vita di una donna, che determina la cessazione della fertilità e, di conseguenza, del ciclo mestruale. Durante il passaggio dall’età fertile alla menopausa la donna va incontro a numerosi disturbi, e i sintomi della menopausa possono essere molti e diversi. Fisiologicamente, solitamente le donne entrano in menopausa intorno ai 50-51 anni, ma quest’età è indicativa, e, soprattutto, i sintomi possono comparire già prima.
Il ciclo che si fa irregolare, le vampate di calore, i dolori muscolari, il mal di testa, le palpitazioni, un calo della libido, la secchezza della pelle e dei capelli, l’ansia, l’irritabilità, l’aumento di peso… Tutto questo contribuisce a rendere il periodo della menopausa un momento delicato e pesante per la donna. Ci sono tuttavia rimedi e consigli che possono aiutare moltissimo. E, tra questi, l’acqua può diventare un alleato importante.
L’acqua: alleata anche in menopausa
In generale, l'acqua è fondamentale per la nostra salute. In una situazione normale, ogni essere umano (il cui corpo è composto per la maggior parte proprio da acqua) dovrebbe berne almeno 1 litro e mezzo al giorno, per mantenere l’organismo idratato. Quando l’acqua scarseggia, i processi vitali ne risentono, si rallentano, e, non ultimo, non vengono espulse le sostanze nocive al meglio.
Nel caso della menopausa, l’acqua è altrettanto importante, se non di più. E il consiglio è quello di bere acqua mineralizzata, bicarbonata-calcica. Questo perché in menopausa l’organismo di una donna necessità di maggiore apporto di calcio.
Durante la menopausa una donna perde, insieme al ciclo mestruale, una buona parte della produzione di ormoni femminili, tra cui gli estrogeni, prodotti dalle ovaie. A risentirne sono in particolare gli apparati generale, urinario e cutaneo. Per questo motivo, tra i sintomi della menopausa ci sono anche la secchezza della pelle e dei capelli, il prurito diffuso, le macchie cutanee, la perdita dei capelli e le unghie più fragili.
Oltre a questo, perdere gli estrogeni porta anche ad un aumento del rischio di osteoporosi, con la riduzione della massa ossea e il rischio di fratture. Proprio per questo motivo il consiglio è quello di bere molta acqua con alto contenuto di calcio.
L’acqua, tuttavia, non aiuta solo a contrastare l’osteoporosi e i problemi legati al calo di estrogeni. Uno dei problemi più fastidiosi legati alla menopausa sono le vampate di calore, che colpiscono improvvisamente a qualsiasi ora del giorno e della notte (causando anche insonnia), a prescindere dalle condizioni climatiche esterne. Viso e collo si arrossano, il corpo sembra prendere fuoco, e per qualche minuto il disagio è profondo.
Queste vampate di calore, così come l’ansia, l’irritabilità, la leggera perdita di memoria e la sensazione di malinconia, sono dovute ai cambiamenti del corpo, ma anche alla modificazione del volume di acqua presente nell’organismo della donna durante la menopausa. Se, infatti, il volume di acqua presente nel corpo di un uomo è pari al 65% del peso totale, con l’avanzare dell’età questo volume si riduce. Durante l’infanzia l’acqua è all’80% circa, mentre in età anziana si riduce fino addirittura al 50%.
Questa riduzione di acqua nell’organismo porta alla secchezza dei tessuti: nelle persone anziane la pelle è meno elastica, più secca, così come i tessuti di tutto l’organismo.
Ecco perché bere molta acqua in menopausa può aiutare moltissimo le donne: l’acqua, che è l’unica bevanda indispensabile all’organismo, aiuta a contrastare tutti i sintomi (le vampate di caldo, la secchezza della pelle e dei capelli, il malessere generale) e, soprattutto, diviene elemento fondamentale per mantenere in salute l’organismo, che sarà così più idratato e che, grazie al calcio presente naturalmente nell’acqua minerale, aiuterà a contrastare l’osteoporosi. E, non ultimo, aiuta a rallentare i primi segni dell’invecchiamento, tiene lontana la cistite (altro sintomo della menopausa, dato che questo passaggio colpisce anche il sistema urinario) e aiuta a mantenere la regolarità intestinale.
Il consiglio è quello di bere almeno 8 bicchieri di acqua al giorno in menopausa, e di sfruttare questa bevanda anche nel momento in cui compaiono le vampate di calore (anche di notte), per ristabilire la temperatura corporea normale. Meglio scegliere quelle mediamente mineralizzate, con almeno 200-300 mg di calcio al litro.
Quanti mesi servono per adattarsi alla maternità
Lunedì, 09 Dicembre 2019 15:03Ogni grande passaggio della vita porta con sé un periodo di adattamento. E non sempre è semplice. L’uomo è un essere abitudinario, e cambiare le sue abitudini significa metterlo in difficoltà. Pensiamo al cambiamento di lavoro, al cambiamento di casa, al matrimonio, all’inizio di una nuova scuola, ad una separazione…
Così, anche la maternità porta con sé un periodo, più o meno semplice, nel quale una donna deve adattarsi. Ma quanto dura questo periodo? E dopo quanto, tendenzialmente, ci si sente mamme appieno, si trovano i propri equilibri e si comincia a stare bene del tutto?
Quanti mesi servono per adattarsi alla maternità: un sondaggio rivela quanto tempo ci impieghino le neomamme a sentirsi nuovamente sicure
Non c’è nulla da vergognarsi, non c’è nulla di sbagliato e non c’è nulla di strano: per quanto diventare mamma sia meraviglioso e i primi tempi portino con sé novità, sorprese ed emozioni nuove, i primi mesi sono anche i più difficili, per molte donne. È normale, soprattutto se ridimensioniamo la cosa inquadrandola, come dicevamo prima, nella categoria dei “grandi cambiamenti”, quelli che fanno dire “Ma che sto facendo? Ma sono in grado?” e che portano con sé forti preoccupazioni. Beh, non è forse questo IL cambiamento? Il cambiamento più grande? Lo è.
Un nuovo sondaggio, pubblicato sul New York Times e condotto da OnePoll, mostra come la maggior parte delle mamme americane (perché lo studio è stato condotto negli Stati Uniti d’America, ma può applicarsi a tutto il mondo) impiega più o meno 14 settimane a sentirsi nuovamente sicura di ciò che sta facendo. Perché i cambiamenti portano con sé per un attimo anche insicurezza, un’insicurezza che si annulla solo vivendo le situazioni.
A confermare questi dati ci pensa anche uno studio scientifico pubblicato sulla rivista “Sexual and Reproductive Healthcare”, che spiega anche come il 25% delle neo-mamme si senta, per un periodo, non adatta al ruolo, sentendo una mancanza di istinto materno e molto stress. Questo studio dice anche e soprattutto che la maggior parte delle nuove mamme ci impieghi almeno 6 mesi a sentirsi nuovamente tranquilla e serena.
Dopo sei mesi dalla nascita del bambino, fortunatamente, gran parte delle donne sente tuttavia tornare la confidenza in se stessa, confermando il fatto che la maternità, come tutto nella vita, è sì un grande cambiamento, ma non insormontabile.
Questi dati sembreranno inutili, ma non lo sono, soprattutto per quelle neomamme che per un periodo non sentono di essere all’altezza proprio perché sperimentano queste emozioni del tutto naturali, sentendosi invece in difetto. Non lo siete assolutamente: ogni donna ha i suoi tempi, c’è chi sta meglio in un giorno, chi in un mese e chi in un anno, e sentirsi un attimo instabili per il primo periodo di maternità è assolutamente naturale, normale e anche benefico, se preso alla giusta maniera.
Chiedere aiuto non è un fallimento. Sentire di doverci mettere ancora del tempo non deve fare vergognare. Non sentire sin da subito l’istinto materno non fa di una mamma una non-mamma o una meno-mamma.
Soprattutto, per le mamme che sentono di non essersi ancora adattate alla nuova vita, questi dati servono per capire che non si è sole, che tutto questo è normale, che se ci si sente sopraffatte è giusto chiedere aiuto. Perché come in tutto, nessuno nasce imparato. Ed è sano e salutare anche non essere perfetti in qualcosa.
Tutto, per sentirci bene, ha bisogno di tempo. Tutto, prima di essere confortevole, era pauroso.
Come spegnere videogiochi, tablet e telefoni senza capricci
Venerdì, 06 Dicembre 2019 14:50“Ancora un minutoooo!”. “Solo un attimo”. “Fammi passare il livello”. E via così, finché non passa un’altra mezz’ora. Lo sappiamo: spegnere i device è estenuante. Perché anche se siamo attenti al tempo che i nostri bambini passano con la tecnologia, anche i più abituati cercano sempre di strapparci qualche minuto in più. A volte ci va bene, altre, apriti o Cielo, fanno scoppiare nervosismo, capricci e pianti. E, soprattutto, le minacce non portano da nessuna parte.
Esistono però dei metodi per far sì che lo spegnimento degli schermi sia indolore, facile e veloce. Quali? Eccoli!
Come spegnere videogiochi, tablet e telefoni senza capricci: i consigli per togliere i device ai nostri figli senza pianti né urla
Usiamo un timer
Così, non saremo noi a dovergli dire “basta”, e soprattutto l’avvertimento non arriverà all’improvviso. Basta impostare dei timer sul telefono o sul tablet, in modo che i bambini sentano quando sono passati dieci minuti, e poi venti, e poi trenta. Magari dovremo richiamarli ancora, ma perlomeno il nostro “Stop” arriverà che loro sono già preparati.
Prepariamo subito un’altra attività
Spesso i bambini rimangono attaccati allo schermo perché dopo non hanno nulla di programmato, e il tempo a disposizione gli sembra infinito. Se, invece, gli permettiamo di giocare o guardare i cartoni mezz’ora prima di un’attività programmata allora, anche inconsciamente, non avranno più scuse, ma, anzi, sapranno che dovranno fare altro. E non necessariamente qualcosa di “obbligatorio”, come preparare la tavola o lavarsi i denti, ma, ancora meglio, un’attività insieme, come disegnare, dipingere, costruire con i mattoncini…
Diamo l’esempio
Innanzitutto, l’esempio va dato sempre, e non solo nel momento dell’esigenza. Detto questo, dal momento che i bambini ci prendono come guida, nel momento in cui chiediamo loro di staccarsi dal cellulare o dal tablet è bene che lo facciamo anche noi, se lo stiamo facendo. E possiamo farlo insieme, decidendo gli orari in cui nessuno userà il cellulare, o allestendo una zona tecnologia-free, con un sacchetto nel quale mettere i device di tutti.
Impostiamo lo stop in base all’attività, non al tempo
Ovvero: al posto di dire “Solo mezz’ora”, possiamo chiedere ai bambini di guardare solo due episodi del cartone animato, o di giocare solo tre livelli del videogioco. In questo modo non verranno interrotti nel bel mezzo di ciò che stanno facendo e staccarsi dallo schermo sarà per loro più naturale.
Tra le creme più buone che si possano preparare c’è sicuramente quella al mascarpone! Sarà buona per farcire le torte con semplicità e gusto ma anche per accompagnare il pandoro o il panettone durante le festività natalizie.
Una ricetta tra le più semplici, che può dare vita anche ad un semplice e goloso dolce al cucchiaio che sarà irresistibile. Tra le ricette di FidelityHouse Cucina ho trovato una versione semplice e facilissima di questa ricetta che è davvero alla portata di tutti e che sarà perfetta per farcire un buon pan di spagna.
Questa versione con l’aggiunta di panna e della vaniglia sarà particolarmente adatta.
Crema al mascarpone per torte: la ricetta della crema a base di mascarpone per farcire le torte
Il grano saraceno è un ingrediente molto sano e a differenza di ciò che potremmo pensare non è un cereale, ma una poligonacea: per questo motivo è naturalmente privo di glutine e quindi adatto anche a chi soffre di celiachia o a chi segue una dieta gluten free.
Il grano saraceno è anche consigliato a chi vuole ridurre il colesterolo, grazie al suo apporto di fitosteroli, è adatto ai diabetici ed è ricchissimo di fibre, oltre che di amminoacidi essenziali come la lisina, la treonina e il triptofano.
Oggi vi proponiamo dunque delle deliziose praline con biscotti di grano saraceno, semplicissime da realizzare e perfette per stupire gli ospiti, o come semplice sfizio da gustare in famiglia.
Praline con biscotti di grano saraceno: la ricetta delle palline dolci a base di biscotti di grano saraceno e cacao
Questa ricetta (di velocissima realizzazione) prevede l’utilizzo dei biscotti di grano saraceno, un ingrediente dal basso indice glicemico che contiene molti minerali e vitamine, tra cui magnesio, potassio, selenio, zinco e rame, e vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6), del gruppo A e la vitamina J, che proteggono la pelle, gli occhi e il benessere generale dell’organismo, combattendo lo stress, le infiammazioni e gli stati di stanchezza cronica.
In questa ricetta oltre ai biscotti di grano saraceno ci sono il cacao amaro e il cioccolato fondente (che non fanno male quanto quello al latte, ma che, anzi, sono molto consigliati in una dieta sana) e i pistacchi, per un abbinamento davvero gustoso e delizioso, oltre che nutriente, e quindi molto adatto anche alla merenda dei bambini (e alle festicciole di compleanno, ai party natalizi o ad ogni festa con gli amici).
Sono semplicissimi da realizzare, perché basta impastare gli ingredienti in una ciotola e poi assemblare il composto in piccole palline, che riposte in frigorifero solidificheranno, formando così delle praline molto eleganti, belle da vedere, comode da mangiare e deliziose al palato.
Come organizzare una festa di compleanno per bambini senza spendere un capitale
Mercoledì, 04 Dicembre 2019 10:28Le feste di compleanno sono sempre una buona idea! Non solo perché i bambini si divertiranno un sacco, ma anche e soprattutto perché diventeranno ricordi indelebili di momenti passati in famiglia e con gli amici.
Non sempre, però, è possibile organizzarle, soprattutto quando non possiamo o non vogliamo spendere troppo. Ma in realtà nessuno ci vieta di organizzare una festa per bambini senza spendere un capitale!
Ecco quindi alcuni consigli per organizzare la festa di compleanno senza spendere troppo.
Come organizzare una festa di compleanno per bambini senza spendere un capitale: i consigli per dare ai vostri bimbi la festa che vogliono senza spendere troppo
Meno invitati
Eh sì, questa è la prima cosa, ma non deve significare rinuncia. Significa che gli invitati saranno selezionati, la festa sarà più semplice e intima ma il divertimento non ne risentirà! Basta selezionare gli invitati più importanti, quelli proprio irrinunciabili. Una decina di bambini, credeteci, fa comunque super casino!
Decorazioni di riciclo
Pensate a ciò che già avete in casa: le decorazioni di Natale (i festoni color argento, ad esempio, o le lucine bianche), i palloncini rimasti da quest’estate, le decorazioni per le torte, i coriandoli e le stelle filanti dello scorso carnevale, della carta di riciclo… Con un po’ di fantasia diventeranno le perfette decorazioni anche per la festa, senza dover comprare nulla
La location
No, non serve prenotare un ristorante, fare la festa nel fast food vicino a casa o spendere per la location. Se abbiamo un giardino, facciamola lì. Se abbiamo un salotto abbastanza capiente, facciamo una festa casalinga. Se vogliamo uscire, scegliamo un parco pubblico con dei tavoli in legno. Ci sono davvero moltissimi spazi che possiamo sfruttare senza spendere nemmeno un euro!
L’orario
Scegliamo un orario lontano dai pasti. È un piccolo trucco, ma notevole per il portafoglio: fare una festa intorno a mezzogiorno o verso l’ora di cena ci porterebbe a dover servire cibo più corposo. Se scegliamo invece la merenda o l’aperitivo, possiamo offrire snack veloci, anche fatti in casa, e bibite, senza strafare.
Scegliere un tema e farsi aiutare
No, non chiedendo esplicitamente aiuto, ma sfruttando la situazione. Ovvero: se scegliamo un tema, tutti gli invitati arriveranno già vestiti per quel tema, colorando in maniera spontanea la festa! Oppure chiediamo a tutti di portare i loro peluche per un peluche-party, i cuscini per un divano-party…
Scegliamo attività semplici
Ad una festa i bambini si divertono con poco, senza che noi adulti diamo un indirizzo. Se, tuttavia, vogliamo improntare la festa in maniera diversa dal solito, possiamo scegliere un’attività che ad un certo punto proporremo loro. Stiamo però sulla semplicità! Possiamo fare un cine-party con un film per bambini e tanti popcorn; oppure un Lego party, tirando fuori tutte le costruzioni che già abbiamo; o, ancora, una sorta di discoteca, semplicemente con qualche luce qua e là e tanta musica su cui ballare!
No all’usa e getta
Purtroppo le stoviglie usa e getta non fanno male solo al portafoglio, ma anche e soprattutto all’ambiente. Per la festa possiamo quindi scegliere di utilizzare le stoviglie normali, quelle di tutti i giorni. Certo, sarà più faticoso alla fine, ma l’ecologia costa qualche sforzo. E comunque se avremo limitato gli invitati (come detto al primo punto!) non sarà una tragedia. E alla fine saremo super soddisfatti di questa scelta verde ed economica.
I nomi da bambina ispirati alle moderne eroine
Martedì, 03 Dicembre 2019 14:56Sulla scia di “Storie della buonanotte per bambine ribelli”, sta prendendo piede una bella tendenza: quella di dare ai propri figli un nome denso di significato dal punto di vista umano, ispirandosi, quindi, a personaggi della storia (più o meno recente) che hanno, con la loro vita, passato messaggi di speranza, che hanno dato significativi contributi alla scienza o che hanno semplicemente rappresentato un esempio lodevole.
Se state cercando nomi da femmina, ecco dunque una selezione di nomi ispirati alle moderne eroine che hanno fatto la storia.
I nomi da bambina ispirati alle moderne eroine: i più bei nomi da femmina prendendo spunto dalle donne che hanno cambiato la storia
Amelia
Amelia Earhart è un’eroina dell’aviazione e un simbolo del femminismo. Americana, ha saputo inseguire i suoi sogni, e, nonostante la sua scomparsa tragica e misteriosa (il suo velivolo, che stava compiendo un’impresa eroica, non è mai stato ritrovato) rimangono le sue parole riguardanti gli uomini e le donne, che secondo lei, senza differenza, possono fare ciò che vogliono.
Samantha
Samantha Cristoforetti non ha bisogno di presentazioni: è la nostrana astronauta donna, che con il suo esempio sta mostrando a migliaia di bambini in tutto il mondo come le donne possano diventare davvero ciò che desiderano, fregandosene degli stereotipi.
Margherita
Un nome che prende ispirazione da diverse donne, ma su tutte da Margherita Hack, astrofisica italiana tra le più importanti, da Margaret Bourke-White, prima donna americana che divenne reporter di guerra, e da Margaret Atwood, che con i suoi romanzi distopici sta diventando famosa a tarda età e sta scoperchiando i tabù del sessismo della società. Oppure Margaret Tatcher, che, al di là delle convinzioni politiche, è stata una delle prime fortissime personalità femminili della politica mondiale.
Maria
Marie Curie (il cui vero nome è Maria Salomea Skłodowska) è stata la fisica e chimica polacca che vinse il premio Nobel per gli studi sulle radiazioni. Un nome bellissimo, dai rimandi religiosi, che nasconde anche l’amore femminile per la scienza.
Frida
Non ha bisogno di spiegazioni: si ispira a Frida Kahlo, l’artista messicana dalla vita tormentata che negli ultimi anni è tornata alla ribalta. La sua vita e la sua arte sono profonde, toccanti e dure.
Teresa
Da Madre Teresa di Calcutta, proprio lei, la suora delle Missionarie della Carità che con il suo esempio ha diffuso amore, gentilezza, altruismo, empatia e semplicità.
Anna
Un nome semplice, semplicissimo, e altrettanto bello, che ricorda subito quello di Anne Franck, la ragazzina ebrea morta in un campo di sterminio nazista che ci ha lasciato uno dei più bei diari della storia. Perché anche la penna è pericolosa, tanto quanto le armi, e il suo libro ha aperto un sacco di cuori e di menti.
Rosa
Altro nome semplice che racchiude una grande personalità: quella di Rosa Parks, l’attivista statunitense che rifiutò di cedere il posto sull’autobus ad un bianco nel 1955, azione che diede il via ad un boicottaggio che portò allo smantellamento della segregazione.
Rita
Proprio come la nostra Rita Levi Montalcini, senatrice a vita ma soprattutto neurologa Premio Nobel per la medicina nel 1986.
Malala
Un nome pakistano, dalla sonorità meravigliosa. Malala Yousafzai è la ragazza che a 11 anni ha documentato le tirannie del regime talebano contro le donne, e ha vinto il Premio Nobel per la pace proprio per l’impegno a favore dei diritti civili.
Elsa
No, non quella di Frozen, ma Elsa Morante, che nel 1957 fu la prima donna a vincere il Premio Strega e che scrisse “La storia”, uno dei romanzi più discussi, amati e letti della letteratura italiana.
Nilde
Un nome antico, strano, ma denso: Nilde Liotti fu la prima donna a diventare Presidente della Camera dei Deputati. Era il 1979 e le donne cominciavano ad affermarsi, anche grazie a donne della politica come lei.
Elisabetta
Che sia la Prima o la Seconda, entrambe le regine d’Inghilterra hanno fatto la storia, chi per la longevità, chi per la capacità di aver reso l’Inghilterra una potenza mondiale. E non sottovalutiamo il fatto che sono state regine in tempi assolutamente non sospetti, quando il femminismo ancora non esisteva.