Roberta, tata e mamma

"Mi è sempre piaciuto lavorare, avere una tua vita anche nella società e nel mondo è importante."

Chi sei e che cosa fai?

Faccio la tata da due anni. Ho lavorato per trent'anni come operaia nel settore della plastica. Nel 2009 è entrata in crisi l'azienda ed ha fatto dei tagli drastici. Essendo un'azienda piccola poteva chiudere dall'oggi al domani e così non abbiamo avuto nè cassa integrazione nè mobilità. C'era solo una detrazione per il futuro potenziale datore.

Quando hai capito che stavi diventando mamma, com'era la tua vita?

Ero già sposata, sposata a settembre ad ottobre ero già incinta!

Com'è cambiata dopo?

Cambiata in meglio per me. Dal punto di vista lavorativo nn so... non puoi più dare la disponibilità che davi prima...

E quindi ti hanno penalizzato?

Si. La disponibilità per gli straordinari non era la stessa ed i turni in orari dalle 6 alle 14 o dalle 14 alle 22 erano problematici. Mio marito, facendo il trasportatore, aveva orari illimitati stava via anche per giorni.

Come hai conciliato il lavoro con i figli?

Mi ha aiutato mia mamma; facendo il classico orario delle 8 ore ed avendo il supporto di mia mamma sono riuscita a fare convivere le due realtà.

Pensi che come sono andate le cose lavorativamente sia dipeso anche dalla tua indisponibilità?

Si. Nella ditta di Carugo in cui ho avuto il primo figlio c'è stata una riduzione del personale ed ovviamente erano tutte donne. A me hanno imposto di cambiare ditta. Insomma, mi hanno fatto capire che o accettavo il trasferimento oppure mi licenziavano. Così ho accettato, ma dopo due anni non mi hanno più pagata. Allora sono andata via.

Quindi dei figli ti sei sempre occupata tu?

Si, si perché appunto mio marito non aveva orari e non poteva aiutarmi.

Come vi spartite i compiti?

Non ce li spartiamo proprio! Lui si occupa esclusivamente dell'entrata economica, però nn avendo tempo x la parte amministrativa e tutto il resto, ci penso io. Dal punto di vista economico c'è lui, soprattutto adesso. Prima comunque avevamo due stipendi ed abbiamo sempre messo tutto in comune.

Comunque quando c'è è dedicato alla famiglia. Di solito succede la domenica perché lavora anche di sabato.

Nicolo l'ho avuto 8 anni dopo. era solo un anno che lavoravo nella nuova ditta; una terza realtà lavorativa trovata dopo l'esperienza fallimentare del trasferimento da un'azienda ad un'altra sua partner. Quando ho scoperto di essere incinta avevo paura che la prendessero male. avevo finalmente trovato un posto normale e dopo l'esperienza precedente... alla fine invece sono stati gentilissimi. Rientrata dopo un anno ho chiesto di fare il part-time e me l'hanno concesso. C'era un buon rapporto. Il nostro principale anche adesso si ricorda sempre di noi alle feste comandate.

Ti senti una buona mamma?

Penso di si.

Com'è secondo te una buona mamma?

Ma, non saprei. Marco, che è il mio primogenito, è stato più con mia mamma, la nonna, quando era piccolo ho lavorato di più perché facevo ancora il tempo pieno. Nicolò, invece, l'ho seguito di più, ero più presente. Avevo più attenzione verso di lui. Però paradossalmente gli sono stata troppo vicina, forse, non mi piace il termine "viziato" però forse è stato un po' più viziato e quindi è più ribelle.

Marco invece, ha avuto meno la mia presenza e mi sembra più responsabile, più... non so, se gli dico qualcosa mi ascolta, Nico invece no. Infatti litighiamo sempre!

Però potrebbe anche essere la scuola elementare che è stata differente.

Marco ha frequentato un corso sperimentale che lo ha spronato molto alla passione per la lettura, per lo studio. Infatti ama studiare. Nicolò invece ha frequentato un'altra scuola elementare. Anche quello ha influito.

Pensi di essere una buona moglie?

Cerco sempre di dare tutto. sono così in tutto. sono istintiva, sto poco a ragionare.

Quindi come dovrebbe essere una buona moglie?

Una che nn si risparmia, che condivide tutto.

Da quanto siete sposati?

25 anni.

Qual è una tua caratteristica peculiare che ti permette di fare fronte alle difficoltà?

Essere sempre ottimista. Al momento della difficoltà mi abbatto anche io, ma penso sempre ad un esito positivo.

E riesci anche a trasmetterlo?

Cerco. Mio marito è sempre più pessimista.

Cosa ti sentiresti di consigliare ad una giovane mamma che cerca di stare a galla tra casa, figli e lavoro?

Di cercare di lavorare. A me è sempre piaciuto lavorare, avere una tua vita anche nella società e nel mondo è importante.

Perché ti senti, a parte la casa e la famiglia, che fai parte della società, del mondo del lavoro, hai anche una tua indipendenza economica.

 

Sara Donati 

saradonatifilmaker.com

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Cecilia

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