Gravidanze vicine? Il rischio è il parto prematuro

Spesso alle neomamme viene ripetuto dalla zia Ignazia di turno: “fanne subito un altro, così fai meno fatica, crescono vicini e non devi ripetere i passaggi stressanti dopo molto tempo ricominciando tutto daccapo!”. Sarà, ma una mamma fresca fresca di parto spesso non pensa a questo, ma a godersi il suo pargolo e a spostare il più in là possibile i dolori del parto, no?

Scherzi a parte, sembra che fare un figlio subito dopo il primo non sia poi così auspicabile, ma non tanto per la fatica che questo implica o per il ripetersi del dolore del parto. No. A sconsigliarlo è uno studio scientifico che a quanto pare ha trovato una correlazione tra due gravidanze vicine e il parto prematuro durante la seconda.

Gravidanze vicine? Il rischio è il parto prematuro: meglio aspettare dopo il primo figlio per evitare il pericolo di un parto prematuro

Lo studio al quale ci riferiamo si intitola più genericamente “l’influenza dell’intervallo intra-gestazionale sui tempi del parto” ed è stato pubblicato su Bjog, International Journal of Obstetrics and Gynaecology, nel 2014, dopo essere stato presentato all’annuale meeting della Central Association of Obstetricians and Gynecologists del 2013 a Napa, in California.

Tra i risultati si legge esattamente che due gravidanze troppo vicine possono aumentare il rischio di parto prematuro. Ma cosa si intende per “vicine”? Quanto tempo deve passare perché possano essere definite tali?

Possiamo dividere le “gravidanze vicine” in due gruppi: il primo è quello delle donne che rimangono incinte meno di 12 mesi dopo alla prima gravidanza; il secondo quello delle mamme che aspettano tra i 12 e i 18 mesi successivi. Attendere dopo i 18 mesi dovrebbe essere l’ideale, perché è passato un buon intervallo di tempo.

I numeri, infatti, parlano chiaro. Lo studio statunitense ha preso in considerazione 454.716 nascite avvenute da donne che hanno avuto almeno due figli nel periodo di sei anni. Le mamme rimaste incinte meno di 12 mesi dopo la prima nascita hanno sofferto, nel 53% dei casi, di parto prematuro prima delle 39 settimane di gestazione, e cioè prima del termine, e avevano il doppio del rischio di partorire addirittura prima di 37 settimane (il 20%, rispetto al 7% delle mamme che sono rimaste incinte dopo 18 mesi). Per le mamme che invece avevano aspettato i 18 mesi questa percentuale scende al 37 percento.

Lo studio ha sottolineato anche come l’etnia possa essere un fattore determinante quando si parla di tempi di gestazione in relazione all’intervallo tra le gravidanze, poiché le donne nere che hanno concepito il loro secondogenito dopo meno di 12 mesi dal primo si sono rivelate molto più a rischio delle donne di altre etnie. Anche nel caso di un intervallo ottimale, e cioè di 18 mesi: l’11% ha partorito prematuramente, a differenza del 6% delle donne non nere.

Questo studio è molto importante perché diventa uno strumento da non sottovalutare quando si parla di prevenzione e di consulto. I medici, infatti, considerando i fattori di rischio di ogni madre potranno così valutare ancora meglio le circostanze, consigliando al meglio le donne in base alla loro storia e alla loro anamnesi, tenendo conto del fatto che anche l’intervallo tra le gravidanze (che, come dicevamo, adesso sappiamo essere ottimale quando uguale o superiore a 18 mesi) potrebbe o non potrebbe essere un fattore di rischio.

 

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