Crescere con un cane

La mamma cane aiuta i cuccioli a orientarsi nel tempo e nello spazio offrendo l'esempio corretto con il suo comportamento e non è raro vederla alle prese con i piccoli da "sgridare", spesso in maniera severa e intransigente. La sua coerenza è garanzia di crescita, infatti i "no" della mamma fanno in modo che vengano assorbite velocemente le regole sociali in cui i cuccioli devono orientarsi.
Questo sistema educativo è assolutamente trasferibile anche al bambino, che con poche semplici regole sarà in grado di orientarsi ed esprimersi in modo adeguato nel mondo che lo circonda, e incentiva l'introiezione delle regole comportamentali, che da istanze esterne diventeranno interne, favorendo una corretta e adeguata formazione del "super io" (definito come quell'istanza intrapsichica originata appunto dall'interiorizzazione dei codici di comportamento). Un altro importante elemento in comune è rappresentato dalla "paura dell'abbandono", che li coglie entrambi impreparati e disorientati. Il bambino teme terribilmente di perdere la propria mamma, fino al punto di piangere per farla tornare a sé; così anche il cane teme moltissimo di essere abbandonato e piange quando si trova solo. Cane e bambino dunque condividono la necessità di essere rassicurati e di acquisire quelle rappresentazioni interne affettive che gli permetteranno di gestire la frustrazione dell'assenza dell'oggetto d'amore: la mamma. In questo difficile esercizio, il bambino ha la fortuna di avere il cane come "oggetto transizionale" (Winnicot). Attraverso il gioco del guinzaglio, il bambino può sempre portare con sé quel cagnolino che rappresenta anche concretamente l'affettività e l'accoglienza incondizionata della figura materna, che in questo modo non lo abbandona mai. Tale situazione poggia le basi per la costituzione di una relazione di reciprocità e di fiducia incondizionata l'uno nei confronti dell'altro: il cane saprà di essere in compagnia di quel compagno di giochi insostituibile e sempre presente, compensando la sua paura di abbandono.

Entrambi condividono la paura più profonda dell'essere umano, il disamore, e si aiutano reciprocamente in un continuum di rassicurazioni reciproche, basate soprattutto sulla presenza incondizionata di entrambi e sull'implicita condivisione di esperienze comuni. Questa condizione li rende compagni ideali e giustifica la naturale attrazione che l'uno prova verso l'altro. Il cane corrisponde alle necessità del bambino anche grazie alla diversa velocità della sua maturazione.

Per un bambino, crescere con un cane è fonte inesauribile di stimoli ed esperienze che lo aiuteranno nel raggiungimento e nel superamento delle sue naturali tappe evolutive. Per giocare con il suo cagnolino, il bambino sarà costretto a imparare e affinare tutte le capacità comunicative non verbali, acquisendo e maturando abilità intuitive ed espressive che in seguito miglioreranno le sue capacità di socializzare anche con gli altri bambini.
Il trascorrere del tempo favorisce le competenze del bambino a più livelli, perché il cane, crescendo più velocemente, è portatore di informazioni preziose e può ad esempio aiutare il bimbo a capire lo sviluppo psicosessuale e la diversità di genere: il suo comportamento potrà essere preso facilmente come modello per spiegare l'evoluzione della specie e la naturale attrazione del sesso maschile verso quello femminile e viceversa.
Un altro importante elemento che il cane porta con sé nella relazione con il bambino è dato dall'invecchiamento: il suo crescere in fretta e le sue modificazioni fisiologiche potranno aiutare il piccolo uomo ad accettare il cambiamento relativo all'incedere inesorabile del tempo. Vedere il suo amico modificarsi, mettere i primi peli bianchi, avere meno voglia di correre e saltare lo aiuterà a modificare il suo comportamento in relazione ai bisogni del cane, passando da una fase egoistica a una altruistica e di grande accettazione.
Grazie a questi cambiamenti il bambino acquisisce una buona capacità di accoglienza della diversità e accettazione della frustrazione. Ci tengom particolarmente a sottolineare che quando un bambino domanda ai genitori un cucciolo di cane, la sua richiesta non rappresenta un capriccio o la volontà di avere un altro giocattolo da aggiungere alla sua collezione. Spesso questo desiderio poggia le basi su un'inconsapevole intuizione, da parte del bimbo, rispetto a quante cose li rendano simili e quanto queste similitudini possano essere significative per la sua crescita. Spetta agli adulti sottolineare e aiutare tali acquisizioni, affinché la presenza del cane diventi importante per lo sviluppo psicofisico e psicomotorio del bambino.

Articolo tratto dal libro "Un mondo di pet therapy" di Spartia Piccinno, Mental Fitness Publishing

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Sara

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Cecilia

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