La vitamina D: i consigli del nutrizionista e le ultime ricerche

 

Per vitamina D si intendono tutti i composti che presentano l'attività biologica del calciferolo. Ci sono diversi tipi di vitamina D: il colecalciferolo (vitamina D3) è la forma naturalmente presente e più importante nei mammiferi.

L'uomo è in grado di sintetizzare il colecalciferolo a partire da un precursore, con funzione di provitamina: il deidrocolesterolo (derivato dal colesterolo). Questa provitamina si trova nella pelle, in modo da assorbire l'energia solare che provoca la produzione di colecalciferolo. Un'adeguata esposizione al sole riduce quindi il fabbisogno di vitamina D. 

Dal punto di vista nutrizionale le maggiori fonti di questa vitamina, sebbene sia necessario consumarle in quantità elevate, sono il pesce (in particolare merluzzo, salmone, sgombri, aringhe e acciughe), uova, frutta secca (noci, mandorle e anacardi) e verdure verdi. 

Le funzioni benefiche della vitamina D sono innumerevoli: è essenziale per il mantenimento dell'omeostasi del calcio e del fosfato, quindi fondamentale per le ossa. Il calciferolo agisce con un meccanismo d'azione ormone-simile e questo fa intuire come la sua azione sia coinvolta in diversi distretti dell’organismo: è importante per la funzionalità tiroidea, intestinale e per il sistema immunitario. Essenziale per le donne che si prestano ad entrare in menopausa, al fine di evitare osteoporosi.

Addirittura nei neonati viene integrata per lo sviluppo del sistema nervoso.

I parametri di riferimento indicano un valore che deve essere superiore ai 30 ng/ml, ma si parla di carenza vera e propria sotto i 20 ng/ml. In base alla letteratura scientifica, recenti studi hanno evidenziato come livelli ben oltre i 30 ng/ml (si parla di 70-80-90 ng/ml) sono fondamentali per la prevenzione di varie patologie infiammatorie. Purtroppo la valutazione della vitamina D non è tra i parametri maggiormente richiesti e anche quando analizzata si tende a sminuirne il suo eventuale deficit. Fondamentale a quel punto una corretta integrazione e una rivalutazione nel tempo, per tenere sotto controllo e soprattutto prevenire alcune possibili infiammazioni.

Dr. Alessio Tosatto

Nutrizionista IMBIO

 

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