Mamma pret a Porter

Lista - Results from #1134

Sottoscrivi questo feed RSS

Come parlare ai bambini delle notizie spaventose

Venerdì, 08 Gennaio 2021 15:00

Nei giorni scorsi è stato l’assalto al Campidoglio negli Stati Uniti d’America, ma le notizie cattive e spaventose sono ormai all’ordine del giorno. Il COVID, le bare trasportate nei camion militari, gli attentati, gli stupri, la violenza, l’omofobia, le uccisioni… Insomma, guardare il telegiornale non è semplice. Ma dobbiamo mettere in conto che i nostri figli verranno a conoscenza delle notizie, anche di quelle più tremende, e per questo dobbiamo prepararci a parlarne nella maniera migliore.

Come parlare ai bambini delle notizie spaventose: un approccio per introdurre i bambini alla crudeltà delle news in televisione

Tendenzialmente con i bambini il telegiornale non si guarda, vero? È così, perché si cerca di proteggerli dalla crudezza delle notizie. Ma quando le notizie sono estremamente risonanti, è impossibile evitarle. In primis perché se parla, e poi perché è normale tenere la tele accesa quando vogliamo informarci su quello che sta accadendo. È successo in questi giorni con il tentativo di colpo di stato dei sostenitori di Trump a Capitol Hill, era successo con gli attentati al Bataclan, con l’incendio di Notre Dame, con il Covid… E in generale, i bambini possono captare anche le notizie minori ma che comunque influenzano la nostra società e la nostra vita, come le violenze.

Purtroppo, dobbiamo pensarci, anche se è difficile farlo. Perché se la prima regola è limitare la visione dei telegiornali con i più piccoli, ci sono casi in cui è impossibile non farlo. E a farci riflettere su questo argomento è stato il presidente eletto degli USA Joe Biden, che ha affermato in conferenza stampa: “Pensate a ciò che stanno pensando i bambini guardando la televisione”, riferendosi alla distruzione di una cosa pubblica molto importante. Chissà che pensano, in effetti…

Come fare, quindi, per parlare di queste cose tremende? Come affrontare le cattive notizie del TG con i bambini quando è inevitabile nascondergliele? È meglio introdurre noi gli argomenti o è preferibile attendere che siano loro a fare domande? Non c’è una risposta definitiva o corretta, ma qui proviamo a sintetizzare un approccio che potremmo adottare.

Prima di tutto è bene avere bene a mente il ruolo fondamentale che come genitori abbiamo: essendo i primi educatori dei nostri figli, è nostro compito aiutare i bambini a processare le informazioni che risultano per loro difficili o traumatiche.

Dopodiché, quando i bambini vengono esposti a queste notizie la prima cosa da fare è osservarli per capire come prendono la notizia. Non solo a livello primario, ma anche secondario. Ciò significa che la reazione potrebbe arrivare più tardi, sotto forma di domande, di stress, di ansia, di paura, di pipì a letto… Non c’è una regola e di conseguenza è improntante osservare i dettagli e la comunicazione non verbale dei bambini.

In seguito, fondamentale è parlare apertamente ai bambini, chiedendo se hanno visto immagini che li hanno turbati e cosa ne pensano. In questo modo sapranno che possono parlare di tutto con noi, e non prendere le informazioni da qualcun altro. Il dialogo, infatti, è sempre consigliato. Ma solo se per primi noi genitori abbiamo già processato la cosa: meglio essere sicuri di ciò che proviamo e di cosa diremo, per evitare di sbottare, dire cose di cui ci pentiremo e mostrare ai bambini il pregiudizio.

Importrante, tuttavia, è anche chiedere cosa sappiano. Perché un conto è afferrare qualche notizia, un altro è costruirne una in testa con i pochi elementi captati. Se hanno capito di che si tratta, parliamone; se invece hanno un’idea sbagliata di ciò che sta accadendo, proviamo a raddrizzare quest’informazione con dati esatti e corretti, con parole adatte ai bambini.

A questo punto, chiediamo loro come si sentono, dicendogli che le emozioni ammesse non hanno limiti, che è normale provare sensazioni strane e che è normale avere domande, che possono farci in libertà e senza paura delle conseguenze. Solo così sapremo che le informazioni ricevute dai bambini sono corrette, mitigate da noi e calibrate per la loro mente, e i bambini non si rivolgeranno ad altri per comprendere meglio ciò che non capiscono. Perché prima o poi, se non lo fanno con noi, si apriranno con qualcun altro, statene certi.

Non dimentichiamo, poi, di parlare della notizia e di confrontarci, in maniera però positiva e propositiva e arrivando insieme alla “morale” e all’insegnamento che possiamo trarre.

Infine, facciamoli sentire al sicuro con le parole e con i gesti, parlandogli con parole adatte alla loro età, coccolandoli e dicendo apertamente che sì, il mondo è cattivo, ma mamma e/o papà saranno sempre lì per loro e con loro.

Leggi tutto...

La ricetta della zuppa di cipollotti

I cipollotti sono diversi dal porro: piccoli e sottili, sono altrettanto dolci e saporiti e danno quel tocco in più a moltissimi piatti. A volte, tuttavia, possono essere anche protagonisti, come nel caso di questa zuppetta davvero deliziosa, delicata e gustosa allo stesso tempo e, soprattutto, perfetta per scaldare le serate più fredde.

La ricetta della zuppa di cipollotti: come preparare una minestra densa a base di cipollotti sottili

 

Leggi tutto...

"Dolcetti" alternativi da fare trovare nella calza della Befana

Martedì, 05 Gennaio 2021 09:48

Santa Lucia, Babbo Natale, le feste... Un bailamme di dolcetti, no? E i nostri bambini si ritrovano a guardare a tutto quel ben di Dio senza poterlo sbafare, perché, diciamocelo, se lo mangiassero tutto ci ritroveremmo dei mostri iperattivi fino a Pasqua! E ora arriva anche la Befana... E se invece dei classici cioccolatini e caramelle optassimo per qualcosa di più sano? Che non significa rinuncia, ma semplicemente qualcosa di alternativo che può comunque entusiasmare i bambini! Ecco dunque qualche idea di dolcetto alternativo da fare trovare nella calza della Befana nel giorno dell'Epifania.

"Dolcetti" alternativi da fare trovare nella calza della Befana: quali caramelle e dolcetti fare trovare nella calza della Befana, più sani dei soliti

Le girelle di frutta

Si possono fare o con l'essiccatore o in forno e sono deliziose: le girelle di frutta sono dolcetti a base di frutta fresca essiccata, dolci, zuccherini e molto gustosi (oltre che ricchi di vitamine vere!). La ricetta è questa.

Le caramelle di gelatina

Anche queste possiamo farle in casa e sono davvero deliziose, oltre che belle da vedere! 

Le caramelle di frutta vera

Se non abbiamo tempo, possiamo comprarle: esistono già confezionate. Basta scegliere le caramelle fatte con frutta vera, al 100% (come ad esempio queste), preferibilmente senza zuccheri aggiunti).

Le pastiglie Leone senza zucchero

Sarà che sono bellissime, con quella loro aura vintage: le pastiglie Leone sono davvero deliziose, e ora esistono anche senza zucchero.

I cioccolatini senza cottura

Buoni, semplici e pieni di vitamine e minerali (sono a base di datteri!), i cioccolatini senza cottura possono essere preparati anche il giorno prima.

Della frutta secca

Anche dei semplici sacchettini di sfiziosa frutta secca possono essere graditi, se i bambini ne sono golosi!

I lecca lecca alla frutta fatti in casa

Infine, la ricetta dei lecca lecca alla frutta da preparare in casa, più semplici da realizzare di quanto si creda.

Leggi tutto...

Come mantenere DAVVERO i buoni propositi di inizio anno

Lunedì, 04 Gennaio 2021 10:10

L’inizio dell’anno nuovo è spesso e volentieri l’occasione per fare un bilancio dell’anno passato e per stilare una lista di buoni propositi per il nuovo anno (soprattutto nel 2021, dopo l’anno della pandemia che ha devastato il mondo!). Buoni propositi che puntualmente si frantumano alla seconda o terza settimana. Perché? Perché li vediamo come costrizioni.

Eppure un modo per mantenerli c’è. Un modo semplice, leggero e per niente pesante.

Come mantenere DAVVERO i propositi di inizio anno: il metodo semplice ed efficace per cambiare le proprie abitudini in senso positivo

Che tu voglia imparare ad accettarti di più, che tu voglia darti maggiormente allo sport, pensare di più a te stessa o a te stesso, smettere di fumare, dimagrire, ingrassare, leggere di più, usare meno l’automobile, stare di più con i tuoi figli o i tuoi genitori… Qualunque siano, insomma, i tuoi buoni propositi per il nuovo anno, sappi che c’è un metodo per mantenerli davvero. E non è la classica e semplice “forza di volontà”.

I “buoni propositi”, in ogni caso, sono molto diffusi. Così diffusi che sono moltissimi gli studi psicologici e scientifici che sono stati condotti attorno a questo tema. Ad esempio? Questo o questo. Ma quello che ci interessa più di tutti si intitola “A large-scale experiment on New Year’s resolutions: Approach-oriented goals are more successful than avoidance-oriented goals”. Traduzione: “Un esperimento su larga scala attorno ai buoni propositi per l’anno nuovo: gli obiettivi propositivi sono più efficaci degli obiettivi per evitamento”.

Cosa significa? Significa che a volte basta davvero guardare al proprio obiettivo in una luce e una prospettiva diversa per ottenere lo scopo. O, semplicemente, cambiare la frase.

In altre parole, per mantenere davvero i buoni propositi basterebbe cambiare l’approccio. Invece di dire: “Voglio smettere di…”, dobbiamo cominciare a dire: “Voglio cominciare a…”.

Dal “Devo evitare” al “Voglio iniziare”.

Questo approccio, secondo la ricerca, è molto più efficace. Se, infatti, i buoni propositi “evitativi” sono stati raggiunti dal 47% delle persone studiate, nel caso degli obiettivi propositivi questa percentuale sale al 60%. Il 13% in più, che è tantissimo.

Nella pratica, come per le dipendenze (e le abitudini, se ci pensiamo, un po’ lo sono), anche i buoni propositi possono beneficiare della sostituzione. In altre parole, se eliminare un’abitudine o un comportamento radicato è pressoché impossibile, sostituirlo con altro è di certo più semplice e benefico.

Qualche esempio.

Dobbiamo smettere di fumare? Meglio provare a rendere la propria quotidianità più sana, puntando su comportamenti benefici come la dieta equilibrata e le camminate. Oppure, darsi l’obiettivo di “arrivare a 500 sigarette non fumate” (e ci sono app molto belle, come Kwit, che permettono di tenere il conto in maniera attiva a propositiva).

Dobbiamo dimagrire? Invece di dirci “Devo smettere di mangiare schifezze”, poniamoci l’obiettivo di mangiare più verdure gustose e fare più movimento.

Dobbiamo leggere di più? Invece di vederlo come un sacrificio, cerchiamo di trovare dei momenti vuoti che possiamo riempire con questo piacevole passatempo, come la metropolitana o la sera prima di dormire.

Leggi tutto...

“Caro me, ti ricordi il 2020?”: una lettera dei nostri bambini ai loro stessi del futuro

Giovedì, 31 Dicembre 2020 13:08

Quello che vi propongo oggi è un esercizio (ma anche un gioco!) da fare in questi ultimi giorni del 2020 e i primi del 2021 insieme ai bambini. Bastano carta e penna (e qualche materiale artistico per decorare il risultato!) per stendere insieme una bellissima lettera per non dimenticare questo anno strano, difficile e pieno di sfide. E quando la apriranno nel futuro, sarà bellissimo!

“Caro me, ti ricordi il 2020?”: una lettera dei nostri bambini ai loro stessi del futuro

Il gioco di oggi prevede, semplicemente, la scrittura di una lettera. I bambini dovranno scrivere un pensiero ai loro stessi del futuro. L’oggetto? Il 2020. L’anno della pandemia. L’anno delle sfide.

La traccia sarà questa:

Dicembre 2020

 

Caro me stesso del futuro/ Cara me stessa del futuro,

 

ti sto scrivendo direttamente dal 2020. Anzi, dagli ultimi giorni di questo 2020. Perché l’anno è appena finito ed è stato davvero strano e difficile.

 

Le cose che più sono cambiate sono state…

 

Mi sono mancati tanto…

 

La cosa che ho trovato più difficile e triste è stata…

 

Però ho anche imparato molte cose…

 

E, in fin dei conti, è stato bello (fare/concentrarsi/pensare/riscoprire…)…

 

Un caro saluto,

il te stesso/ la te stessa del 2020

 

Alla fine, i bimbi possono decorare le letterine, infilarle in una busta, sigillarla e consegnarla a noi genitori, che gliela conserveremo fino al loro diciottesimo compleanno (o comunque fino ad una data particolare e significativa).

All’apertura sarà bellissimo e profondo leggere le risposte, ripensare a quest’anno e riscoprire ciò a cui eravamo grati.

Leggi tutto...

Albero di Natale al pesto: la ricetta con la sfoglia

Questa ricetta a base di pasta sfoglia al pesto è di una semplicità incredibile ma diventa perfetta durante le feste quando dobbiamo presentare in tavola qualcosa di sfizioso, bello da vedere e veloce da preparare. Basta avere della pasta sfoglia, del pesto e del formaggio cremoso come ad esempio dello stracchino. Ecco la mia ricetta velocissimissima per Natale e Capodanno!

Albero di Natale al pesto: la ricetta con la sfoglia

 

Leggi tutto...

I quattro passi del benessere (secondo la scienza!)

Mercoledì, 30 Dicembre 2020 14:54

Il benessere è qualcosa di scientifico e non solo puramente emozionale. Le nostre scelte di vita e le nostre abitudini sono fondamentali per la serenità e per lo stare bene, e su questo non ci piove. Il 2020 ce l’ha fatto capire molto bene: isolamento, sedentarietà forzata, sentimenti di paura e di tristezza non aiutano di certo la nostra armonia mentale e fisica, ma allo stesso tempo ci fanno capire l’importanza dello stare bene.

La buona notizia è che questo “star bene” è possibile allenarlo, attraverso dei passi mentali che parrebbero essere la chiave del senso di soddisfazione e benessere umano. A stilarli sono stati alcuni ricercatori dell’Università del Wisconsin dopo attenti studi.

I quattro passi del benessere (secondo la scienza!): come allenare il proprio “star bene” secondo questa ricerca universitaria

Lo studio a cui ci riferiamo è stato pubblicato sulla rivista scientifica PNAS - Proceedings of the National Academy of Science degli Stati Uniti d’America e si intitola “The plasticity of well-being: A training-based framework for the cultivation of human flourishing”. Traduzione? “La plasticità del benessere: un quadro basato sull’allenamento per la coltivazione della crescita umana”.

I ricercatori (Cortland J. Dahl, Christine D. Wilson-Mendenhall e Richard J. Davidson) hanno svolto una ricerca i cui risultati indicano che il benessere può essere coltivato attraverso l’allenamento mentale, o mental training. Integrando diversi studi neuroscientifici e psicologici, hanno evidenziato come il benessere passi attraverso quattro dimensioni, o stadi: la consapevolezza, la connessione, la profondità e lo scopo.

Conoscendo questi “stadi”, la persona può dunque attivamente ricercare il proprio benessere, partendo dalla mente per arrivare al benessere fisico.

Prima di tutto, bisogna coltivare la consapevolezza, ascoltando se stessi e l’ambiente circostante. Un ottimo esercizio per allenarla è meditare (o pregare, per i credenti), una situazione che permette un ascolto profondo delle sensazioni, dei suoni e dei pensieri. Di se stessi.

In secondo luogo, è bene allenare la “connessione”, ovvero il legame con il mondo esterno e con le persone vicine. L’essere umano è un animale sociale e coltivare i legami è per lui fondamentale. Ecco perché è importante non isolarsi, anche quando questo sembrerebbe la soluzione o la necessità.

La profondità del pensiero è il terzo pilastro dell’allenamento mentale e coltivarlo significa conoscere se stessi, affidarsi alle proprie emozioni e seguire i propri pensieri, ascoltandoli sotto alla superficie. Ciò significa anche non abbarbicarsi sulle proprie convinzioni, ma lasciarsi guidare dalla propria mente e da ciò che si è, ascoltando comunque il mondo esterno e quello interno a noi stessi, scavando e indagando.

Infine, lo scopo, l’obiettivo, che deve essere sempre di fronte agli occhi, che può variare e prendere strade inaspettate e che va dunque ricalibrato in corsa, ma che è fondamentale per raggiungere il benessere.

Leggi tutto...

Gli italiani? Sono green, ma in pandemia un po’ meno

Martedì, 29 Dicembre 2020 14:29

I dati parlano chiaro: gli italiani, piano piano, stanno virando sempre più verso scelte di vita ecosostenibili. Una tendenza virtuosa e auspicabile, che tuttavia è stata frenata dalla pandemia di Covid19, che ha reso il 2020 un anno di freno.

Ecco i dati, le tendenze e qualche consiglio per tornare ad essere ecologici senza stravolgere le abitudini (né il portafoglio).

Gli italiani? Sono green, ma in pandemia un po’ meno: i dati e i consigli per rendere la vita più green (ed economica)

"Il 36% delle famiglie italiane non acquista più prodotti o servizi con un impatto negativo sull'ambiente o sulla società e il 30% evita merci con imballaggio in plastica, se esiste un’alternativa. Inoltre, più del 50% delle famiglie italiane si aspetta che le aziende commercializzino packaging riciclabili al 100% e/o prodotti con materiali alternativi alla plastica": questi dati sono stati raccolti dall’ultima ricerca di mercato realizzata da W-Mind per SodaStream Italia (su un campione di 1000 italiani che bevono acqua frizzante a casa) e sono molto promettenti.

Tuttavia, vuoi per l’essere chiusi in casa, vuoi per una coccola in più concessa qua e là, la pandemia dovuta al Covid19 ha frenato questa tendenza. Le scelte green, insomma, sono state lasciate un po’ indietro (anche per ritenute più costose), a favore della comodità.

Ma essere ecosostenibili e fare scelte plastic-free non significa sempre spendere di più. Prendiamo l’acqua del rubinetto: sulla maggior parte del territorio italiano l’acqua del rubinetto è perfettamente potabile, ma gli italiani scelgono ancora quella in bottiglia. Anche nel caso di quella frizzante, che, in realtà, può essere prodotta in casa utilizzando i gasatori domestici (come SodaStream, appunto).

“Il panel intervistato”, fanno sapere i ricercatori, “solo nel 25% dei casi dichiara di consumare sia acqua frizzante in bottiglia che acqua del rubinetto, il restante 75% predilige l’acqua in bottiglia. L’Italia infatti è ancora il Paese in Europa con il più alto consumo di acqua in bottiglia. Ogni singolo cittadino ne beve più di 220 litri all’anno, per un totale di circa 11 miliardi di bottiglie, di queste ben l’84% è in plastica. Tutto questo si traduce nel consumo di 5,87 milioni di barili di petrolio in un solo anno”.

Dati sconfortanti, insomma. Che tuttavia possono essere ribaltati semplicemente facendo qualche scelta ecologica ed economica (poiché bere l’acqua del rubinetto fa anche risparmiare!).

Altre scelte che possiamo compiere sono raccolte in questo articolo che vi spiega come ridurre la plastica nella vita quotidiana senza stravolgere la vita e soprattutto risparmiando anche a livello economico e non solo ecologico!

Leggi tutto...

Come realizzare un fiocco di neve di carta

Martedì, 29 Dicembre 2020 08:43

In questi giorni di neve i bambini passano moltissimo tempo all'aperto (evviva!), ma anche quando rientrano vorrebbero parlare sempre di neve. Perché quindi non proporgli un lavoretto a tema neve? Possiamo approfittarne e spiegare loro la forma speciale dei fiocchi di neve, realizzandone alcuni di carta aiutandoci con fogli bianchi e forbici (che sono uno strumento utile per allenare la manualità fine e insegnare il senso del pericolo!).

Come realizzare un fiocco di neve di carta: la tecnica per creare dei fiocchi di neve bianchi con i bambini

Prima di tutto recuperiamo dei fogli bianchi e delle forbici a punta arrotondata: saranno gli unici strumenti che ci serviranno, proprio come quando realizziamo le classiche bamboline sulla carta di giornale. Dopodiché, mettiamoci comodi al tavolo.

Il primo passo è ritagliare il foglio in modo che sia quadrato, quindi pieghiamolo a metà lungo la diagonale.

Ne risulterà un triangolo, che piegheremo di nuovo a metà ottenendo un triangolo più piccolo. 

Prendiamo le due punte in basso e pieghiamole verso l'alto.

Ritagliamo la forma di una delle punte del fiocco di neve con precisione, quindi apriamo il foglio e otterremo il nostro fiocco di neve.

In base al ritaglio che faremo, quindi, otterremo dei fiocchi di neve differenti, con punte variegate.

Possiamo lasciarlo bianco, oppure utilizzare dei fogli di carta colorata, o, ancora, riempire i fiocchi di brillantini. E se incidiamo un piccolo foro su una delle punte possiamo utilizzarli come decorazione per l'albero di Natale, oppure per creare delle ghirlande per rendere la casa super invernale e accogliente.

Leggi tutto...

Le tradizioni di Natale da iniziare in questo anno strano

Giovedì, 24 Dicembre 2020 14:39

Quest'anno, il 2020, è stato davvero strano. Tremendo, triste, challenging. E anche il Natale lo sarà, con i posti a tavola limitati e l'attenzione in più nei confronti delle persone più deboli, tra cui i nonni, che in molti casi passeranno il Natale lontano dai nipoti. In generale, si starà più a casa con la famiglia. Ma non deve sembrare una costrizione: oltre ad essere un dovere civico, è anche un'opportunità.

Un'opportunità per dare avvio a qualche tradizione natalizia di famiglia da portare avanti nel tempo!

Le tradizioni di Natale da iniziare in questo anno strano: come rendere il Natale 2020 un'opportunità

La vigilia di Natale 

La vigilia di Natale solitamente è dedicata al cenone. E se scegliessimo una cena più raccolta? Può essere l'occasione per assaporare meglio il tempo di qualità nella cerchia ristretta della famiglia. Tutti gli anni, quindi, la vigilia resterà la cena "intima", prima del pranzo di Natale con il parentado.

La sera di Natale

Al posto della classica cena degli avanzi con i parenti e gli amici, mettiamoci tutti sul divano e sul tappeto peloso, scegliamo un film di Natale e guardiamolo con i bambini come se fossimo al cinema.

La casetta di pan di zenzero

Avendo più tempo, questo può essere l'anno in cui cominciare a costruire con i bambini la casetta di pan di zenzero (qui la ricetta).

Giocare ai videogiochi

I videogiochi solitamente sono da evitare, è vero, ma non sono del tutto da demonizzare, soprattutto se adatti all'età dei bambini. Per rendere le feste un'occasione ancora più speciale possiamo scegliere di giocarci per un'oretta ogni pomeriggio, ma la regola è che lo si faccia TUTTI INSIEME. Sarà più divertente, coinvolgente e controllato.

Costruire un gioco da tavolo

Invece di tirare fuori la scatola già pronta, ad ogni Natale si potrebbe inventare e costruire un nuovo gioco di società per la famiglia partendo da ciò che si ha in casa.

Scegliere una decorazione per l'albero

Ma solo una, e che rappresenti l'anno passato. In questo modo, nel corso degli anni si creerà un albero di Natale che racconterà la storia della famiglia. Quest'anno, ironicamente, si potrebbe acquistare una pallina di Natale a forma di corona, a rappresentare il Covid.

 

Leggi tutto...

Altro...

I più bei giocattoli da neve per i bambini

Sogni d’oro. C’è il riduttore per lettino

No, catalogare i bambini come “buoni” o “cattivi” non è una buona idea

Le più belle decorazioni di Natale per bambini

  • Inizio
  • Indietro
  • 77
  • 78
  • 79
  • 80
  • 81
  • 82
  • 83
  • 84
  • 85
  • 86
  • Avanti
  • Fine
Pagina 82 di 345

Copyright ©2025 Mamma prêt a porter


main version