7 spunti per l’arrampicata in casa

Martedì, 03 Ottobre 2017 13:41

Sono sempre di più i genitori che scelgono tra gli sport da proporre ai bambini l’arrampicata. Ed è un’ottima scelta: non basta più limitarsi al primo pensiero, e cioè all’”Oddio è pericoloso”. Perché in realtà ormai le palestre e le associazioni che si occupano di arrampicata e climbing sono molte, e tutte hanno sempre più corsi dedicati ai bambini.

L’arrampicata è uno sport che ai bambini piace istintivamente, e che altrettanto istintivamente riesce loro quasi sempre bene, poiché è un riflesso assolutamente umano quello di cercare appigli per non cadere. Con la giusta attrezzatura, i giusti insegnanti e le giuste messe in sicurezza, l’arrampicata diventa quindi uno sport davvero bello, che insegna ai bambini l’importanza della sicurezza e dell’attenzione e l’amore per la montagna, oltre che dare loro la possibilità di sviluppare competenze motorie e di coordinazione davvero preziose.

Se anche i vostri bambini sono quindi appassionati di arrampicata e climbing, potreste pensare di allestire in cameretta, in casa o in giardino delle strutture divertenti (ma che siano sicure e progettate ad arte!) per allenarsi e svagarsi.

7 spunti per l’arrampicata in casa: qualche idea per rendere le pareti da climbing e le strutture da allenamento un elemento di decoro per la cameretta o il giardino

- Partiamo dalla “semplice” parete attrezzata. Un’idea è quella di realizzarla proprio sulla parete dietro al letto, di modo che ci sia sempre il materasso ad attenuare eventuali cadute.

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(Pinterest)

- Sempre sopra il letto, bellissima è la rete “da parco giochi”, quella che troviamo sulle casette nei parchi, che qui diventerà uno strumento per allenarsi all’arrampicata in maniera diversa rispetto alle solite pareti attrezzate.

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(Apartment Therapy)

- Facciamoci aiutare da un falegname e realizziamo la parete su una vecchia tavola in legno pressato di recupero: ha un sapore molto nordico e basta dipingerla con disegni geometrici per renderla ancora più super scandi.

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(Growing Spaces)

- Sempre con l’aiuto di un falegname, possiamo realizzare una classica parete da arrampicata verticale a cui possiamo fare seguire la classica spalliera da palestra, messa in orizzontale sul soffitto: ai bambini piace moltissimo penzolare come scimmiette! E in più è un allenamento davvero duro e stimolante per la coordinazione.

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(Pinterest)

- Questa è davvero bellissima: è realizzata con più tagli del legno, quindi ancora più di recupero (i falegnami hanno moltissimi di questi scarti). Basta poi comprare in un negozio specializzato negli sport alpini gli appigli per mani e piedi e fissare le tavole ben salde al muro.

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(The created home)

- Se avete spazio in giardino, stupenda è la casetta dell’arrampicata, che comprende la parete attrezzata, la rete, la spalliera, la scaletta e gli anelli.

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(Home-front)

- Sempre in giardino, infine, una struttura semplicissima e diversissima dalle solite attrezzature per arrampicata. Una sorta di “jenga” gigantesco, però ben saldo e fissato, dal quale spuntano gradini utili alla risalita verso la cima.

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(Home DZine)

 Giulia Mandrino

A Milano, in via Francesco Nava 31, c’è l’ospedale Humanitas San Pio X. Qui, ogni anno, si svolge l’HumanitasMAMA, un evento presso il Punto Nascita gratuito dedicato alla salute in gravidanza e durante il post parto. Il 14 ottobre 2017 sarà quindi di nuovo ora di immergerci nella puericultura con gli operatori del San Pio X, che si dedicheranno alle mamme con talk show, visite gratuite, desk informativi, lezioni sulla prevenzione e consigli nutrizionali (il programma completo è su SanPioX.net.

E dove lasciamo i papà? Anche loro sono protagonisti della gravidanza e della crescita dei figli, no? L’hanno pensata alla stessa maniera gli organizzatori di HumanitasMAMA, che all’interno dell’evento hanno inserito il Papà Camp, alla sua seconda edizione.

Papà Camp, un laboratorio di puericultura dedicato ai maschi di casa: a Milano il 14 ottobre l’evento targato Humanitas San Pio X per coinvolgere i papà informandoli su gravidanza e puericultura

Come si cambia un pannolilno? Ma il bambino come cresce nella pancia? Cosa devo fare quando il bambino piange e non capisco qual è il problema? I seggiolini per l’auto sono tutti uguali o ce n’è qualcuno meglio di altri?

Le domande dei papà sono tante quante quelle delle mamme. Eppure spesso questi quesiti vengono snobbati, perché le risposte paiono scontate o perché sembra ancora strano che a farle siano dei papà, i maschi di casa, quelli che non devono chiedere mai niente. Eppure è sbagliatissimo relegarli al vecchio ruolo di padre assente nelle questioni di puericoltura: i papà non sono babysitter da sfruttare solo quando la mamma non c’è; un papà dovrebbe avere il lusso di poter accudire i figli tanto quanto la mamma, senza sentirsi fuori luogo!

Ecco perché HumanitasMAMA ha pensato ad uno spazio solo per loro. Uno spazio nel quale potersi confrontare, nel quale reperire tutte le informazioni necessarie e nel quale i papà possano capire che accudire i bambini non è solo un dovere, ma è un atto di amore consapevole.

Accanto alle attività per le mamme ecco allora che all’Open Day saranno presenti esperti che si metteranno a disposizione esclusiva dei papà, per dare loro tutte le informazioni più utili, necessarie e interessanti: come gestire il pianto del neonato, come cambiare il pannolino, come assicurare una corretta igiene, come portare i bimbi in automobile in tutta sicurezza… Tutto questo con l’obiettivo di mettere i papà nella condizione di vivere il loro ruolo di padri con consapevolezza e in maniera attiva.

Gli incontri per i papà nello specifico sono tre, e sono tutti gratuiti (basta iscriversi cliccando sui vari link):

La palestra dei papà, dalle 11 alle 12 oppure dalle 12.30 alle 13.30, nella quale i padri impareranno l’arte del bagnetto, del cambio pannolino, del calmare il pianto e dell’igiene.

Sicurezza in auto, corso tenuto da un neonatologo insieme ai formatori di Salvagente Italia, con tutte le informazioni per trasportare i bambini in automobile (http://www.mammapretaporter.it/lista/i-seggiolini-in-auto-da-1-a-10-anni-come-sceglierli) in modo sicuro, secondo tutte le norme vigenti nel nostro paese (un corso molto utile, dati i cambiamenti che avvengono ogni anno!).

Corso di massaggio neonatale, utilissimo perché non sono solo le mamme a poter eseguire questo pratico e rilassante massaggio ai propri bambini. Un momento di intimità unico, che i papà potranno scoprire e apprendere facilmente, ottenendo così uno strumento ideale per creare una connessione unica con i propri figli sin dai primi giorni di vita.

Dalle 10 alle 17.30 di sabato 14 ottobre, presso l’Humanitas San Pio X ci saranno dunque ginecologi, neonatologi, ostetriche, anestesisti e specialisti di vari campi che si metteranno a disposizione delle mamme e dei papà.

Giulia Mandrino 

Sviluppare un’intelligenza emotiva è semplice: basta capire che i bambini hanno bisogno di entrare in contatto con le loro emozioni, per comprenderle e per saperle sfruttare al meglio nella vita.

Per farlo ci sono diverse attività, che passano però prima di tutto dal dialogo e da un approccio aperto all’emozionalità di ognuno: i bambini devono essere stimolati sin da subito ad abbracciare le proprie emozioni, senza soffocarle, ma soprattutto devono essere abituati a capirle. Quando sono felici, quando sono tristi, quando sono arrabbiati, quando si sentono in colpa, quando sono nervosi, quando si intristiscono per lo stato d’animo e per le situazioni di qualcun altro… Abbracciando le loro emozioni e sapendole gestire svilupperanno infatti un’intelligenza diversa, che vista accanto a quella “normale”, accademica, e che gli tornerà utile nella vita tanto quanto questa.

Spesso i bambini provano in particolare un sentimento, durante l’infanzia: la rabbia. Una rabbia semplice, pacata, che però a volte esplode. Questa rabbia è dovuta al fatto che i bambini stanno capendo il mondo e a volte non riescono a coglierne appieno le sfumature e le regole, sentendosi quindi frustrati.

Le attività e i giochi emozionali, accanto al dialogo, diventano quindi uno strumento importante per fare capire loro che le arrabbiature fanno parte della vita, così come la non comprensione totale di ciò che ci accade, e che questi momenti si possono gestire, controllare e abbracciare, trasformandoli in un’opportunità.

Noi, per fare le cose per bene (ma in maniera divertente!), abbiamo deciso di raccogliere in una vecchia valigia tutti gli strumenti utili per affrontare i momenti di rabbia: i nostri bambini, quando sono arrabbiati, hanno imparato ad andare a prendere dallo scaffale la loro “valigia della rabbia”, per trasformare questo sentimento in qualcosa di costruttivo.

Un gioco per l’intelligenza emotiva: la valigia della rabbia, per gestire il nervoso e le arrabbiature nel momento in cui compaiono

La “valigia della rabbia” semplicemente raccoglie tutti quegli oggetti che stimolano un’attività riflessiva, e tutti i giochi relativi all’intelligenza emotiva.

Partiamo scegliendo una vecchia valigia, magari una di quelle vecchie in cartone che i nostri nonni hanno ancora in cantina. Pensano poco, sono piccole e ai bambini piacciono moltissimo. Su uno dei lati appiccichiamoci quindi un cartoncino con una scritta colorata: “la valigia della rabbia di …”.

Questa valigia della rabbia raccoglierà oggetti e giochi perfetti per accompagnare il bambino nella comprensione della rabbia e nel "sentire" rabbia, un'emozione legittima e utile quanto tutte le altre, come la gioia e la tristezza. Utilizzando la valigia si troverà in una sorta di bolla, un ambiente dedicato a questa emozione, che potrà ascoltare e sfogare senza fare del male a se stesso o agli altri.

Ecco perché il primo oggetto da inserire nella valigia potrà essere un bel cuscino, utile da prendere a pugni o da mettere a terra per creare il proprio angolino della rabbia (o, ancora, per urlarci dentro per sfogare del tutto il sentimento).

Prendiamo quindi per prima cosa le carte della rabbia, i cartoncini disegnati con attività che i bambini amano fare per abbracciare l'arrabbiatura o alleviare lo stress. È un gioco semplice: da una scatola o da un anello raccoglitore i bambini pescano o scelgono una delle carte e decidono di intraprendere l’attività scritta. Queste attività sono tutte calmanti o sfoganti e scelte proprio dal bambino: disegnare, tirare i pugni ad una porta, giocare con la pasta modellabile, fare un bagnetto, correre in giardino… Raccogliamole in una scatola e infiliamole nella nostra valigia.

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Il secondo “gioco” da introdurre in valigia sono le bolle dell’autocontrollo. Altro non sono che delle bolle di sapone etichettate come “dell’autocontrollo”. I bambini non devono giocarci normalmente, ma devono vincere la sfida: sono capaci di lasciare che le bolle scoppino da sole senza toccarle e senza scoppiarle con le mani o con il corpo? Ecco spiegato, piano piano, l’autocontrollo: se riusciamo a vincere questa sfida, allora possiamo provare a controllare tutte le emozioni e i nostri impulsi nei momenti non opportuni, per continuare poi a sfogarci o a urlare.

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Passiamo quindi al gioco dell’empatia, messo in una scatola e riposto in valigia. È un’attività molto semplice che però distrae il bambino, lo concentra, lo diverte e allo stesso tempo gli insegna a riconoscere le emozioni, quelle degli altri e le sue.

Infine, ecco la calming jar, il barattolo della calma. Costruirla è molto semplice e ai bambini piace molto. Lasciategiela sempre nei momenti di rabbia, iperattività, di emozione, e ogni qualvolta ci sia la necessità di calmarsi. Diventerà un punto di riferimento per il bambino, che apprezzerà sempre il senso di sicurezza che gli dona.

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 Non reprimiamo quindi la rabbia, ma lasciamo che i bambini la ascoltino e la accolgano, affrontandola come meglio credono e facendo capire loro, sempre, che non è mai un sentimento sbagliato, che loro non sono sbagliati, e che noi genitori ci saremo sempre per abbracciarli quando il momento passa (e anche mentre lo stanno vivendo, se vogliono!).

Giulia Mandrino

Come fare in casa l’olio di magnesio spray

Lunedì, 02 Ottobre 2017 08:55

Preparare in casa i propri prodotti di bellezza, igiene e cura della casa e della persona è sempre una buona idea. Per due motivi, principalmente: perché spesso riusciamo a risparmiare utilizzando ingredienti semplici e che troviamo in casa, e, soprattutto, perché in questo modo si ottengono preparati molto più sani e naturali senza i composti chimici e potenzialmente tossici che troviamo nei prodotti preconfezionati.

Conoscete l’olio di magnesio? L’olio di magnesio è uno spray che possiamo utilizzare su viso e corpo per ristabilire i livelli di questo minerale nel nostro organismo partendo dall’epidermide. E con pochi passaggi possiamo prepararlo a casa.

Come fare in casa l’olio di magnesio spray: la ricetta per uno spray corpo a base di magnesio per rimineralizzare il nostro organismo

Il magnesio è un minerale fondamentale per il nostro corpo. Il nostro organismo lo utilizza per il benessere delle ossa, della pelle, dei denti, dei muscoli, del sangue… Essenzialmente fa bene un po’ a tutto: riduce lo stress e lo stress ossidativo, aiuta a ristabilire il ritmo di sonno, mantiene i livelli ideali di pressione sanguigna, aiuta contro il mal di testa e le emicranie, equilibra i livelli di zucchero nel sangue, aiuta ad assimilare la vitamina D, rende la pelle più sana, tonica e luminosa e ha davvero mille altre funzioni. Insomma: avere una carenza di magnesio non fa proprio bene.

Un metodo per ristabilire i livelli di magnesio è quello di assumerlo attraverso la nostra alimentazione. Ne sono ricchi gli spinaci, le mandorle, i semi di zucca, lo yogurt, i fichi, i fagioli (soprattutto quelli neri), il cioccolato fondente e le banane.

Oppure possiamo preparare un'acqua a base di questo minerale da usare quotidianamente sulla cute, che è l’organo attraverso il quale mettiamo in contatto l’esterno con l’interno del nostro corpo.

Dopo aver preparato il nostro olio di magnesio spray possiamo quindi procedere con l’applicazione quotidiana. Basta spruzzarlo su viso e corpo una volta al giorno, dopo la doccia o prima di andare a dormire. Possiamo poi risciacquarlo dopo 15 minuti (oppure passarci sopra una crema idratante). Se lo mettiamo prima di andare a dormire è meglio: essendo leggermente appiccicoso, lasciandolo agire la notte non ne sentiremo l’iniziale fastidio e al mattino non avremo più nulla.

 

Ecco gli ingredienti:

- Mezza tazza di sali da bagno al magnesio in fiocchi

- Mezza tazza di acqua distillata

Ed ecco la ricetta:

In una pentola, facciamo bollire la nostra acqua distillata. Prendiamo quindi una ciotola in vetro, mettiamoci dentro i nostri fiocchi di magnesio e versiamoci sopra l’acqua distillata bollita. Mescoliamo molto bene, in modo da fare sciogliere tutti i fiocchi di magnesio. Se vogliamo, possiamo anche aggiungere una decina di gocce di olio essenziale di lavanda.

Dopo aver lasciato raffreddare il nostro mix, prendiamo una bottiglietta in vetro con beccuccio spray e versiamoci dentro l’acqua al magnesio.

Possiamo conservare la nostra bottiglietta fino a sei mesi, tenendola in bagno in un armadietto chiuso.

 

Idee stilose per misurare i bambini

Venerdì, 29 Settembre 2017 16:10

(Make history)

Certo che la buona vecchia matita sullo stipite della porta funziona. E, certo, è tenerissima e molto bella! Perché, però, non trovare un altro metodo alternativo che possa diventare anche occasione d’arredamento in cameretta o in casa?

Con un po’ di fantasia e manualità possiamo realizzare infatti dei righelli e degli strumenti di misura per immortalare le fasi di crescita dei nostri bambini, in uno stile nordico e scandinavo davvero imbattibile.

Idee stilose per misurare i bambini: i righelli più belli che arredano la casa e la cameretta e che ci aiutano a mantenere la memoria della crescita dei nostri bimbi

Partiamo con il classico righello in legno: un super righellone da realizzare partendo da una vecchia asse da falegname o da muratore (oppure, perché no, da un listello di parquet avanzato durante i lavori a casa!). Basta segnare con un bel pennarello nero le tacchette corrispondenti ai metri e ai centimetri. Sull’altro lato, poi, in un altro colore, segneremo via via la crescita dei nostri figli (differenziando per colore i fratelli!).

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(Fancy)

Molto simile, ma stavolta sfruttiamo gli stipiti delle porte e lo spessore delle pareti cieche come una volta. Basta dipingere la costa di una parete in un color legno e segnare, come sull’asse precedente, i centimetri e i metri.

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(Photo credit)

La pittura-lavagna è sempre una buona idea. Sulle pareti della camera, della cucina, del salotto… Oppure, come qui, possiamo dipingere con il nero-lavagna una vecchia asse in legno, disegnando poi con il gesso bianco le tacche e la crescita.

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(Etsy)

Se non abbiamo voglia di lavorarci troppo o se non abbiamo troppa manualità, un’altra buona idea sono gli sticker pre-disegnati da incollare alla parete. Sono semplicissimi da applicare e li possiamo trovare, in internet, di qualunque forma e tema: animali, circo, principesse, spazio, avventura… In base all’arredamento della cameretta, ecco un complemento d’arredo che decora, ma che allo stesso tempo torna molto utile.

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(Ebay)

Vi ricordate i vecchi righelli da 15 centimetri che usavamo in classe? Quelli grigi, logori ma a cui eravamo super affezionati. Con l’aiuto del falegname possiamo realizzarne uno in maxi-scala, con le stesse angolature e la stessa cunetta centrale (quella che ci aiutava a tenerlo fermo). Coloriamolo in grigio, oppure facciamolo realizzare in plexiglas trasparente!

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(Not on the high street)

Infine, un semplicissimo righello che possiamo realizzare in poco tempo e con poco materiale. Basta stampare (o disegnare, perché no? Ad acquerello starebbe benissimo) su un lungo foglio le tacche di misurazione, corredandole con disegni e decori. Dopodiché appendiamolo alla parete infilandolo in un appendino porta-pantaloni.

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(Make history)

Giulia Mandrino

Il sapone fatto in casa a base di olio e miele

Venerdì, 29 Settembre 2017 14:31

Non tutte sanno che l'olio pulisce l'olio. O meglio: anche se a prima vista potrebbe sembrare strano pulire il viso con dell'olio (esatto: è normale pensare che la pelle si unga di più), in realtà "olio dissolve olio". Ecco perché ogni sera dovremmo aggiungere alla nostra routine di strucco un sapone a base di olio: perché in questo modo puliamo la nostra pelle dagli oli sporchi e pieni di tossine per fare spazio all'idratazione profonda.

Da quando abbiamo provato lo scrub viso fatto in casa a base di tè verde e olio non possiamo più fare a meno dell'olio: lascia la pelle liscia e nutrita, morbidissima al tatto. Ecco perché abbiamo voluto provare anche il sapone miele e olio, perfetto per struccarci la sera.

Il sapone fatto in casa a base di olio e miele: la ricetta del sapone per un naturale oil cleansing

Questo sapone semplicissimo da realizzare in casa lascia la pelle pulita e davvero idratata in profondità. Lo si utilizza tutte le sere per struccarsi, massaggiandolo bene sulla pelle e risciacquandolo con acqua tiepida. 

Gli ingredienti sono tre:

Il sapone di Marsiglia: utilizziamone uno puro e naturale, liquido, che diventerà la base del nostro sapone miele e olio. 

Miele grezzo: antibatterico, antinfiammatorio e probiotico, nutre la pelle in profondità e allo stesso tempo evita infiammazioni, arrossamenti e proliferazioni di batteri sulla pelle. È perfetto per tutti i tipi di pelle, ma soprattutto per quelle sensibili

Olio di jojoba o di avocado: sono gli oli più indicati per la cura della pelle. Aggiungendoli a questo sapone lo renderemo più nutriente e idratante. Le loro proprietà aiuteranno l'epidermide a rimanere più morbida e tonica.

Acqua: meglio se distillata o bollita, in modo da evitare la formazione di batteri. Grazie all'acqua il sapone si diluirà perfettamente e il loro contatto formerà una leggera schiuma.

In una ciotola mescoliamo quindi questi ingredienti (in quest'ordine: 3 cucchiai di acqua, 1/3 di una tazza di sapone di Marsiglia, 1/3 di una tazza di miele e 2 cucchiai di olio). Mescoliamo molto bene. Versiamoli poi in un barattolo o, ancora meglio, in un dispender e utilizziamolo come un normale sapone. Teniamolo sul lavandino e scuotiamolo una volta ogni tanto in modo da mantenerlo perfettamente mischiato.

I benefici si sentiranno sin dalla prima applicazione, ma dopo qualche giorno vi renderete conto che la vostra pelle sta veramente, lentamente, migliorando. Sarà meno stressata, più coccolata, meno arrossata, più distesa e più idratata!

 

Essere degli intelligenti emotivi significa non solo essere intelligenti nel senso più tradizionale del termine, ma essere consapevoli delle proprie emozioni e saperle sfruttare nel migliore dei modi in ogni situazione.

Una delle prime emozioni che i bambini sperimentano e che in un primo momento fanno fatica a distinguere, prevedere e gestire è certamente la rabbia, data dal nervoso quando qualcosa non sta andando come loro immaginavano. Sapere riconoscere e gestire la rabbia diventa quindi il primo passo verso l’intelligenza emotiva.

Attraverso un’attività che per loro somiglia molto ad un gioco (e che quindi li predispone meglio all’ascolto) possiamo quindi provare a metterli in confidenza con la loro rabbia, facendogliela riconoscere e trovando la maniera migliore per gestirla, in base alla personalità di ogni bambino.

Come gestire la rabbia e sviluppare intelligenza emotiva: un gioco semplice che trasformerà la rabbia in un’emozione riconoscibile e gestibile

Innanzitutto, la prima regola per far sì che i nostri bambini sviluppino un’intelligenza emotiva è parlare. Attraverso il dialogo possiamo infatti aiutarli a dipanare i pensieri confusi che hanno in testa nei momenti più emozionanti: può essere la gioia, la tristezza, la rabbia, l’apatia, lo sconforto, il nervoso… Di emozioni ce ne sono tante, e dialogare nel momento in cui riconosciamo i momenti che stanno passando i nostri bambini è il primo passo per aiutarli nel loro riconoscimento.

Quando notiamo che stanno quindi passando un momento di rabbia, il primo consiglio è quello di parlare, pazientando un attimo (sappiamo che non è sempre facile interagire con un bambino che in quel momento vuole fare tutto fuorché parlare) e provando a spiegare a parole questa emozione e poi lasciando che provino loro ad esprimere ciò che sentono in quel momento.

“Cosa ti ha fatto arrabbiare?”; “Perché questa cosa ti colpisce così profondamente?”; “Sei deluso?”; “Vorresti fare altro, in questo momento, e mamma e papà non vogliono?”. Domande di questo genere aiutano il bambino a inquadrare le cause dell’emozione negativa.

Dopodiché spieghiamo che è normalissimo provare queste cose, e che è un diritto sentirsi arrabbiati. Tutti possiamo sentirci così e nessuno ce lo può negare. Semplicemente, dobbiamo imparare che non esistiamo solo noi, ma anche gli altri, e che bisogna scendere a compromessi. Magari la prossima volta mamma e papà faranno qualcosa che non piace a loro, ma lo faranno per lui.

Spieghiamo quindi anche che esiste un metodo per alleviare questa rabbia. Dopo aver accettato il fatto che siamo arrabbiati (o almeno dopo averlo riconosciuto), facciamogli capire che impegnarsi in un’altra attività più rilassante aiuta moltissimo, e che possiamo girare la situazione a nostro vantaggio. A loro cosa piace fare, di rilassante? Potrebbe essere giocare con la pasta modellabile (http://www.mammapretaporter.it/educazione/gioco-stimoli-mb/la-ricetta-della-migliore-pasta-modellabile-per-bambini), fare un bagnetto, accarezzare il cane o il gatto, ascoltare la musica, ballare, leggere un libro.

Altra soluzione, forse ancora più divertente per i bambini, sono le attività per sfogare questa rabbia, che non è mai giusto comprimere dentro. Urlare, correre all’impazzata in giardino, spingere forte una porta chiusa, giocare a braccio di ferro, stringere forte un oggetto antistress…

Dopo aver stilato tutte queste attività anti-rabbia, possiamo quindi stampare o disegnare delle card che le ritraggono.

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(Liz's Early Learning Spot)

Buchiamole, quindi, e infiliamole in un anello portadocumenti; oppure ordiniamole bene e infiliamole nella “scatola della rabbia”. I bambini, nei momenti di rabbia, potranno estrarle e scorrerle, scegliendo quale attività preferiscono fare in quel momento per calmarsi, riflettere e rendere la situazione costruttiva e appagante.

Sul blog Liz's Early Learning Spot possiamo trovare una versione in inglese stampabile di queste card anti rabbia. Se vogliamo, però, possiamo benissimo disegnarle e scriverle noi, scegliendo le attività insieme ai bambini e realizzandole insieme a loro per renderli ancora più coinvolti.

 Giulia Mandrino

Scrub homemade zucchero e tè verde

Giovedì, 28 Settembre 2017 09:08

Il tè verde è una tra le bevande più benefiche che potremmo consumare quotidianamente (anzi: non solo una bevanda! Avete mai provato a integrarlo nelle ricette?). Ricchissimo di antiossidanti, è davvero un ottimo alleato della nostra salute. Tuttavia possiamo scegliere non solo di consumarlo come bevanda o come ingrediente, ma anche come elemento base per la nostra bellezza e per la cura della pelle.

Scrub homemade zucchero e tè verde: la ricetta per preparare in casa un esfoliante viso e corpo a base di tè verde

Prendere del tempo per sé stesse riteniamo sia un diritto e un piacere che non dovremmo mai negarci. Fa bene allo spirito e al corpo, e sentirci bene con noi stesse passa anche inevitabilmente da come ci sentiamo esternamente. Non crediate però che servano ore e ore di preparazione o infinite giornate alla spa per prenderci cura di noi. Possiamo anche optare per piccoli trattamenti fatti in casa, in pochi minuti, rilassandoci un attimo senza pensare allo stress della giornata.

Questo scrub esfoliante è proprio ciò di cui abbiamo bisogno: si prepara in pochissimi minuti in casa, con ingredienti semplici che quasi sempre abbiamo già a disposizione, e possiamo conservarlo in un barattolo e utilizzarlo due o tre volte a settimana. E anche utilizzarlo è semplice e veloce: dopo averlo preparato basterà infatti prenderne un pochino tra le dita, massaggiare il viso per trenta secondi e risciacquare, sentendo immediatamente i benefici e i risultati dell’esfoliazione delicata.

La ricetta prevede di utilizzare quattro ingredienti.

Il tè verde: è alla base di tutto; sfrutteremo il potere antiossidante delle sue foglie. Questo suo potere aiuta le cellule dell’epidermide a rigenerarsi e, se abbiamo la pelle danneggiata, è utile per rimediare. Utilizzeremo il comunissimo tè verde delle bustine.

L’olio di oliva extravergine: idratante, ma soprattutto antiossidante tanto quanto il tè verde, l’olio di oliva è ottimo contro l’invecchiamento della pelle ed è quindi un ottimo alleato nella guerra contro le rughe (ed è da utilizzare fin da subito, già intorno ai 25 anni, anche se a quell’età non pensiamo ancora alle zampe di gallina!). Inoltre, per assurdo, ci aiuta a eliminare l’eccesso di oli indesiderati.

Lo zucchero grezzo di canna: è l’ingrediente che ci permette di esfoliare la nostra pelle grazie alla sua consistenza. Strofinandolo delicatamente, elimina le cellule morte, ma soprattutto grazie alle sue proprietà aiuta a stimolare la rigenerazione cellulare (grazie all’acido glicolico contenuto) e illumina e rinfresca la pelle. Scegliamone uno morbido, non troppo pungente, in modo da non irritare la pelle.

Il miele: oltre ad essere super nutriente e idratante per la pelle, dona al nostro scrub la consistenza perfetta, combinando al meglio tutti gli ingredienti. Il miele è davvero portentoso, quando parliamo di bellezza: anch’esso è molto antiossidante, ma soprattutto pulisce a fondo la pelle, essendo antibatterico (e quindi ottimo contro brufoli e acne!), e i suoi enzimi puliscono e nutrono al contempo l’epidermide.

Per comporre il nostro scrub esfoliante fatto in casa, basta mescolare bene in una ciotola:

- 3 o 4 bustine di tè verde

- una tazza di zucchero di canna integrale morbido

- mezza tazza di olio extravergine di oliva

- 2 cucchiai di miele

Se vogliamo, possiamo anche aggiungere qualche goccia del nostro olio essenziale preferito.

Per conservarlo, basterà metterlo in un vasetto chiuso ermeticamente e tenerlo in un armadietto al riparo della luce.

Utilizziamolo quindi 2 o 3 volte a settimana sul viso (ma è ottimo anche sul corpo!) per una pelle pulita, ringiovanita, tonica e setosa.

 

7 segreti sulla zucca

Mercoledì, 27 Settembre 2017 13:52

In autunno ne consumiamo tantissima, perché effettivamente è davvero deliziosa. Ma non tutti ne sfruttiamo tutte le potenzialità. A volte ci limitiamo a prepararla attraverso le solite - buonissime! - ricette con la zucca, senza sapere che in realtà la zucca ha davvero moltissime proprietà e che attraverso piccoli gesti possiamo renderla davvero un ortaggio insostituibile!

7 segreti sulla zucca: conoscere meglio la zucca per sfruttarne appieno tutte le potenzialità

Tenere i semi

Innanzitutto, eliminiamo dalle nostre abitudini l’automatismo di spreco per eccellenza. Solitamente quando la tagliamo e la puliamo togliamo con un cucchiaio tutti i semi e li gettiamo nella spazzatura. In realtà i suoi semi sono deliziosi, e chi li compra già confezionati lo sa. La buona notizia è che basta tenere questi semi dopo il taglio della zucca per evitare di comprarne di confezionati! Si possono infatti preparare a casa, in forno. Basta pulirli bene dalla patina appiccicosa che li avvolge (risciacquandoli sotto l’acqua in uno scolapasta), lasciarli asciugare bene e sistemarli su una teglia coperta da carta forno. Cuociamo quindi i nostri semi di zucca per 50 minuti a 150 gradi, rigirandoli di tanto in tanto e salandoli o speziandoli a fine cottura.

Conoscere le varietà

Non conoscere le varietà della zucca significa non utilizzare quella più adatta alla ricetta che abbiamo in mente. Ad esempio? Per il ripieno dei tortelli si utilizza la classica mantovana; la cucurbita maxima è invece ideale per le torte salate (e dolci!); per i dolcetti, i muffin e le torte di zucca si predilige invece la zucca di Chioggia. Per le vellutate? Ottima è la delica.

Come sapere se è matura

Al mercato, osservate bene le zucche presenti: quelle più mature avranno il piccolo secco (con un buchino al centro) e, come per i cocomeri, suoneranno un rumore “vuoto” quando busserete.

Sì, mangiamola tutti i giorni!

Una dieta equilibrata dovrebbe sempre variare gli alimenti quotidiani. Detto questo, la zucca è davvero un toccasana, con le sue pochissime calorie e il suo alto contenuto di vitamine, minerali e caroteni. Basta quindi abbinarla ad altri sapori e ingredienti per assicurarsi una dieta equilibrata che contenga comunque il sapore delizioso della zucca!

Conservarla per le altre stagioni

Certo, è vero: la zucca c’è solo durante l’autunno. Tuttavia nessuno ci vieta di conservarla per le altre stagioni, soprattutto per l’inverno e per la primavera. Fortunatamente, la zucca è un ortaggio che si conserva molto bene, quindi, prendendone una verso la fine della stagione, basterà conservarla integra, pulita e all’asciutto per l’inverno, oppure tagliarla a cubetti o a fette e congelarla. Possiamo anche fare della purea di zucca, riporla in un contenitore e conservarla in freezer.

Mangiarla cruda

Sì, cruda: in estratti e centrifughe, ma anche tagliata sottilissima e condita con olio e sale, oppure grattugiata sull’insalata, sulla pasta e su tutti i nostri piatti.

Fare una maschera di bellezza

Rimanendo in tema di zucca cruda, con la zucca possiamo preparare una maschera di bellezza fatta in casa per idratare a fondo e levigare la pelle. Schiacciamo alcuni semi con uno spicchio di polpa e mescoliamo tutto con del miele. Applichiamo la maschera sul viso e lasciamo riposare per una ventina di minuti. Puliamo poi con dell’acqua tiepida. 

Giulia Mandrino

 

A questo link trovate le nostre 10 migliori ricette con la zucca

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Anna Paghera, essenze naturali estasianti

Mercoledì, 27 Settembre 2017 09:28

Anna Pagheraè di sangue verde. Non blu, verde. Perché da generazioni la sua famiglia si occupa di giardini ed architetture paesaggistiche, e perché ha fatto sua questa innata abilità. Si occupa di realizzare giardini, di composizioni floreali e di allestimenti. Ma, soprattutto, ha fatto della ricerca olfattiva il suo tratto distintivo.

“Mio padre, il mio primo maestro, mi ha insegnato che se assaggi una pianta, il suo sapore ti apparterrà per sempre”: le sue parole racchiudono tutta la sua filosofia, che si traduce nella realizzazione di fragranze d’ambiente ispirate ai profumi inebrianti dei giardini, dei fiori e delle piante, in maniera autentica e genuina.

Anna Paghera, essenze naturali estasianti: le linee Elisir e Pozioni dell’Anima, per arricchire la casa di profumi naturali e atmosfere boschive

Anna Paghera, come accennato, nasce come arredatrice di giardini di design, ma è anche arredatrice di interni. Queste due sue passioni è riuscita a metterle in relazione profonda grazie all’altra sua attività, la creazione di fragranze ambientali ispirate al verde che respira ogni giorno.

La sua idea, alla base di tutto, è quella di ricreare a livello olfattivo un giardino in casa, con profumi presi direttamente dal verde che la circonda, dai fiori, dai muschi, dalle piante, dalle loro essenze e dalle loro resine. Diffondendo i suoi aromi, quindi, possiamo godere davvero e fino in fondo della bellezza profumata della natura, lasciandoci avvolgere dalle sensazioni verdi che spesso in casa mancano.

La linea Elisir racchiude una serie di fragranze di ispirazione medievale: Anna Paghera ha racchiuso negli Elisir della Salute (che purifica gli ambienti poco arieggiati), Felix (dedicato alla felicità, con note di bosco e muschio), Successus (pensato per le stanze di lavoro, con toni del cuoio e dei legni pregiati), Gaudium (l’elisir della gioia, dal profumo orientale), Quid in (del fascino, perfetto per gli ambienti di relax e lettura) e Amuletum (che, di buon auspicio, rende euforici e arditi), i profumi tradizionalmente legati all’equilibrio tra la salute mentale e quella del corpo. In maniera terapeutica, questi profumi avvolgono l’ambiente e il corpo, e sono considerati veri e propri elisir di lunga vita.

Li possiamo trovare sia nella versione profumatore d’ambiente spray sia in quella come olio essenziale, da diffondere attraverso i classici diffusori oppure attraverso quelli pensati appositamente da Anna Paghera, ad ultrasuoni. Il diffusore, che possiamo trovare anche nel suo shop online, è davvero innovativo, poiché è pensato per diffondere micro-goccioline di dimensione di 4/6 micron, la grandezza ideale per diffonderle nella maniera più ampia possibile nell’ambiente.

Altra linea è Pozioni dell’anima, ispirata direttamente dalle antiche botteghe degli speziali che mescolando aromi e oli creavano le loro ricette di profumi in grado di migliorare l’umore e curare mente e corpo. Grazie alle composizioni studiate in maniera minuziosa, la linea Pozioni dell’Anima riesce ad essere un vero toccasana olfattivo che donando sensazioni positive riesce a rendere più leggero lo stress quotidiano.

Di nuovo in spray ambientali o in oli essenziali da diffondere in casa, le Pozioni dell’Anima sono svariate: troviamo il Rosso di Cipro, seducente e avvolgente con note di sandalo e papavero; il Blu d’Arabia, per rimettere in equilibrio testa e cuore grazie alle note di Ylang Ylang; l’Arancio di Tangeri, agrumato e speziato che allevia gli affanni quotidiani; l’Azzurro d’Ibla, siciliano, per rigenerare e sollevare dalla tristezza; il Giallo di Tebe, ambrato, che risveglia spirito e immaginazione; il Turchese di Nila, con una libbra di conchiglie, per defaticare menti troppo oberate di lavoro; il Bianco di Ninive, per camminare su un tappeto di petali di fiori di Tiaré; e infine il Verde di Kent, con i profumi unici dell’erba appena tagliata che ci riconnettono con il piacere delle cose semplici.

Dal packaging elegante ed estremamente sofisticato, le essenze di Anna Paghera si possono comprare online; ma le troviamo anche in negozi di fragranze selezionati, nelle spa di lusso e nei concept store più innovativi.

Giulia Mandrino 

Sara

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Cecilia

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