Sul dimagrire quando sei mamma

Ho assaggiato i macaroon a Parigi per la prima volta a 23 anni mentre stavo facendo un servizio per la mia redazione: avevo uno stipendio di 1000 euro netti, vivevo a casa di mia mamma, felicemente mantenuta e la mia più grande preoccupazione economica era il disappunto nel dover aspettare il mese successivo se volevo comprami un outfit o se volevo fare un week end lungo in una città europea con il mio boy. Ero 58 kg per 1, 75 di altezza. A quell'assaggio parigino i macaroon mi son sembrati dolci, di un dolce sdolcinato che dava nausea. Sono sempre stata una che preferiva il salato al dolce anche se difficilmente riuscivo a finire una pizza. Quando ero in vena di schifezze mi mangiavo un po' di cioccolato fondente o dei biscotti. Il gelato non mi ha mai garbato.

Poi sono rimasta incinta, e con estremo stupore di mio marito e del quasi disgusto delle mie colleghe una pizza sola era proprio poco, la sazietà la raggiungevo con due pizze ai 4 formaggi; mio marito correva disperato a cercare una gelateria aperta il lunedì sera a gennaio perchè proprio non ne potevo fare a meno. Il mio pasto preferito era pesche ripiene di cioccolato e ameretti, era estate, insomma, avevo bisogno di rinfrescarmi un po'. Ho preso 26 kg. Ho preso 26 kg e non me ne sono accorta. Non avendo mai avuto problemi di peso semplicemente non mi pesavo; poi tutti mi dicevano che ero solo pancia, si forse un po' di gonfiore. In un paio di settimane sarei tornata come nuova.

Poi ho partorito: la pancia mi è rimasta enorme, non avevo un bozzetto come le altre, avevo l'Etna. Vabbè, passerà. Ma la fame non passava, anzi aumentava la voglia di dolci, ma non di paste secche, briochine, cose da professionisti: panna montata e meringhe al cioccolato o la variante delle due insieme. Senza ritegno. Dopo un anno e mezzo circa avevo raggiunto quasi sembianze umane ed ero tornata, con qualche accorgimento e tante sigarette di nuovo, a 62 kg. Ho pensato allora bene di cercare il secondo figlio, che è arrivato forse quando l'ho pensato. Gravidanza devastante causa primo figlio, marito assente (che novità) etc etc... partorito e invece di sgonfiare sono diventata un pallone! I dottori hanno detto che l'ipertensione che avevo avuto in gravidanza, essendo rientrata dopo il parto, si stava riversando sui tessuti circostanti. Oltre a quello si era riversato sulla mia autostima. Dopo 3 mesi ho deciso che IO VOLEVO DIMAGRIRE. Era il periodo "fai la Dukan che va tutto bene", così l'ho fatta, ho perso ben 15 kg in 5 mesi e poi ne ho ripresi 20 nei mesi successivi. 

La base è che:

1. le mie dosi di cibo sono diventate da camionista. Mi dai 80 gr di pasta e penso sia una porzione da bambino.

2. mio marito mangia come un bue e non ingrassa; è uno di quegli uomini che se gli fai l'insalata mista ti guarda e ti dice se siamo in carestia per cui cucini e cucini. E io non sono una di quelle persone che dopo un pomeriggio intero passato con due figli, una tappa alle Poste Italiane e lavoro arretrato che non puoi fare perchè hai deciso di fare la mamma tutti i pomeriggi, rifiuta un piatto di pasta: "No amore, tu mangia pure la pasta al ragù (sono vegana quindi ragù di soia) io mangio un'insalatina.

3. credo in qualche modo di non voler dimagrire: se vedo le foto di me prima dei bimbi mi vedo esile (non lo ero assolutamente dopo 12 anni di basket) mentre ho la malsana idea in mente forse della mamma solida, forte, ben piazzata, la base della famiglia.

4. adoro i macaroon e la panna montata. Anche se nel mentre sono diventata vegana se mi faccio andare un pacco di biscotti vegani o 15 macaroon vegani etc... non va proprio bene.

5. solitudine: se sei mamma sai cosa vuol dire la solitudine ma sai anche che a parte quando stanno male puoi uscire e tutto più o meno passa. Se sei mamma di due bimbi vicini e sotto i 4, sai cos'è la solitudine e sai che spesso le cose non puoi controllarle tu, ma che si creano concatenazioni di eventi per cui tu non riesci a fare ciò che avevi pensato e a vedere altre persone. Spesso sei talmente stanca ed esausta che non puoi neanche pensare ad alzare la cornetta e organizzare. Per cui stai a casa, sola con loro e mangi. 

6. se sei come me libera professionista vuol dire che per guadagnare devi:

-trovare clienti

- riuscire a capire quello che alla fine porti a casa (con la partita iva non dei minimi porti a casa una miseria se lavori part time).

- trovare una sistemazione per i tuoi figli mentre lavori o lavorare mentre loro dormono (nel mentre attacchi la lavatrice e stiri).

- tutti di dicono: "Ma tanto sei a casa dai" per cui devi far capire a tuo marito e alla gente che tu stai lavorando, come loro quando vanno in ufficio tutte le mattine.

- farti pagare dai clienti. In questo periodo proprio non va di moda pagare, è un po' retrò.

- non hai maternità decente, mutua, ferie e probabilmente pensione.

Con queste premesse il cibo aiuta, ti riempie, ti appaga ed è sempre a disposizione.

Ora vorrei dimagrire, o forse vorrei ricercare me stessa, una me stessa che si guarda allo specchio e si piace. Una me stessa che ha tempo di fermarsi e di chiedersi come sta, di cosa ha bisogno. 

Una me stessa che ha tempo per amarsi e sentirsi appagata in altre modalità differenti dal cibo.

Quando diventi mamma sembra che il mondo sia quasi solo un luogo di doveri. C'è bisogno di guardarsi allo specchio, di guardare quel corpo che ospita la nostra anima e che in questi anni è stato sottoposto a grande stress e che ha fatto una cosa meravigliosa, ha creato delle nuove vite, e ringrazialo, accarezzarlo, mostrargli gratitudine e non rimprovero. C'è bisogno di tenerezza, di dolcezza ma sopratutto di ritrovare un po' di spensieratezza e un pizzico di follia. D'altronde prima di essere madri, siamo anche figlie noi stesse.

p.s. odio la palestra e la corsa

Papavero 3

 

 

foto di Jead Beall appartenente al progetto a Beautiful body, tratta dal sito www.minutebuzz.com

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