Prevenire la toxoplasmosi in gravidanza

La toxoplasmosi è una di quelle malattie di cui solitamente si viene a conoscenza solo in gravidanza. Il medico ti prescrive subito le analisi, e se non ne sei immune, beh, inizia il periodo durante il quale dovrai stare attenta a tutto ciò che mangi o tocchi. Sì, un po’ fa paura, però sapere come prevenirla aiuta, e basta tenere presenti poche e semplici regole per passare una gravidanza serena, tranquilla e libera da pensieri.

 

Prevenire la toxoplasmosi in gravidanza: quali regole seguire per evitare di prendere questa malattia rischiosa per il bambino

La toxoplasmosi è una malattia provocata da un protozoo (il toxoplasma gondii) che vive negli animali domestici e in quelli da allevamento, quindi dal gatto fino al pollo e al manzo, e lo si può contrarre tramite, quindi, il cibo. Nel corso della propria vita possiamo essere tranquillamente stati contagiati, tuttavia, quando non in gravidanza, la malattia è spesso asintomatica o accompagnata da sintomi simili a quelli di un’influenza. Ecco perché non ce ne accorgiamo, ed ecco perché il ginecologo prescrive subito le analisi: se ne siamo immuni, tutto a posto (perché dopo quella “influenza” il nostro corpo sviluppa gli anticorpi, e ne siamo immuni per sempre); se invece non l’abbiamo mai contratta un rischio c’è, perché se negli adulti questa toxoplasmosi non è pericolosa, lo diventa durante la gravidanza per il feto.

I mesi più sensibili sono i primi sei (le prime ventisei settimane). Se la madre contrae infatti la toxoplasmosi nel primo trimestre, il rischio è quello di un aborto o di una morte fetale; nel secondo trimestre, invece, il bambino può subire gravi danni, che vanno dall’encefalite all’idrocefalo fino alle calcificazioni cerebrali, alle infezioni oculari, polmonite, malformazioni cardiache e sordità. Superate le ventisei settimane, i pericoli sono meno, ma la toxo potrebbe provocare nel bambino una forma di anemia grave.

L’esame del sangue che il medico prescrive all’inizio della gravidanza ha due scopi: rivelare se la madre ha contratto la malattia in passato, e ne è quindi immune; oppure chiarire se la malattia in corso, e in quel caso c’è pericolo per il feto. Se il primo esame è positivo, tutto a posto: non dovrete nemmeno fare attenzione ai cibi. Se il secondo è positivo, il medico vi dirà come procedere. Se sono invece entrambi negativi, dovrete stare attente a ciò che mangiate o toccate, e dovrete ripetere l’esame con cadenza regolare per essere sicure di non avere contratto la toxo proprio in gravidanza.

Se non siete immuni, quindi, come accennato, ci sarà bisogno di fare attenzione ai cibi assunti. Questo perché il protozoo della toxoplasmosi passa appunto dalla carne di certi animali da allevamento, ma anche dalla terra, e quindi dagli ortaggi, che potrebbero essere stati contaminati dalle feci di animali infetti.

Ecco quindi le precauzioni:

- Mai mangiare carne cruda, di qualsiasi animale. Anche il pesce crudo è off-limit. Quindi evitare tartare, carpacci, ma anche tutti quegli insaccati come il salame, il prosciutto crudo, la bresaola, la coppa e le salsicce, se non stagionati.

- Preferire agli altri insaccati il prosciutto cotto.

- Cuocere sempre molto bene la carne prima di mangiarla, idem per il pesce (la cottura - e quindi l’alta temperatura - distrugge il protozoo, quindi è l’unico modo). Evitare le cotture al sangue o medie.

- Cucinando la carne, lavarsi sempre molto bene le mani subito dopo il lavoro, facendo attenzione a non portarle alla bocca.

- Evitare le uova, anche cotte, se non pastorizzate. E anche quando pastorizzate, preferirle sempre cotte.

- Lavare benissimo in acqua e bicarbonato per almeno venti minuti le verdure, la frutta e gli ortaggi, soprattutto quelli consumati crudi e in particolare modo quelli coltivati a contatto con la terra.

- Se in casa avete un gatto domestico, non preoccupatevi: anche in questo caso bastano le normali norme igieniche, non serve mandarlo dalla suocera! Dato che le uova del toxoplasma gondii si nascondono effettivamente nelle sue feci, sempre meglio fare pulire la lettiera ad altri familiari. Detto questo, se la futura mamma si trova nella situazione di doverlo proprio fare lei, basta utilizzare dei guanti usa e getta e lavarsi molto bene le mani dopo l’azione!

- Lavarsi sempre molto bene le mani con acqua e sapone, più volte durante la giornata.

 

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