L’iniziativa di WeWorld contro la discriminazione di genere

La discriminazione di genere è (ancora) una piaga del nostro tempo. Ma non solo ai piani alti, e cioè parlando di paghe e stipendi differenti per le donne e per gli uomini (che fanno lo stesso lavoro). La discriminazione di genere parte presto, sin da piccoli, e purtroppo è alimentata da piccoli gesti che sembrano fare parte della quotidianità e della tradizione ma che in realtà sono davvero pericolosi.

Ecco perché l’Onlus WeWorld ha deciso, con poche immagini fatte solo di parole, di fare capire ai genitori che basta poco per cambiare, e per far sì che i propri figli crescano in una casa nella quale l’importante non è il sesso, ma la persona.

L’iniziativa di WeWorld contro la discriminazione di genere: le belle e semplici immagini per imparare a correggere impercettibili gesti che possono fare male ai bambini

Innanzitutto, parliamo di WeWorld: questa Onlus italiana è davvero ammirevole, poiché è una delle poche organizzazioni non governative che oltre ad aiutare bambini e persone in difficoltà in giro per il mondo (in particolare Africa, Asia e Sud America) si impegna contro la violenza sulle donne e contro la disuguaglianza.

Questa discriminazione sicuramente sta alla base di moltissimi problemi, ma non parliamo solo della discriminazione sociale ed economica. Anche di quella di genere, che se inculcata sin da piccoli porta nel tempo a problemi ben più gravi, come, appunto, la violenza sulle donne.

E’ di qualche giorno fa quindi la loro campagna apparsa su Facebook contro questa discriminazione di genere, che se è ancora radicata nei paesi poveri del mondo lo è altrettanto nel nostro paese. Non lo direste? Be’, i casi di femminicidio sono all’ordine del giorno, così come i meno gravi (ma comunque sintomo della situazione) casi di discriminazione sul lavoro, a scuola o in famiglia. Sì, è esatto: le “femmine” sono ancora considerate meno importanti dei “maschi”, e i “maschi” non virili, be’, sono subito etichettati (lo stesso vale viceversa per le bambine che non amano pizzi e merletti).

Dalle prime righe del post che hanno pubblicato sulla pagina di WeWorld abbiamo capito che la loro campagna è ammirevole, poiché vuole sottolineare semplicemente come piccoli gesti che consideriamo normali possano invece indirizzare verso la discriminazione, senza toni violenti, accusatori, allarmistici o da scoop.

“Sapevi che chi nasce in una casa dove mamma e papà si spartiscono i lavori domestici è meno portato a fare discriminazioni di genere? Ecco piccole accortezze per le prossime generazioni”: tutto qui. Piccoli gesti come questi.

Ed ecco quindi alcune delle loro bellissime e semplicissime frasi, che dovremmo ripetere come mantra: 

  • Non esistono “lavori da maschi” e “lavori da femmine”. Esistono solo lavori per cui si è portati, e altri no.
  • I colori servono per esprimersi, non per ridurre tutto a categorie (rosa=femmina, azzurro=maschio)
  • Le bambole non sono solo per femmine tanto quanto le macchinine non sono solo per maschi.
  • Una bimba quando gioca ha lo stesso diritto di sporcarsi e muoversi del suo amico. Vestila comoda. (PAROLE SANTE)
  • Fai scegliere a tuo figlio i suo sport, anche se è l’unico maschio della classe a fare danza p l’unica femmina nella sua squadra di calcio
  • Le pulizie di casa sono divise equamente tra mamma e papà

Il succo, insomma, è: non soffocare le inclinazioni naturali dei tuoi figli. Ma soprattutto dai tu l’esempio, che è la migliore educazione!

 

Sara

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Cecilia

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