Il non-tempo delle mamme 1

Il primo vero e grande cambiamento che ha subito la mia vita da single frizzante a mamma ingombrante (ingombrante per i 10 kg di troppo post maternità) è stato il tempo. L'entità tempo è stata studiata e celebrata da tutte le discipline, dalla fisica alla filosofia alla letteratura. Pochi però hanno parlato del tempo delle mamme, o come lo chiamo io del NON-TEMPO. Prima dell'arrivo della pulce1 il suddetto Papavero3 viveva in centro città, lavorava 12 ore al giorno intervallate da colazioni, aperitivi, brunch e cocktail alla fragola: il week end era di riposo, perchè giustamente ti riposi dopo aver lavorato duramente 5 giorni 12 ore. Era stressante portare a termine progetti in tempi stretti e talvolta proponevi un lavoro e poi dovevi cambiarlo e ricominciare da capo. Quanto è arrivata la prima pulce lavoravo 24 ore su 24 in quanto tetta dipendente, e 7 giorni su 7: mentre "lavoravi" allattando tentavi disperatamente di preparare da mangiare mentre la casa pian piano diventava da luogo di riposo ordinato e pulito a prigione polverosa e caotica. Il papà arriva a casa la sera, stanco (perchè povera creatura dorme poco la notte e di giorno lavora) e ti fa notare con una comunicazione corporea ben chiara che lo stai trascurando e che la pigrizia sta prendendo possesso di te: alla fine sei a casa tutto il giorno, almeno passare l'aspirapolvere e preparare la cena... già che dormi fino alle 11. E poi, caspita, qui ci si sta trascurando un po': lo smalto sui piedi? Sempre con questi pigiami? E tu ti chiedi come il tuo principe azzurro/potenziale papà dell'anno sia diventato di colpo un deficiente. Poi viene a trovarti tua mamma, la tua mammina; tu sei la sua cucciola, lei si prende cura di te. Punto 1: al telefono non ti chiede più "come stai amore?" ma "come sta la pulce?" e tu le rispondi "lei bene, io distrutta" e lei "dai, meno male che la piccola sta bene". Ti immagini di scaraventare lei e il telefono contro il muro. Punto 2: arriva a casa e nota con aria quasi disgustata le condizioni in cui imperversa la tua casa (io ho una mamma, credo come voi, che se si trova nella situazione in cui mia figlia sta vomitando, lei non soccorre mia figlia ma pulisce il vomito). 3. "Per forza sei distrutta, la tieni sempre in braccio. Così non vivi più." Allora io "Ma mamma lei se la stacco piange..." e lei "il tuo latte non le basterà o non sarà nutriente" e io "ma mamma ha preso 250 in una settimana... " e lei "allora fa solo capricci, le hai già dato tanti vizietti". Questa è la comunicazione standard. Forse la cosa più difficile per me sono state le reazioni di mia mamma e ancor più di mio marito, che non contento mi chiedeva "cosa vuoi che faccia, se vuoi smetto di andare a lavorare e rimango io a casa, del tipo "visto che tu non sei capace di prenderti cura di TUO figlio se vuoi rimaniamo senza stipendio e lo faccio io". Per una neomamma queste cose sono abbastanza devastanti. Non solo sei in difficoltà ma senti che nessuno ti capisce. Insomma è stata dura! La mia via d'uscita è stato il consultorio che frequentavo, dove ho trovato altre neomamme con cui condividere le stesse esperienze e delle ostetriche che smentivano le illazioni sui vizi/capricci/latte/nanna di mia mamma. 

Ma poi le cose cambiano, le poppate si distanziano e tu riprendi un po' il fiato. Inizi le passeggiatine, è primavera... sei stanca ma alla fine nulla rispetto alle prime settimane. Poi incominci lo svezzamento, per cui la mattina hai tempo esattamente 45 minuti per fare la passeggiata perchè poi devi essere a casa per la pappa di mezzogiorno. Ma niente rispetto alle prime settimane dette "Zinne di fuori".

Poi ricominci a lavorare: nei primi mesi riuscivo, tenendo la bimba nella sdraietta vicino a me a scrivere qualche articolo ma dai sei mesi la pulce non stava ferma neanche a pagare oro e voleva sempre muoversi. Gli unici momenti liberi erano i pisolini. Ma durante i pisolini di un bambino una mamma libera professionista deve:

1. svuotare e caricare la lavastoviglie

2. sparecchiare

3. pulire la cucina

4. pulire il bagno

5. mettere in ordine un po' casa

6. telefonare all'assicurazione per capire come mai siamo passati da 800 a 1200 euro in 6 mesi 

7. dare una pulita ai pavimenti

8. fare una lavatrice

9. stendere

10. stirare

11. LAVORARE

12. TI DICONO CHE DEVI RIPOSARE UN PO'

Il tutto con la FRETTA e IL TERRORE NEL CUORE di far rumore e svegliarla. 

 

Che fare allora? SCEGLIERE DI FARE UNA COSA E DI FREGARSI DEL RESTO. Unica soluzione, assolutamente. Tendenzialmente dormire e lavorare. 

Poi si torna a lavoro... ma questo lo racconterò nella prossima puntata. Lì la dimensione del tempo cambia ancora e diventano 3 i tipi di tempo: il tempo del lavoro, il tempo della pausa pranzo a lavoro e il tempo della casa/bambini. 

 

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