Se non sei mamma resti sempre figlia

Ho 39 anni appena compiuti e sono ancora figlia, già perché se tua mamma non passa alla fase successiva di nonna tu sarai e resterai sempre e solo figlia, con tutti i vantaggi e gli svantaggi che comporta. 

Riceverai ancora un sacco di regali a natale, la calza piena di dolcetti all’epifania, l’ovetto con sorpresa a Pasqua, mamma sarà l’unica al mondo che si ricorderà del tuo onomastico e lo riterrà degno di festeggiamenti, e qui i pro.

Mamma ti controllerà se ti ricordi di prendere l’antibiotico quando hai l’influenza, verrà a trovarti per un caffè ma avrai la sensazione di avere l’ispettore sanitario in casa, giudicherà le tue scelte (per lei mai opportune) dandoti consigli alla qualunque su come lo farebbe o agirebbe lei, da qui il fatto che come lo farebbe lei è cosa buona e giusta.

Mamma ti ricorderà che oggi è il compleanno della cognata della prozia e si scandalizzerà se non le hai telefonato per farle gli auguri, non pretenderà di passare con te tutte le festività “rosse” da calendario ma allo steso tempo ti farà sentire come se l’avessi abbandonata a sé stessa in un momento in cui, secondo lei, la famiglia dovrebbe riunirsi, e per lei riunirsi è buona ogni occasione.

In quanto figlia ti guarderà come ti vesti e storcendo un po’ il naso, chiederà genericamente “non ti avevo mai visto sta’ maglia è nuova”… “sì ti piace?” … “non sei andata così in ufficio vero?” tanto per farti capire che per lei è una schifezza… “perché non ti piace?” … “io non ho detto che non mi piace, ti ho solo chiesto se ci sei andata in ufficio”…

Lei sarà quella che fa vacillare ogni tua certezza accumulata negli anni di vita vissuta, ma sarà anche quella che, alla fine della fiera, sai che c’è sempre e pur con le sue critiche sa quando è il momento di ascoltare, quantomeno ascoltare e basta perché non hai bisogno di un consiglio, solo di parlare a qualcuno che ti ascolta.

Mamma è quella che se vai al pranzo della domenica cucina come non ci fosse un domani, come se invece di essere a tavola in quattro, si aspetti un’invasione di unni, lo fa per darti come dice lei “qualcosa che è avanzato”, in realtà ha cucinato per te per garantirti pranzi e cene da ristorante per almeno quindici giorni.

La mamma è sempre la mamma, ed è vero, specie se, appunto, non l’hai resa nonna e lei ci spera, sempre e comunque, anche quando avrai raggiunto i sessanta, lei non demorde, e va a trovare la sue amiche che hanno i nipotini e li adora, a prescindere, anche se sono brutti antipatici e maleducati, perché come dice lei “ma dai sono bambini”; bambini? Proprio tu che quando ero piccola mi hai fatto dei pipponi che nemmeno Kate Middleton al principino George?!

La mamma che si è fatta mille problemi sul fatto che io sia stata nei pomeriggi dalla nonna e che, dopo la nascita di mia sorella, ci sia stata la tata perché lei lavorava tutto il giorno. Ma io me la ricordo con estremo amore, tutta indaffarata quando tornava dal lavoro, ci portava con lei a fare la spesa e poi giocavamo, mentre lei stirava, noi sul tavolo della cucina a disegnare o fare gli ultimi compiti, a chiaccherare e fingere di essere al super o in un negozio con tutti i vestiti delle bambole come una boutique.

Lei che non mancava mai un pranzo o una cenetta prelibata, era super organizzata e sempre presa ma amorevole e partecipe. Pur lavorando a tempo pieno si divideva tra scuola, compiti, attività varie, cucinava, lavava, stirava, faceva la spesa, da sola senza aiuti domestici e non si lamentava mai. Donne di altri tempi.

Anche papà, che se ci penso ora mi stringe il cuore, tornava dopo una giornata di lavoro, quello vero, fisicamente pesante, e noi volevamo giocare sul tappeto con lui alla lotta e farci portare come a cavallo, costruire con il lego o cucinare con i nostri pentolini e mai, mai ci ha detto di no.

Ma avevamo anche tante regole: si giocava solo in cameretta o in cucina, il salotto era off-limits, non si saltava sul divano né sul letto, si mangiava quello che c’era nel piatto e non esistevano alternative, dopo che lei aveva sparecchiato se avevi fatto i capricci e non avevi cenato dovevi aspettare la colazione per mangiare, si doveva essere sempre educati fuori casa altrimenti quando si tornava erano davvero cazzi da cagare, non esistevano giochi spersi sul pavimento una volta finito di giocare si rimetteva in ordine, ci si vestiva con quello che diceva lei anche se non ti piaceva, la maestra aveva ragione e se in classe venivi ripreso poi a casa vedevi la peggio … E noi, noi semplicemente lo facevamo perché lo dicevano mamma e papà. Punto. 

Non erano i tempi delle scelte, i piccoli facevano i bambini, gli adulti i genitori, forse non tutto era giusto, lo ammetto, ma non c’erano tutte ste psicocazzate che rendono i bambini di oggi spesso orgogliosamente consapevoli di quello che desiderano, dei loro tempi e spazi, delle loro esigenze, molte volte dei sotuttoio rompipalle petulanti e saccenti che se ti dico lo devi fare lo fai punto.

Quindi mamme vi do una dritta, quello che dite e che fate per i vostri figli sarà la base sulla quale loro costruiranno le persone che saranno domani, quindi occhio.

Sulla scorta delle belle e delle cattive abitudini passatemi mi permetto di buttarvi lì delle dritte, viste sia dal mio lato ancora di figlia, sia dal mio lato di ormai adulta:

  • I bambini crescono bene con i nonni e con la tata, non si sentono soli, abbandonati, rifiutati, crescono e stanno bene, senza traumi alcuni, ve lo garantisco, spesso basta tempo di qualità, se non avete a disposizione la quantità
  • La tata perfetta non esiste 1, non lasciate che plasmi il carattere dei vostri figli a suo piacimento ma che segua le vostre direttive, sempre
  • La tata perfetta non esiste 2: la Montessori e Mary Poppins non avevano figli
  • È giusto che i bambini mangino le cose che gli fanno bene, ma come prima cosa imparate a camuffarle un po’, gli spinaci lessi nel piatto non fanno saltare nessuno di gioia; ma non obbligateli tipo “ti tappo il naso e devi ingoiare il boccone” è traumatizzante, credetemi, io da piccola odiavo le verdure, tutte, ora sono vegana, tempo al tempo
  • Stare all’aria aperta e fare attività e sport è importante, ma pure un paio di ore al cazzeggio sul divano davanti alla tv non uccidono nessuno e non castrano la creatività dei vostri pupi
  • Fare sport è sano per la mente e per il corpo però se vostro a vostro figlio fa cagare il calcio e adora la danza non obbligatelo vedendolo come “sta’ roba da femmine”… tanto per dire Roberto Bolle… idem per le femmine, magari non sono portate per la danza classica, hip hop, ballo da sala, merenghe o polca, pazienza se le piace suonare il clavicembalo ben venga, lo devono fare loro, mica voi, che poi sei negli spogliatoi e vedi scene strazianti di bambini che pur di non andare al corso di piscina si impiccherebbero con l’elastico degli occhialini nelle docce
  • Se vostro figlio scrive sui mobili, sui muri, sulle piastrelle, se è piccolo piccolo forse ancora non ha capito, se è grandicello non è un’espressione artistica, è un vandalo
  • Non obbligate i vostri figli a baciare la gente, non si può sentire, io da piccola lo odiavo… “dai un bacio alla zia, alla vicina, alla nonna, al fruttivendolo…” un conto è il saluto, ma i baci teniamoceli per noi, sono speciali
  • Insegnate ai vostri figli a condividere i giocattoli con gli altri? Bene, però abbiate pazienza se alcune cose proprio non le molla, magari ha scritto una letterina a Babbo Natale per ricevere quel gioco che proprio adora, voi gli raccomandate tanto di tenerlo bene perché è un super giocattolo da grandi e costa molto, poi arriva il cuginetto Attila Re degli Unni Spacco Tutto Senza Sforzo e voi pretendete che condivida? Se aveste tra le mani una borsa di Hermes la prestereste a vostra figlia di quattro anni per farci un giro?
  • Non minacciate con frasi tipo “se non fai il bravo stanotte l’Uomo Nero ti porta via”… perché davvero l’ho sentito dire, cazzo voi poi dormireste tranquille la notte sole al buio nel vostro lettino? Penso sia un pensiero tremendo per un bambino credere che qualcuno nella notte lo possa portare via da mamma e papà solo perché non ha finito la minestra…
  • Se qualcuna si è inventata cinquanta sfumature di grigio, il buon Dio ci ha dato milioni di colore, tante bimbe hanno il culto del rosa in ogni sua sfumatura, a metà tra una principessa e un marshmallow, va bene, pazienza, passerà; al contrario se amano l’azzurro che male c’è a cambiare e desiderare altro? Noi donne forse non usiamo i jeans, i pantaloni taglio maschile, le camicie e le scarpe francesine?
  • Il vostro secondogenito non è sempre piccolo e non ha automaticamente sempre ragione… “dai daglielo lui è piccolo”… “ma devi avere ragione tu? Lui è piccolo”… “fai il bravo e cedi, lui è piccolo?” poi scopri che a quarant’anni lui è sempre il più piccolo
  • Se i vostri figli appena aprite bocca con un’amica vi chiamano cento volte in un nano secondo, corrono al ristorante come fossero Usain Bolt, gridano e si buttano a terra tipo convulsioni al super per avere un giocattolo o la vostra attenzione credetemi non c’è un cazzo da ridere, nessuna persona di quelle che vi circonda pensa che sia una situazione simpatica
  • Perché quando li portate a danza o in piscina li dovete svestire e vestire (perché secondo voi non sono capaci) come se fossero inerme bambole di pezza e poi al supermercato li rendete autonomi e gli insegnati i numeri facendogli pesare la frutta e la verdura? Forza, c’è gente che ha fretta!
  • I bimbi devono far parte della vita famigliare ed esserne partecipi, ma quando chiedi ad un bambino “sei stato al mare?” e ti senti rispondere “no perché mio papà lavora in banca e guadagna tot ma la mamma dice che se guadagnasse come lo zio Nino potremmo comperare il suv e fare le ferie più lunghe, perché lui fa un doppio lavoro e la nonna pensa che se la zia Nina non spendesse i soldi dello Zio come una mantenuta potrebbero pure venire da noi in campagna con i nonni”… non si può sentire

Infine ricordatevi che siete anche donne e che quando uscite con le vostre amiche, specie se non hanno figli, dopo aver sviscerato il discorso cacca pappa nanna in un monologo di un’ora e aver fatto vedere tutte le foto che avete nel vostro iphone, anche le altre avranno qualcosa da raccontare e da chiedervi ed è giusto che riguardi voi stesse.

Sara

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Cecilia

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