A Torino nasce la scuola innovativa senza voti né compiti

La scuola senza zaino esiste già, ed è un bel passo avanti. Immaginatevi quindi se a questa assenza di zaino si aggiungessero l’assenza di voti e quella di compiti. Un’utopia? Un sogno irrealizzabile? Una pazzia? Lo vedremo: perché a Torino sta nascendo La Scuola Possibile, e sarà una rivoluzione.

A Torino nasce la scuola innovativa senza voti né compiti: la rivoluzione scolastica parte da un’iniziativa privata, e si chiamerà “La Scuola Possibile”

L’idea è stata di Laura Milani, ceo e direttore dello Iaad, l’Istituto di arti applicate e design di Torino. Nella stessa città ha deciso di fondare La Scuola Possibile, un istituto elementare privato che ha suscitato l’interesse di varie aziende, che stanno sostenendo l’idea: Lavazza, Fondazione Pistoletto, Robe di Kappa, Aurora… E così, Laura Milani, il suo ex professore di matematica Mauro Gianesini e tutte queste realtà a settembre apriranno i battenti della nuova scuola.

La sede si troverà all’interno del Basic Village in via Foggia, e i bambini spenderanno al suo interno 9 ore, dalle 8 alle 17. Tempi lunghi, certo, ma l’innovazione sta in altro. Innanzitutto nelle ore di lezione, che saranno divise in tre moduli da 80 minuti, e poi nelle lezioni stesse, che saranno suddivise tra cinque aree: alfabetizzazione, immagine, scienza, suono e movimento (il tutto condito dall’inglese: varie attività saranno infatti svolte nella seconda lingua, le cui ore aumenteranno di anno in anno). Tra le ore di lezione, molto tempo per giocare e per mangiare.

Come le Scuole senza Zaino, anche La Scuola Possibile adotterà poi la filosofia del non portare la cartella a scuola. I materiali didattici saranno infatti tutti a disposizione negli spazi della scuola. Non solo: nella Scuola Possibile non ci sono compiti (esatto, avete sentito bene), e di conseguenza i bimbi non avranno bisogno di portare libri e quaderni a casa per completare gli esercizi!

Il perché della scelta? Laura Milani l’ha spiegato a Repubblica: “Oggi i compiti non sono per i bambini, sono per le famiglie che devono assistere i propri figli nello svolgimento di lavori su cui i piccoli non possono essere autonomi. Una scuola come la nostra sceglie di responsabilizzare i bambini e renderli indipendenti, credendo nella loro intelligenza e nei loro talenti. Il tempo libero, i weekend e le vacanze sono da rispettare e impiegare in altre attività che fanno parte della scuola della vita”.

Lo stesso sentimento di rivoluzione lo si sente quando parliamo dei voti: alla Scuola Possibile, infatti, non ci sarà più la classica valutazione. Piuttosto, per gli insegnanti “gli esami si trasformeranno in progetti”, progetti volti a misurare il grado di comprensione attiva che coinvolgono tanto i bambini quanto gli insegnanti.

Ma, alla fine, questa scuola così innovativa sarà per tutti? O meglio: chi se la potrà permettere? In effetti i costi sono abbastanza alti, se si pensa che all’anno di media si spenderanno tra i 7 e gli 8 mila euro. Tuttavia dall’istituto rassicurano: ci saranno anche borse di studio.

E, sperando che l’idea sia buona e che il progetto funzioni, i fondatori hanno già puntato gli occhi a tra qualche anno, quando, oltre alla scuola elementare, potranno finalmente creare anche una scuola media fondata sugli stessi principi.

La redazione

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Sara

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Cecilia

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