La spesa con i bambini

Non ho la colf. Non ho la tata. Non ho quasi mai nonni a cui lasciare i bambini quando vado a fare la spesa. E nonostante mio marito pensi che lavorare da casa significhi guardare la tv sgranocchiando noccioline e ogni tanto buttare l'occhio a mio figlio piccolo di 2 anni e mezzo mentre gioca, in realtà le cose sono ben diverse. La spesa la faccio con i miei figli un paio di volte la settimana in quando prima di andare a prendere la mia grande a scuola guardo il piccolo, lavoro al pc, pulisco e cucino, mi smazzo bollette e burocrazie varie che la creatura maschile ossia mai "lui lavora" e in ufficio non può permettersi tra una pausa siga e un'altra caffè di telefonare a Sky per il suo abbonamento di sport.

Fare la spesa con due bambini significa venir meno a tutti i precetti pedagogici MUST della mamma natural:

1. convincerli ad andare a fare la spesa: se non sei a pezzi provi a convincerli con immagini positive. Se non ci riesci o non ce la fai perchè sono 5 anni che non dormi vai sulla ricompensa eno-gastronomica: se vieni ti compro il lecca-lecca (ho provato una volta a farle guidare il carrello per coinvolgerla attivamente ma abbiamo avuto un scontro frontale con lo scaffale dei pelati senza contare la lotta su chi dei due doveva spingere il carrello). Se nenache così ci riesci partono i ricatti, che secondo me fanno male più a te, madre-natural-consapevole che si sente incapace di seguire la voce montessioriana che c'è in te MADRE DEGENERE! che a lui/lei, che se ne infischia. 

2. entrare in macchina: dopo il "prima leghi me, no prima me", se è inverno devi risolvere il dilemma "lo spoglio o non lo spoglio?", e poi "non voglio essere spogliato" e poi "non voglio essere legato" ma alla fine riesci in qualche modo a partire, tirando un filo di sollievo e già nettamente provata. Ma sei fiduciosa. 

3. non devi farli addormentare altrimenti la sera dovresti usare del gas nervino per metterli a letto: allora su a cantare, parlare... nel mentre hai il 70% di possibilità che si picchino, si lancino giochi, abbassino i finestrini se ti distrai un attimo a pensare a cosa dovrai comprare... e lì con le parole provi a farli ragionare ma normalmente passi alle minacce e a grandi inchiodate per la strada quando a dicembre trovi tuo figlio di due anni e mezzo con il finestrino abbassato senza citure. 

4. arrivi al supermercato: scendi, prepara tutto, vesti i bambini, "prima io, no prima io, no prima tu, voglio portare la mucca carolina con me", "no la lasci in macchina", li fai scendere, esausta e sudata cercando di farli stare attaccati a te e non farli correre nel parcheggio, per poi arrivare al carrello. Qui hai diverse soluzioni, a seconda dell'età e del temperamento del bambino: i miei sono entrambi molto vivaci, sopratutto la femminuccia, per cui l'unica soluzione per me è metterli entrambi nel carrello.

5. cerchi ciò che ti serve: tra incontri di wresling tra i due da gestire, una pseudo lista mentale, una sorta di brainstorming su quello che puoi cucinare nei giorni seguenti e quello che hai già in casa magari da reciclare (TUA MADRE TI DICE CHE SEI UNA GRAN SPRECONA QUANDO VIENE A CASA TUA E APRE IL TUO FRIGO), provi a infilare qualcosa nel carrello, ovviamente loro la schiacceranno. Poi ci sono le loro richieste da mediare: "mamma voglio la merendina che ho visto mangiare a Silvia a scuola", "no amore, la mamma non ti compra le merendine con latte di mucca, conservanti e tanti coloranti, fanno male al pancino". Devo dire che nel 90% dei casi con la mia grande questa spiegazione basta (al maschio basta mangiare, non importa molto che cosa almeno per ora). 

6. DEVO FARE LA PIPì: ovviamente questo succede quando sei a metà della spesa, per cui corri alle casse, chiedi a qualcuno di guardare il carello e corri al bagno (dedicheò un articolo sui bagni pubblici italiani ad eccezione di Ikea).

7. pagare: qui il sudore si fa sentire perchè alla cassa i miei figli si scatenano, forse sentendo la mia agitazione, forse perchè il carrello è fermo. Mentre la grande di 4 anni mi aiuta a mettere la spesa sul rullo il piccolo immancabilmente si alza dal seggiolino, con enorme scandalo delle signore over 60 che vogliono elargire consigli di pedagogia. Qui, urla, minacce and co volano alla grande. POi ti trovi sempre quella bella donna-ragazza, truccata, con i capelli in ordine, magra, con la borsa abbinata che ti ricorda te in un lontano passato.

8. finalmente paghi, controllare lo scontrino è un ricordo lontano. Ti potrebbero raf pagare 90 euro 2 casse di latte ma tu sei solo focalizzata nel salvaguardare l'incolumità dei tuoi figli e terminare la spesa. 

9. ti rendi conto di aver dimenticato la cosa principale per cui eri venuta a far la spesa ma non importa, hai fiducia nella tua fantasia per sostituirla. 

10. carichi la macchina cercando di tenere fermi i bambini.

11. porti il carrello negoziando chi dei due lo infilerà della fila e chi prenderà la moneta.

12. ritorni in macchina: vedi punto 2

13. torni a casa: scarichi la macchina, se c'è tuo marito lui ti domanderà "hai bisogno?" e tu vorresti rispondergli "vedi tu" ma gli dici un flebile si, mettendo da parte l'orgoglio.

14: entri in casa e lui con grande aucompiacimento ti dice che ha già messo l'acqua al fuoco, caspita. Poi lui si riaccomoda sul divano, magari giocando un pochino con i bimbi e tu continui il tutto...

Non ci avevano detto che sarebbe stato così però...

Papavero 3

immagine tratta da www.foxinflats.com.au

Sara

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Cecilia

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