Adipe addominale: come smaltirlo

Negli ultimi anni, la nostra alimentazione sta assumendo dei risvolti non molto confortanti: zuccheri, grassi, dolci, cibi spazzatura (junk food) sono sempre più presenti sulle nostre tavole, rendendoci suscettibili a svariate problematiche (sovrappeso, obesità, intolleranze, diabete, problemi cardiovascolari).

Ecco tutto quello che c'è da sapere sull'adipe addominale: come smaltirlo con semplici pratiche quotidiane

Oramai è smisurato l’utilizzo di zuccheri e grassi all’interno dei prodotti: questi alimenti creano una sorta di “dipendenza”, che non fa mai percepire il senso di sazietà ed anzi al contrario invogliano a consumarne di altri. Diventa quindi essenziale prestare attenzione al contenuto di zuccheri all’interno degli alimenti e quindi stare all’erta ai carboidrati.

Nel nostro organismo chi si occupa del metabolismo degli zuccheri è in particolare l’insulina, ormone prodotto dal pancreas che facilita tra l’altro la trasformazione dei carboidrati in grassi e l'accumulo di questi ultimi nei tessuti (in particolare nel tessuto adiposo addominale); pertanto è da considerare l'ormone dell'ingrassamento. Fino a che il livello dell'insulina è alto, il glucagone, l'ormone contrapposto all’insulina (detto anche l'ormone del digiuno, quello che fa bruciare i grassi accumulati) non può agire e quindi è difficoltoso perdere peso. Lo stesso avviene se l'insulina in circolo è alta per motivi fisiologici o patologici (es. insulino-resistenza, o nel caso del diabete).

Il trattamento più efficace per interrompere questo circolo vizioso è dato dalla pratica di attività fisica regolare, associata al dimagrimento e all'adozione di una dieta basata sul consumo di alimenti poveri di zuccheri. È fondamentale intervenire prima di tutto sulla dieta e sul livello di attività fisica.

E' quindi necessario:

- moderare gli zuccheri semplici e i dolcificanti

- mangiare frutta con buccia evitando banane, cachi e fichi

- utilizzare farine integrali ed evitare quelle raffinate quindi pasta bianca, riso bianco, pane, creackers e grissini

- mangiare non più di 80 g di cereali a pasto

- abbinare proteine e/o fibre a tutti i pasti a base di carboidrati, quindi mai mangiare un piatto di pasta in bianco, meglio una pasta integrale con broccoli oppure con pesce

- prima colazione abbondante e proteica: quindi non mangiare mai solo biscotti e caffè, ma per esempio una frittata, due fette biscottate integrali e un frutto dove chiaramente la frittata è l'elemento proteico

- fare attività fisica con costanza: applicare uno sforzo di breve di durata ma molto intenso.

- assolutamente utile è anche il follow-up, ovvero il controllo di alcuni parametrici ematici legati al metabolismo degli zuccheri, per tenere monitorata la situazione nel tempo.

 

Dott. Alessio Tosatto

Biologo Nutrizionista Imbio

 

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