I bambini possono giocare nel giardino condominiale?

Giocare all’aperto è fondamentale durante l’infanzia. Ma accanto a questo imprescindibile principio ne stanno altri, come l’amicizia e la socialità, che possono essere sperimentate attraverso i luoghi di aggregazione. Parliamo quindi dei parchi giochi, certo, ma anche di un altro luogo frequentissimo e sfruttato da moltissimi bambini italiani: il giardino condominiale.

Se ci pensate, in passato era normale il gioco nelle corti, spazi nel centro delle case nei quali i bambini si divertivano con la sicurezza di un luogo vicino alla famiglia sorvegliato e sicuro. I giardini condominiali, dunque, possono essere letti come moderne corti, luoghi perfetti per passare il tempo all’aria aperta e in compagnia anche in città.

I bambini possono giocare nei giardini condominiale? Un luogo da fare proprio per sfruttare l’aria aperta e abituarsi alla socialità.

Questo concetto si basa fondamentalmente su due principi. Il primo è quello che ribadiamo sempre, e cioè che i bambini hanno estremo bisogno di passare il loro tempo all’aria aperta e di giocare liberi. Il secondo è giuridico, ed è quello che sancisce prima il diritto del bambino al riposo, al tempo libero e alle attività ricreative (la Convenzione dei Diritti del Fanciullo dice proprio: “Gli Stati riconoscono al fanciullo il diritto al riposo ed al tempo libero, di dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e di partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica”) e in secondo luogo la legittimità dell’utilizzo degli spazi comuni, spiegato molto bene nel Codice Civile all’articolo 1102 C.C.

Questo articolo parla chiaro: “Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il migliore godimento della cosa”.

Si parla di “cosa comune”, ed è una definizione che si applica anche agli spazi comuni condominiali. Se questi sono quindi, in linea generale, destinati all’occupazione da parte dei condomini, allora i bambini hanno il diritto, tanto quanto gli adulti, di utilizzare i cortili e i giardini, rendendoli luogo dei loro giochi insieme.

Non solo: l’articolo parla chiaramente di “godimento della cosa”, e quale godimento supera il benessere del gioco? Ecco perché i bambini non solo dovrebbero giocare più spesso negli ambienti comuni, ma le famiglie dovrebbero renderli sempre più piacevoli, attrezzati e attrattivi. E anche quando si tratta di giardini o porzioni di condominio verdi, il gioco non contrasta con la destinazione degli spazi, ma anzi valorizza questo giardino!

In questo senso si stanno muovendo molti comuni italiani, come ad esempio quelli di Milano e Torino, che per le loro aree di competenza hanno deciso di riconoscere il Diritto al Gioco del bambino come fondamentale anche all’interno dei condomini.Il Comune di Milano riconosce il diritto dei bambini al gioco e alle attività ricreative proprie della loro età. Nei cortili, nei giardini e nelle aree scoperte delle abitazioni private deve essere favorito il gioco dei bambini, fatte salve le fasce orarie di tutela della quiete e del riposo stabilite dai regolamenti condominiali”: queste le parole del regolamento.

Si noterà che il diritto del bambino non dovrà ledere quello degli altri condomini: come sempre, la libertà va intesa come limitata al rispetto della libertà altrui, e in effetti essendo gli spazi comuni ognuno deve utilizzare il buonsenso. Lo si legge ancora più apertamente nel regolamento del Comune di Torino, che sottolinea come “acclarato il diritto dei bambini, rimane da tutelare però anche quello degli altri condomini”.

Questo rispetto non è impossibile: basta rispettare certe fasce orarie nelle quali virerà la regola del silenzio. Per il resto, i bambini che giocano liberi con i loro amichetti impareranno presto la socialità, e sapranno rispettare senza dubbio gli altri condomini.

Se nel vostro condominio non c’è nessun regolamento (e se gli altri si lamentano) sarà bene chiedere un’assemblea condominiale, oppure agire in sede legale. Se invece è già presente un divieto di gioco, potrete studiare  capire se non è valido (nel caso in cui sia una decisione assembleare approvata a maggioranza: in quel caso comprime senza giustificazione il diritto anche di un singolo condomino e pertanto è nulla) oppure se è da contratto (in quel caso è valido, ma comunque impugnabile per una modifica).

Detto questo, seguite sempre le regole basilari del gioco: chi rompe paga, ogni tanto vigilate e accertatevi che tutto sia ok, educateli sempre al rispetto. Insomma: cresceteli come ritenete giusto, e siamo certe che i vostri bambini sapranno trarre dal gioco in condominio moltissimi stimoli, sempre nel rispetto delle regole e della libertà altrui.

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Sara

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Cecilia

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