Comparare i figli? Non serve a nulla, anzi!

Sarà capitato a tutte, perché tutte abbiamo amiche o conoscenti con figli della stessa età, più o meno. Sarà capitato quindi a tutte, dicevamo, di comparare i propri figli con quelli delle altre. È normale: con i bambini della stessa età dei nostri, è naturale osservare i progressi e pensare “Ma il mio lo sa fare?”, “Ma lui sa già contare fino a dieci come il mio?”. 

È normale, certo, ma non è benefico. Non è benefico per noi mamme, che aggiungiamo stress dove non dovrebbe esserci. E non è benefico per i nostri bimbi, che volenti o nolenti questo stress lo sentono e se lo mettono sulle spalle.

Comparare i figli? Non serve a nulla, anzi: come uscire dalla trappola dei paragoni con i figli delle altre

Razionalmente, se ci pensiamo, sappiamo benissimo che i paragoni, in generale nella vita, spesso sono una cattiva idea. Potrebbero essere benefici, ma solo nel momento in cui riguardano noi e solo se a monte c’è volontà di miglioramento. Diventano invece pericolosi quando riguardano altri. Soprattutto i nostri bambini.

Da genitori, è naturale e amorevole guardare, osservare e studiare i nostri figli. Guardiamo come si comportano, cosa imparano, che persone stanno diventando. Ed è bellissimo. L’insidia è però dietro l’angolo, perché in un nonnulla ci ritroviamo ad osservare non solo i nostri figli, ma anche quelli delle nostre amiche.

Ci sarà sempre il bambino che a pochi mesi ha già imparato a fare ciao con la manina, quello che conta fino a dieci quando il tuo non ha ancora imparato i colori, quello che impara a leggere a tre anni e mezzo, quello che parla prima di tutti gli altri e quello che quando gli altri gattonano sta già correndo. È assolutamente normale. Ma dentro di noi ne facciamo piccole tragedie. Perché? Perché automaticamente facciamo il paragone con i nostri figli.

“Il mio bambino non sa ancora gattonare. Il mio bambino non sa ancora distinguere i colori. Il mio bambino dice solo “mamma”, e nessun’altra parola”. È vero, ok. Ma cos’altro sa fare, o saprà fare, il tuo bambino mentre gli altri magari non ci sono ancora arrivati? Solitamente è così: ogni bambino è più forte degli altri su una data attività.

Ma in generale, esistono bambini che arrivano più con calma a tutto. Anzi: sono la maggior parte. Il pensiero importante che dobbiamo fare, l’unico che dobbiamo sempre tenere a mente, è solo uno: i bambini arrivano alle cose secondo i loro tempi! Senza fretta. Senza affannarsi. Senza preoccuparsi. Semplicemente, ci arrivano con più calma in modo da sapere padroneggiare meglio le cose, che si tratti delle parole, del camminare, dei numeri, dei colori, degli animali, dei calcoli, della scrittura...

Detto questo, care mamme, è ora di scansare completamente la voglia di paragoni dal nostro essere. Perché comparare i figli fa malissimo a tutte. Perché aggiunge ansia in un momento comunque già di per sé delicato. Perché fa sentire in colpa (“sarà colpa mia, se ancora non dice “mamma”?), perché insinua dubbi e perché non è giusto né nei nostri confronti, né in quelli dei nostri figli.

Non è giusto nei nostri confronti perché, ognuna a modo suo, stiamo tutte facendo un ottimo lavoro, impegnandoci al massimo e imparando a gestire situazioni che magari cinque anni fa non ci saremmo sognate di essere in grado di gestire. E non è giusto nei confronti dei nostri figli perché, come dicevamo, non hanno bisogno di sentire il fiato sul collo per ragioni inutili come i paragoni, perché ognuno di loro ha i suoi tempi, e ognuno di loro imparerà al momento giusto tutto ciò che dovrà sapere per affrontare la vita.

Per togliere di mezzo questa ansia, pensate solo ad una cosa, un semplice ragionamento che potrebbe farvi sentire più tranquille: perché stressarsi per qualcosa che non è in nostro potere controllare? Certo, possiamo aiutare i nostri figli a imparare tutto ciò che devono imparare offrendogli i migliori strumenti. Ma poi starà a loro decidere come e quando sfruttare questi strumenti. Quindi tranquille: non affanniamoci su qualcosa che è fuori dal nostro controllo, ma semplicemente godiamoci i progressi dei nostri bambini esattamente quando saranno pronti!

 

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