Cos'è la pet terapy e come si diventa operatore di pet therapy?

Cosa si intende per pet therapy? Sono semplici coccole di un animale che "fanno bene" ad un essere umano? In realtà è molto, molto di più. Abbiamo intervistato Spartia Piccinno, psicomotricista, laureata in psicologia della comunicazione, ideatrice del metodo "pet therapy psicomotoria", operatrice e insegnante anche al Master di Pet Therapy all'Università Cattolica di Milano e autrice del libro "Un Mondo di Pet Therapy", Mental Fitness Publishing.

"La pet therapy è un trattamento con scopi terapeutici che viene effettuato da personale qualificato in discipline dell'educazione/psicologiche/mediche e una formazione in pet therapy (educatori, insegnanti, terapisti della riabilitazione, psicologi). L'animale, principalmente il cane, di proprietà del terapista, è il mezzo attraverso il quale si effettua la terapia. La terapia si svolge con obiettivi quantificabili in termini di miglioramento dei parametri sui quali si è deciso di intervenire appunto attraverso questa forma di terapia. Gli ambiti di applicazione di questa disciplina sono molteplici, dalla riabilitazione motoria a quella cognitiva, psichiatrica ect... Spesso l'operatore di pet therapy lavora in équipe con altri specialisti. Per esempio nel caso di un bambino con un rallentamento cognitivo che necessita di incrementare i tempi attentivi, il lavoro con il cane con un'attività come tirare la pallina può essere d'aiuto per l'aumento dei tempi di attenzione e di concentrazione: infatti in seguito, misurando il tempo che intercorre tra l'attività iniziale e quella finale, dovremmo verificare che il bambino sta notevolmente più tempo su una medesima attività. Misurando step by step con dei test cognitivi dell'età evolutiva l'aumento dei tempi di concentrazione,  si valuta per quanto tempo perdura la sua concentrazione. La terapia di pet therapy è un miglioramento specifico in un'area specifica, quindi una riabilitazione (per esempio quante volta tira la pallina?). No per quanto dura la concentrazione su una stessa attività
E' necessario differenziare il concetto di "pet therapy come terapia" da quello di "attività di pet therapy": mentre la terapia ha degli obiettivi specifici e misurabili, con valutazioni normalmente trimestrali, l'attività di pet therapy ha l'obiettivo di migliorare lo stato generale di benessere dell'individuo. Inoltre a differenza della prima, nella seconda non è necessario avere un qualifica in ambito educativo, psicologico o medico, ma è sufficiente il percorso di operatore di pet therapy. Uno dei tanti ambiti di applicazione per esempio quello della demenza senile e dell'Alzheimer al fine di contenere i danni procurati nell'ambito della memoria, della deambulazione etc... andremo invece a misurare il suo grado o quoziente di felicità! il nostro obiettivo potrebbe essere, ad esempio, valutare se l'anziano sarà più motivato a camminare o a partecipare ai gruppi.
Un'altra doverosa precisazione è quella tra operatore di pet therapy e il conduttore di cani da pet therapy: normalmente il conduttore è un educatore cinofilo o appassionato di cinofilia che addestra il cane a compiere determinati esercizi come raccogliere le chiavi e aprire gli stipetti che vanno ad essere di aiuto a persone con disabilità motorie perché li aiutano nello svolgimento di esercizi pratici. Questa figura non può lavorare da sola con il paziente ma deve essere affiancato da uno specialista. Quindi nel setting sarà presente il conduttore di cane da pet therapy, il cane, lo specialista (ad esempio il fisioterapista) ed il paziente."

Quali animali possono essere utilizzati per la pet therapy?

"Sono davvero numerosi gli animali che possono essere utilizzati, i più comuni sono il cane, il gatto e il coniglio. Il benessere dell'animale è fondamentale e ripeto fondamentale in questa disciplina; se l'animale non è nel suo stato di benessere ottimale, la pet therapy non è efficace.
Quindi il gatto e il coniglio che sono animali che non possono essere portati in giro in quanto particolarmente territoriali sono meno utilizzati rispetto al cane, che invece ama uscire da casa."

Come si diventa operatore di pet therapy?

"Basta avere un diploma di scuola superiore ed affrontare un percorso di formazione parallelo, per sè e per il proprio cane all'interno di una scuola di pet therapy. La mia scuola per esempio prevede 128 ore distribuite in 8 mesi (un week end al mese circa) ha sede a Ovada in provincia di Alessandria. www.pettherapyitalia.it".

Quali razze sono più idonee per questo tipo di lavoro? Come si fa a capire se il proprio cane è adatto a fare un percorso di questo tipo?

"Di razze non si parla in realtà, si fa un discorso di carattere. Deve essere un cane docile sia con altri cani che con le persone e deve avere un istinto innato al salvataggio. Sono cani naturalmente portati ad aiutarci nel lavoro. Fin da cuccioli hanno determinati comportamenti:
- Guardano molto negli occhi
- Stanno molto vicino al padrone seguendolo in casa (cane ombra)
- Manifestano un atteggiamento di protezione e cura del nucleo famigliare
Poi si effettua una valutazione in senso generale. Il cane deve avere un'educazione di base: più di 6-8 mesi con un
percorso di educazione di base:
1. Rispondere al richiamo
2. Non tirare il guinzaglio
3. Non mordere mani se gli diamo da mangiare
4. Non saltare addosso (anche per salutarci)
La pet therapy, sia a livello di attività che di terapia, è meglio effettuarla con due cani, in quanto il
tempo in cui possiamo beneficiare del lavoro del cane è limitato, per cui è consigliabile averne due per poterli alternare."

Se invece un cane si adotta, come consigliamo sempre noi di fare?

"Certamente, basta che emergano queste caratteristiche di cui abbiamo parlato. E che non abbia subito imprinting negativi"

Giulia Mandrino

immagine tratta da www.greenstyle.it

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